Anno scolastico 2010-2011 - mese di aprile
Mimmo Fusco - 29-04-2011
Si discute di tutto e non si sa mai di che si parla davvero. Anche questo è un malcostume introdotto nella comunicazione pubblica negli ultimi anni. Partiamo, perciò, anzitutto dai numeri, sui quali c'è poco da fare sofismi politici. Il 13 aprile scorso il Consiglio dei Ministri nel Documento di Economia e Finanza 2011 ha così valutato l'impatto finanziario delle misure adottate sulle spese per la scuola (in milioni di euro) ...
Giuseppe Aragno - 25-04-2011
Ne avrò già scritto, ma non sarà male tornarci, in occasione di un 25 aprile che nasce malato di suggestioni autoritarie, mentre tornano in mente Matteotti, Amedola, Rosselli, Gramsci e Gobetti e mai come oggi senti le amare ragioni di Arfè, che intuì la minaccia incombente e, non a torto, ammonì: "fortunato quel paese che quando ha avuto bisogno di eroi li ha trovati, ha scritto Brecht. Io aggiungo: sciagurato il paese che non sa rimanerne degno".
"Scuola e Resistenza", numero unico del "Comitato di Liberazione Nazionale della Scuola", uscì quando la sorte del fascismo era ora ormai segnata e l'impegno morale era soprattutto quello d'una vittoria che non fosse vendetta. Nella copia che ho qui davanti, tra le mie mille carte, la data non si legge, ma è certo: il giornale fu stampato alla macchia fra giugno e luglio del 1945.
Francesco Mele - 24-04-2011
La tanto attesa Circolare sull'INVALSI è finalmente arrivata, o meglio non è una Circolare, è una nota e non è diretta a noi comuni mortali ma SOLO ai direttori regionali e, cosa buffa, al presidente dell'INVALSI che non c'è più perché Cipollone si è dimesso da quel po'.

Altra cosa carina, la nota arriva l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di pasqua ... ma come abbiamo fatto a non pensarci prima? E' nel miglior stile del MIUR e dei suoi funzionari più fedeli.

Altra cosa interessante, il funzionario fedele scelto per redigere la nota. Come avevo previsto con qualcuno di voi, Biondi l'ha fatta troppo grossa con le dichiarazioni rilasciate alla giornalista della Stampa, e infatti è stato tagliato fuori e a parlare è stata chiamata la Palumbo, sulla cui fedeltà non ci sono ombre.
Francesco Di Lorenzo - 23-04-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Ormai è chiaro a tutti, il nostro ministro dell'Istruzione si anima, si infervora, si danna l'anima, solo quando deve difendere il presunto l'onore del presidente del consiglio. Per tutto il resto, che si tratti di insegnanti o di studenti, il suo è un discorso menzognero ma pacato, risibile ma sereno, stupido nelle sua inutilità ma calmo. Un gradino in più di anima lo mette, sempre la Gelmini, quando deve difendere le scuole private ed offendere chi tenta di fare, o vorrebbe fare, un discorso sincero su di esse: ma si sa, la scuola privata è la sua malattia, la sua debolezza.
Giuseppe Aragno - 23-04-2011
Due parole. Quante ne detta la coscienza e ne merita un provocatore sicuro dell'impunità. Solo due. Le devo a me stesso, alla mia vita di studi, lavoro e militanza. C'è un confine oltre il quale al diritto violato tocca il dovere della replica. E quel che costa, costa.
Sarete certamente d'accordo: un uomo ti è pari, se da pari ti affronta. Se invece ti colpisce quando non lo puoi colpire, è un volgare brigante da strada, un teppista e un cialtrone. Con le sue dichiarazioni pubbliche sui professori di sinistra, Silvio Berlusconi calpesta la mia dignità, facendosi forte del ruolo pubblico che ricopre e del potere che gliene deriva. Come posso difendermi? Quali strumenti ho per ottenere che mi chieda scusa? Per tutelare il mio onore e la mia dignità, posso solo dichiarare pubblicamente il mio sdegno...
Gianfranco Pignatelli - 22-04-2011
Mini test per confermare l'italianità, ovvero l'appartenenza al popolo delle libertà, quello domiciliato nella casa delle libertà. La prova si articola in due terne di quesiti.
Francesco Masala - 22-04-2011
Abbiamo sentito nei giorni scorsi le grandi (e giuste) grida di dolore e scandalo a causa delle votazioni vergogna in Parlamento, che hanno fatto e stanno facendo affondare l'Italia senza pietà nello schifo e nella vergogna (lo so, sono parole poco incisive, ma ci capiamo), per non parlare degli ultimi giochetti coi referendum. Il passo successivo e necessario è il seguente: visto che conosciamo i nomi degli individui che sono stati e sono complici di questo (qui o qui i votanti alla Camera, al Senato sarà facile trovarli), i partiti che si dicono d'opposizione facciano una cosa semplice, che la capiscano anche i bambini, magari regione per regione, oltre che a livello nazionale.
Elena Duccillo - 20-04-2011
Ci risiamo: arrivato in sordina e ora diffuso capillarmente a due settimane dalla pubblicazione si affaccia il provvedimento indirizzato alle scuole, emanato non dal Miur, ma da un ente di diritto pubblico, l'Invalsi, sulle modalità per lo svolgimento delle prove di apprendimento per gli alunni con bisogni educativi speciali. La nota, che nota resta e non ha per me forza di legge è dimentico di buonsenso e dà tassative disposizioni...
Enrico Maranzana - 20-04-2011
È essenziale
• promuovere la professionalità del corpo docente: se riconoscesse, enunciasse e difendesse i caratteri di un insegnamento conforme al volere del legislatore, il rapporto di dipendenza acritica dalla dirigenza sarebbe sostituito da quello dialogico e collaborativo;
• difendere il fondamento scientifico dei decreti delegati del 74 che hanno ristrutturato l'organizzazione delle scuola in conformità ai dettami dottrinali;
• interagire con i parlamentari affinché non attribuiscono alle più svariate e più fantasiose cause il fallimento della riforma degli organismi collegiali del 74 ma, avendo le scienze dell'organizzazione come riferimento «certo», rimuovano le cause della loro inefficacia.
Francesco Masala - 19-04-2011
Alcune o molte, non so, delle biblioteche dei luoghi dove viviamo non sono intitolate a nessuno. Un paio d'anni fa qualcuna era stata intitolata a Peppino Impastato. Perché non pensare a intitolarne qualcuna a Vittorio Arrigoni? Certo, non ha fatto ...
Monica Capezzuto - 19-04-2011
Italia: paese fossile, bistra-festeggiato. Paese, non Stato. Il termine paese ricorda tempi semplici di persone semplici, in cui la routine era dettata dalle sagre paesane e dai ritmi della natura fino a quando i mass-media non vi hanno fatto capolino, scardinando lentamente ed inesorabilmente quella routine. Oggi, nell'era ipertecnologica e globalizzata, sembra oltremodo anacronistico sentir parlare ancora di ideologie in una società che tende ad omogeneizzare e condizionare consumi, vite ed aspettative. Ma nel nostro archeozoico paese, invece che tesi a rinnovare, per i suoi "Alti" il must è quello di restaurare.
Vincenzo Pascuzzi - 18-04-2011
Esordisce perdonando, o assolvendo, B. per le sue ultime dichiarazioni sulla scuola e sugli insegnanti. Perché? Ma perché lo stesso B. è .... recidivo, in quanto: "un'affermazione del tutto identica era infatti presente in un suo discorso di qualche settimana fa"!
Stiamo parlando dello storico e opinionista Giovanni Belardelli e del suo articolo sugli insegnanti pubblicato dal Corriere della Sera di domenica 17 aprile...
Maurizio Tiriticco - 18-04-2011
L'attacco berlusconian/carlucciano non è affatto cosa da sottovalutare: fa pendant con le scelte finanziarie e ideologiche del duo Tremonti/Gelmini, impegnati da un lato a tagliare il più possibile per la sola scuola statale, dall'altro a "riordinare" - si fa per dire - un secondo ciclo di istruzione ritinteggiando i tre canali di sempre e rafforzando quel canale di gentiliana memoria di cui il nostro Paese sembra non potersi mai liberare. Il disegno di fondo dell'attuale gruppo dirigente è ormai più che scoperto: screditare e aggredire da ogni parte e con ogni mezzo la scuola statale e accreditare e rafforzare quella privata. Ed è un disegno che va maturando e rafforzandosi. Il fatto che, dopo la prima bordata sugli insegnanti che inculcano, pur dopo una parziale rettifica, ne sia seguita l'altroieri una seconda ancora più violenta, la dice lunga: l'affondo procede ed è contestuale con gli attacchi che si fanno sempre più violenti contro la magistratura.
Gianfranco Pignatelli - 16-04-2011
Non sono a sua disposizione, egregio presidente del consiglio.
Non sono un prezzolato che partecipa ai suoi bunga bunga di notte, o ai suoi vota vota di giorno.
Non sono in vendita.
Ho una dignità che il suo denaro non può comprare.
Ho una libertà di pensiero troppo grande per essere ospitata nella sua casa delle libertà e non sono pecora per il suo popolo di presunte libertà.
Insegno ciò che so e ciò che vale.
Se lei non c'è, pazienza. Vorrà dire che merita di essere ignorato o non vale.
La cattedra non è una ribalta per sketch politici di parte, non è uno spazio pubblicitario alla sua mercé.
Francesco Di Lorenzo - 16-04-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Un gruppo di docenti precari sarà protagonista di un reality show su Canale 5. I prof dovranno, durante il programma, insegnare a dei presunti vip, le nozioni base di cultura.
Tali presunti vip sono scelti tra quelli che hanno dimostrato, in altri reality, limiti di conoscenze linguistiche, scarsa cultura ed altre amenità di questo genere.
Secondo gli ideatori del programma l'idea sarebbe molto attraente. Dimostrerebbe al grande pubblico che chi ha successo ha molte lacune sul versante delle conoscenze ed è, spesse volte, in difficoltà. Mentre metterebbe i precari in buona luce, perché darebbe loro la possibilità di dimostrare che - in realtà - sono dei bravi insegnanti.
Intanto i Cobas preparano i giorni dell'indignazione...
Enrico Maranzana - 16-04-2011
In un forum di discussione sull'insegnamento della matematica è apparsa la seguente richiesta d'aiuto: "Qualcuno di voi insegna in un liceo scientifico e si sta occupando della certificazione delle competenze che da quest'anno è obbligatoria al termine della classe II nella scuola secondaria di secondo grado ? Quale strategie state adottando per la compilazione del modello proposto dal ministero?"
Si tratta di un sintomo della situazione d'abbandono e d'isolamento in cui gli insegnanti sono chiamati a operare, situazione che richiede azioni mirate e coordinate al governo della scuola da parte:
- della dirigenza, per orientare il SISTEMA educativo, di formazione e istruzione al conseguimento dei traguardi istituzionali;
- degli insegnanti, chiamati a realizzare la collaborazione insita nella natura e nella finalità della funzione formativa e di quella educativa.
Giuseppe Aragno - 15-04-2011
Un Paese ipnotizzato dal circo mediatico e dall'infinita querelle sulle vicende giudiziarie di Berlusconi, non presta molta attenzione alle mille, preziose notizie che la controinformazione riesce a far filtrare con intelligenza e coraggio attraverso le maglie del conformismo. Giorni fa, Iside Gjergji ci ha raccontato d'una scelta inquietante e rivelatrice del Presidente del Consiglio, che il 7 aprile "per consentire un efficace contrasto all'eccezionale afflusso di cittadini extracomunitari nel territorio nazionale", ha dichiarato per decreto lo "stato di emergenza umanitaria nel territorio del Nord Africa.
Tragica, nella sua essenza comica - non si capisce quale Paese sia il Nord Africa e l'Italia non può dichiarare lo stato di emergenza in un altro Stato - l'anomalia giuridica ha le mille ombre sulle quali acutamente si ferma la studiosa, ma è anche un fatto da archiviare a futura memoria.
Libero Tassella - 14-04-2011
Nell'articolo di Ichino sul Corriere del 31 marzo si nota che la preoccupazione è quella di sanare una vergogna pubblica con la regolarizzazione dei contratti dei precari. Cioè in pratica rendendoli tutti a tempo determinato, altro che indeterminato come pubblicizzato.
In realtà anche oggi nessuno è inamovibile, i licenziamenti ci sono anche nella scuola, certo solo per gravi motivi. Ma in questo caso la parte da cui si cerca di sanare il problema è quello a vantaggio dell'imprenditore, a cui dare tutele e vantaggi perché non si trovi sul groppone ingombranti dipendenti. Ha senso nella scuola un principio del genere?
Cosimo De Nitto - 13-04-2011
La colpa dei tagli, chiaramente inventati dall'opposizione in malafede e ideologicamente prevenuta, non è del governo, ma dei dirigenti scolastici che chiedono soldi alle famiglie, non perché servono alla scuola per sopravvivere, ma per "attaccare il governo". Seguendo questa logica si dirà che la colpa della disoccupazione e della precarietà è dei giovani che scendono in strada a protestare, i quali avrebbero da lavorare, ma preferiscono rimanere disoccupati e precari per "attaccare il governo". Se il governo diminuisce i fondi per gli enti locali e questi aumentano il costo dei servizi la colpa è degli enti locali che chiedono più soldi ai cittadini per "attaccare il governo". Insomma la colpa non è di chi provoca il danno ma di chi si lamenta perché lo fa per "attaccare" chi questo danno ha provocato.
Emanuela Cerutti - 12-04-2011
Una tre giorni di studio in territorio milanese dal titolo "Ricomporre Babele: educare al cosmpolitismo". Organizzatrice la Fondazione Intercultura che si occupa da anni di interscambi tra scuole e famiglie e apre la porta del suo sito con una citazione da Robert Hanvey, antropologo: "Chi è chiuso nella gabbia di una sola cultura, la propria, è in guerra col mondo e non lo sa".
Massimo Razzi sfoglia per Repubblica i ricchi materiali del convegno e si sofferma su un dato di realtà marca Ipsos: lo specchio - sondaggio ci rimanda un'immagine italiana frammentata davanti al diverso. Chi ne ha paura, chi si rassegna alla sua presenza, chi è curioso, chi incerto sul da farsi, chi gli sorride.
Menelao, come da copione, pone domande...
Fuoriregistro - 11-04-2011
... ovvero ... non è mai troppo tardi ...

In questi giorni appare sempre più spesso sui canali Mediaset una striscia pubblicitaria con la quale il casting comunica di essere alla ricerca di docenti precari. Di che si tratta?
Sarebbe intenzione delle reti Mediaset la messa in onda di un reality show nel quale vengano coinvolti anche i docenti precari.
Ci sono già indiscrezioni sui conduttori: Nicola Savino e Barbara d'Urso, quest'ultima, addirittura, nei panni della preside.
In cosa consisterebbe questo programma?
Vincenzo Pascuzzi - 09-04-2011
"A fronte di questo insensato lassismo, che ha riempito le scuole italiane di professori asini": così scrive Sergio Luciano su ItaliaOggi del 7 aprile 2011.

La scuola ha problemi, l'Italia ha problemi, c'è - ancora - la crisi, il nostro premier pensa ai suoi guai con la giustizia e trascura tutto il resto e, in particolare, i problemi economici e occupazionali: questa è la situazione. Ma che un giornalista salti fuori ad affermare che i prof precari non sono selezionati e perciò "asini" (scrive proprio cosi, il tapino!), no, non lo accettiamo! Non è vero, non è serio, deforma la realtà, attribuisce - al solito! - le colpe alle vittime invece che ai veri responsabili: governo e ministri dell'istruzione e dell'economia!
Assemblea contro la guerra - 07-04-2011
L'Italia che a parole ripudia la guerra si è lanciata in una nuova aggressione militare a senso unico, come le precedenti, questa volta contro la Libia che rappresenta la "nostra" quarta sponda. La quinta in vent'anni, la terza nel giro di un decennio in cui si è persa ogni remora nei confronti dell'intervento bellico.

Ma a differenza delle altre occasioni pochi sembrano indignarsi, pochi alzano la voce per gridare che questa, come già altre guerre, ha dei motivi ben precisi: le immense ricchezze del sottosuolo libico, il gas, il petrolio, gli affari delle grandi aziende e della grande finanza. Motivi che stanno causando già centinaia di morti fra i libici, e che ne causeranno ancora di più, appena l'uranio impoverito, sganciato in quantità, comincerà a fare effetto.
Giuseppe Aragno - 07-04-2011
Un branco di australopitechi si sarebbe ribellato. Una tribù di trogloditi l'avrebbe cacciato via d'istinto e una comunità d'ominidi l'avrebbe punito, il ringhio vile: "fora d'i ball" sarebbe costato caro per sempre, ovunque e comunque, dal miocene all'età della pietra, dalla preistoria alla storia. L'istinto della bestia o l'onore del guerriero si sarebbero rivoltati e le femmine ne avrebbero fatto un punto d'onore: nessun genere di rapporto. Nulla, dalle necessità del sesso, alla carità d'una spidocchiata. Persino le pulci sarebbero saltate vie, nauseate dal sangue velenoso, e l'intero pianeta si sarebbe trovato unito in un universale e memorabile diluvio. Nulla sarebbe rimasto com'era.
L'evoluzione della specie, invece, qui da noi, oggi, s'è prima fermata, incerta e sospesa, poi ha scelto d'invertire il suo corso.
Lorenzo Picunio - 04-04-2011
Merita di essere sostenuta una legge di civiltà, la 517 del 1977, che inserisce i bambini e ragazzi disabili nella scuola pubblica, creando un'esperienza che ha arricchito migliaia di alunni disabili e milioni di alunni in genere, che hanno avuto l'esperienza formativa di crescere insieme a loro.
Lo diciamo al Ministro dell'Istruzione che asserisce, alla televisione pubblica, che qualcuno è troppo "largo" nell'assegnare certificazioni.
Giuseppe Aragno - 04-04-2011
Dallo Speciale Racconti



- E' tardi, sì. Che vuoi che ti dica? S'è fat-to tar-di! - sillabò urlando Marco, per dar spessore sonoro all'ira che montava. Si fermò un attimo, rabbrividì sfilandosi la giacca bagnata, poi riprese, come un pupazzo a molla che s'è incantato:
- E' tardi, sì, hai ragione, però non ti ci mettere anche tu, per favore. Piove, il traffico è impazzito e, come tutti i santi giorni, l'immancabile corteo di nullafacenti protesta, perché, si sa, così nasce un mondo migliore. E l'occasione non gli manca mai.
Sollevò gli occhi al cielo, sospirò profondamente per non farsi travolgere dalla rabbia e ricominciò, aiutandosi col corpo, le mani e le pieghe espressive del volto, come un mimo:
- Sciarpa arcobaleno, orecchini, tatuaggi, capelli di tutti i colori, slogan, bandiere e via. Oggi è il turno della guerra. Quattro gatti, il traffico in tilt e la polizia, vedessi la polizia! - urlò sdegnato - Li scorta, la polizia, li accompagna e sta a guardare!
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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