Anno scolastico 2008-2009 - mese di febbraio
Vincenzo Andraous - 28-02-2009
Voce grossa, minacce, multe e ammende, per barboni e clochard, per pezzetti di umanità dislocata qua e là, a margine delle coscienze.
Fronte comune contro queste presenze inaccettabili, nelle città, come nelle periferie, come a voler scacciare un'immagine che fa paura, semplicemente perché quella fine non vogliamo neppure che ci sia messa di fronte, come uno spaccato di qualcosa poco bello che ci passa da tempo vicino, al punto da farci infastidire e sobbalzare.
"Marginalizzati e solitudinalizzati", termini ufoidi per definire una nuova classe di intoccabili, "cose" da tenere lontano, ben recintate nella nostra indifferenza e timore di averci a che fare.
Queste persone ( perché di persone si tratta ), rimangono concentrate dove il buio le nasconde agli occhi innocenti, in liste ben redatte per meglio distribuirne le strategie dell'incuranza, uomini e donne che ogni giorno trasudano la propria sofferenza nella malattia dell'inconciliabilità, in una diaspora esistenziale che esprime la resa di uno spicchio non indifferente di umanità.
Paolo Citran - 27-02-2009
Quali sono le strade per una nuova valorizzazione delle potenzialità cognitive dello studente ?

Il binomio di base è sempre quello del rapporto insegnamento/apprendimento, laddove non c'è posto né per il puero-centrismo, né per il magistro-centrismo, né per il mateto-centrismo.

Un triangolo virtuoso è dato dalla mediazione/interazione tra conoscenza e discente, mediazione che si regge su un ago della bilancia, rappresentato dal docente: il docente come esperto della conoscenza, dell'insegnamento, dei processi cognitivi del soggetto discente (e attenzione al processo, non solo al prodotto !) da saper riconoscere e valutare.

Di questo, che è l'essenziale, nei collegi docenti non se ne parla quasi più.

La cultura e l'attenzione alla crescita cognitiva degli allievi sta diventando l'ultimo interesse della scuola, un optional, insomma. E la didattica: notoriamente, non esiste.

Contano anzitutto l'immagine, poi l'autotutela, infine il marketing biecamente mercantilistico che bada all'apparire piuttosto che all'essere, che rispetto ai possibili "clienti" mette in piedi un autentico mercato delle vacche, facendosi le scuole quando possibile reciprocamente le scarpe anziché attivare benefiche sinergie in rete.
Giuseppe Aragno - 26-02-2009
Il Presidente Napolitano li invita a smetterla coi tagli indiscriminati alla scuola, all'università e alla ricerca, ma l'avvocato Gelmini risponde sotto dettato: noi eliminiamo solo gli sprechi. E nessuno capisce perché, spreco per spreco, non si cominci a tagliare il governo.
Taglio dopo taglio, spreco dopo spreco, il ministro Sacconi, un gran lavoratore pagato per occuparsi dei lavoratori, s'è inventato lo sciopero virtuale e si capisce: il diritto di sciopero si esercita nell'ambito della legge che lo regola. Cancellata la legge, si cancella il diritto, perché si sa: anche quello è uno spreco. Di questo passo - e teniamocela stretta - tra poco ci rimarrà solo la libertà dell'iniziativa economica privata, alla quale, com'è noto, il governo tiene più della vita.

Serafina Gnech - 25-02-2009
Molti di noi sentono il bisogno di una forza vera e sana che li rappresenti, una forza che percepisca lo stato di degrado in cui versa la scuola italiana, non lo consideri come un male ineluttabile dei tempi, ma una cosa che può e deve essere contrastata. Non sono i corsi di psicologia che possono risolvere i mali della scuola. La scuola non va medicalizzata, ma recuperata come scuola, come luogo diverso dalla società, un luogo con regole proprie adeguate allo stato di persone che crescono; soprattutto un luogo in cui l'insegnante recuperi in toto il proprio ruolo educativo. E questo ruolo deve essere forte perché il giovane possa crescere in modo corretto. "Nessuno, ci dice l'etologo Konrad Lorenz parlando dei processi che reggono la crescita, si identifica con un essere debole e sottomesso, nessuno è disposto a farsi prescrivere da lui le norme del comportamento...". Possiamo invertire la tendenza? Possiamo fare un'azione sindacale che parta da questa realtà e che abbia alla propria base una riflessione sull'educazione e sulla professione? Non lo sappiamo, ma crediamo che valga la pena di tentare.
Forum delle associazioni disciplinari della scuola - 24-02-2009
Il Forum delle associazioni disciplinari della scuola, dopo un approfondito esame delle iniziative legislative e degli orientamenti del Governo e della maggioranza parlamentare in materia di Istruzione , esprime preoccupazione per i provvedimenti attuati o annunciati, tanto nel loro merito, quanto nel metodo.
Sul piano del metodo, il Forum lamenta anzitutto la scelta del Governo e del Ministro di provvedere mediante decretazione d'urgenza su una materia che richiede invece la più ampia condivisione nel Paese e, in particolare, il coinvolgimento dei suoi principali attori (studenti, famiglie, docenti e personale non docente) e delle loro associazioni, oltre agli organismi di consultazione e rappresentanza previsti dalla legge.
Nel merito, il Forum lamenta la scelta del Governo di procedere al riordino di una materia composita, quale il diritto/dovere all'istruzione sancito dagli articoli 33 e 34 della Costituzione della Repubblica Italiana, mediante strumenti legislativi dettati principalmente da ragioni di contenimento della spesa pubblica e in assenza di un disegno strategico capace di considerare il ruolo della Scuola nella società basata sulla conoscenza e dettato da solidi princìpi epistemologici e pedagogici.
Umberto Bardella - 23-02-2009
Ad essere sinceri, era un pò di tempo che eravamo curiosi di sapere come la COVIP (anagramma di Commissione per la Vigilanza sui fondi Pensione) avrebbe parlato della crisi, dopo che la stessa era passata rapidamente dalla vigilanza ad una sfacciata propaganda della bontà dei fondi, quasi fossero l'anticipo del paradiso in terra.
Abbiamo dovuto aspettare un bel pò, il 21 di novembre - ma la COVIP, evidentemente pentita del ritardo, ha promesso a partire dal 2009 una relazione ogni tre mesi.
Comunque, l'attacco della relazione COVIP ("La crisi del sistema finanziario internazionale ha avuto evidenti ripercussioni sui rendimenti dei fondi pensione italiani") è sommesso, quasi pentito; e tale rimane per tutto il testo presentato. Nessun riflesso, comunque, del tono entusiasta delle altre relazioni. Ma entriamo nel merito. In primo luogo, ci ha fatto evidentemente piacere che anche lei si sia accorta di un problema che noi avevamo segnalato fin dall'inizio: il problema di chi, volente o nolente, deve andare in pensione in periodi come questo, quando la somma da incassare è inferiore al capitale che ognuno ha versato.
Andiamo avanti.
Omero Sala - 21-02-2009
Il sistema formativo disgregato

Stiamo assistendo ad uno scontro fra politici e tecnici sulla questione del tempo-scuola. La diatriba è sia sul quanto (numero di ore di lezione), sia sul quando (mattino o pomeriggio).
Sul quanto i politici cercano di tagliare, riducendo le ore settimanali di lezione a 24; mentre i tecnici, e cioè gli esperti e gli addetti ai lavori (pedagogisti e insegnanti), ritengono il numero delle ore di insegnamento insufficiente a svolgere il programma e puntano a salvaguardare le 30 ore di lezione.
Sul quando - e cioè sul problema della articolazione dell'orario settimanale - i politici sono per le lezioni antimeridiane (ecco la ragione delle 24 ore settimanali, che possono essere collocate tutte in sei mattine e affidate ad un unico insegnante!): da veri liberisti, vogliono liberare i pomeriggi dall'obbligo ed incoraggiare (o scatenare) il sistema formativo allargato, la libertà di scelta della famiglia, la concorrenza, il libero mercato dei corsi a pagamento, la fiera del loisir,... Quasi tutti i tecnici invece sono statalisti-istituzionalisti, sostenitori del sistema formativo integrato e del ruolo centrale della scuola pubblica, responsabile della istruzione democratica, garante della uguaglianza delle opportunità, autonoma nel decidere la quantità, la qualità e la articolazione organizzativa dell'offerta formativa.
Vediamo nel dettaglio le due opposte posizioni. E proviamo anche a decifrare il substrato culturale e politico che ispira gli antagonisti.
Giuseppe Aragno - 20-02-2009
Non sono armate le ronde di Maroni. Si portano dietro parole pesanti come pietre, ma non sono armate. Disarmato, disarmante, o forse capace davvero di armare la mano, è del resto anche l'onorevole carroccista Bricolo, cravatta e fazzoletto rigorosamente verdi come la bile, quando s'infiamma per stupri rumeni - quelli del maschio italico non sembrano riguardarlo - e per difendere le "nostre donne" se la prende con le immigrate: noi gli stranieri non li vogliamo, via di qui. E non fa differenze: donne, vecchi e bambini.
Aldo Ettore Quagliozzi - 20-02-2009
Passa anche attraverso questo annoso, infruttuoso discutere del dilemma l'anomalia del bel paese. All'inizio degli anni settanta del secolo ventesimo feci il mio ingresso nel mondo della scuola come docente incaricato. In quel tempo la stabilizzazione dei docenti veniva affidata a corsi speciali di formazione - i famigerati corsi abilitanti - e all'emanazione di leggi allo scopo varate dal parlamento del bel paese. Non che non si sentisse la necessità di stabilizzare e garantire le numerosissime figure del mondo della scuola. Personalmente mi impegnai ed appoggiai anche sindacalmente le organizzazioni confederali che allora si batterono, vittoriosamente, per l'ambito traguardo di stabilizzare il personale tutto della scuola. Ma qui affiora l'anomalia del bel paese.
Alessandro Cavalli in Nuvole - 19-02-2009
... il più giovane (anzi, la più giovane) ministro dell'istruzione nella storia del paese ha rotto la disattenzione e riportato la scuola sulle prima pagine dei giornali. Le questioni sollevate dalla Gelmini erano ben note ed erano state accuratamente individuate ed elencate nel Quaderno bianco sulla scuola, un prezioso documento prodotto dai ministeri dell'economia e dell'istruzione del precedente governo di centro sinistra. Tra queste questioni, il costo eccessivo della scuola (soprattutto primaria, ma anche secondaria) rispetto agli altri paesi avanzati, sicuramente "fuori misura" soprattutto tenendo conto degli scarsi risultati messi in evidenza dalla ricerche Ocse sulle competenze e gli apprendimenti degli studenti. Cara e inefficace, la nostra scuola: non si può negare che il problema esiste. Una seconda questione: il numero assai consistente di docenti di sostegno per gli alunni diversamente abili. Una terza questione: la formazione iniziale degli insegnanti.
L'elenco potrebbe continuare, ma fermiamoci qui, perché per la tesi che voglio sostenere queste tre questioni sono ampiamente sufficienti.
Vincenzo Andraous - 18-02-2009
Un indiano bruciato vivo, un altro clochard dopo quello di Rimini, un'altra persona al macero che non faceva male a nessuno, ma rendeva inqualificabile l'arredo urbano.
Perdiamo tempo a domandarci se è xenofobia, razzismo, o più semplicemente è il risultato di una disconnessione mentale e emozionale, e allora dalle università alle scuole secondarie non è più sufficiente arrancare sul compito dell'istruzione pura, ma bisogna affiancare un'azione educativa influente per autorevolezza, che trasmetta l'importanza del legame tra un individuo e l'altro, anche quello solo apparentemente diverso, o spesso, unicamente meno fortunato.
Antonio Monarca - 17-02-2009
Spenti i riflettori sul caso della povera Eluana, vorrei esprimere con serenità , la mia opinione su questa triste vicenda.

Da credente io penso che non autorizzerei mai lo stacco della famosa spina ad un essere umano, anche se questo fosse in uno stato di vita vegetativa. Nel caso di Eluana, non avrei mai autorizzato la sospensione dell'alimentazione e della idratazione, affinché quella breve ed esile esistenza finisse i suoi giorni. Questo è il mio pensiero, il mio modo di concepire la vita.
Cosimo De Nitto - 17-02-2009
Quando, come nel caso della valutazione e delle sue forme di rappresentazione e comunicazione sociale, sono in ballo problemi di alto spessore pedagogico e didattico, non si può seguire una linea di condotta da parte del Ministro che procede per annunci televisivi e interviste, seguono leggi approvate, ma che ancora non hanno completato l'iter previsto, seguono circolari-ultimo-momento diverse e fondate su leggi non ancora leggi, regolamenti non ancora regolamenti, con una tempistica che getta tutto il corpo scolastico nella confusione più totale e lo consegna al fai da te e alla "speriamo che me la cavo".
La valutazione non può essere data in pasto ai salotti televisivi e alle agenzie di stampa per essere trasformata in slogan tanto superficiali quanto devianti, buoni solo per propaganda e spot politici. La logica della spettacolarizzazione non si addice a una materia come questa, che, invece, per essere capita e non annoiare sua maestà lo spettatore viene banalizzata in un cumulo di luoghi comuni ulteriormente banalizzati da presentatori show man, che pretendono, con la loro incompetenza, di farla capire (!?) a un non ben identificato pubblico. Si comprende così perché in questi salotti non vengono chiamati gli esperti. Essi alzano il livello culturale e scientifico ma contraddicono il format dello spettacolo e col loro linguaggio fanno abbassare lo share che si alimenta di banalità e di rissa, cosce lunghe e insulti, emozioni e scandali, casi limite assurdi e paradossali, curiosità morbose e quant'altro.
Flora Villani - 16-02-2009
Squilli di trombe e rulli di tamburi accompagnarono sul finire dell'estate l'emanazione del DL 1/9/2008 N^ 137 recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.
Si trattava, lo ricordiamo tutti, delle norme relative a: cittadinanza e Costituzione, valutazione del comportamento degli studenti, valutazione del rendimento scolastico degli studenti, insegnante unico nella scuola primaria, adozione dei libri di testo ed altre disposizioni relative al personale della scuola e dell'università.
L'impressione che il governo voleva dare al Paese era di efficienza e tempestività nell'affrontare e risolvere i problemi; la scuola richiedeva disposizioni "urgenti", quelle, per intenderci, che giustificassero una decretazione governativa che saltasse il più lungo iter parlamentare fatto di mediazioni, ascolto di parti sociali, professionali e culturali.
Si capì subito che gli scopi erano altri: innanzitutto risparmiare, poi fingere di far risparmiare le famiglie (sui libri di testo ma eliminando nei fatti il tempo pieno) e far credere di portare ordine e disciplina in una scuola allo sbando.
Forum Insegnanti - 16-02-2009
Ma che razza di scuola è?

- Una scuola che si "governa" tramite un consiglio di amministrazione, diretto e gestito con poteri assolutistici dal dirigente scolastico e formato da 11 persone tra rappresentanti di docenti, genitori, studenti (nelle superiori con voto consultivo), degli enti locali, delle realtà culturali, produttive (che condizionerebbero la vita della scuola secondo i propri interessi, soprattutto se sono tra i finanziatori) e nessuna rappresentanza del personale ATA.
- Una scuola che può essere trasformata in fondazione e soggetta al condizionamento di chi la finanzia e la gestisce con la presenza nel consiglio di amministrazione, come se si trattasse di una SpA.
- Una scuola regionalizzata con il trasferimento a tali enti delle risorse umane (docenti e ATA) e dei beni e delle risorse finanziarie.
- Dove si lavorerà per chiamata diretta come in una ditta privata, senza la garanzia di un pubblico concorso nazionale, ma con un concorso di istituto.
- In cui i docenti non decidono neanche dell'offerta formativa, perché il piano elaborato dal collegio dovrà subire l'approvazione dell'onnipotente consiglio e dovrà soddisfare la richiesta prevalente delle famiglie.
- Con i docenti inquadrati per gradi come in un corpo militare e promossi al grado superiore, se lo vorrà il dirigente e il ministro delle finanze, che concederà i soldi.
- Con capi sottocapi e caporali.
- Sottoposti a periodica valutazione sull'attività svolta, documentata nel loro portfolio.
- Dove tra due insegnanti, a parità di ore lavorate ed anzianità di servizio, potranno esserci consistenti differenze di retribuzione, sulla base di un presunto merito attribuito da una commissione interna presieduta dal dirigente, con tutti i probabilissimi risvolti clientelari del caso.
- Dove il precariato sarà una condizione lavorativa permanente di tutti.
- Senza rappresentanza sindacale di istituto, le cui mansioni sarebbero svolte da più compiacenti associazioni professionali.
Claudia Fanti - 16-02-2009
Caro Ministero,
sappiamo bene la stima in cui ci tenete, la considerazione in cui tenete la ricerca, la pedagogia, la psicologia dell'età evolutiva, ecc...

Sappiamo altrettanto bene che per avvalorare le vostre scelte di alto profilo avete pubblicato sul sito www.pubblica.istruzione.it ,
alla finestra COME CAMBIA LA SCUOLA GUIDA ALLA RIFORMA, una analisi comparata dei sistemi valutativi europei. Grazie.

Eppure in molte/i non siamo d'accordo. Permetteteci di dissentire e di tenere in grande considerazione tutte quelle maestre e quei maestri che tentano in qualche modo di sfondare il muro del silenzio, anche contro l'omertà di altre/i maestre/i, le/i quali prendono su qualsiasi cosa pur di continuare "in pace" il loro lavoro quotidiano. Infatti c'è fra loro chi è convinto della validità dei voti, ma ce ne sono moltissime/i che non lo sono e che applicano alla lettera le circolari perché si sentono brave/i cittadine/i quando ubbidiscono anche a cose che non stanno né in cielo né in terra; ce ne sono che cambiano idea al cambio del vento: hanno adottato dapprima i giudizi espressi in lettere, poi quelli espressi in giudizi sintetici, poi il portfolio e infine repentinamente hanno abbracciato i voti e sarebbero disposte/i a tornare alle lettere con la stessa velocità, senza colpo ferire.
Francesco Mele - 14-02-2009
Nel mio consiglio di istituto son riuscito a far approvare la mozione che incollo sotto. Non è gran che, ma può essere una buona base per dare rilevanza mediatica alla disastrosa situazione di cassa delle nostre scuole.

Invito i docenti, gli ATA, gli studenti, i genitori che sono nei consigli di istituto a verificare nel bilancio preventivo (programma annuale 2009) a quanto ammontano i residui attivi (cioè i crediti delle scuole verso lo Stato o altri enti, che si trovano nel Mod. L). Il calo % del fondo supplenze dipende da quanto ha speso la scuola per supplenze brevi e saltuarie lo scorso anno. Il fondo funzionamento invece non è stato comunicato a nessuna scuola ma la cifra non è gran che e nella mia scuola è intorno ai 16.000 euro se non vado errato (ma l'ordine di grandezza è questo).

Come vedrete abbiamo deciso di promuovere una segnalazione collettiva a livello provinciale da parte delle scuole al Ministero. E se si estendesse la cosa a livello più generale?
Vittorio Delmoro - 14-02-2009
Alla Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo 8 di Bologna
Dott.ssa Ivana Summa


Questo mio messaggio, signora dirigente, è motivato dalla lettura di alcune sue dichiarazioni (virgolettate) sulla cronaca locale di Repubblica del 13 febbraio.
La questione finita sulle pagine dei giornali e - mi dicono, perché non guardo certe reti TV - rimbalzata anche in televisione si riferisce alle valutazioni espresse sul documento di valutazione quadrimestrale degli alunni dagli insegnanti di una scuola del suo istituto, la Longhena, che hanno ritenuto di scrivere 10 in tutte le discipline.

La stampa informa che la decisione degli insegnanti sarebbe motivata da una reazione ad un suo Ordine di Servizio che si oppone ad una delibera assunta dal Collegio Docenti che aveva scelto di utilizzare, almeno in questo primo quadrimestre, i giudizi in usa da tempo, invece che i voti.
Maurizio Tiriticco - 14-02-2009
Tra poco avremo Sanremo, la grande parata canora perché... canta che ti passa! E Bonolis ci dichiara con sincero candore che il suo cachet è di un milione di euro! Dico bene: un milione di eurooo!!!
Ma la cosa non mi stupisce, dal momento che molti, anzi troppi di noi sono disposti a pagare qualunque cifra per i circenses, ma mai un sesterzio per il panem! Non lamentiamoci poi se abbiamo il televisore al plasma ma non un posto letto all'ospedale! Se, in forza della democrazia... ad una dimensione - Marcuse non è troppo lontano! - abbiamo scelto il bene privato e superfluo invece del bene pubblico e necessario, i risultati sono questi: meno ospedali, meno scuole, meno servizi! Abbiamo fatto il pieno del superfluo, è vero, ma anche questo è giunto al traguardo... e tra breve non avremo più neanche quello! E' la nostra Lehman Brothers!
E allora, domandiamoci: dov'è che dovremmo tagliare?
Maurizio Tiriticco - 13-02-2009
Non capisco la ferma reazione dell'Amministrazione contro la decisione assunta dagli insegnanti della scuola primaria bolognese "Mario Longhena, "la più bella del mondo" - come si definisce sul suo sito - di assegnare tutti dieci, in lettere, ovviamente... mai in cifre, per evitare possibili manomissioni (sono leggi antiche che si perdono nella notte dei tempi!), sulle... neopagelle del quadrimestre! La norma è chiara! Si deve tornare ai voti... che sono da uno a dieci, da scrivere sempre come numeri interi... niente più, niente meno, niente mezzi! Se i nostri insegnanti avessero assegnato undici o ventiquattro... o sotto zero, sarebbero fuori legge, ma così non è stato. L'Amministrazione ha i voti che merita!
Ma il crimine c'è... e come! Il crimine è nella motivazione, non scritta ma più eloquente che mai!
Francesco Poli - 13-02-2009
Il libro di fisica che io adotto consta di circa 200 pagine (ma ve ne sono di molto più voluminosi) ed il suo prezzo si aggira sui 28 euro. Poniamo che il prossimo anno decida di passare alla versione elettronica. Già esiste una casa editrice che pubblica solo e-book. Per ogni testo si pagano 9.90 euro, indipendentemente dalle pagine. Ma il libro va stampato: è impossibile per chiunque, in particolare per un ragazzo quindicenne, studiare senza un supporto cartaceo, sia perché la lettura da schermo pc è assai gravosa, sia perché operazioni come sottolinerare, annotare a margine o segnare gli esercizi sono strumenti didattici insostituibili...
Libero Tassella - 13-02-2009
Ci sentiamo profondamente umiliati , offesi, presi per i fondelli, non rappresentati da chi pensa di arginare i tagli proponendo paradossalmente al Ministro altri tagli di fondi alla scuola oltre quelli previsti dalla clausola di salvaguardia di Padoa Schioppa. Colleghi, questo è il sintomo che chi ha la presunzione di rappresentarci ha ormai perduto ogni contatto con la realtà della scuola reale, da troppo e da troppi anni questi signori sono in congedo sindacale.
Facciamo una proposta provocatoria di tagli...
Giuseppe Limone - 12-02-2009
Noi non sappiamo. Siamo vegetali fra mondi
che ignoriamo.
Abbiamo occhi mediocri,
foderati di bandiere.
Solo chi ama
accanto,
forse una favilla vede.
Portiamo la pena
di chi non sa
del tuo pianto:
perdonaci per loro.
Aldo Ettore Quagliozzi - 12-02-2009
... mentre il paese si svuota o perde progressivamente, per insuperabili limiti naturali, le coscienze più alte e più nobili, gli intelletti più fulgidi e vivi, lasciando libero il campo alla cachistocrazia più sfacciata ed illiberale che si possa immaginare; mentre il paese rimane sempre più orfano di guide illuminate e di prestigio universalmente riconosciuto, occorre ricercare e sollecitare il concorso dialettico e fattivo di tutti, in tutte le forme democratiche possibili, affinché la barra di navigazione della " nave sanza nocchiero in gran tempesta " non conduca il capitano di vascello, la sua stralunata ciurma di comando ed il suo numerosissimo seguito ad arenarsi, sospinti dai marosi di questi agitatissimi tempi, ad arenarsi dicevo verso approdi malsicuri assai per la salute di tutti ed inesplorati.
Giocondo Talamonti - 11-02-2009
Immaginate che al ristorante vi servano un'aragosta bollita cosparsa di marmellata alle visciole, dadolini di spek e parmigiano grattugiato. Il tutto accompagnato da gassosa d'annata.
Prima di dare libero sfogo alle sensazioni che si inseguono sulla scala del disgusto, vi chiedete se, per caso, siete finiti in un laboratorio di nouvelle cuisine alla Vissani, ma poi, verificato che il vostro è un cuoco di provincia, cominciate a trarre, tra un conato e l'altro, le vostre deduzioni, azzardando qualche ipotesi:
a. Il cuoco ha voluto strafare; è convinto di avere i mezzi tecnici per amalgamare gli ingredienti;
b. Il cuoco non aveva altro in cucina; non disponeva neppure d'un manuale, per cui ha usato quello che era rimasto nel frigo;
c. Il cuoco è un presuntuoso, si crede un Artusi, ignora i consigli dell'aiuto-cuoco, se ne infischia delle ricette e pensa che il cliente sia sempre di bocca buona...
Franco Labella - 11-02-2009
Lo schema di Regolamento relativo agli ordinamenti di tutti i futuri Licei, compresi quelli che hanno già oggi nel piano di studi questa disciplina, ha evidenziato l'intenzione di eliminare, fra le materie obbligatorie oggetto di studio, il Diritto e l'Economia.

Questa scelta, già ipotizzata durante il Ministero Moratti e confermata dall'attuale Ministro Gelmini, è incomprensibile, contraddittoria e non europea.

E' incomprensibile alla luce delle scelte fatte negli ultimi anni, quando sia le sperimentazioni frutto del lavoro della Commissione Brocca che quelle avviate in numerosi Licei Classici e Scientifici tradizionali avevano portato all'introduzione del Diritto e dell'Economia sulla scorta di analisi e considerazioni che non hanno perso validità e significato ma , semmai, oggi si sono rinvigorite.

E' contraddittoria alla luce della intenzione, preannunciata la scorsa estate dallo stesso Ministro Gelmini, di introdurre, in via sperimentale già da quest'anno scolastico, in tutti gli ordini di scuola e quindi anche nelle scuole superiori, un nuovo insegnamento disciplinare di "Cittadinanza e Costituzione".
Aldo Ettore Quagliozzi - 11-02-2009
Eluana non è morta ora. Non mi serve, da laico e da non credente, una simile affermazione. Non mi serve. Non toglie e non aggiunge nulla. Non mi conforta e non mi conferma, da non credente, nelle mie sempre pericolanti convinzioni ed " idealità ". Non ho al momento voglia di sbalordire alcuno, di scandalizzare " evangelicamente " da laico. Scrivo a " caldo " della notizia. Eluana non è morta ora. E non mi serve un'affermazione ben costruita che sbalordisce assai; non mi serve per creare un'icona nuova verso la quale genuflettersi o inviare pensieri di circostanza.
Oliver - 10-02-2009
Ieri sera 9-02-09 alle ore nove presso il municipio di Casalecchio di Reno si è svolto un incontro con il sindaco della città Simone Gamberini, il Presidente dei genitori di Casalecchio e i tre dirigenti degli Istituti Comprensivi presenti sul Territorio.
Non desidero entrare all'interno degli aspetti tecnici che si sono affastellati e fanno emergere tanta confusione soprattutto nella scuola primaria, ma sulle reali preoccupazioni che tutti i genitori hanno fatto emergere per la scuola pubbblica tutta, compresa quella campana che l'altra sera ha mostrato l'incapacità di saper coinvolgere i ragazzi e le famiglie anche quelle meno preparate.
Giuseppe Aragno - 10-02-2009
Se il Dio dei cattolici esiste, ha impedito ai suoi fedeli di consumare un'empietà: strappare alla morte un corpo sventurato che da lunghi anni egli aveva inteso chiamare alla sua presenza. Ha impedito un gesto di ferocia che ricorda da vicino la lucida follia del Sant'Uffizio, che, d'altra parte, trovò compatti chierici e fanatici: era figlio di Dio.
Tanto basterebbe per valutare la differenza profonda che corre tra fede, religione e fanatismo clericale.
Francesco Masala - 09-02-2009
Stavo guardando un programma in tv, su rai tre, quando per un qualche scherzo spazio-temporale si parlava di un paese, credo africano prima della decolonizzazione, nel quale era possibile comprarsi i titoli di studio, esami, lauree, tutti lo ...
Gemma Gentile - 07-02-2009
Il silenzio sul DDL Aprea mi terrorizza. I tagli e le disposizioni gravissime contenuti in decreti vari, tramutati in leggi, regolamenti, circolari e note più o meno illegali rappresentano il tentativo di indebolire la scuola e di affamarla. E' giusto quindi rispondere ai singoli attacchi, difendendo la nostra dignità di insegnanti ed i nostri alunni. Non si può però ignorare che tutti questi bombardamenti sono il preludio al colpo di annientamento finale. E' il DDL Aprea la legge di sistema, volto a cancellare la scuola statale in modo definitivo, quello che la decostituzionalizza, la privatizza e la ristruttura in tal senso.
Claudia Fanti - 07-02-2009
E' vero che bisognerebbe prendere le cose con filosofia, col gusto dell'ironia, ma qui c'è poco da scherzare.
In un mondo di persone che lottano per vivere, per sopravvivere, per sbarcare il lunario, non si può più sopportare la sicumera dei politici dell'area governativa e, purtroppo, anche le scelte moderate, dell'opposizione parlamentare.

Qui, a forza di controllare le emozioni e i vissuti personali, si finisce con l'accettare l'inaccettabile in ogni settore della vita sociale. L'ultima è la questione dei medici che dovrebbero svelare i nomi dei clandestini che si rivolgono loro. E' un tale orrore che chiama la coscienza a ribellarsi, a urlare un basta grande come il Monte Bianco.

Grave, inaudito, orribile, degno del Paese più retrivo e spietato...
Aldo Ettore Quagliozzi - 07-02-2009
Come è possibile porsi a difensori di una vita che non abbia una consapevolezza del proprio essere, del proprio stato, di una vita che non abbia nulla di vita di relazione con gli altri e con la propria individuale storia? Quei difensori della vita, di una vita ripeto ridotta allo stadio biologico, dovrebbero, a rigor di logica, erigersi coerentemente a difensori di tutte le forme di vita biologica; tralasciando le forme microscopiche per la loro intrinseca non visibilità nel mondo reale dei sensi ed andando su su per la scala della complessità biologica, dovrebbero erigersi a strenui difensori dei platelminti, così come dei celenterati, e degli artropodi, e dei molluschi, per non dire del resto dei vertebrati se non dei rimanenti mammiferi. Niente di tutto ciò.
Maurizio Tiriticco - 06-02-2009
Dal cinque in condotta - pardon, comportamento - alla denuncia dei clandestini che si ammalano, all'accanimento contro il povero padre di Eluana, sembra proprio che la cosiddetta stagione del cosiddetto buonismo stia tramontando! Ma, che c'è di vero veramente? Le reiterazioni rafforzano il pensiero!
Il fatto è che da certe parti si è sempre attribuito al cosiddetto buonismo l'incapacità di affrontare problemi concreti con cognizione (analisi corretta) e decisione (volontà politica)! Ed è una incapacità non sempre attribuibile ad un determinato schieramento, ma alla debolezza del gruppo dirigente - si dice così! - qualunque sia la matrice politica che lo esprime. In effetti, se le pubblicazioni di Rizzo e Stella, ed ora anche di Travaglio, hanno tanto successo, dipende in primo luogo dal fatto che si può sorprendere con le mani nel sacco un'intera classe dirigente che intende la politica più come amministrazione spicciola, se non di bassa lega, che come governo della cosa pubblica verso obiettivi che siano, come si suol dire, di reale pubblico interesse.
Giuseppe Aragno - 06-02-2009
Stasera, con un gesto di inaudita gravità, Berlusconi e il suo governo, nessuno escluso, non dolo hanno rifiutato di accettare il giudizio di Giorgio Napoletano sulla incostituzionalità del decreto messo insieme in fretta e furia per impedire il rispetto di una sentenza emessa da un tribunale della Repubblica, ma ha scelto di andare per la sua strada: con o senza la firma di Napoletano, egli intende raggiungere il suo intento, che non è e non può essere quello di salvare una vita umana ma di togliere la vita alla nostra democrazia.

DS Giocondo Talamonti - 05-02-2009
"cherchez l'argent..."

L'accorpamento scolastico è una faccenda di destra o di sinistra? Di destra, verrebbe da dire; ma a Terni s'è dannata la sinistra a farlo. Perché?
Salvare posti di lavoro è un obbiettivo primario di destra o di sinistra? Di sinistra verrebbe da dire; ma a Terni s'è affannata la destra a farlo. Perché?
Decidere interventi amministrativi senza consultare le rappresentanze scolastiche, territoriali e sociali, anzi fingere di farlo, prendendo per i fondelli un'intera città e giurare che sono altri a non avere il senso delle istituzioni è un atteggiamento di destra o di sinistra? Di estrema destra, verrebbe da dire; ma a Terni l'ha fatto la sinistra. Perché?
Aldo Ettore Quagliozzi - 05-02-2009
Quando il mondo si risolve nella sua rappresentazione, codificata dalla politica e dai media (questi ultimi proni all'interesse, quando non alla semplice curiosità del pubblico), chi vi assiste non ha voce in nessuno degli avvenimenti rappresentati. Questo non aver voce fa di ciascuno di noi un semplice spettatore che, pur avendo accesso a tutti gli avvenimenti del mondo, lo ha a quella distanza dove qualunque cosa accada lo lascia inviolato, per l'assenza di un reale contatto con i fatti, riassorbiti interamente nella rappresentazione mediatica.
Scuola della Repubblica - 04-02-2009
Come è stato comunicato la Conferenza Unificata ha dato un parere negativo sullo schema di regolamento per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione.

Il parere, come è noto, non è vincolante; è comunque un parere autorevole che può essere efficacemente utilizzato nella contestazione dei provvedimenti attuativi delle geggi Gelmini; purtroppo però ancora non si conosce il testo.

Ora lo schema di regolamento dovrà essere esaminato dal Consiglio di Stato per il prescritto parere; dopo il Consiglio dei Ministri dovrà approvare il testo definitivo che dovrà essere emanato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Fino a quando il regolamento non sarà pubblicato nella G.U. è ovvio che lo schema predisposto dal Consiglio dei Ministri non ha alcuna efficacia giuridica; di conseguenza la CM n. 4/09 emanata dal Ministro per le iscrizioni per l'a.s. 2009/2010 , allo stato attuale, non ha alcuna efficacia perchè si basa su atti allo stato inesistenti.
Giuseppe Aragno - 04-02-2009
Legge dopo legge, decreto dopo decreto, un popolo che ha avuto nella sua storia Verri e Beccaria va a lezione di democrazia dai pericolosi clandestini che trova normale chiudere in un campo di concentramento a Lampedusa, in nome evidentemente dell'accoglienza e di una storia d'emigrazione che al mondo probabilmente non ha pari.
Legge dopo legge, decreto dopo decreto, facendo il tiro a segno sui diritti, ci comincia ad apparire del tutto naturale che qualcuno neghi ai musulmani il diritto di pregare.
Paolo Citran - 02-02-2009
Dal punto di vista del mondo laico, e più precisamente di quello legato al mondo della scuola, la modalità negligée e la nonchalance diffuse per tali temi occupano un campo proibito che certamente non disdegnarono - lasciando per il futuro spazio all'ermeneutica contemporanea e se si vuole post-moderna - gli Hegel, i Marx, i Sartre ed i Bloch, i Feuerbach ed i Nietzsche, i Freud, gli Jung ed i Malinowski, che insieme ad altri costituiscono un patrimonio di conoscenza problematica e problematizzante spesso snobbato e lasciato come zona franca ad un approccio che si considera sorretto dallo Spirito Santo, oltre che dal Concordato.
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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