Anno scolastico 2006-2007 - mese di aprile
Lida Sacconi - 30-04-2007
A seguito delle nuove modalità di assegnazione dei fondi alle scuole esprimo, a nome del Collegio dei Docenti, del Consiglio di Istituto, del personale dipendente, delle famiglie di questo Istituto Comprensivo "Livia Gereschi" di Pontasserchio e mio personale, forte preoccupazione per il perdurare della politica dei tagli alle scuole operata da tutti i governi che si avvicendano alla guida del nostro Paese. Nei mesi scorsi ha avuto grande risalto l'annuncio che le scuole avrebbero ricevuto quasi tre miliardi di euro mentre, in passato, erano poco più di centomila.

Alla luce dei nuovi parametri numerici definiti con il D.M. n. 21 del 1 marzo 2007 e della successiva C.M. è evidente che trattasi solo di un accorpamento in due capitoli delle stesse somme disponibili nell'anno precedente che, ricordiamo, dal 2001 al 2006 erano state ridotte, in media, del 70%. L'autonomia delle scuole, legislativamente sancita e demagogicamente affermata da ogni Governo è dunque davvero "l'isola che non c'è"?

Stiamo dunque rinunciando a costruire una scuola di qualità, intesa come motore di sviluppo e di crescita del Paese, perché questa società è tutta presa dalla economia di mercato e perché questa politica è miope, incapace cioè di proiettare nel futuro un sogno da realizzare: il riconoscimento pieno dell'autonomia. Al contrario, di anno in anno, siamo arrivati all'affannosa ricerca degli espedienti per sopravvivere, registrando impotenti la perdita del consenso sociale e del riconoscimento del nostro lavoro...
Un gruppo di docenti - 30-04-2007
Riceviamo - e pubblichiamo - il testo di una lettera pubblicata sulla "Gazzetta di Mantova" del 22 aprile scorso Red

Parliamo di scuola, non per riferirci all'ennesimo episodio di bullismo o uso improprio del cellulare, ma proprio di scuola. Siamo gli insegnanti di Filosofia e Storia del Liceo Scientifico Belfiore. Dal prossimo anno l'amministrazione scolastica applicherà un nuovo sistema di utilizzo del personale che prevede per ogni insegnante un servizio di 18 ore esatte di lezione, ottenuto per semplice divisione aritmetica dell'organico della scuola, vale a dire del monte ore complessivo riferito allo specifico insegnamento. Attualmente ciascuno di noi è in classe per 18 o 17 ore settimanali. In quest'ultimo caso presta comunque un'ora di servizio nella scuola, per esempio in sostituzione dei colleghi assenti.
Lo scopo del nuovo sistema è risparmiare: nel nostro caso il risparmio per l'amministrazione è di due ore settimanali sul complesso dell'intera scuola. Siamo tutti convinti che le risorse disponibili debbano essere gestite in modo efficiente, ma attenzione al trucco: se non faremo più supplenza, la scuola dovrà pagare comunque un supplente: quindi il risparmio non c'è, semplicemente il costo del servizio viene scaricato sui singoli istituti, che già adesso, in molti casi, non hanno fondi sufficienti per pagare gli insegnanti precari.
Giusy Romano - 27-04-2007
Non è per dire qualcosa di speciale che già non sia argomento di analisi nelle università in questi tempi, che espongo alla vostra considerazione una via semplice per sconfiggere le mafie, eliminare l'evasione fiscale, azzerare il malaffare e portare equità sociale. Si tratta di sostituire la moneta cartacea con moneta elettronica, ciascun cittadino o entità giuridica con la sua carta è portatore di un valore patrimoniale, punto.

Qualsiasi compravendita, anche un caffé, eseguita con moneta elettronica diviene trasparente alla pubblica amministrazione come a tutti i cittadini. Con la moneta elettronica le mafie sarebbero costrette al saccheggio con baratto, e regolare i traffici malavitosi con qualche capo di abbigliamento e qualche cassetta di verdura estorti sembrerebbe impraticabile.
Monica Capezzuto - 27-04-2007
Tale lettera è nata per rispondere alla lettera aperta del sig. Rondoni che, dalle pagine de "Il Tempo", partendo dai fatti accaduti a Rignano Flaminio,attacca tutto il corpo docente e l'impianto della scuola pubblica italiana.

Egregio poeta, sono maestra -precaria-, mamma e cittadina e in tali vesti ritengo estremamente lesiva la sua lettera. Lei riconduce l'ultimo episodio accaduto nella provincia di Roma al malessere che affligge la scuola, parla di crepe e di dighe che starebbero per crollare. Ebbene la scuola non è altro che un risvolto della società. La scuola non è la famiglia ma sempre più spesso le famiglie delegano alla scuola, ai docenti, la responsabilità dell'educazione dei ragazzi.
Vero è che la scuola è formata da persone, da esseri umani che soggettivamente, consapevolmente o inconsapevolmente, scontando pene del passato, agiscono ma qui non si tratta, come Lei ha affermato, di mettere in discussione la moralità, l'onestà e l'etica di tutti i docenti italiani la cui professionalità non si misura con un pezzo di carta o col misero stipendio. Ma crede davvero che la professionalità sia direttamente proporzionale allo stipendio pagato?
IUniscuola - 26-04-2007
Lettera aperta

Oggetto: scandaloso,vergognoso, disdicevole, ignobile; si mercanteggia sui giovani insegnanti partecipanti ai corsi abilitanti speciali privandoli di un contributo di loro spettanza.

Quale il motivo? Si investe su quali fronti del sapere e della ricerca?

Ecco l'affannosa, inquietante domanda ai destinatari della lettera aperta.

Il tessuto connettivo della scuola nel suo insieme sta subendo un brusco capitombolo verso un omologante stravolgimento di analfabetismo di ritorno.

La legge finanziaria 2007 ha posto molti paletti alla crescita di un sano ed efficace insegnamento , riducendo sempre e dovunque il bacino di utenza scolastica.

Sicuramente il nodo della formazione docente(prima e dopo il ruolo)e quello correlato all'assunzione nello stato è venuto meno anche con questo governo,gettando discredito sulla scuola ed i suoi docenti ,e non è stato ancora affrontato con l'attenzione particolare il finanziamento della formazione.


Troppe le lamentele che piovono sulla scuola, in particolare per quelli che frequentano i corsi abilitanti che denunciano il diniego da parte delle competenti autorità scolastiche del diritto alla Formazione.
Gigi Monello - 26-04-2007
Uno stimato docente universitario confessa in pubblico di aver fatto lezione in questa specialissima, eterea condizione: lui parlava, una studentessa, lì di fronte, consumava un congruo pane imbottito. Segno dei tempi. Masticava, sì, ma "attenta". Il docente lascia fare. Ennesimo cedimento. Pur se condotti sul filo dell'ironia, racconti di questo genere danno da pensare. E non esattamente bene. No, proprio non tira buona aria, se - addirittura in un'aula universitaria - si è arrivati a tanto. E se la studentessa - sempre attenta - avesse stappato una birra e tirato qualche sorsata? Si può negare a chi ha appena finito di deglutire pane e salame - e ancora gode dell'onesto amalgama -, il contrappunto pungente che solo un buon sorso di birra fresca, può dare? Certo che no. A patto che non stacchi gli occhi dal Pedagogo di turno. Ovviamente. Poniamo, ora, che, in quel luogo, non 1, ma 8 su 20 avessero usato della "franchigia masticandi". Tutti, però, impeccabilmente "attenti". Quale argomento per dire, "No, è troppo. Così non va"? Imbarazzante.
Ovvio che, se una squisitezza di tal genere è possibile in un'aula universitaria, a maggior ragione lo sarà in un liceo. Forse il male che sta travolgendo la Scuola sta proprio in questa gigantesca, incontenibile, stupefacente confusione, che essa ha accettato di accogliere dentro di sé; e nel restargli imbelli di fronte, timorosi di passare per retrogradi. Sarò gretto e schietto: la si può rigirare come si vuole, ma nella storia della studentessa masticante c'è una sola verità, chiara come il sole: la signorina confondeva le cose. Semplicemente. Metteva stomaco e cervello, visceri e mente, sullo stesso piano. Tutto qua. Inutile arzigogolare.
Giuseppe Aragno - 25-04-2007
In Croazia la prima, grande unità partigiana che operò in Istria contro i nostri "bravi ragazzi" in divisa nacque nell'estate del 1942 e arruolò anche alcuni lavoratori italiani per i quali la speranza di costruire un mondo migliore aveva un valore ben più alto della "patria" fascista e di ricorrenti deliri della "civiltà da esportare". Nata per sconfiggere il fascismo, la brigata si scelse il nome d'un giovane antifascista giustiziato: Vladimir Gortan, educato a un comunismo ancora sensibile alla prima tradizione internazionalista, fondata su sperimentati e solidi rapporti tra diverse identità etniche.
Contadino, Gortan aveva appena quindici anni quando a Pisino, suo paese natale, nel 1919, conobbe le prime minacce dei giovani fascisti: "A Pola xe l'Arena, la Foiba xe a Pisin che buta zo in quel fondo chi ga certo morbin" (1). Era l'annuncio della politica razzista posta in essere poi dall'Italia di Mussolini contro gli sloveni e della durissima repressione che colpì socialisti, comunisti e anarchici nelle realtà industriali di Trieste, Fiume, Monfalcone e Pola.
Roberto Renzetti - 25-04-2007
Sono in attesa di vedere suicidi di massa dei cantori sciocchi della scuola dell'autonomia. Dov'è ? cosa accade ? tutto allo sfascio ? Eppure ci sono i sinistri (o come li chiamate ?) al potere.

Un suntino degli ultimi avvenimenti previsti da persone avvedute (ed io lo sono stato e per questo sono stato anche emarginato):
- non ci sono i soldi per pagare i supplenti
- si minacciano denunce
- stanno finendo i supplenti di materie scientifiche
- altri soldi alle scuole private (leggi: confessionali)
- la Moratti continua imperterrita ad operare
- l'università è bombardata da Mussi, Modica e Tocci (segue il disastro del 3 + 2 e la liceizzazione dell'università).
Basta ? O occorre fare un corso d'aggiornamento a quella signora che chiacchiera molto ma conclude poco come Alba Sasso ? E che dire dei collaterali del potere come CGIL Scuola (che vezzosamente si fa chiamare Federazione Lavoratori della Conoscenza, con Lorenzo che incalza "maddeché ahò!"), come il CIDI, come Legambiente ? Sono impacciati minacciano sfracelli che non accadranno mai perché quei comandi e quei distacchi sono la loro vita alla faccia di chi resta nella scuola che si disfà e che, nel farlo, puzza pure.
Molto più in generale facciamo una rapida rassegna di ciò che accade.
Consiglio di Istituto IIS Meucci - 24-04-2007
Mozione del Consiglio di Istituto dell'IIS Meucci di Carpi

Il Consiglio di Istituto dell'IIS Meucci di Carpi segnala al Ministro la grande difficoltà in cui la nostra scuola si trova ad operare per i continui tagli che si sono succeduti negli anni, ma anche per l'incertezza nell'arrivo dei fondi promessi.
Infatti, in sede di approvazione del Bilancio per l'anno 2007, si è rilevato che i finanziamenti provenienti dallo Stato sono stati pesantemente ridotti sia per quanto riguarda il normale funzionamento della scuola sia per la nomina di personale per le supplenze brevi.
Forum insegnanti - 24-04-2007
Di fronte all'eventualità di introdurre nuove indicazioni nazionali per il prossimo anno scolastico elaborate da una commissione ministeriale che non rappresenta il mondo della scuola reale, ribadiamo i nostri NO.

NO all'esclusione dei docenti dalle decisioni che riguardano il futuro dell'istruzione pubblica;

NO alla babele dei curricoli di scuola;

NO alla paventata sperimentazione delle nuove indicazioni nazionali a partire dal prossimo anno solastico.

Chiediamo da subito il ripristino dei programmi del 91 dell' 85 e del 79 espropriatici dalla Moratti e cestinati da questo governo che, nelle chiuse stanze del ministero, si appresta a partorire l'ennesima riforma imposta dall'alto, nata già morta perchè priva di partecipazione e consenso...
IUniScuola - 23-04-2007
Novità per quanto riguarda le liste dei cosiddetti riservatari nelle graduatorie: la Direzione Regionale della Puglia, in una nota del 12 aprile 2007, ha chiarito che si conserva il requisito di disoccupazione anche se si è in servizio con un contratto a tempo determinato. E qui sta il punto: una nostra iscritta ci ha segnalato il suo caso personale: "Indirizzata dall'Ufficio Scolastico Provinciale all'Ufficio per l'Impiego della Provincia di Milano di viale Jenner, ha incontrato una serie di difficoltà apparentemente insormontabili in quanto le è stato detto che non poteva chiedere di beneficiare della riserva nella sua classe di concorso in quanto, appunto, risultando destinataria di un contratto annuale e in scadenza al 30/06/2007, supera la quota fissata dalla regione Lombardia di 7.500 euro lordi.
Dijana Pavlovic - 23-04-2007
"Adesso più che mai, il giorno della Resistenza è anche del popolo Rom, perché a più di sessant'anni dalla Liberazione si trova ancora a resistere quotidianamente ai luoghi comuni, alla discriminazione e anche alla segregazione."
(Milano, comunicato stampa del coordinamento "no patto di legalità")


Riceviamo e pubblichiamo - Red

SUCAR DROM
pringiarasmi kroll ketane


Giovedì 19 aprile è stato convocata una seduta del consiglio di zona 3, a Milano, aperto agli interventi dei cittadini e con la presenza, annunciata, dell' assessore Moioli e di Don Colmegna. Il tema era il cosiddetto "campo nomadi" all'interno del parco Lambro (soluzione temporanea per i Rom cacciati da Opera e in attesa di una soluzione definitiva).
Dato che era stata annunciata la massiccia presenza di attivisti della Lega Nord, di AN e dei "comitati cittadini contro i Rom" e che tra gli iscritti a parlare non c'era nessuno in nome dei Rom, la consigliera della Lista Fo (che è anche la mia lista) mi ha invitato ad intervenire.
La prima cosa triste che ho visto entrando, è stata un consigliere di zona con una maglietta con la scritta: "Zingari in zona 3? No grazie!"
Dentro la sala c'erano più di duecento persone che urlavano: "li vogliamo fuori dalle palle!
Portateveli a casa vostra!...
" Don Colmegna non c'era e mi hanno riferito che, prima che arrivassi io, l'assessore Moioli aveva tentato di parlare ma a causa delle urla disumane non si era capito nulla di quel che aveva detto.
E questo solo perché aveva tentato di esporre il suo "fantastico" progetto sugli "zingari": recintati e controllati a vista continuamente ma non cacciati via, perché questo sarebbe illegale.
Direzione nazionale GILDA degli Insegnanti - 23-04-2007
La Direzione Nazionale della Gilda degli Insegnanti, riunita a Roma, in ordine al documento di base per la revisione delle Indicazioni Nazionali, sottolineando le dichiarazioni del ministro Fioroni che assegnano al documento stesso un valore propedeutico all'apertura di un largo dibattito nel Paese, pone l'accento su una serie di questioni sulle quali esprime da subito un giudizio fortemente negativo.
Vincenzo Andraous - 21-04-2007
Ora che i riflettori sono stati spenti e la grancassa mediatica ha smesso di emettere suoni scomposti, forse sarà possibile ricordare con maggior delicatezza e buon senso Matteo e i suoi sedici anni.
Forse sarà possibile rammentare il valore delle parole, quelle che non intendono farsi condizionare da altre più altisonanti, lanciate a grappolo per creare una labirintite artificiale, quelle parole che possono chiarire le responsabilità vere, che non stanno sulle labbra dell'intrattenitore di turno, o sulla battuta pronta di chi vuol rimanere dietro le quinte del dolore, escludendo la possibilità di una via di emergenza che non di rado salva la vita.
GILDA degli Insegnanti - 21-04-2007
Riceviamo e pubblichiamo - Red

DOCENTI PICCHIATI DAGLI ALUNNI: NE RISPONDE IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Chiedere al dirigente scolastico la tutela dell'incolumità fisica propria e degli studenti. È questa la strategia proposta dalla Gilda degli Insegnanti per difendere i docenti e le loro classi nei casi di violenze da parte degli alunni. Una possibile soluzione che intende rispondere non solo al fenomeno del bullismo, ma anche a quelle situazioni di estrema difficoltà in cui si trovano a operare gli insegnanti quando devono gestire i rapporti con ragazzi disabili e aggressivi.

"Nella scuola autonoma - spiega il sindacato - il dirigente scolastico ha responsabilità precise, rappresentando, come previsto dalle norme vigenti, la figura del datore di lavoro".
Doriana Goracci - 20-04-2007

Si replica fino allo sfinimento sul palcoscenico Italia e i biglietti sono tutti rigorosamente a pagamento.

Cub scuola Torino - 20-04-2007
Mancata retribuzione dei precari della scuola

Se un insegnante, a fronte del rendimento insufficiente di alcuni alunni, decidesse di punire tutta la classe, vi sarebbe, per ottime ragioni, una rivolta degli studenti e dei genitori.

In situazioni decisamente più gravi sembra non valere lo stesso criterio, infatti, a fronte del non pagamento delle spettanze dovute a decine di migliaia di insegnanti precari che hanno coperto supplenze brevi, i colleghi e le colleghe peggio trattati, TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze, in occasione del QUESTION TIME durante la SEDUTA DELLA CAMERA DEL 18 marzo 2007 afferma serenamente che...
Precariscuola - 20-04-2007
LE ASSUNZIONI DEVONO ESSERE DESTINATE AI SOLI DOCENTI EFFETTIVAMENTE PRECARI

Gentile Ministro Fioroni, il giorno 6 Aprile 2007 Lei ha incontrato casualmente a Piazza Montecitorio alcuni docenti del forum Precariscuola in vacanza a Roma.
Durante il colloquio che ci ha gentilmente concesso, ha promesso che le prossime 50000 assunzioni sarebbero state destinate ai soli docenti effettivamente precari, escludendo quindi i colleghi già di ruolo.
Tuttavia le informazioni che ci giungono da OO.SS. e da gruppi politici ci dicono che ancora la situazione è tutta da definire, in quanto alle sue promesse non è seguita alcuna azione concreta volta a rendere legittima la promessa di cui sopra.
Grazia Perrone - 19-04-2007
Anche Repubblica se n'è accorta.

Nelle scuole della Repubblica - che Berlinguer ha voluto autonome - mancano i soldi per pagare le supplenze degli insegnanti assenti per malattia. il problema delle supplenze brevi sta assumendo dimensioni così rilevanti da interferire pesantemente sul corretto funzionamento delle attività scolastiche ed amministrative.

Chi a scuola ci va tutti i giorni sa benissimo che si sommano questioni relative alle risorse economiche delle scuole, alla sempre più evidente inadeguatezza delle norme e delle procedure previste dallo specifico regolamento, alla crescita - senza freni - del precariato nella scuola.
Giuseppe Aragno - 18-04-2007
Sembra ieri che ho chiuso, ma sono due o tre anni. Ero intorno ai 1600 mensili dopo quasi 37 anni di servizio e ora, tra la cura Schioppa, la costosissima spazzatura regionale e un anticipo d'addizionale comunale, la pensione di 1501 euro s'è messa a fare il gambero ed è tornata indietro, così che, ad ascoltare statistiche e tasche, scivolo fatalmente verso una dignitosa indigenza e mi tocca moderare le aspettative di vita per non dovermi improvvisare clochard.
Pierino chiederà - uno lo trovi sempre - perché ho lasciato prima dei fatidici quaranta o, meglio ancora, perché, tra gradini e gradoni, non ho aspettato una vecchiaia da professore in attesa dello stipendio europeo che prima o dopo verrà - basta crederci - e il momento felice in cui la scuola-azienda mi avrebbe apprezzato per quello che valgo, se valgo: sulla soglia del ritorno al mistero, avrei potuto navigare nell'oro. E già mi vedo, ultranovantenne, sprofondare nell'oro come un Mida novello.
Perché, caro Pierino?
Lucio Garofalo - 18-04-2007
Sex, drugs and... tammurriate

Ormai non si contano più le inchieste, i dossier, i libri, i saggi e quant'altro è stato scritto e pubblicato sul tema della tossicomania giovanile.
Infatti, si rimane letteralmente sorpresi dalla facilità o, per meglio dire, dalla faciloneria e dal semplicismo, con cui le persone più diverse tendono ad occuparsi dell'argomento. Tutti, o quasi, sembrano ritenersi e proclamarsi "esperti" del problema e sono disposti a trattarlo con eccessiva disinvoltura e superficialità. Spesso solo per sentito dire, spinti dall'onda emotiva di una tragica notizia, ripetendo e citando frasi fatte, abusando di argomenti triti e ritriti, senza documentarsi col dovuto rigore scientifico, discorrendo a sproposito, in base a pregiudizi e stereotipi convenzionali che alla fine si rivelano per ciò che realmente sono: opinioni assolutamente false e distorte, intrise di bigottismo e saccenteria moralistica.
La conseguenza più disdicevole di un simile andazzo è quella di compromettere ogni possibilità di indagine e comprensione delle cause di fondo del problema e, in ultima analisi, quella di precludere ogni possibilità (e volontà) di risolverlo alla radice.
Pertanto, è lecito ed opportuno chiedersi se abbia senso scrivere un altro, l'ennesimo articolo su questa difficile e delicata materia.
Io credo che un senso ce l'abbia, proprio in virtù dell'eccessiva confusione, di origine viscerale ed emotiva (derivante da una paura ancestrale e irrazionale), a causa dei tanti orpelli e delle apparenze ingannevoli, dell'alone di ignoranza e di oscurantismo che ancora circonda la questione. Soprattutto nelle piccole realtà di provincia, laddove prevalgono abitudini e personalità ciarliere, laddove si tende ad esagerare sia nel bene che nel male (in questo caso, nel male), lavorando molto di immaginazione, alterando anche la più semplice e banale verità, costruendo un cumulo di menzogne, bugie, invenzioni, pettegolezzi, idiozie e baggianate, a partire da un minuscolo, insignificante sassolino.
Non nutro certo vane illusioni, non ho la sciocca e velleitaria pretesa di far luce laddove regna la massima oscurità, soprattutto perchè è estremamente difficile, se non impossibile, comunicare con chi non intende capire ed ascoltare. Nel contempo voglio provare a dire la mia, visto che in tanti (forse troppi) lo fanno abitualmente, arrecando talvolta danni di non poco conto. Spero di non procurarne altri.
In sostanza, mi propongo di offrire una chiave di lettura nuova ed originale rispetto a un fenomeno in netta ascesa anche nel nostro territorio.
Salvo Bascone - 17-04-2007
Uomo di parola, il ministro Fioroni l'ha detto e l'ha fatto.

Martedì 13 marzo - Il provvedimento era nell'aria, stava dentro alle umane cose, il ministro l'aveva annunciato nel corso della sua maratona che lo ha visto impegnato, da protagonista, prima nella trasmissione della coppia Armeni/Ferrara su La7 e poi, subito dopo, nel salotto buono di Rai 1, vero parlamento nazionale, in cui Vespa fa la parte del cittadino medio incredulo davanti alle stranezze e alle sregolatezze del sistema scolastico italiano. Tra gli ospiti, come sorta di vittima sacrificale, viene tra l'altro esibito un povero cristo di collega di educazione fisica incerottato reduce dal fronte; c'è anche il preside di Bari picchiato dai genitori e il buon Giorgio Rembado, presidente dell'ANP, l'unico tra i presenti che capisce di scuola, che cerca di dire qualcosa che abbia senso ma vanamente. Il ministro rassicura tutti gli italiani: "stiamo pensando a qualcosa per vietare l'uso dei cellulari in classe." Giustizia sarà fatta!
L'ordine verrà ristabilito e la felicità della nazione garantita.
Strano paese davvero questo dove ci capita di vivere agli inizi del XXI secolo. Qualche anno fa, il ministro Moratti inorridiva nello scoprire che nelle scuole private bastava pagare per avere un diploma (scandaloso, e chi lo avrebbe mai potuto sospettare!?). Livia Turco, ministro della salute, ci ha informato del fatto che gli ospedali italiani sono sporchi (ma và!?). Poi abbiamo pure scoperto che c'è gente che va allo stadio non per godersi la partita ma per fare violenza e assassinare poliziotti e che non c'è più lo sport di una volta e simili amenità. E il sabato notte, signora mia, i giovani escono dalle discoteche pieni di pasticche e alcool e si vanno a sfracellare sulle autostrade e poi non ci sono più le mezze stagioni e il ghiaccio si sta sciogliendo ai poli e chi più ne ha più ne metta.
Diciamo pure che questa è stata una stagione particolarmente ricca di "scoperte" per i nostri ministri e di tante "ri-scoperte" per i nostri media. Io, dal canto mio, mi sento sempre più stupido nel chiedermi come mai, se questi sono realmente i nuovi temi "emergenti" del paese reale, io e i miei studenti, da più lustri, ci esercitiamo in defatiganti "compitini in classe" (per loro nello scriverli, per me nel correggerli) proprio su malasanità e violenza negli stadi, cellulari e discoteche e di ghiaccioli che si sciolgono. Possibile che io e i miei studenti abbiamo sempre trattato di questi problemi anticipandoli di una decina di anni? Possibile che i miei studenti ne sappiano di più dei ministri e dei giornalisti potenti?
Grazia Perrone - 17-04-2007
Nel mio commento alla revoca dello "sciopero fasullo" dei confederali (ai quali si era unito il solito snals) ero stata troppo ottimista.

Poi ho ricevuto la news di Tuttoscuola e tutto mi è sembrato più chiaro ... e, mi auguro, lo sia altrettanto per i quotidiani amici dei Sindacati amici del Governo amico ai quali invierò, per conoscenza, questa mia notarella.
Vincenzo Andraous - 16-04-2007
In questi giorni ognuno ha detto, giudicato, assolto e condannato.
Il circo delle giustificazioni da trapezio senza rete di sicurezza ha trasmesso il suo spettacolo migliore, nuovamente l'essere umano è stato dapprima dimezzato, poi gettato via come un pezzo di carta inservibile.
Mastrogiacomo è stato riportato a casa nostra, e quel che s'è fatto per salvarlo è stato comunque un atto di giustizia a dir poco dovuto.
Un po' meno lo è per coloro che ne hanno condiviso le sofferenze e il sangue, e ora sono legati scompostamente al palo con la testa penzoloni.
RSU circolo didattico di Portomaggiore - 16-04-2007
CIRCOLO DIDATTICO DI PORTOMAGGIORE
Piazza XX Settembre, 17 - 44015 PORTOMAGGIORE


I Docenti della Scuola Primaria e dell'Infanzia del Circolo Didattico di Portomaggiore, riuniti in assemblea sindacale martedì 20 marzo 2007, dalle ore 8.20 alle ore 10.20, per esaminare la situazione organizzativa che si è venuta a determinare nelle Scuole Primarie e dell'Infanzia per il forte ridimensionamento degli organici

VALUTANO

negativamente la politica dei tagli praticata nella scuola, penalizzanti per il nostro territorio e contrastanti con le attese e le aspettative del sistema scolastico e, con esso, dell'intera comunità.
Antonio Vigilante - 14-04-2007
Le argomentazioni di Andreoli (nel suo ultimo libro ndr) sono assolutamente stringenti:
1. se ogni vita fosse sacra "dovrei abbracciare lo giainismo" (p. 446) e mettermi una benda per non ingerire microorganismi, fino a morirne;
2. non dovremmo combattere il cancro, che è causato da virus;
3. non potrei più mangiare il culatello;
4. non dovrei abbattere il pitbull che ha aggredito un bambino.
Alla prima obiezione si risponde osservando che non si ha notizia di monaci jainisti che abbiano spinto la propria pratica dell'ahimsa fino al suicidio, e che il jainismo distingue con cura le pratiche ascetiche del monaco da quelle meno estremistiche del laico, che esprime nella vita quotidiana il proprio rispetto per la vita senza giungere a filtrare l'aria che respira; alla seconda ed alla quarta si risponde che l'affermazione del valore della vita non umana non nega il diritto umano all'esistenza: è sempre lecito distruggere una vita non umana quando ciò sia indispensabile per la propria sopravvivenza. Si tratta di una eccezione che ammetteva lo stesso Gandhi, che giunse ad affermare - suscitando furiose polemiche - il diritto di uccidere le scimmie che devastavano i raccolti del suo ashram o i cani randagi che mettevano a rischio la sicurezza dei villaggi. Ma è bene ricordare che per Gandhi è anche lecito sopprimere un essere umano in qualche caso estremo: ad esempio se si tratta di un folle che minaccia di uccidere diverse persone. Purtroppo non c'è alcuna obiezione possibile al terzo argomento.
Antonio - 14-04-2007
Gentile redazione di "Fuoriregistro",

Vi scrivo perché sono indignato per la scarsa visibilità che nel nostro paese viene data ai licei serali statali, a mio parere davvero inadeguata se si considera la loro radezza ed il loro intrinseco valore culturale, come purtroppo ho avuto modo di constatare nel corso della mia esperienza personale.
Sono iscritto da quattro anni all'Istituto "Margherita di Savoia" di Napoli, un liceo pubblico a più indirizzi (scientifico, linguistico, scienze sociali) che ospita un corso serale aperto a persone maggiorenni (prevalentemente giovani adulti), che si sono ritrovate per ragioni varie (salute, lavoro, famiglia) ad abbandonare gli studi in età adolescenziale. La sua peculiarità consiste nel consentire agli studenti iscritti di poter conseguire un diploma liceale, in tutto e per tutto equipollente a quello conferito agli alunni di un regolare corso diurno (a dispetto di quanto molti erroneamente pensano), senza sostenere i costi di un corso privato, un privilegio, ahimé, di pochissimi eletti che hanno la fortuna di abitare in una delle rare città italiane in cui sorgono serali di questo genere.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 14-04-2007
Sempre in alto mare la questione dei docenti inidonei permanentemente all'insegnamento.

Come ormai si sa, la Finanziaria 2003 ne ha decretato l'utilizzazione in altri compiti per soli 5 anni, dovendosi procedere nel frattempo a mobilità interna o intercompartimentale, pena risoluzione del rapporto di lavoro.

Per gli inidonei permanenti ante 2003 i 5 anni sono ormai quasi trascorsi e l'unico provvedimento finora ottenuto dalle sollecitazioni del Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici e delle Organizzazioni sindacali, è stato un comma in Finanziaria 2007 che prevede un piano di mobilità da attuarsi tra giugno 2007 e giugno 2008, spostando semplicemente di un anno il termine per la risoluzione del rapporto di lavoro.

Nella realtà, alla data in cui scriviamo, sembra che i tempi tecnici per un piano organico nazionale di mobilità entro giugno 2007 non ci siano. E in effetti è stato da sempre denunciato che la mobilità intercompartimentale presenta diversi ostacoli...
Assemblea genitori e insegnanti delle scuole di Bologna - 14-04-2007
- per una legge che riconosca il tempo pieno vero (con 2 docenti per classe e 4 ore di compresenza) come modello didattico garantito per tutti quelli che ne fanno richiesta;
- per l'integrazione immediata negli organici di fatto delle/degli insegnanti necessari per coprire tutte le domande di tempo pieno per il prossimo anno scolastico;
- per l'abrogazione della legge Moratti e dei suoi decreti attuativi che hanno frammentato il carattere unitario e costituzionale della scuola italiana (dallo spezzatino orario, alle pagelle "fai da te", alle indicazioni nazionali spazzatura);
- per un grande investimento di risorse nella scuola pubblica statale, oggi martoriata dai tagli che colpiscono non solo i tempi pieni ma tutti gli ordini di scuola, i settori più deboli (disabili, alunne e alunni migranti), e perfino l'ordinario funzionamento delle scuole con l'esaurimento dei fondi per le supplenze.
Francesco Mele - 13-04-2007
... uno sciopero alla "che serà, serà"

Questa mattina a Modena dalle 9 alle 11 attivo provinciale delle RSU della sola FLC-CGIL (una 20ina i presenti).

Dalle 11 alle 13 assemblea provinciale dei lavoratori della scuola della sola FLC CGIL (150-200 presenti).

Oggetto: lo sciopero del 16 aprile

Si fa? Non si fa? Chi lo sa?

La segretaria provinciale intanto dice che CISL Scuola e UIL Scuola non hanno voluto organizzare le assemblee perché non hanno tempo e per questo se ne è fatta solo una e non unitaria, perché anche in questi frangenti la consulenza viene prima (e "invece" aggiungo io).

Ha pensato bene, poi, di lanciare un'accusa verso ignoti, per aver detto sin dall'inizio che questo sciopero non si sarebbe mai fatto. Gente di malafede, ovviamente, che si permette di spalare fango sulle azioni del sindacato.

Ci ha poi rassicurato che comunque in Emilia Romagna lo sciopero si sarebbe fatto comunque e ce ne ha elencato le motivazioni, tutte condivisibili (tranne che manca la richiesta di rinnovo contrattuale scaduto).

Peccato però che...
Giocondo Talamonti - 13-04-2007
L'allarme occupazionale lanciato dal Sindacato a imprese del territorio, questa volta, almeno, rivolto alla difficoltà di reperire addetti nei settori siderurgico, meccanico, elettrico, metallurgico e chimico è il nodo al pettine di una politica del lavoro che in un'ottica di moderna programmazione impone un riesame non solo in ambito locale, ma a livello nazionale.
Non esiste un sistema di orientamento allo studio che tenga conto, oltre che degli interessi e inclinazioni professionali dei soggetti da formare, anche della vocazionalità del territorio e dell'integrazione delle politiche scolastiche nel contesto degli indirizzi universitari che vi insistono. Assistiamo così, da anni, ad una corsa di iscritti verso Istituti superiori classici o scientifici trascurando quelli ad indirizzo tecnologico-professionale che garantiscono piena occupazionalità al termine del processo di studi.
Cosimo De Nitto - 13-04-2007
(o della quasi continuità con la Moratti)

A proposito delle nuove (?) Indicazioni Nazionali 2

Il secondo capitolo del documento è dedicato alla centralità della persona. Qui si riprende il Moratti-Bertagna-pensiero e lo si ripropone pari passo per 20 righe. Poi nelle altre 20 si parla di gruppo, socializzazione, classe.

Accortisi gli estensori della giustapposizione e timorosi che si indulga troppo alla importanza della "socializzazione", e che ci si contraddica con quanto affermato nelle prime 20 righe, recuperano in questo modo:

"La formazione di importanti legami di gruppo non contraddice la scelta di porre la persona al centro dell'azione educativa, ma è al contrario condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno".

Insomma, si potrebbe dedurre, l'essere sociale dell'uomo se si potesse si negherebbe del tutto (Moratti-Bertagna), ma non potendosi ignorare una dimensione così importante e fondamentale dell'essere umano che lo fa stare con gli altri e lo connota in tutti gli aspetti del suo esistere, allora la si limita ad "importanti legami di gruppo, importanti in quanto "condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno ".
Maria Grazia Fiore - 13-04-2007
Qualche giorno fa, dicevo alla mia ex-Dirigente:
« Ho cominciato a fare l'insegnante in una scuola piena di speranze ed ora mi ritrovo a sopravvivere professionalmente in una scuola disperata... »

Una scuola paradossalmente feudale nell'epoca della post-modernità, dove l'anzianità di servizio e la "protezione" del dirigente scolastico valgono più di qualsiasi curriculum professionale e di qualsiasi pubblicazione.

Dove i "distaccati" formano una casta di intoccabili, che si perpetua grazie a concorsi interni tagliati su misura per loro e per quelli che hanno la "prenotazione"...

Dove i fatidici Nuclei territoriali per l'autonomia sono spesso stati trasformati in cimiteri per elefanti, destinati ad accogliere dirigenti che fuggono dal loro ruolo ed insegnanti che si sono stancati di insegnare.

Dove quelli che fanno formazione (?) agli insegnanti, una classe non l'hanno mai vista e, se l'hanno fatto, il loro ricordo dell'esperienza appartiene ad una scuola che non c'è più.

Dove la scuola elementare/primaria (non so neanche più come dobbiamo chiamarla) è stata mandata al macello con tutto il faticoso "lavoro sul campo" che, dall'introduzione dei moduli in poi, aveva contributo a delineare un nuova direzione nella professionalità docente: quella del lavoro di team.

Ed ora arriva il NEOPERSONALISMO, scomodando addirittura Morin in persona!!!!

Scusatemi ma io NON CI STO!
Cosimo De Nitto - 12-04-2007
A proposito delle nuove (?) Indicazioni Nazionali - 1

Qualche iniziale considerazione

"...Oggi l'apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione che i bambini e gli adolescenti vivono e per acquisire competenze specifiche spesso non vi è bisogno dei contesti scolastici. Ma proprio per questo la scuola non può e non deve abdicare al compito di scoprire la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze, al fine di ridurre la frammentazione e il carattere episodico che rischiano di caratterizzare la vita dei bambini e degli adolescenti"

Ormai questo pensiero sembra essere entrato definitivamente nell'immaginario scolastico degli estensori dei documenti ministeriali quando vogliono definire il quadro ed i contesti in cui si trova oggi ad operare la scuola. Da Berlinguer, alla Moratti, a Fioroni.

1) La scuola è solo una delle tante esperienze di formazione.
2) Compito della scuola è scoprire la capacità degli studenti di dare senso alla varietà delle loro esperienze (formative);
3) Finalità è ridurre la frammentazione e il carattere episodico (delle esperienze formative).

Ritorna sempre la storia della scuola come una delle tante "agenzie formative"! Mi domando: cui prodest far passare questa idea come verità di fatto scontata buona a far senso comune? Non dovrebbe convenire certo al Ministero della Pubblica Istruzione che invece, anche con enfasi ed orgoglio, deve affermare e rivendicare l'unicità ed insostituibilità della scuola pubblica nel raggiungimento di quei fini che, qui in modo ambiguo e confuso, poi in modo un po' più comprensibile, ma ugualmente generico, il documento richiama.
Maurizio Tiriticco - 11-04-2007
Educare contro l'invadenza mediatica

La lezione che Morin ha tenuto il 3 aprile a Roma costituisce un forte ammonimento per un serio riordino della nostra scuola, o meglio per una reale nascita di un Sistema Educativo di Istruzione e Formazione che, pur innestandosi sul nostro territorio e sulla nostra tradizione nazionale, sia però in grado di operare un solido e progressivo ancoraggio con realtà ben più ampie, che guardino all'Europa e non solo.
Morin non ha risparmiato critiche ad un certo tipo di scuola, per altro ancora molto radicata nel nostro Paese, almeno nella secondaria di primo e secondo grado, dove l'insistenza su contenuti rigidamente scanditi per discipline non aiuta a fare apprendere un alunno che, invece, si ritrova immerso, fin dalla nascita, in un indiscriminato intrico di informazioni e conoscenze erogate ad abundantiam.
Si tratta dell'abbondanza mediatica di cui la società tecnologicamente avanzata è prodiga e che si intriga con quella complessità che giorno dopo giorno mette in crisi tutte le certezze di cui fino a qualche anno fa andavano fiere le ricerche dell'economista, del sociologo, dell'antropologo.
La svolta a cui stiamo assistendo tutti noi delle società cosiddette avanzate, di cui siamo per altro protagonisti e vittime, non è affatto di poco conto. Se poi ci aggiungiamo tutti i neofondamentalismi d'assalto che le nuove migrazioni stanno scatenando giorno dopo giorno, con buon pace di tutte le suggestioni dell'intercultura e dell'integrazione, il contesto che ne deriva non è affatto incoraggiante.
Lucio Garofalo - 11-04-2007
Preambolo

Premetto che non sono cresciuto in un ambiente politico influenzato dalla tradizione veterostalinista. Non mi sono formato in un clima ideologico condizionato dal fanatismo e dalla mitologia filosovietica che avevano esaltato e ottenebrato le menti di milioni di uomini che credevano ingenuamente in una sorta di "paradiso terrestre". La nozione di un Eden sovietico non è mai esistita realmente nell'esperienza storica, se non nelle facili illusioni, nell'iconografia faziosa e pseudorealista, nella mistica stalinista e nella propaganda ideologica di un partito-chiesa che aveva compresso le libertà e i diritti dei singoli militanti, piegando e subordinando le coscienze individuali agli imperativi categorici provenienti da Mosca.
Al contrario, ho abbracciato e coltivato una visione del mondo e della politica animata da sinceri principi e sentimenti libertari e antiautoritari.
Infatti, ho sempre contestato sia l'imperialismo occidentale, di matrice filocapitalista e pseudodemocratica, che faceva (e fa) capo alla NATO e alla superpotenza statunitense, sia l'imperialismo sovietico, di estrazione burocratico-statalista, che faceva riferimento al Patto di Varsavia e al blocco di dominio incentrato sulle caste politico-militari salite al potere in Unione Sovietica, instaurando uno dei regimi totalitari e polizieschi più crudeli che la storia rammenti, simile e, in fondo, degno erede della spietata autocrazia zarista vigente nella Russia pre-rivoluzionaria.
Questa chiosa introduttiva mi ha permesso di spiegare quale fosse la mia posizione duramente critica, anzi polemica, in materia di socialismo reale, in modo da sgombrare immediatamente il campo da eventuali equivoci che potrebbero inficiare la trattazione e la comprensione dell'argomento.
Doriana Goracci - 11-04-2007
Si dice: "ehhh...è il "mercato" e a me viene subito in mente l'altro mercato. Quello dove andavo con mia madre fin da piccolina. Quel posto dove le donne la fanno (o almeno credono) di farla da padrone, dove incontri, contratti e sei giustificata per l'attardamento...dove ti porti i soldi e torni con la frutta e la verdura, dove ancora rintracci le stagioni, dove
impari l'economia e la finanza, la misura e l'imbroglio.

Dove scambi e baratti, dove parli e discuti, dove fai politica. E tante, troppe volte ho pianto quelle donne che sono saltate al mercato...Bum! Andatevene all'inferno...come se già non c'erano...
Vincenzo Andraous - 11-04-2007
Guardavo il telegiornale e il servizio che andava in onda parlava di scuola, di studenti, di bullismo. Un telefonino aveva ripreso tutta la scena, il bullo che dall'ultimo banco scagliava un astuccio all'indirizzo della professoressa che stava scrivendo alla lavagna, colpendola alla nuca. Gli altri alunni seduti immobili come se nulla fosse accaduto, mentre l'insegnante in lacrime fuggiva dalla stanza.
Osservando la scena alla televisione, ho sentito un brivido percorrermi la schiena: in quei fotogrammi, quel ragazzo nascosto dall'ultimo fila, quel lancio codardo a colpire alle spalle, ho rivisto un altro bullo allo sbaraglio, in quei ragazzi educatamente seduti ai loro banchi, ho ricordato altri compagni, in quella fuga scomposta l'umiliazione di altre persone incolpevoli.
Il telegiornale mi ha rispedito a una classe anonima, dove rimanere un figurante non protagonista del proprio vivere, e diventare "diverso" a scuola, in famiglia, nella strada, è stato il passo più breve per fare conoscenza dapprima con un carcere per minorenni, poi con il resto del panorama penitenziario.
Anna Pizzuti - 10-04-2007
So bene che il silenzio può essere considerato una resa, ma so anche che a volte può essere l'unica forma di protesta possibile. Almeno l'unica di cui io ora mi senta capace. E che sento di potermi permettere, nonostante il distacco doloroso che comporta, considerato che, per fortuna di tutti, sono molti quelli che, al contrario di me, hanno ancora tanto da dire e la forza per farlo. In molti luoghi, ma, soprattutto, su Fuoriregistro.
Gianfranco Pignatelli - 10-04-2007
Quando le pance piene decidono per quelle vuote si saziano per un non nulla. Questo è quello che è accaduto per la prevista assunzione in ruolo di 50.000 insegnanti precari, delle 150mila promesse. A leggere le dichiarazioni del giorno dopo si ha la percezione di una svolta epocale per la scuola ed i suoi precari. A plaudire sono i sindacalisti, quelli che non solo non hanno mai rappresentato i precari ma non lavorano da così tanti anni nella scuola da averne una percezione solo riflessa.
Gemma Gentile - 10-04-2007
Ci aspettavamo da questo governo, dato il suo programma, l'immediata abrogazione delle Indicazioni Nazionali ed il ripristino dei Programmi, aggiornandoli opportunamente.
Il Ministro ha scelto, al solito, diversamente. Ha chiesto invece al filosofo Edgar Morin di parlare del suo pensiero sulla globalizzazione per lanciare le nuove Indicazioni nazionali. Tanto di cappello alla sua elaborazione filosofica, tanto più quando parla di ricomposizione della cultura, spezzettata in mille discipline specialistiche, sorde tra loro. Ma il problema non consiste in ciò che pensa Morin. La questione è che il discorso lanciato col documento "Cultura scuola persona. Verso le indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di istruzione", vuole costituire, per quanto detto da Fioroni, la cornice culturale delle nuove Indicazioni Nazionali che, per ciò che è emerso finora, dovrebbero consistere negli enunciati dei livelli essenziali delle competenze, che saranno fissati successivamente.
A questo punto sono da criticare nettamente tanto la cornice quanto il tipo di contenuto.

Morin critica giustamente la frantumazione del sapere, ma non si pone il problema di chi, a proposito di scuola, vuole frantumare e perché.
Repubblica - 06-04-2007
Riceviamo e pubblichiamo. Red

Intesa a Palazzo Chigi. Verso la revoca lo sciopero del 16 aprile Padoa Schioppa: "Nessun problema per i conti, grazie alla Finanziaria"

Statali, firmato l'accordo per il contratto. Fioroni: "Assumeremo 60mila ...
Lucio Garofalo - 05-04-2007
Il nuovo millennio ha assistito alla comparsa del cosiddetto "popolo di Seattle", un movimento eterogeneo di rivolta e di contestazione anticapitalista che ha aperto un nuovo ciclo di lotte e mobilitazioni di massa a livello internazionale, il cui apice è stato raggiunto probabilmente in occasione del summit del G8 svoltosi a Genova nel luglio 2001, la cui memoria rievoca anzitutto la tragica morte di Carlo Giuliani.
In tale circostanza luttuosa la reazione del sistema, messo duramente in discussione, proruppe in modo assolutamente primitivo e irrazionale.
Turbato dalle vaste moltitudini umane che si contaminavano, rifiutavano il modello di società imposto dalla globalizzazione neoliberista, progettando e costruendo nella prassi politica quotidiana un mondo diverso, proponendo esperienze di autogestione e partecipazione diretta in alternativa al verticismo esercitato dalle oligarchie economiche multinazionali, la risposta del potere non tardò a manifestarsi in una forma istintivamente rozza e brutale, rivelando la natura criminale e antidemocratica del nuovo ordine sovranazionale incarnato dai capi di stato riuniti nel vertice del G8.
Nella sua fase iniziale questa reazione si è concretizzata in atti insensati e raccapriccianti di violenza poliziesca, immediatamente denunciati dal movimento (attraverso fotografie e filmati autoprodotti, testimonianze, documenti e inchieste di controinformazione), quindi condannati dall'opinione pubblica internazionale, per cui la fase successiva ha visto un clamoroso salto qualitativo dell'azione repressiva, che ha partorito il disastro epocale dell'11 settembre 2001. Questo tragico avvenimento ha fornito un efficace alibi, scientemente strumentalizzato per invocare e autorizzare uno stato di "guerra preventiva e permanente" contro il terrorismo globale.
L'apparente antinomia tra terrorismo e guerra costituisce in realtà un orrendo parto gemellare generato dal medesimo apparato di potere che fa capo al blocco imperialista anglo-americano. Il sistema ha concepito e orchestrato una mostruosa e ingegnosa rivisitazione, proiettata in chiave planetaria, della classica "strategia della tensione", tesa a destabilizzare per stabilizzare, ossia a preservare e consolidare l'ordine (mondiale) con il disordine, vale a dire con il terrore globale.
In effetti, da quel momento storico la parabola ascendente (sul versante sia ideologico-propagandistico che strategico-organizzativo) del movimento antiglobalizzazione ha ricevuto un brusco rallentamento, fin quasi ad arrestarsi.
Comitati Buona Scuola - 04-04-2007
Signor Presidente,


Lei ha dichiarato domenica scorsa a S. Lazzaro che il tempo pieno verrà presto ripristinato tramite un disegno di legge dal titolo "Norme urgenti in materia di istruzione" che seguirà un canale parlamentare preferenziale, proprio per rispondere all'urgenza della questione. Il viceministro ha precisato con grande chiarezza che ciò che si vuole ripristinare è il vero tempo pieno, quello unitario a 40 ore, col doppio organico e le compresenze, da Lei stesso giudicato "un modello didattico indispensabile".

Abbiamo molto apprezzato l'impegno preciso da Lei preso, a conferma autorevole di quanto anticipato dal viceministro Bastico nell'intervista apparsa il giorno precedente su Repubblica.

Ritroviamo nelle sue parole quanto è contenuto nella nostra Proposta di Legge di Iniziativa Popolare "Per una Buona Scuola per la Repubblica" (n. 1600 della XV legislatura), sottoscritta da oltre 100.000 cittadine e cittadini di questo paese. D'altro canto ritroviamo finalmente, su tale questione, il rispetto di quel Patto che tutte le forze dell'Unione hanno sottoscritto e di cui Lei si è fatto garante con gli italiani nell'aprile del 2006: "Puntiamo alla valorizzazione del tempo pieno e del tempo prolungato, ripristinandone la normativa nazionale, da valorizzare come modelli didattici, con il riconoscimento della pari valenza educativa di tutte le attività previste" (dal Programma di governo 2006-2011, "Il diritto di imparare per tutta la vita", pag. 232).

Ci permettiamo allora di segnalare alla Sua attenzione gli articoli che nella nostra proposta di legge sono rispettivamente dedicati al tempo pieno e al tempo prolungato.
Giuseppe Aragno - 04-04-2007
Dallo Speciale Il tempo e la storia



Appare sempre più chiaro. L'uso pubblico della storia riaccende le ostilità e i rancori d'una stagione politica che sembrava conclusa e, alla resa dei conti, la memoria e il ricordo trasmettono ai nostri ragazzi il veleno dell'odio.
Le parole che seguono non nascono per caso: la risposta a chi da qualche tempo ci toglie la parola, levando in alto i labari fiumani, va affidata al rigore della ricerca e ad una scuola dello Stato che torni ad essere naturale cerniera tra scienza e conoscenza.
La contestazione - la mia generazione lo ricorda bene - può essere occasione preziosa per suscitare interessi e indurre al confronto. Da studioso, ho avviato perciò una ricerca e la sorte mi è stata amica: credo di aver qualcosa di nuovo da raccontare e sono più sicuro di quello che dico. Il mio mestiere è insegnare, ma si insegna solo se si continua a imparare.
CIP Associazione Nazionale - 03-04-2007
I CIP ADERISCONO ALLO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 16 APRILE 2007

I CIP aderiscono allo sciopero del 16 aprile contro la politica governativa in materia d'istruzione e precariato. Ma non solo. Contestano il mancato rispetto degli impegni del governo sulla scuola e denunciano il narcisismo del ministro, fatto di quotidiane esternazioni tanto vacue quanto contraddittorie.
UNIcobas Scuola - 03-04-2007
Sotto il ministero della P.I. (Viale Trastevere h.9,30)

La situazione nel comparto scuola si va deteriorando sempre di più. Oltre ai mali che affliggono anche gli altri comparti del pubblico impiego (contratto scaduto da 15 mesi, mancato pagamento dell'IVC come prevede l'art.1 del CCNL, mancanza di una effettiva volontà di risolvere il problema del precariato, controriforma pensionistica e scippo del TFR col silenzio assenso, ....) nella scuola si sconta
la scelta governativa, chiaramente espressa nella legge finanziaria, di continuare con la politica dei tagli che in questi giorni si stanno concretizzando in una diminuzione di classi e di organici nonostante 28.000 allievi in più rispetto allo scorso anno e nella diminuzione degli stanziamenti necessari per il pagamento dei supplenti e delle spese di funzionamento.
Dalla Moratti il ministro Fioroni, oltre alla logica dei tagli, ha mutuato la scelta del doppio canale istruzione-formazione professionale
anche nell'assolvimento dell'obbligo ed ha definitivamente privatizzato la scuola pubblica introducendo nel decreto Bersani, approvato
dalla Camera in questi giorni, le scuole fondazioni oltre alla controriforma degli istituti tecnici e professionali.
Elena - 02-04-2007
Una folta (200-300), allegra e colorata delegazione di bambini, genitori ed insegnanti (compresa la maestra dei figli di Prodi, che frequentarono il tempo pieno) delle scuole bolognesi ha oggi pomeriggio aspettato Prodi venuto a S.Lazzaro (a Bologna) per l'inaugurazione di una mediateca. Il Presidente del Consiglio, sceso dall'auto, si è avvicinato ad alcune bambine, ha letto i due cartellini colorati (col fumetto di Titti: "Mi è semblato di vedele la Molatti... o era Fioloni?), ha sorriso e le ha bonariamente accarezzate. La loro mamma: "Nonno Prodi, vogliamo il tempo pieno!". Presto circondato dagli altri genitori che reclamavano in coro "Tempo pieno! Tempo pieno!", "Non vogliamo più essere presi in giro!" e simili si è poi congedato dicendo "Adesso vado a parlare con la vostra delegazione" (che era stata fatta accomodare all'interno della mediateca pochi minuti prima, quando era stato comunicato che Prodi aveva acconsentito alla richiesta di avere un'incontro).
Gabriele Attilio Turci - 02-04-2007
E' trascorso ormai parecchio tempo, da quando il forse dimenticato "Progetto Buonsenso" fece capolino in prossimità della scadenza di mandato del governo Berlusconi e su cui in tanti, compreso il sottoscritto dibattemmo con durezza e serrata analisi.
Già allora si delineava una sorta di santa alleanza fra chi comunque di fondo condivideva un'idea della scuola che era completamente appiattita sui "desiderata" degli organismi di gestione economica della UE e che, pertanto, concordemente intendeva avviare un ciclo espansivo del mercato della formazione e dell'istruzione.
Non c'era in questi nuovi profeti la visione illichiana della critica alla scuola statale, non li muoveva certo un'idea libertaria di scuola, una concezione del momento educativo come costruzione critica del sistema di saperi.
Chi, nel mondo della scuola, o fuori di questo, allora segnalò i rischi di questo abbraccio di strutture ideologiche che muovevano da comuni visioni del nuovo imperante politicamente corretto, avanzò, non da ultimo, la segnalazione che la vigilanza non sarebbe dovuta venir meno se il quadro politico fosse stato sparigliato.
Patrizia Tanda - 02-04-2007
C'è in giro aria di elezioni, e con essa arrivano dichiarazioni di intenti e le inevitabili promesse.
Alla "scorrettezza" del ministro Fioroni nei confronti dei dirigenti scolastici e dei sindacati lombardi, fa da contrappunto la (apparente) disponibilità di Prodi, il quale ieri si è visto contestare da genitori e insegnanti bolognesi che fanno capo ai movimenti a favore del Tempo Pieno e di una buona scuola.
Il movimento, grazie a Bologna (infinitamente grazie) è riuscito finalmente a ottenere quello spazio mediatico che gli era stato negato per sei anni e a trasformare il problema degli organici in questione nazionale.
Della contestazione ha parlato ieri il TG sebbene di straforo e oggi è passata dalle pagine bolognesi di Repubblica alla stampa nazionale tutta.
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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