Anno scolastico 2012-2013 - mese di marzo
Vincenzo Pascuzzi - 23-03-2013
Egregio sig. ministro Profumo,

era appena un anno fa, esattamente febbraio 2012, quando giornali e media dedicavano spazio a una notizia insolita e innovativa: l'assunzione diretta e rapida (senza concorso, tramite la valutazione dei loro c.v.) di sei c.d. "e-secchioni" under 40, sei ex "cervelli in fuga" recuperati alla Patria o alla Nazione, indicati anche come i "Magnifici Sei" e che dovevano - quali Suoi collaboratori - "svecchiare" il Miur.
Questi i loro nomi: Arianna Bassoli, Lorenzo Benussi, Dario Carrera, Donatella Solda Kutzmann, Damien Lanfrey, Stefania Milan. In calce i loro profili.
Di loro non s'è saputo più nulla, sono come scomparsi. Ci domandiamo che fine professionale abbiano fatto.
Vincenzo Pascuzzi - 22-03-2013
"Cosa resterà del rapporto insegnante/discente?" si chiede oggi (17.2.2013) Claudia Fanti.

E risponde "Sempre meno: insegnante con le occhiaie dopo le nottate ad arrovellarsi su cosa scrivere nell'ennesima relazione sulla valutazione, discente preoccupato dello stato di salute del proprio ex-prof, divenuto burocrate a tempo pieno".

Credo di essere sulla stessa lunghezza d'onda. Da un po' ci sto riflettendo. Il nucleo duro, nobile essenziale dell'attività didattica è il rapporto docente/discente-i. Il resto è supporto, organizzazione, burocrazia, gerarchia e dovrebbe essere complemento della didattica, quindi al di sotto e dopo.
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici - 22-03-2013
Il Ministro Profumo ha firmato il decreto sul passaggio dei docenti utilizzati in altri compiti nel ruolo Ata.

Sinceramente dopo quasi nove mesi, potevano partorire un ... prodotto migliore, se non nella sostanza, almeno nella forma! Sfruttando con maggiore efficienza i propri uffici legali che presto dovranno fronteggiare i contenziosi

Non stiamo qui a valutare (e pure si dovrebbe!) l'opportunità di impacchettare il decreto nelle stesse ore in cui si svolgono le consultazioni per un nuovo Governo: le smanie di efficienza dei "Tecnici" sulla pelle degli ultimi ci sono ben note.

Ci soffermiamo soltanto ad esaminare gli aspetti burocratici alla luce di quanto già avevamo denunciato in questi mesi, evidenziando i punti critici di un decreto che, per il rispetto della persona, non avrebbe mai dovuto essere scritto né pensato. ... Avrebbe semmai richiesto un basilare STUDIO, nelle commissioni parlamentari e nelle stanze ministeriali, e un confronto NEGOZIALE vero; invece, a distanza di nove mesi, è lo stesso frettoloso decreto frutto dei tagli ciechi della spending review .
Vincenzo Pascuzzi - 20-03-2013
L'opera del ministro Francesco Profumo ha superato in tossicità e devastazione quella del suo predecessore Gelmini. Ciò è avvenuto con l'approvazione del Regolamento del Snv che ha.... sguinzagliato e incitato l'Invalsi. Approvazione che è stata degradata a normale amministrazione ed effettuata da un governo dimissionario e a Camere sciolte, anzi già rinnovate.

Mentre avveniva questo sorpasso fra ministri incapaci, a Milano, Innocente Pessina, preside del liceo Berchet, partiva per la sua seconda personale crociata (o piano B) contro "certi insegnanti sadici" che usano "il voto come manganello" e finalizzata perciò a conseguire l' "equità valutativa". La prima crociata (piano A) del preside Pessina risale all'anno scorso ed era stata contro i voti sotto il 4, fallì (sembra) perché respinta dai docenti. Va tenuto presente che, quest'anno, il Berchet, ha subito un consistente e preoccupante calo di iscrizioni: non si sono formate le classi 1ªG e 1ªH, cioè due sezioni su otto.
Giuseppe Aragno - 20-03-2013
"C'è stata battaglia e non ce ne siamo accorti", ripeteva negli ultimi e sconsolati anni della sua vita Gaetano Arfè, intellettuale militante tra i più lucidi del Novecento. Il tempo purtroppo gli ha dato pienamente ragione e ogni giorno che passa dimostra quanto premonitore fosse il suo inascoltato appello a scavar trincee sull'ultima spiaggia per tentare l'estrema difesa della Costituzione.
Dal 2007, in un'avanguardistica Torino, un liceo intitolato all'antifascista Altiero Spinelli ha sciolto il nodo delle iscrizioni con una "selezione per test" che consente o vieta la frequenza dell'Istituto. La nostra "libera stampa", mobilitata nella caccia all'uomo di parte avversa e nella promozione di "santini" e utili idioti con cui coprire le miserie morali del potere, non se n'era accorta: in linea con la religione del merito, dopo i rettori delle università, tra le basse gerarchie della chiesa liberista, anche alcuni dirigenti scolastici danno ormai di piglio al manganello e bastonano quanto sopravvive di democrazia in un Paese di sedicenti liberali che all'estero svendono il nostro onore, "portando a casa i marò" col tradimento - altro che Berlusconi e il sedere della Merkell - e in patria non riconoscono un ethos politico ai ceti subalterni e fanno la guerra santa ai diritti in nome del mercato.
"Dio lo vuole!", è lo slogan, mentre i test d'ingresso, foglia di fico e preludio inaccettabile al numero chiuso, fanno l'ingresso trionfale nelle scuole medie.
Claudia Fanti - 18-03-2013
Siamo abituati da tanto tempo, troppo, a non venir considerati dal ministero nelle scelte che coinvolgono il nostro lavoro, noi e i nostri alunni, per cui non ci dovremmo stupire più di tanto.

Eppure l'argomento della valutazione non ci può esimere dal commentare, almeno dal commentare. Se non altro, si ha modo di esprimere la contrarietà, la preoccupazione, fors'anche l'avversione per il regolamento sulla valutazione di sistema appena approvato.

Mentre come docenti d'aula (la cui opera è sempre meno nominata e valorizzata dai vari documenti ministeriali, come fosse di irrisoria importanza per i livelli di apprendimento e di tenuta del sistema) ci rendiamo conto di quanto sia preziosa la nostra azione puntuale, attenta alle discipline che insegniamo e contemporaneamente alle dinamiche relazionali delle classi su cui lavoriamo e ai singoli con le loro evoluzioni, la loro crescita fisica, psichica ed emozionale, chi ci governa rema esattamente in direzione opposta producendo materiali documentali poco chiari, complessi, forieri di altre alchimie gerarchiche dentro la scuola.
Enrico Maranzana - 13-03-2013
La pubblicazione sulla gazzetta ufficiale del regolamento contenente le indicazioni Nazionali per il Curricolo per la scuola di base non ha avuto grande eco.
Per cogliere appieno il significato del cambiamento indotto dal nuovo ordinamento può essere opportuno traslarlo in un ambito calcistico: come agirebbe Massimiliano Allegri, allenatore dell'A.C. Milan, se il presidente Silvio Berlusconi convocasse l'attaccante Mario Balotelli per ordinargli come dovrà giocare nelle gare del campionato?
Giuseppe Aragno - 12-03-2013
E' uno strano neonato, un "sanguemisto", figlio illegittimo di incontri clandestini tra la destra reazionaria e il furore ideologico di un tecnico del capitale. Nato venerdì scorso, è stato battezzato come comanda una prassi ormai consolidata: "Consiglio dei Ministri, Decreto numero 72 dell'8 marzo 2013". Ligio al dovere, il "Sole24Ore" ha annunciato il lieto evento con la consueta faccia tosta padronale: il Governo "scaduto", infatti, per il giornale della Confindustria, non solo ha "acceso il semaforo verde definitivo" per una delibera ormai indifferibile, ma ha anche risposto all'ansiosa attesa della scuola. Si direbbe quasi che gli insegnanti, consapevoli d'essere tutti, senza eccezioni, una manica d'incapaci sfaticati e convinti e di aver perciò meritato i tagli devastanti, i mancati investimenti, le classi pollaio, le campagne di stampa sui fannulloni e il discredito generalizzato dovuto alle accuse dei loro stessi ministri, non attendano altro che il giorno del giudizio. La scuola, pervasa finalmente di spirito cristiano, si sarebbe ormai attestata sul religioso principio della rassegnazione: quando riceve un ceffone, porge l'altra guancia e a suon di botte s'è rimbecillita.
Lorenzo Picunio - 11-03-2013
Questo l'obiettivo dell'Unione Europea.

In scuole dove non si chiamano i supplenti, dove i tagli hanno abolito ogni forma di contemporaneità fra gli insegnanti, dove le classi sono sempre più numerose, dove i soffitti crollano perchè non si spende per l'edilizia scolastica, dove i computer si rompono e non ci sono i soldi per aggiustarli.
E ancora, qualcuno ipotizza tagli al sostegno per gli alunni disabili, la cosa più odiosa che può essere imposta a chi è più debole.
Luca Perissin - 11-03-2013
Cari colleghi,

riparte la "macchina carrozzone mangiasoldi" dell'Invalsi alla ricerca di Osservatori da affiancare agli insegnanti somministratori che siano preparati, che si rendano disponibili ad un corso di preparazione, ma soprattutto "che condividano gli scopi della rilevazione".
Operazione questa che prevederà un rimborso lordo all'Osservatore di circa 200 euro omnicomprensivo per ciascuna giornata di somministrazione ( 600 euro circa in tutto ).
Pur non condividendo l'impianto dell'intero Invalsi, pur ritenendo uno spreco di soldi pubblici per mandare avanti il solito burocratico carrozzone all'italiana che si avvale di incarichi esterni, di numerose strutture amministrative e di commissioni varie, pur non accettando l'impianto docimologico delle prove ( e, tuttavia, riconoscendo la necessità di valutare il sistema scolastico italiano), mi sembra corretto che chi viene incaricato di svolgere un lavoro "aggiuntivo" venga retribuito.
Giuseppe Aragno - 08-03-2013
"Sì del Governo: arriva il nuovo sistema di valutazione di scuole e presidi, - titola il Sole24ore" con ineguagliabile improntitudine confindustriale. A sentire il giornale dei padroni, quindi, Il Governo - quale governo di grazia? - ha "acceso il semaforo verde definitivo" per un provvedimento inderogabile, anzi, così evidentemente urgente che - dovremmo credere - la scuola tutta era lì ad attenderlo con ansia. Un decreto necessario, perché, a quanto pare, se Profumo non l'avesse presentato, la scuola non avrebbe più saputo come andare avanti. A guidare il sistema ora sarà l'Invalsi, che dovrà rapidamente preoccuparsi di elaborare calendari di visite di valutatori esterni e definire - con quale competenza s'è visto ormai da tempo - gli indicatori di efficienza a cui gli insegnanti e i loro dirigenti dovranno rispondere.
Per il Ministero, quindi, era l'Invalsi la vera e unica urgenza della scuola morente. Quell'Invalsi da cui - sarà un caso? - proviene il sottosegretario Elena Ugolini, che si è fatta in quattro perché il provvedimento giungesse all'approdo finale.
Sonia Cartosciello - 07-03-2013
Brucia Città della Scienza e quel rogo si estende fino ad arrivare al nostro cuore.
Bruciano le speranze di assistere, sia pure lentamente e a fatica, alla ripresa di una città magnifica quanto martoriata dalla presenza invasiva e devastante della criminalità organizzata. Un angolo di mondo pieno di luci ed ombre, una terra affascinante quanto piena di amare antinomie.
Brucia "un'occasione eccellente" in cui la cultura e le scienze non sono appannaggio di pochi ma patrimonio di tutti.
Nonostante le notevoli criticità economiche del polo scientifico partenopeo, esso ha continuato a rappresentare il fiore all'occhiello dell'intera comunità, ha continuato a richiamare gente comune, ricercatori, docenti, studenti da ogni parte di Italia. Ha continuato a rappresentare un cono di luce sulla ricerca, un' opportunità di "produrre" cultura e di veicolarla attraverso modalità ed esperienze affascinanti, ludiche, alternative, particolarmente preziose in un momento di particolare emergenza educativa.
Enrico Maranzana - 06-03-2013
Una vera rivoluzione: i docenti, collegialmente e individualmente, diventano dei ricercatori-sperimentatori. La loro attività varia al variare delle qualità dell'interlocutore. Essi mettono a punto, gestiscono e governano interventi per sollecitare e confermare i comportamenti richiesti dalla dinamicità della società contemporanea.
Un parallelismo perfetto col pensiero di Albert Einstein ["Ideas and Opinions" Crown Publishers Inc., 1954]: "A volte si considera la scuola come uno strumento per trasferire conoscenze alle nuove generazioni. Ma questo è sbagliato. La conoscenza è morta, la scuola invece serve per vivere. Essa dovrebbe sviluppare nei giovani quelle qualità e capacità che sono importanti per il benessere della società".
Enrico Maranzana - 01-03-2013
Eugène N. Marais ha investito la sua vita nell'osservazione delle formiche bianche. Sorprendente la sua sintesi: Il termitaio è l'essere vivente. Le termiti, raggruppate rispetto alla loro specializzazione, costituiscono gli organi dell'animale.
Una seconda, significativa informazione è presente nel resoconto della sua attività: l'intero formicaio scompare se la regina viene soppressa.
L'analogia col mondo scolastico è molto, molto stretta:
la scuola è un complesso unitario, finalizzato, che interagisce con l'ambiente in cui é immerso, composto da parti sinergicamente collegate.
Si tratta della concezione veicolata dalla nomenclatura utilizzata dalla legge: non più "scuola" ma "SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE".
il preside dirige e coordina le attività dell'istituzione: funzioni essenziali per la vita e l'efficacia del servizio scolastico. Le sue attribuzioni riguardano, primariamente, la stesura degli ordini del giorno degli organismi collegiali. In tal modo, vincolando la loro attività, li obbliga ad assumere le responsabilità previste dal mandato loro conferito.
Il dirigente scolastico indica COSA deve essere fatto e l'organismo collegiale elabora e indica COME conseguire il risultato. In base a tali proposizioni è stato messo a punto un termometro, sotto forma di questionario, per rilevare lo stato di salute di una scuola.
Cosimo De Nitto - 01-03-2013
Leggendo l'articolo "SCUOLA - Lo stratagemma dell'astuto Bertoldo piace a (certi) cattolici e alla Cgil" di Giovanni Cominelli mi è venuto di fare le seguenti schematiche riflessioni.


1) L'articolista fa un'analisi delle correnti culturali, filosofiche, pedagogiche che hanno influenzato e in-formato il sistema scolastico italiano statale. Croce, Gentile, il personalismo cristiano, l'umanesimo marxista, filoni che caratterizzano la radice e l'identità culturale del nostro paese e ne costituiscono una sorta di marchio di made in Italy, spesso studiato all'estero, talvolta apprezzato, in qualche caso tenuto presente nelle riforme dei sistemi formativi di quei paesi. Buttarli a mare? Come dire agli anglosassoni di buttare al mare le loro radici pragmatistiche, Dewey, ecc. e tutta una loro tradizione che ne ha caratterizzato finora la cultura, la scienza, la filosofia, gli orientamenti pedagogici.
La "tradizione", l'identità storica, non si butta al mare. Si arricchisce, se ne ampliano i confini, se ne aggiornano aspetti e modalità, la si "fallibilizza", se ne cambiano aspetti, si contamina se si ritiene, certo. Ma non si butta al mare.
Trapiantare modelli che sono assai distanti dalla tradizione e dai filoni culturali che la caratterizzano farebbe cantare al compianto Carosone "Tu vuò fa L'Americano"...ma si' nato in Italy.
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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