Anno scolastico 2011-2012 - mese di aprile
Forum Mai più precari nella scuola - 30-04-2012
Il MIUR ha deciso di allocare sul sostegno docenti che hanno alle spalle decine di anni di insegnamento delle discipline, nella totale indifferenza rispetto alle esigenze didattiche degli allievi disabili. Altrettanti docenti specializzati ma precari, che hanno seguito un percorso universitario avanzato e che hanno lavorato per anni su posto di sostegno, maturando conoscenze e competenze specifiche, saranno nella pratica spazzati via, epurati. Saranno sostituiti dai loro colleghi costretti a riconvertirsi, demotivati, obbligati ad improvvisarsi in un ruolo mai ambito, formati con un corso breve, sintetico, in buona parte on-line. Tutto ciò significa dequalificare la scuola, non sfruttare al meglio le risorse professionali di ogni singolo docente, calpestare ancora una volta i diritti dei disabili.
Gennaro Tedesco - 28-04-2012
Naturalmente mi rendo conto delle difficoltà e dell'eventuale sofisticazione di quello che sto per dire, ma mi sembra necessario .
Se riconfermiamo la necessità di una didattica della geografia e della storia interdisciplinare e anche laboratoriale che sia eminentemente ermeneutica, allora credo che dovremmo cominciare a porci di fronte ai nostri oggetti di studio e di applicazione insieme ai nostri allievi da una prospettiva non immediatamente oggettivistica, ma intersoggettiva, "analitica" e narrativistica .
Giocondo Talamonti - 25-04-2012
Il travaglio della Liberazione e della Resistenza è passato attraverso infiniti sacrifici ed esempi individuali, offerti sull'intero territorio nazionale dai partigiani combattenti con il concorso fondamentale della popolazione italiana.
Se ai primi va il merito di aver affrontato il nemico con il coraggio della disperazione nel fermo proposito di recuperare con le armi la libertà di un paese occupato, la partecipazione dei cittadini inermi al medesimo disegno è, se possibile, ancor più eroica.
Costoro hanno saputo contrastare la presenza nemica senza armi e a sprezzo della vita, animati solo dal desiderio di consegnare ai propri figli un paese libero su cui costruire il loro futuro.
Claudia Fanti - 24-04-2012
Nelle Indicazioni (che tra poco verranno riviste e forse modificate), Decreto Ministeriale 31 Luglio 2007, l'articolo 3 recita così: "Nella prospettiva della revisione degli ordinamenti degli studi vigenti per la scuola dell'infanzia, per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, le istituzioni scolastiche verificano altresì - anche attraverso le pratiche di ricerca/azione - l'efficacia e le modalità di attuazione delle Indicazioni contenute nel documento allegato, utilizzando a riguardo tutti gli strumenti di flessibilità previsti dal D.P.R. 275/1999, con particolare riferimento agli articoli 4, 5 e 6. " Ebbene credo di poter dire con certezza che la tanto decantata "ricerca/azione" è rimasta spesso nelle righe dell'articolo e lì si è fermata. Non per mancanza di volontà di dirigenti e insegnanti, bensì a causa della caterva di impegni collaterali da sbrigare, non ultimo quello relativo alla stesura e revisioni continue negli anni di POF che devono essere condivisi dal collegio, ciò unitamente al lavoro meticoloso con il quale si è stati impegnati a "leggere" i risultati delle prove Invalsi, a prenderne nota per "porre rimedio" alle lacune che alcuni insegnanti hanno creduto di ravvedere nel proprio lavoro didattico in classe.
Giuseppe Aragno - 23-04-2012
Per la scuola è l'ultimo rovello: qualità. Chi la misura? Come si certifica? Quali sono i parametri che la definiscono? Le risposte naturalmente "piovono", le ricette sono numerose ma in una sintesi tutto sommato corretta quella del mondo della scuola, che nessuno purtroppo sente il bisogno di interrogare, potrebbe essere questa: "l'obiettivo fondamentale di un sistema formativo di qualità sono studenti dei quali si possa verificare l'antico principio latino: 'mens sana in corpore sano'. Studenti che abbiano sviluppato e potenziato al meglio le capacità individuali, siano pronti a farne patrimonio del gruppo classe e mostrino preparazione solida, autonomia operativa, forte ed equilibrato senso critico".
Si potrebbe limare e approfondire, ma è allo stesso tempo una definizione seria e un'ipotesi di lavoro per il governo.
Paolo Citran - 21-04-2012
Docenti a gran voce proclamano la loro libertà d'insegnamento,
non per difendere il libero pensare
ma per fare i broccoli loro,
parandosi con temprata corazza i deretani
da ogni responsabilità possibile ed eventuale.
Studenti senza bussola
navigano nella complessità,
sull'onda dell'anomia e della demotivazione,
nell' irrealtà virtuale di una generazione.
Gennaro Tedesco - 20-04-2012
Pare che adolescenti e giovani del Bel Paese abbiano sempre meno interesse, stimoli e attenzione non solo verso la storia, ma anche verso la geografia e l'economia. Non credo di possedere ricette taumaturgiche e miracolose e tanto meno consigli mirabolanti per riportare i nostri rampolli ad improvvise e repentine passioni geografiche o per vederli improvvisamente trasformati in protagonistici atleti tutti protesi ad una corsa ad ostacoli per acquistare e poi studiare immensi volumi di economia .
Ma qualche modestissimo contributo di esperienza acquisita sul campo come docente, studente e viaggiatore incallito per le infinite vie del mondo, credo di poterlo fornire senza alcuna pretesa di esaustività.
Giuseppe Aragno - 19-04-2012
Il questionario in rete fino al 24 aprile. Tempo scaduto, quindi, e imbroglio probabilmente riuscito. Lanciamo l'allarme e se si può pariamo il colpo. Sull'abolizione del valore legale del titolo di studio un Paese gravemente ferito dalla parità di bilancio diventata vincolo costituzionale si gioca quanto resta del futuro. Prima di por mano alla tastiera, perciò, meglio esaminare i criteri che lo ispirano e i fini che si propone: la neutralità dello strumento e la banalità dei temi coprono l'ambiguità delle domande e le risposte preconfezionate. Il profilo è basso: in ombra gli aspetti tecnici e ciò che raccomanda l'esperienza, si cercano opinioni generiche per sorprendere la buona fede, indurre a giudizi negativi e giungere a un "no" generalizzato, figlio naturale dell'impostazione dei quesiti.
Mimmo Fusco - 18-04-2012
L'Assemblea nazionale per un'università-bene-comune e "Scuola bene comune, insieme per smascherare gli espedienti ingannevoli sottesi al questionario proposto dal ministro Profumo sul sito del MIUR. Da alcune settimane il sito del Miur ospita un questionario sul valore legale del titolo di studio, organizzato in modo tale che appare realizzato pregiudizialmente al fine di ottenere un risultato scontato: "Sì all'abolizione del valore legale del titolo di studio". L'Assemblea nazionale per un'Università-bene-comune e la Convenzione nazionale della Scuola-bene-comune hanno pertanto deciso di proporre un loro questionario che risulti viceversa trasparente e senza secondi fini, esponendo esplicitamente gli argomenti sia di chi è favore sia di chi è contrario all'abolizione.
Fabio Cardini - 13-04-2012
L'insegnante ha un ruolo determinante nel processo di apprendimento degli studenti, processo che cresce all'interno di un legame che è insieme cognitivo e affettivo, basato cioè sulla trasmissione di contenuti ricchi di emozioni e sulla stima e la fiducia, sulla percezione che l'adulto è interessato sinceramente all'allievo. Il docente non si prefigge come scopo quello di portare semplicemente avanti la didattica, ma è mosso dall'idea che un buon insegnamento è qualcosa da costruire continuativamente assieme agli studenti ed è sempre unito a un attento sistema educativo nel quale la relazione affettiva con gli allievi occupa un posto di primo piano. Porre al centro la relazione affettiva significa saper ascoltare in modo empatico e comunicare in modo autentico, coinvolgendosi e partecipando al percorso formativo di ciascuno. Significa sviluppare e curare quelle competenze motivazionali che nella pedagogia della condivisione trovano espressione in quella che si è soliti chiamare intelligenza del cuore.
Giuseppe Aragno - 09-04-2012
Dallo Speciale Racconti


Me ne accorgevo ora che aveva tirato fuori la verità e l'aria misteriosa degli ultimi tempi era sparita: coi suoi indifendibili quarant'anni, i capelli ormai tutti di un bianco opaco, molto vicino al grigio e le sue mille rughe, Francesco sembrava molto più vecchio di me. Il solo specchio dell'animo è il volto, pensai per un attimo, poi, superato lo smarrimento della sorpresa aprii gli argini alla rabbia.
- Che senso ha?, urlai, mentre il telefono ostinato riprendeva a suonare e io, più ostinato, continuavo a non rispondere. Lui, però, stava zitto e io ricominciai:
- Mi dici che senso ha? Non verrete più qui a fare consulenza. Né tu, né Franco, né Ciro. Nessuno. Tutti, mi dici, vi aspettavate un rappresentante di zona delle vostre parti. Ma che storia è mai questa, insinuai, cos'è, un campanilismo di tipo nuovo, o una spartizione di posti che non vi è riuscita?
Claudia Fanti - 08-04-2012
Il nostro tempo di maestre nel tempo accelerato in cui viviamo è speciale. I nostri incontri con bambini e bambine sono ancor più speciali dentro un tempo cornice che vorrebbe co-stringerci. Noi e loro siamo speciali e dobbiamo liberarci dalla morsa e dai tentacoli di chi vorrebbe un'adultizzazione tramite voti, misure, competenze subito spendibili e oggettivamente rilevabili.
La fretta del mondo in cui viviamo con i suoi oggetti frenetici tende ad accelerare il nostro procedere e a gonfiarlo di contenuti in una misura che conserva in sé l'ansia del sentirsi inadeguati, insufficienti, impreparati alla vita e ignoranti in relazione alle conoscenze in ogni campo del sapere.

Enrico Maranzana - 06-04-2012
Il ministro Francesco Profumo, in concerto con la fondazione Agnelli, ha individuato nella scuola media il punto più debole del sistema scolastico e ha espresso la volontà di riformarla: "Quelli transitori sono i momenti più difficili ai quali fino ad oggi la scuola ha dedicato poca attenzione e sui quali lavoreremo con impegno". Un'affermazione che ha il peso di una macina da mulino che, decodificata, accusa le scuole di indolenza, causa del mancato conseguimento della finalità istituzionale.
Lorenzo Picunio - 06-04-2012
Da quest'anno le scuole primarie non hanno più contemporaneità orarie, e quindi si perde ogni possibilità di attività di laboratorio. L'edilizia, in edifici scolastici che ormai sono in gran parte arrivati a 50-60 anni di vita è pressochè un disastro. I servizi che i comuni assicurano alle scuole (mense, trasporti, Itinerari Educativi) sono tagliati dalle finanziarie dei vari governi. Lo stesso accade per i servizi psico-pedagogici delle Asl. Non si chiamano le supplenti, e i bambini vengono divisi per le classi. Non è una richiesta ideologica chiedere che alla scuola sia assicurato il necessario per funzionare: è un interesse di tutta la società, compresi gli imprenditori.
Giocondo Talamonti - 05-04-2012
Ma come mai questa Europa distratta non ci chiede perché non investire in cultura, in saperi, in abilità; come mai nella globalità dei mercati questa Europa distratta non ci impone di creare un numero sufficiente di figure che consentano la crescita industriale; come mai questa Europa non ci chiede conto di quanto abbiamo fatto in tema di orientamento, organizzazione scolastica, formazione, ricerca, innovazione e lavoro? Come mai?
Possiamo serenamente sperare in una disposizione che ci liberi da ladri, da mafiosi, da truffatori e approfittatori?
Giuseppe Aragno - 04-04-2012
Si potrebbe titolare "La polemica sull'Invalsi continua", mentre l'università si accende di speculari timori per i connotati dell'Anvur, e non sono in pochi a chiedersi sconcertati se non sia tornata la Gelmini. I devoti di Monti e dell'Italia "nuova" si scandalizzeranno, ma le cose stanno così e, a ragionare laicamente, c'è poco da far festa: va, se possibile, anche peggio e mentre i ripetuti segnali di continuità fanno suonare campanelli d'allarme, il dato più inquietante è che stavolta alla barra del timone c'è uno dei grandi "tecnici" per cui si meditano processioni di ringraziamento e s'è avviato, con i doverosi caratteri dell'urgenza, il processo di santificazione del già beato Napolitano.
Che l'articolo 51 del "decreto semplificazioni" firmato dai tecnici sia, in realtà, il solito "decreto falsificazioni" di marca politica, è facile capire. Si pensava, però, che, se non altro, si fosse riconosciuto un confine che nessuno mai più, tecnico o politico, avrebbe osato varcare: il confine della decenza, che il governo "salva Italia", in linea con l'armata Brancaleone passata da Berlusconi a Monti ha invece violato.
Severo Laleo - 02-04-2012
E' uscito oggi, su Il Messaggero, un articolo di Giorgio Israel sui "compiti a casa", dal titolo "I compiti a casa, doveri e valori". La tesi, già dal titolo appunto, è subito chiara: i compiti a casa sono un "dovere" ed esprimono "valori", ma con quali stringenti argomentazioni non è dato sapere. Ma lasciamo, sul tema, aggirando la scia di polemica aperta con un Ministro dalle idee confuse, la parola all'autore:
"Ci sentiamo ripetere tutti i giorni che, per superare la crisi e far ripartire il Paese, occorre mettere in campo un rinnovato senso di responsabilità e la capacità di fare sacrifici. ... La scuola non è soltanto il luogo dove si acquisiscono le conoscenze e le capacità adatte a svolgere qualsiasi attività lavorativa, ma anche il luogo in cui si acquisisce l'attitudine a lavorare, che significa anche (o soprattutto) impegno, sforzo, sacrificio...."
Mario Piatti - 02-04-2012
Egregio Prof. Berlinguer

da tempo apprezziamo la passione con cui si dedica a far sì che nella scuola italiana venga praticata una buona e completa formazione musicale. E da sempre ci auguriamo che le sue parole vengano ascoltate da governo e parlamento al fine di predisporre atti normativi e finanziari che diano adeguata applicazione alle sue indicazioni.

Ciò non di meno ci spiace che, in alcuni interventi, non si tenga nel dovuto conto quanto tanti bravi insegnanti sono riusciti a costruire nelle loro classi e scuole, con enorme fatica e nonostante i limiti imposti da dissennate scelte ministeriali. Sembra quasi che ciò che c'è di buono per la musica sia dovuto solo all'attivazione del Comitato da Lei presieduto. E' quanto si potrebbe evincere da quanto riportato ne Il Messaggero del 27 marzo u.s.: «... il Comitato nazionale per l'apprendimento pratico della musica che ho l'onore di presiedere è riuscito ad inserire la pratica musicale nel percorso scolastico delle elementari e delle medie».
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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