Anno scolastico 2011-2012 - mese di luglio
Giuseppe Aragno - 31-07-2012
Conosco i rischi delle generalizzazioni e non ce l'avrò, quindi, con chi - saggio e prudente - eviterà di pubblicarmi e nel migliore dei casi, per non dare l'impressione di un'aperta censura, mi spiegherà - quante volte l'ho già sentito! - che le posizioni estreme non giovano a nessuno. D'altra parte, che fare? Dire e non dire, annacquare, giungere a tacere per conservare quel tanto di spazio che a volte ti si dà? E dove andrebbe a finire il rispetto che devi a te stesso, che ne faresti d'una vita vissuta sbandierando l'autonomia critica e l'onestà intellettuale? Non è forse così che in fondo si difendono la metaforica poltrona e quel potere sempre disprezzato? Devo dirlo: non ho una in grande stima la cosiddetta "società civile" e - peggio ancora - non amo i suoi frequenti abbagli e i conseguenti e tardivi ripensamenti.
Marcella Raiola - 30-07-2012
Ore 2,40 del 26 luglio: Poche ore e sarò seduta davanti ad una quarantina di deputati ai quali dovrò illustrare quell'idea di scuola un po' giubilata, della cui funzionalità alla democrazia compiuta e reale, tra tante magagne e tanto scoramento (alunni svogliati e insolenti, presidi ignoranti o furboni, colleghi maligni e scansafatiche) c'eravamo quasi scordati, rischiando di gettarci nelle braccia di chi, col pretesto di "implementare" i nostri risultati, vorrebbe scaricare economicamente l'onere dell'istruzione su chi lo troverà un buon affare.

Ho pensato a tutt'altro, finora: alla redazione e revisione del documento programmatico; alla difesa del testo dai tentativi di uso improprio; alla dolorosa esclusione di chi avrebbe voluto essere parte di quelle rivendicazioni, che però dovevano essere ridotte all'essenziale e presentate al netto di ogni dettaglio tecnico che potesse compromettere l'eventuale esito, visto che da anni siamo in trincea e non riusciamo a uscirne; al perché ci abbiano spostato l'audizione alla mattina, proditoriamente e inopinatamente; ad avvisare tutti quelli che s'erano impegnati a venire al presidio; a rispondere alle telefonate di altri membri della delegazione ("Che dici, lo diciamo? Che dici? Lo trascuriamo? Che dici? La menzioniamo, la 449/97? Che dici? Ci sarà Profumo?"); a rispondere alle telefonate di chi, convinto che l'ingresso nel Palazzo del potere costituisse di per sé la garanzia di una vittoria, ha chiesto di menzionare questo o quel problema, convinto che fosse, che sia il problema-chiave, quello che, una volta risolto, porta alla panacea di tutti i mali, come in una "cascata" di armonie compresse...
Vincenzo Pascuzzi - 29-07-2012
Infelicissimo il titolo "Le due Italie? Una studia, l'altra copia". Stride, irride, affatto di buon gusto, è ai limiti della provocazione e dell'insulto, sembra quasi uno slogan leghista-padano!

Poi, subito all'esordio, la frase: ".... sparuti ma rumorosi gruppi di oppositori contrari alla valutazione, e impegnati, in modo più sereno e assai meno ideologico, gli studenti italiani ...." mette le mani avanti, suona quasi come una richiesta di "scuse non richieste, ecc." ("excusatio non petita, accusatio manifesta"), tradisce e manifesta il disagio e la preoccupazione dell'intervistato (o dell'intervistatore, o del gestore del sito) in relazione alle numerose critiche anche recenti rivolte all'Invalsi.
Giuseppe Aragno - 28-07-2012
Il peggio lo temo da tempo ma, quando mi sono capitati tra le mani i celebrati quiz dell'Invalsi, mi sono limitato a un sorriso amaro: "Fu sconfitto nella battaglia della foresta di Teutoburgo (9 d.c)..."
Nel quadro delle guerre napoleoniche la battaglia di Ulm fu combattuta nel... In che anno ci fu il Trattato di Octroyeés...
. Discutiamo di valutazione, mi sono detto, e abbiamo un ministro incompetente, un tecnico di "scienze esatte" per il quale la storia è ancora quella dei positivisti, preoccupati, per dirla con Vilar, "di fare un resoconto esatto degli avvenimenti essenzialmente politici, diplomatici, militari"; lo "storico esperto di fatti", insomma, "non un fisico", non uno studioso che "non cerca la causa dell'esplosione nella forza espansiva dei gas ma nel fiammifero del fumatore". Un ministro al quale sfugge che l'indagine dello storico e, di conseguenza, l'insegnamento della storia, mirano soprattutto a delineare i tratti di un grande disegno che restituisce al passato il ventaglio delle possibilità e l'incertezza dell'avvenire.
Enrico Maranzana - 26-07-2012
L'autonomia e la partecipazione sono le finalità dichiarate dall'art 1 del DDL sull'autogoverno delle istituzioni scolastiche.

Questo scritto analizza il provvedimento per valutarne la funzionalità e la coerenza:
• l'autonomia è sollecitata e sostenuta?
• la partecipazione è stimolata e rinforzata da organismi in grado di incidere?
Gigi Monello - 24-07-2012
Il nuovo avanza ad un ritmo travolgente. Solerti sondaggi degli umori nazional-popolari dicono 15%. Le vecchie mummie della politica sono avvisate: il popolo è stanco, l'onda cresce. Credere in qualcosa di nuovo è come amare, sviluppa dopamina, produce euforia: Grillo è simpatico, schietto, diretto; sentirlo dà un senso di liberazione, parla chiaro, è scomodo. Loro, invece, le vecchie mummie, sono ripugnanti, caricaturali, ladre, brutte a vedersi, incomprensibili. Tutte uguali. Il messaggio è fluido, spiritoso, seducente. Ma non è vero. Se in Italia la scuola avesse funzionato in modo anche solo decente, conservando il ruolo di costruttrice di senso logico e mediatrice dell'esperienza del passato, forse discorsi "di pancia" come questi avrebbero meno presa.
Giuseppe Aragno - 19-07-2012
Parliamo di fatti. C'è un testimone reticente su un tema che scotta: una trattativa tra Stato e cupola mafiosa. Detto in parole povere, c'è un ex ministro sospettato di coprire un reato abietto come il tradimento. Saremo tutti garantisti, l'indagato sarà certo innocente e prosciolto in istruttoria, ma il fatto per ora esiste e non si può cancellarlo. Non bastasse, c'è un Presidente della Repubblica che col testimone reticente interloquisce e, da lui, sollecitato, interviene, benché si tratti di una faccenda estremamente grave. Vera o presunta, si vedrà, ma per ora si indaga. E' un fatto anche questo.
Enrico Maranzana - 15-07-2012
Gli studenti quando affrontano un compito in classe esibiscono comportamenti tipici e ricorrenti: la prima fattispecie è costituita da quanti leggono il testo del compito, ne individuano le richieste, specificano il risultato atteso, reperiscono i dati necessari, formulano ipotesi, le concretizzano in strategie, elaborano le risposte. Una seconda squadra è formata da quanti piegano il testo alle conoscenze e alle regolo conosciute e ne riformulano la richiesta. Ci sono infine quelli che fanno affidamento sui suggerimenti dei compagni.
Si tratta di una chiave di lettura di quanto oggi serpeggia nel mondo della scuola e che si è reso manifesto per "La Finlandia che sull'onda dei successi di PISA, ha imparato a "vendere" all'estero la propria immagine di Paese leader nell'istruzione. Il nuovo prodotto di esportazione è l'architettura scolastica".
La questione che qui si pone è: quali sono i nodi da sciogliere per adeguare l'istituzione scuola al mondo contemporaneo?
Giuseppe Aragno - 15-07-2012
Se ancora qualcuno non l'avesse capito, questo governo è deciso a imporre con censura e violenza la sua ricetta velenosa. Da Genova a Basiano corre un filo rosso e insanguinato ed è ormai chiaro: siamo indigeni in un Paese coloniale. Ha ragione Angelo D'Orsi quando scrive che «le lacrime e il sangue non sono più metafora», ma il discorso a questo punto non può fermarsi qui. La borghesia si muove con violenza perché segue un progetto preciso e conosce Marx meglio di noi. Sa bene che «una nuova rivoluzione non è possibile, se non in seguito a una nuova crisi. L'una però è altrettanto sicura quanto l'altra».
Nicolò Belloli - 13-07-2012
Dallo Speciale Il tempo e la storia



Sono trascorsi quasi cento anni da quando la mattina del 13 Luglio 1914 Simone Pianetti assassinò 7 persone che vedeva come la causa dei propri fallimenti. Uno dei fatti di cronaca nera più efferati mai accaduti nella tranquilla Val Brembana e che molti non conoscono. Simone Pianetti all'epoca dei fatti era un uomo di 56 anni alto, biondo e con un carattere sanguineo, era sposato con una brava donna Carlotta Marini dalla quale avrà sette figli, con cui aprì una taverna appena fuori dal centro abitato di Camerata Cornello, in cui si poteva anche ballare. Dopo i primi tempi il Pianetti venne messo al centro di maldicenze in cui veniva bollato come libertino, anarchico e anticlericale.
Saverio Luzzi, Pietro Greco - 13-07-2012
L'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi (ICBSA), già storica Discoteca di Stato- Museo dell'Audiovisivo, non c'è più. E' stato soppresso con il decreto legge 95 del 6 luglio 2012. Ci chiediamo perché nel testo di un dispositivo legislativo finalizzato a reali risparmi a livello nazionale viene espressamente nominato un Istituto storico, unico nel nostro paese, che non ha auto blu, non effettua alcuno spreco di denaro pubblico, con un budget ridotto a livelli di sussistenza.

Del resto «Fujtevenne!», sembra dire Fernando Ferroni, coraggioso presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ai giovani ricercatori che hanno appena contribuito a intercettare il «bosone di Higgs» - una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni in fisica - e che, quasi in premio, hanno subito un drastico taglio al bilancio del loro Ente e, di conseguenza, alle loro ricerche. L'Italia sta rinunciando al suo futuro. E l'unica prospettiva per voi giovani italiani è andare via.
Giuseppe Aragno - 11-07-2012
Dallo Speciale Racconti



La stampa, irresoluta, aveva esitato e s'era messa in attesa, nel governo c'era stata maretta e il premier era immediatamente salito al Colle. Una visita fuori protocollo, un conciliabolo segreto, poi rapida e risolutiva, una stringata velina aveva dato il lasciapassare: "Si pubblichi, sembrerà più umana".
Titoli di prima pagina naturalmente, foto di repertorio, ma nessun ritocco: vecchia, stanca e con le rughe. Va bene così, avevano deciso i curatori d'immagine, e si voleva un testo tagliato su misura per il tolk show della rete ammiraglia in prima serata, col solito servo sciocco, quello più servo, più sciocco e più maligno di tutti:
"E' molto difficile fare il ministro. L'inattesa dichiarazione d'un membro del governo apre una seria riflessione: a chi pensa che guardi al potere, il ministro mostra la via di un affaticato spirito di servizio.
Marcella Raiola - 11-07-2012
La scuola statale si è accorta di essere completamente e disperatamente sola quando ha visto il Pd difendere la legge sull'autonomia, primo passo verso l'aziendalizzazione della scuola, refrattaria, per la sua specificità, all'accoglienza di modelli di gestione mutuati dalla fabbrica o dall'impresa (come comprende facilmente chi ha un minimo di intelligenza e di sensibilità culturale), quando si è accorta che nessuno fermava gli interessati e vigliacchi attacchi diffamatori contro i docenti precari in lotta, quando ha visto cadere a pioggia, sulle scuole private e confessionali e su volgari diplomifici, milioni di euro sottratti alla scuola pubblica e statale, garante di quella mobilità sociale ridotta oggi al minimo dal concomitante blocco delle borse e degli incentivi che consentivano ai giovani meno abbienti di proseguire gli studi...

Non c'è stato ministro della P.I. che non abbia avuto la personale ambizione di "rivoluzionare" la Scuola solo per passare alla storia come il ministro capace di sostituire l'assetto gentiliano con un nuovo modello. Il problema è che, nel fare ciò, non si è tenuto affatto conto delle istanze di perequazione sociale, di istruzione e di educazione "olistica" cui la Scuola dovrebbe rispondere. Luciano Canfora, nel suo contributo intitolato: "Le ingannevoli riforme", scrive, molto opportunamente, a tal proposito: «Non si può purtroppo riformare davvero in senso egualitario la scuola senza rinnovare alla radice i rapporti tra le classi. Né controbattere che si tratterebbe di impresa smisurata basta a ridurre il contenuto di verità di questo elementare assunto».
Enrico Maranzana - 11-07-2012
"L'Europa non ha niente da suggerirci in materia?" è la domanda conclusiva di uno scritto apparso in questi giorni sull'esame di Stato che, traslata, produce l'equivalente: "Mamma: dammi la mano, non so dove devo andare!".
La noncuranza per il sistema delle norme che regola la vita delle scuole, la mancanza di una terminologia condivisa, l'assunzione di un punto di vista inadeguato, l'assenza della cultura dell'organizzazione sono all'origine del diffuso disorientamento..
Enrico Maranzana - 07-07-2012
Nel corso del convegno nazionale Riordino e Nuove Tecnologie: verso Europa 2020 - Lecce maggio 2012, Maurizio Tiriticco ha aperto il suo intervento dicendo: "Non bisogna mai perdere l'insieme" .. "Non parliamo più di scuola, è scorretto parlare di scuola" e ha rinforzato gli enunciati affermando che "Oggi viviamo in una società così complessa in cui la scuola e l'istruzione costituiscono un sistema, un sottosistema del sistema paese".

"SCORRETTO" e "NON BISOGNA" sono espressioni che pongono a fondamento della vita delle scuole la visione sistemica e le condizioni prospettiche dell'equilibrio gestionale. Si tratta di una questione trascurata, in dispregio della volontà del legislatore: tematiche micro-organizzative offuscano il campo del problema e ne allontanano la razionale soluzione. E' quanto sta avvenendo per le norme sull'autogoverno delle istituzioni scolastiche, ormai in dirittura d'arrivo.
Le disposizioni su "L'autogoverno delle istituzioni scolastiche" che la commissione cultura della Camera sta definendo in sede legislativa prevedono l'abrogazione delle norme che modellano la struttura decisionale delle scuole.
Francesco Masala - 07-07-2012
Sul sito del MIUR è apparso il 5 luglio un comunicato/articolo intitolato Il cane di Pavlov, nel quale il ministro Profumo, o chi per lui, con ironia e severità, se la prende con chi pensa che tra il fatto di togliere 200 milioni all'istruzione pubblica e il fatto di dare 200 milioni alle scuole paritarie ci sia un qualche legame.
A me ricorda la storia di un borseggiatore, smemorato, ma gentiluomo...
Giuseppe Aragno - 06-07-2012
Adesso lo sappiamo, ce l'ha spiegato la Cassazione con una chiarezza che sfiora l'arroganza: se uno qualunque tra noi mente ai giudici in Tribunale, falsifica prove per incastrare un poliziotto, colpisce anche solo per sbaglio un agente, racconta frottole a ruota libera per salvare i suoi complici, beh, non ci sono dubbi: se è scoperto, finisce in galera per direttissima e ci resta un bel po' di tempo. Per tutti è un delinquente e paga ciò che ha da pagare.
Bello, brutto, non sto qui a cavillare, però lo dico chiaro: non sono un forciaiolo, non invoco il carcere a la barbarie della pena afflittiva e la galera come vendetta non mi sta bene né per me, né per altri. Sta di fatto, però, che da noi la famosa giustizia che è uguale per tutti ha la bilancia coi pesi truccati.
Francesco Masala - 06-07-2012
Nella "Bozza spending review", uscita sui giornali oggi, si legge, per i DOP, "Al personale dipendente docente a tempo indeterminato che, terminate le operazioni di mobilità e di assegnazione dei posti, risulti in esubero nella propria classe di concorso nella provincia in cui
presta servizio, ecc. ecc.
"; leggendo tutto si capisce che è un meccanismo complicato, con probabile aumento dei ricorsi, e con un lavoro smisurato per segreterie delle scuole e degli USP, per "disperdere" i DOP all'interno della regione di appartenenza.
Poteva, e può, esserci un'altra ipotesi, che però ha il vizio della semplicità, della chiarezza, poco tecnica e burocratica...
Claudia Fanti - 02-07-2012
Con il permesso dell'autrice della dichiarazione di voto che incollo qui, sono fiera di poter rendere onore alla sua voce coraggiosa, sapiente e onesta. Molti oggi cercano di mascherare la situazione reale di tante scuole, le quali hanno tentato di difendere negli anni tempo scuola e scuola a misura di bambini e bambine, però essi non possono nascondere la verità a chi ha esperienza e vero merito.
L'università che vogliamo - 01-07-2012
A un anno e mezzo dalla nomina del suo Consiglio direttivo da parte della ministra Gelmini, mentre ancora sono accesissime le polemiche intorno all'impostazione del più grande esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR) in Italia, la nuova Agenzia Nazionale per la Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) propone per le prossime abilitazioni criteri di selezione per commissari e candidati che vorrebbero innovare in senso maggiormente meritocratico lo svolgimento di concorsi già lungamente rimandati, ma che si limitano in effetti a indicare parametri puramente quantitativi, dai quali è impossibile desumere la dignità di studioso (il merito!) di chi si sottopone al giudizio e di chi giudica.
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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