Anno scolastico 2009-2010 - mese di marzo
Virginia - 30-03-2010
D. In che senso, ci sono Moratti in altre parti del mondo?

R. C'è di peggio: ci sono persone di grande abilità e perfino intelligenza che suggeriscono ai Berlusconi, alle Moratti e ai Bush junior che cosa debbono fare.


D. E che cosa suggeriscono?

R. Suggeriscono di smantellare l'apparato pubblico dell'istruzione e della ricerca, ridurre l'istruzione da obbligo, garantito dalle leggi, a un fatto privato, regolato da scelte delle famiglie. Milton Friedman, non l'ultimo arrivato, Nobel per l'economia nel 1976, lo sostiene da mezzo secolo. E' restato a lungo isolato. Ma dagli anni Novanta ha trovato alleati nei gruppi dirigenti dell'economia e, in parte, della politica di vari paesi. Ho ricordato prima lo sforzo eroico di paesi in via di sviluppo per accrescere i livelli di istruzione dei loro popoli. Ma la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale contraddicono consapevolmente questi sforzi. Lo ha denunziato Joseph Stiglitz. Una denunzia preziosa: Stiglitz ha avuto anche lui il nobel per l'economia nel 2001. In più dal 1997 è stato chief economist e vicepresidente della Banca mondiale, finché nel 2002 non è stato costretto ad andarsene per queste sue denunce.


D. Quali denunce?

R. Stiglitz dall'interno ha potuto documentare che la Banca Mondiale chiede ai paesi più poveri di bloccare i loro stanziamenti per l'istruzione di base e per l'alfabetizzazione degli adulti se vogliono accedere ai prestiti e al sostegno della Banca. Dollari contro de alfabetizzazione, dollari contro ignoranza. Quest'idea piace a molti gruppi industriali e finanziari, in Usa e anche in Europa. Per fortuna non a tutti. L'idea che l'istruzione garantita dallo Stato sia, come dice Friedman, una "industria socialista" non convince interamente i potentati, anche se non sanno liberarsi del fascino dell'idea lanciata nel 1955 alla riunione della Fondazione Gorbacëv a New York, l'idea di una società dei "cinque quinti": un quinto di ricchi e, se vogliono, colti, che si pagano le scuole e università di alto livello, tre quinti di consumatori a basso reddito e basso livello di istruzione, un quinto di barboni residuali, un profondo sottosuolo nel quale i tre quinti possono essere ricacciati se non rispettano le regole del gioco. A settembre 2003 si è svolto negli Usa un altro seminario internazionale di cervelloni economico-finanziari. Era stata invitata anche Emilia Ferreiro, grande esperta dei problemi di alfabetizzazione primaria. Mesi dopo, in un altro (più modesto!) seminario a Roma organizzato da Clotilde Pontecorvo, Emilia ha raccontato che nel seminario dei cervelloni è stato rinnovato il pianto sugli insegnanti che sono troppi e costano troppo ed è stato avanzato il programma di sostituire agli insegnanti i computer e le tecnologie della comunicazione: insegniamo ai ragazzini, alla massa dei ragazzini, via computer e telecomunicazioni, quel che secondo costoro i computer possono insegnare e cacciamo via gli insegnanti. Chi può e vuole di più, si scelga gli insegnanti e se li paghi. Il resto, l'istruzione seria per tutti, per costoro è "socialismo (negli Usa) o "comunismo" (per il nostro sempre sorridente Berlusconi). Non la Moratti, non Berlusconi: questa è la sfida che abbiamo dinanzi, in Italia e nel mondo. E un pezzo importante della sfida è evitare il luddismo e piegare l'uso delle tecnologie alle esigenze di una scuola critica e democratica.
Vittoria Menga - 29-03-2010
La frattura intergenerazionale, sottolineata e analizzata da tanti studiosi stranieri e (in misura minore) italiani, a mio parere passa attraverso un "ethical divide" assai più che attraverso il "digital divide" di cui si parla spesso. Si parla di riforme, di innovazione tecnologica nella pubblica amministrazione, nella scuola e nell'informazione per intercettare l'attenzione di quel pubblico (under 30) che sembra allergico alla carta stampata e poco disponibile alla comunicazione orale. A scuola zelanti ministri promettono di investire (sic) per l'acquisto di L.I.S., lavagne digitali e computer, mentre l'e-book sta rivoluzionando anche l'editoria scolastica. Siamo sicuri che questo risolva i tanti problemi sul tappeto?
Vincenzo Andraous - 27-03-2010
A volte lo sport entra in carcere esclusivamente per intrattenere e divertire, come unico obiettivo il gioco, eppure il detenuto corre e suda da quel "dentro", che è il frutto di un "fuori", che non può essere dissolto solo perché segregato e nascosto.
Nella differenza che diventa la forza e la magia dello sport in carcere, e si manifesta nel carico di "energie" che viene riversato sulla scena, un condensato di sofferenza e frustrazione, forzatamente compresso e coattato.
Giocondo Talamonti - 27-03-2010
Specialisti blasfemi, bestemmiatori per antonomasia, erano una volta i carrettieri, categoria oggi scomparsa, ma degnamente sostituita dai calciatori. I quali, caduti nelle ire della Lega Calcio, decisa a stroncare il deprecabile vizio, hanno pensato bene di farsi difendere, nientepopodimenoché, dall'Associazione Mondiale, dico mondiale, dei calciatori professionisti, rivendicando il diritto, tanto di moda in questi tempi, di libertà d'opinione.
Sindacato SAB - 27-03-2010
Al fine di dare massima informativa tra il personale scolastico interessato il sindacato SAB, tramite il segretario generale prof. Francesco Sola, informa che per continuare a godere delle detrazioni d'imposta per i familiari a carico deve essere fatta comunicazione al MEF con dichiarazione.
Mila Spicola - 27-03-2010
Caro don Lorenzo,
sono passati quanti anni dalla lettera che mi hai inviato? 42? 43? Il mondo è cambiato mille volte da allora. E' cambiato il mondo, sono cambiata io, anche se ho esattamente gli stessi anni di quella lettera che tengo sul comodino e conosco a memoria. Eppure io mi ritrovo a insegnare incredibilmente nella scuola dei tuoi poveri Giovanni, sempre più distinti dai ricchi Pierini. Non a Barbiana, bensì in una periferia palermitana, in Sicilia, nella regione più povera d'Italia. Quella che avrebbe bisogno di attenzioni e aiuti e invece ha avuto, indistintamente, gli stessi identici tagli che si sono verificati altrove. Solo che qui un taglio è la decapitazione. "Non si divide una torta in parti uguali tra diseguali", così mi hai spiegato e mi avevi convinta. 40 anni fa, ci avevi convinti tutti. Noi insegnanti e quelli che decidono. Avevamo capito la tua lezione. Ci abbiamo provato a fare una scuola migliore. E l'avevamo fatta, lasciamelo dire, prima che arrivasse questo disastro.
Cosimo Scarinzi - 25-03-2010
Non bastava la Proposta di Legge Aprea, che propone l'aberrante soluzione dell'assunzione diretta da parte dei Dirigenti Scolastici degli insegnanti, sottoposti a valutazioni "anatomiche" del loro essere docenti e sottoposti a trattamenti economici subordinati a competenze stabilite sempre dai Dirigenti Scolastici, il Ministero ci stupisce con la nuova discriminazione sociale: la nuova formazione dei docenti targata Israel.

A 43mila docenti precari in Italia privi di abilitazione, insegnanti a tutti gli effetti, con servizi ormai decennali presso lo Stato italiano, il Ministero proporrà un esame sbarramento per poter accedere all'abilitazione.
I docenti non abilitati avranno solo due chances per potersi abilitare, due esami, dopodiché verranno esclusi definitivamente dal mondo dell'insegnamento, vedendo i propri titoli di studio non validi per la docenza dal 2013!
Giuseppe Aragno - 25-03-2010
Fu il miraggio di una collaborazione con le forze della sinistra "liberale" a suggerire a Turati la formula ambigua che affidò la soluzione dei problemi del Mezzogiorno a una "egemonia della parte più avanzata del Paese sulla più arretrata, non per opprimerla, anzi, per sollevarla e per emanciparla". La scelta - una delle più infelici del riformismo di Turati - consolidò il fronte borghese e spaccò il movimento operaio a tutto vantaggio degli imprenditori. E' una lezione da cui la sinistra non ha mai ricavato le conseguenze. Lo dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, le idee che sulla scuola circolano in rete.
Francesco Mele - 23-03-2010
Al Meucci di Carpi il preside ha impedito di mettere ai voti una mozione presentata dalla grande maggioranza dei docenti.
Davanti alla sua ostinazione ottusa e frustrante ho fatto una cosa che il giorno prima in assemblea avevo ventilato tra il serio e il faceto e della quale avevamo riso: ho chiamato il 113 e ho spiegato loro che era in atto un abuso istituzionale e veniva leso un mio diritto inviolabile, mi veniva impedito di votare.
Assemblea docenti IIS Meucci, Carpi - 23-03-2010
E' un momento di grande fermento nella scuola modenese in generale e carpigiana in particolare. Non si è ancora alla reazione a catena ma la massa critica cresce sempre di più e ogni giorno è un passo avanti verso un coinvolgimento a macchia d'olio di realtà che tagliano trasversalmente i soggetti coinvolti nella scuola, dagli studenti, ai docenti, ai genitori, ai cittadini in generale.

Comincio a raccontarvi dalle lettere che lunedì mattina [14 marzo - ndr], una quindicina di docenti del Meucci, dal decano ormai al suo ultimo anno di lavoro, alla giovane precaria 29enne, entrambi, e tutti, pieni della stessa passione ed eccitazione, hanno consegnato agli studenti davanti ai cancelli della scuola.
Libero Tassella - 22-03-2010

Nasce la contestazione ai sindacati concertativi, era ora! Ora certi sindacati cominceranno ad avvertire sempre più i risultati della loro lunga inerzia, della loro opposizione parolaia, capiranno che il sindacato, ridotto a patronato in regime di monopolio, non basterà più; pagheranno quella loro preoccupazione, ormai ben visibile, di stare dalla loro parte, in difesa; e non dalla nostra e le classi dirigenti sindacali, in esonero permanente ed effettivo, inamovibili e mummificate pagheranno finalmente per la loro proterva politica conservatrice degli assetti del loro potere interno.
Mariangela Bastico - 20-03-2010
L'idea di avviare approfondimenti a scuola sulla costruzione delle centrali nucleari dimostra, soprattutto, la distanza che separa il Ministro dalla realtà quotidiana delle scuole italiane: pensare, in un momento così difficile, a indottrinare gli studenti sulla scelta del nucleare, è un'operazione propagandistica che nulla ha a che vedere con la sostenibilità ambientale e tanto meno con la didattica.
Dina Galdi - 18-03-2010
Non sarà nuovo, ma è attuale. Molti certamente lo conosceranno, ma a nessuno spiacerà rileggerlo. Qualcuno può darsi non l'abbia mai letto e non c'è stato momento più adatto per farlo.

Discorso di Piero Calamandrei in difesa della scuola dell'11 febbraio 1950 ...
Marianna Palermo - 17-03-2010
Sono una insegnante di sostegno di ruolo da un pò e vorrei gentilmente sapere i riferimenti legislativi per cui veniamo ancora utilizzati per sostituire i docenti che mancano nel momento in cui è assente il nostro alunno.
Laura Alberico - 17-03-2010
Non siamo nati con la penna in mano eppure sembra che il nostro lavoro sia sempre stato quello di uno scrivano fiorentino. Ma quelli erano altri tempi, luoghi e incontri di ideali e sentimenti, parole adesso vuote che nonostante tutto ci portiamo dietro come un bagaglio di ricordi su cui con fatica ricucire il presente.

Le storie personali degli insegnanti non sono tutte uguali eppure raccontano la quotidianità nella sua spesso impossibile ricerca del significato e del valore intrinseco della comunicazione, quel ponte instabile sul quale idee e convinzioni si intrecciano e si consumano, voci sempre più flebili e inascoltate perchè avulse dalla realtà concreta in cui il verbo avere ha cancellato e screditato il verbo essere.
Docenti Carpeggiani - 16-03-2010
Noi ci opponiamo a questo attacco alla scuola pubblica, che peraltro non ci ha mai visto direttamente coinvolti/e come operatori/trici della scuola e portatori/trici di un'esperienza diretta che nessun Ministro dell'Istruzione a noi noto ha posseduto e possiede.
Sottolineiamo il caos in cui l'accelerazione imposta dal governo ha gettato le scuole, gli studenti e le loro famiglie, costringendole all'illegalità di procedere secondo provvedimenti non ancora dotati di valore normativo.
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
177 morti, 177.228 infortuni, 4430 invalidi (dati del 3.3.2010 presi dal roller di Telegalileo) e la catena non si ferma nonostante che la Sicurezza sia diventata un problema sociale che investe non solo gli addetti ai lavori, ma ogni cittadino che considera questo dramma una priorità. Alla scuola spetta il compito di sensibilizzare e formare i giovani a comportamenti corretti e responsabili facendo loro acquisire la cultura della prevenzione...
Giuseppe Aragno - 15-03-2010
"Chiamare le cose col loro nome vero è il primo gesto rivoluzionario", affermava Rosa Luxemburg. Non prenderemo il Palazzo d'inverno, ma non ci farà male. "Il Manifesto" del 12 annunciava una mobilitazione a base di raccolta firme e rotoli di carta igienica. Anche questo va bene se altro non c'è: rotoli e carta igienica. Tuttavia, dietro l'enfasi rituale - prosa brillante, lustrini e paillettes - all'angolo, appesa al carro di una nebulosa. La "società civile", dicono gli ottimisti. Lo slogan è efficace, c'è la piazza in armi, un po' di folclore che peccato non è e la fede illuministica nelle virtù della "ragione". Senza intenti polemici, però, l'elemento di fondo ha un nome vero: si chiama scollamento e ci separa dalla realtà di un paese che annaspa, mentre sul fronte opposto un governo reazionario sa fare il suo mestiere: alzo zero e fuoco a volontà.
Giocondo Talamonti - 15-03-2010
Dunque, la Commissione Provinciale per l'Istruzione si è riunita per la seconda volta in pochi mesi per deliberare sul dimensionamento scolastico a Terni, che ha già visto accorpamenti impossibili, e decidere quello che aveva deciso nella precedente seduta. Cioè, niente.
Ai danni prodotti dall'uscente assessorato di Donatella Massarelli all'organizzazione scolastica della nostra provincia, quello attuale ha pensato bene di aggiungere la beffa (cosa che non guasta mai): far vedere che l'amministrazione è sensibile alle crescenti proteste delle vittime (studenti, famiglie, docenti, personale ATA) ma, contemporaneamente, non fare niente per cambiare le cose.
Virginia Mariani - 11-03-2010
... "comportamento", perchè mi pare non sia più "condotta".

In TV in questi giorni i Tg hanno evidenziato che se ne sono registrati troppi di 5 in condotta (come dicono loro).
Giulia Martorana - 11-03-2010
Più volte avevo pensato di affidare alle pagine di un diario tutte le emozioni, ricordi, ansie, gioie, paure e timori che hanno accompagnato la mia carriera di insegnante di sostegno.Tra i tanti volti di ragazzi cari a me del passato e del presente quello che mi suscita un'emozione sempre grande, è quello di F.Vuoi perché ero all'inizio della carriera di " supplente " o perché mi ha colpito in modo profondo, ne porto sempre con me il ricordo.
E' d'uopo fare una premessa: poca esperienza didattica, fresca fresca di corso di specializzazione polivalente ( già il solo possedere un titolo con questo nome ti tranquillizzava ), la testa infarcita di nozioni, parole, idee e... tanta voglia di fare. Arriva il gran giorno...
Laura mamma di un bambino dislessico - 08-03-2010
Gentile Direttore,
sono mamma di un bambino dislessico e mi trovo nuovamente di fronte ad insegnanti che intervengono non solo nelle scuole ma anche nei media ad inveire furiosamente contro il riconoscimento della dislessia e degli altri disturbi specifici di apprendimento (disgrafia, disortografia e discalculia) in nome di un egualitarismo tanto massificante quanto anacronistico.
Ma a cosa serve tutta la loro decantata esperienza di insegnamento se non hanno ancora capito che è la scuola che deve riconoscere le specificità individuali, che è la scuola che deve adattarsi ai bisogni formativi degli allievi (e non viceversa), che è la scuola che deve dare gli strumenti di apprendimento di cui ciascun bambino ha bisogno? Equità non significa dare a tutti la stessa cosa ma a ciascuno ciò di cui ha bisogno.
Libero Tassella - 06-03-2010
Io non mi sento più rappresentato da certi sindacati, oggi ancora rappresentativi; dobbiamo necessariamente votare! Denunciamo ogni rinvio teso a conservare, per i prossimi anni l'attuale assetto di rappresentanza sindacale nella scuola!. Negli scorsi mesi si è verificato un gravissimo vulnus alla democrazia sindacale che doveva essere denunciato con maggiore forza. Si sta rischiando ora la mummificazione della rappresentanza sindacale.
Giuseppe Aragno - 06-03-2010
Da qualche parte, in città, la mia e, c'è da giurarci, quella di tanti come me che non hanno ancora alzato la bandiera bianca, ci si riunisce, si mettono insieme forza e debolezza, coraggio e disperazione, analisi e propositi e una volta ancora, fosse la millesima non sarà l'ultima, una volta ancora ci si prepara a dire "no, noi non ci stiamo!, Ora basta, la misura è colma!".
Lo sentiremo dire, il 12 marzo, e lo diremo con le parole che scrive un collega che della sua precarietà ha fatto la leva orgogliosa su cui poggiare la volontà d'un cambiamento vero:

"più determinati che mai, mettiamo in campo la nostra forza, difendiamo la nostra categoria di lavoratori pubblici precari e non, attaccati, vessati e massacrati da questo governo e dai suoi ministri con riforme che ledono la nostra dignità professionale e le nostre famiglie!".
Giocondo Talamonti - 06-03-2010
La ricorrenza della "festa della donna", che tutto il mondo celebra l'8 marzo, ha radici antiche ed ha assunto, nel tempo, una valenza elogiativa che nasconde, però, le debolezze di una società ancora alla ricerca di un' effettiva uguaglianza e parità di diritti fra i sessi.

In ogni cultura, la donna è un riferimento ricchissimo e le sue doti di creatività e sensibilità non meritano che gli apprezzamenti e le attenzioni si concentrino nel solo giorno dell'anno in cui, tanti, con ritualità, si sentono in dovere in sentenziare sui principi di parità, di uguaglianza, di reciproco rispetto.
Emanuela Cerutti - 05-03-2010
Caro Raj,

ho saputo solo ieri sera del lutto che ha colpito la tua famiglia.

Mi ero chiesta come mai tu non fossi venuto a lezione le ultime volte. Me lo chiedo sempre, è normale per un insegnante preoccuparsi dei propri studenti. Farsi domande, immaginare per riempire il vuoto del non sapere. Succede con i bambini, ma anche con gli adulti. Forse con gli adulti come te di più.

E' un problema di modelli culturali, di abitudini sociali: i nostri bambini, nella maggior parte dei casi, hanno un guscio protettivo in cui lasciano scivolare le fragilità per rinforzare i tentativi. I nostri bambini si nutrono in quel nido che hanno da sempre chiamato casa: imparare a volare via è per loro un fatto naturale. Così nel tempo provano a gestirsi, qualche volta in originale, qualche volta in fotocopia, comunque in genere senza troppi problemi. E se anche qualche domanda arriva, la risposta è pronta, premurosa e rassicurante. I nostri bambini conoscono la certezza dei confini e la legittimità della difesa.

Per gli adulti come te è diverso...
ADI Associazione Docenti Italiani - 05-03-2010
Nella calda atmosfera dell'antico salone della biblioteca di San Domenico in Bologna si sono dipanate, in un clima di grande partecipazione intellettuale ed emotiva, le due giornate del seminario Perché mi bocci? La sfida dell'apprendimento personalizzato organizzato dall'ADi e dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo.
Una partecipazione assolutamente fuori dal consueto, che ha costretto i responsabili dell'organizzazione a chiudere le iscrizioni una settimana prima del previsto.
E' stata palpabile per tutte le sessioni la voglia di approfondire e confrontarsi, di scorgere i profili di una scuola nuova entro cui i giovani del XXI secolo non si sentano E.T., come la mascotte del nostro seminario.
Giovanni Pontillo - 03-03-2010
Buongiorno Governo, non ho resistito al desiderio di ringraziarvi personalmente per il Vostro impegno, nel tentativo non facile di trovare una soluzione intelligente, risolutiva e GIUSTA che aiuti i PRECARI della Scuola - Docenti e ATA - a trovare una Stabilizzazione Lavorativa dopo anni e anni di incertezze, delusioni ed ingiustizie.

Ancora Grazie!

Tutto quello che è accaduto e continua ad accadere in questi mesi nel mondo della Scuola non rappresenta, però, una bella pagina di storia per la nostra Italia e voi Parlamentari tutti, in questo delicatissimo momento della vita del nostro paese, non state dimostrando particolari qualità nella conoscenza dei meccanismi che regolano la scuola in generale e le supplenze in particolare, altrimenti diventerebbe inspiegabile tutto quanto è stato legiferato fino ad oggi a partire dal decreto Salva Precari.
Salvatore Nocera - 02-03-2010
In meno di un anno la Corte costituzionale con la Sentenza n. 80/2010 ha risolto il problema creato agli alunni con disabilità dall'art 2 commi 413 e 414 della Legge finanziaria n. 244/08 che hanno fissato un tetto massimo al numero di docenti da nominare annualmente per il sostegno vietando contestualmente la possibilità di assegnare ore in aggiunta a quelle fissate in organico di diritto.
La vicenda era cominciata al TAR di Catania che aveva negato la richiesta di ore aggiuntive, rispetto a quelle concesse dall'Ufficio scolastico, ad un'alunna con certificazione di grave disabilità, con la motivazione che ormai la legge sopraccitata aveva abrogato la possibilità di deroghe con la concessione di ore aggiuntive, precedentemente consentita. La famiglia era ricorsa in appello al Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana, che aveva invece accolto l'eccezione di incostituzionalità delle norme citate.
La Corte con la sentenza depositata il 26 Febbraio scorso ha accolto il ricorso, dichiarando incostituzionali le norme citate, poiché in contrasto con gli art 2,3,10, 34e 38 della Costituzione.
Salvatore Nocera - 01-03-2010
Il Giornale del 28 Febbraio 2010 con un articolo dal titolo "La Consulta beffa le Camere" denuncia uno scorretto uso della Giurisdizione da parte della Corte costituzionale per aver dichiarato incostituzionali, con la Sentenza n. 80/2010, i commi 413 e 414 delll'art 2 della L.n. 244/07 che ribadivano il numero massimo di circa 90.000 docenti per il sostegno all'inclusione scolastica degli alunni con disabilità, vietando contestualmente la possibilità di assegnare più ore di sostegno nei casi certificati di maggiore gravità, cosa sino a tale legge invece consentita.
Alessandra Righini - 01-03-2010
Con toni trionfalistici il Ministro della Pubblica Istruzione Gelmini ha annunciato, il 4 febbraio scorsa, un evento epocale: l'avvio della Riforma delle Scuole Superiori.
Gli annunci ad effetto sono, infatti, una specialità di chi ci governa, ma è impossibile per chi ha un minimo di capacità critiche non vedere i punti di debolezza della questione, anzi, il caos in cui si trovano la scuola e le famiglie italiane.
Innanzitutto, a voler essere precisi, questa non è una Riforma bensì un semplice riordino delle Superiori, o, peggio ancora, una Controriforma. Affermo questo perchè non è stato minimamente avviato un dibattito intorno al modello di cittadino e di società verso il quale si vuole andare in futuro, dibattito dal quale sarebbero potuti emergere gli obiettivi di una riforma coerente e ben costruita.
Coordinamento migranti e realtà antirazziste torinesi - 01-03-2010
Noi, donne e uomini di ogni paese. Noi, immigrati, italiani, figli di immigrati e di emigranti; noi sappiamo che le immigrate e gli immigrati hanno arricchito l'Italia con la loro cultura e il loro lavoro. Noi rifiutiamo le proposte dei politici che vogliono criminalizzare gli immigrati. Noi rifiutiamo le politiche razziste che colpiscono gli immigrati per poter sfruttare meglio loro e gli italiani che lavorano. Siamo indignati perché negli ultimi anni sono state approvate leggi razziste che negano i principi dei diritti umani. Leggi in contrasto con la Costituzione Italiana, che prevede uno stato democratico, senza discriminazioni di "razza, sesso o religione".
Per questo abbiamo deciso che il 1 marzo deve essere una giornata di lotta.
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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