Anno scolastico 2004-2005 - mese di settembre
Cub Scuola - 30-09-2004
"In dirittura di arrivo alla Camera dei Deputati la devolution.
Un'altra picconata alla scuola pubblica italiana. Venerdì 1° manifestazione a Piazza Vittorio"


Per quel che riguarda la scuola il disegno di legge assegna alle Regioni la potestà ...
Francesco Mele - 30-09-2004
Carpi, 29/09/2004

Riporto dal sito della Cgil Scuola una news del 28 settembre di cui pare nessuno si sia accorto.
A mio avviso è una notizia molto importante perchè finalmente si decide una mobilitazione della scuola articolata che culmina in ...
Raffaele Ibba - 29-09-2004
Ricevo da Alberto Masala, poeta sardo che vive a Bologna, una richiesta di solidarietà per la lotta dei pescatori di Teulada, e non solo, contro le basi militari.
Sottoscrivo questa lotta che mi pare giusta e legata alla necessità di pace.

Raffaele Ibba - 29-09-2004


Cos’è rischio di vita?
onore di sorte e certezza di morte?

Sottile scudo di pelle di cuore
narra, nel peso di vento,
nomi d’eroi ai figli del tempo
nomi di morti abbuiati di vita
di sangue perduto in gesti
di morte di suppliche a ...
Grazia Perrone - 29-09-2004
Lo avevamo già scritto tempo fa.
Giuseppe Aragno era stato ancor più esplicito
Ora è ufficiale
Le mie previsoni più fosche in merito all'applicazione "dorotea" della norma si stanno avverando e la riforma Moratti sta passando.
Gradualmente si premurano di dirci. Ma sta passando ... nonostante gli appelli alla "resistenza" che proliferano in rete.
E' sufficiente leggere i comunicati sindacali (anche del "mio") per comprendere che la "trattativa difficile" è - in realtà - solo una foglia di fico dietro la quale si cela l'ennesima finzione sociale che ha - nel sindacato che concerta il principale (e consapevole) attore protagonista.
Con la privatizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego (ai sensi e per effetto della legge 29/93 e successive modifiche ed integrazioni) [1] il legislatore ha rinunciato a regolare autonomamente taluni aspetti della legislazione secondaria (quali ad esempio la retribuzione, i compiti e l'orario di servizio del personale docente) avocando a sé la determinazione esclusiva della norma primaria.
Banalizzando molto potrei dire che - al Parlamento - spetta il computo di formulare le leggi; ai Sindacati quello di regolamentarne taluni aspetti.
E che quanto affermo sia vero, lo riconosce implicitamente lo stesso Dacrema quando scrive che prima c'è stata la legge Finanziaria (la n. 662 del '96) e dopo il contratto (del '99 e del 2003).
Quali sono le leggi formulate dal Parlamento sulle quali la contrattazione può intervenire per addolcirne gli effetti senza stravolgerne l'impianto?
Esse sono:
1) La legge 53 del 28 marzo 2003 che - contrariamente a quanto affermato da molti - contiene un, labile, riferimento alla figura del tutor nell'articolo 5, comma 1, lett. g laddove si legge che i docenti appositamente formati possano (testuale) (..)"assumere funzioni di supporto, di tutorato, e di coordinamento dell'attività educativa, didattica e gestionale delle istituzioni scolastiche e formative ;
2) Il 1° decreto attuativo della riforma Moratti, ovvero: la legge n. 59 del 19 febbraio che - all'art. 7 - esplicita e regolamenta giuridicamente la figura del tutor nella scuola primaria (ex elementare);
3) la circolare n. 29 del 5 marzo 2004 che "addolcendo" un po' i toni chiarisce (ma, in realtà, inquieta ancor più) che la figura del tutor non sarebbe una nuova figura professionale ma ... rientra nel profilo professionale docente.
Fin qui la norma primaria votata - a maggioranza e senza un'opposizione sociale e politica degna di questo nome - dal Parlamento.
La norma secondaria affidata alla contrattazione, ovvero il numero dei "fortunati" destinati ad assolvere la funzione tutoriale, le modalità di selezione, l'orario di servizio, le funzioni da espletare, la retribuzione ecc. la stanno ... concertando.
Se ci metteranno poco o tanto non è dato sapere (anche perché i ... "piccioli" sono pochi) ma ... ci informeranno.
Spero.
Ah! Dimenticavo. Ci avevano parlato di un referendum da sottoporre al parere (vincolante? boh!) dei lavoratori. Qualcuno di voi ne sa qualcosa?

[1] Ai sensi di questa norma il contratto - stipulato in regime "privatistico" - non solo è soggetto alle leggi del diritto privato ma assume, immediatamente, il valore di norma cogente avente valore erga omnes senza, ulteriori, atti di recepimento da parte dell'Amministrazione centrale.


Cosimo Scarinzi - 29-09-2004
Il Ministro Siniscalco ha, con ogni evidenza, deciso di tentare di farci rimpiangere il suo predecessore, il mai troppo vituperato Tremonti.
Si propone, infatti, di “congelare” i cosiddetti gradoni, quanto resta degli scatti di anzianità aboliti nel ...
un pentito di essere iscritto alla cgil scuola - 29-09-2004
Da Italia Oggi del 28.09.2004
"Sul tutor ora si cerca l'accordo"

"Tutti fermi, senza contratto non c'è tutor a scuola che tenga. È ´opportuno' attendere la conclusione delle trattative relative all'articolo 43 dell'intesa nazionale, che prevede ...
On. Piera Capitelli - 29-09-2004
In questi giorni la settima Commissione della Camera ha concluso l’esame della proposta di legge n° 2113 presentata dai parlamentari del centro destra. Essa prevede l’introduzione di buoni -scuola per la copertura, in tutto o in parte, dei costi di ...
Giuseppe Aragno - 28-09-2004
Ringrazierò tutte le divinità in cui non credo, se in Irak gli ostaggi torneranno liberi e non ci saranno più rapimenti: Budda, Allah, il padre di Cristo e persino Manitù, che - è vero - non seppe impedire ai civilissimi United States of America di ...
Ilaria Ricciotti - 28-09-2004
Io che non sono vissuta durante il periodo del fascismo, conosciuto tuttavia dai racconti dei nonni, dei genitori, di altri uomini e donne incontrate e di numerosi storici, purtroppo ho avuto la disavventura di imbattermi con un assertore di ...
Fabrizio Dacrema - 28-09-2004
NUOVE OPPORTUNITA’ PER FERMARE LA MORATTI E PROPORRE ALTERNATIVE

L’ultimo incontro Governo-Sindacati (23 ottobre) ci consegna il messaggio di un Ministro, sempre oscillante, ma ora più propenso ad evitare lo scontro frontale.
In sintesi queste sembrano essere le ultime posizioni sull’attuazione della legge 53:

 dopo le circolari intimidatorie, la minaccia di sanzioni e il “tintinnar di sciabole” all’ingresso delle scuole disobbedienti, ora il Ministro è tornato al più morbido linguaggio della flessibilità, della gradualità e della sperimentazione;
 sta cercando risorse per la scuola dell’infanzia (nuove professionalità per l’anticipo e generalizzazione) e per l’attuazione del decreto sul diritto-dovere all’istruzione;
 anche per il prossimo anno scolastico i criteri di determinazione degli organici saranno quelli attuali;
 in relazione al tutor sembra prevalga l’orientamento a considerare sperimentale l’anno scolastico in corso, a non obbligare le scuole all’attribuzione dell’incarico ad una parte dei docenti e a rispettare, comunque, le competenze della contrattazione nazionale per decidere in merito alle modalità attuative.

Al di là della credibilità degli impegni presi nella ricerca di nuove risorse e delle promesse a non modificare in senso restrittivo le modalità di determinazione degli organici (dove troveranno le risorse per realizzare i pesanti tagli facilmente prevedibile per la finanziaria 2005?), dalle affermazioni del Ministro si possono desumere le seguenti conseguenze:

 anche per il tutor, come per l’anticipo nella scuola dell’infanzia, nulla può essere deciso nelle scuole fino a quando non sarà conclusa la contrattazione tra Aran e Organizzazioni Sindacali;
 le scuole non saranno comunque obbligate ad attribuire l’incarico a svolgere la funzione tutoriale ad una parte dei docenti (sperimentazione significa che i docenti possono scegliere);
 le scuole potranno continuare ad assicurare agli alunni le funzioni tutoriali (tutoraggio, orientamento, documentazione, relazione con le famiglie e con il territorio, coordinamento delle attività) attribuendo la responsabilità a tutto il gruppo docente e affidando le modalità di organizzazione didattica e professionale alla scelta autonoma dei collegi e dei gruppi docenti;
 anche nell’anno scolastico 2005/06 (l’ultimo di questa legislatura) le scuole potranno progettare un’offerta formativa unitaria di almeno 30 ore senza divisioni interne tra quota oraria obbligatoria e quota facoltativa (traduzione: senza fare lo “spezzatino”) perché gli organici saranno determinati su un tempo scuola di 30 ore, con l’aggiunta eventuale del tempo mensa (è comunque grave che il Ministro non abbia assicurato nulla sulle compresenze).
Alba Sasso - 28-09-2004
Si è acceso in questi giorni un dibattito in rete che ha visto gli interventi di diversi genitori e docenti preoccupati per alcuni contenuti dei nuovi testi di storia. All’origine, il brano di un manuale per le scuole medie, che nell’analizzare il ...
Grazia Perrone - 27-09-2004
Non sono affatto sorpresa nell'apprendere (cfr. corsera 25 settembre nota a firma di Beppe Severgnini) che il libro più apprezzato dai ragazzi (e dalle ragazze) sarebbe "1984" di Gerge Orwell.

Non ne sono sorpresa perché Orwell (da sempre) è uno ...
Teo Orlando - 27-09-2004
Segnalo che su "La Stampa" del 25 settembre, nella prima pagina dell'inserto "Tuttolibri", è stata pubblicata l' introduzione di un libro intitolato " Tre più due uguale zero": si tratta di un'impietosa analisi non solo della riforma universitaria, ...
Pierluigi Nannetti - 25-09-2004
Condivido pienamente quanto sostenuto la scorsa settimana da G. Aragno. Vorrei aggiungere che la riforma costituzionale, che questa maggioranza si appresta a fare, é da considerare illegittima, perfino nel caso in cui venga rispettato l'art.138. Mi ...
Comitato Provinciale a sostegno della Scuola Pubblica - 25-09-2004
Il Comitato Provinciale a sostegno della Scuola Pubblica ha indetto una manifestazione provinciale per sabato 2 ottobre nell'ambito della mobilitazione promossa dall'Assemblea Nazionale dei Coordinamenti Cittadini in difesa della Scuola Pubblica.
In allegato troverete il volantino a cui chiediamo di dare massima diffusione.

Arturo Ghinelli - 25-09-2004
Alla Presidente dell’ANPI di Modena
Aude Pacchioni

Sono nato quando la guerra, la II°guerra mondiale, era già finita, perciò non ho potuto fare il partigiano, malgrado ciò chiedo di iscrivermi all’ANPI per alcune ragioni, che cercherò di spiegare ...
Francesco Mele - 25-09-2004
Con alcuni colleghi abbiamo deciso di assumere questa presa di posizione contro la disponibilità a sforare le 18 ore per supplenze brevi.
Se credete può essere proposta in altre scuole superiori e forse anche alle medie. Che ne ...
Piera Capitelli - 25-09-2004
Mercoledì 22 settembre si è svolto il “Question time” sulla situazione per l’inizio dell’anno scolastico, con la seguente interrogazione:

(Sezione 8 - Adozione di un piano triennale di assunzioni del personale docente)

Per sapere - premesso che:

- in questo inizio di anno scolastico le nomine del personale docente sono state effettuate sulla base di graduatorie provvisorie e sbagliate e, quindi, da rifare;
migliaia e migliaia di ricorsi sono stati presentati;
migliaia di alunni disabili non hanno più l'insegnante di sostegno, di cui avevano potuto godere fino allo scorso anno;
- molte grandi città - il caso di Torino è il più grave - lamentano la drammatica mancanza di nuove sezioni di scuola dell'infanzia in grado di rispondere alle esigenze dettate dal recente incremento demografico;
- migliaia di richieste di posti di docenti di sostegno, avanzate dalle direzioni regionali sulla base di esigenze reali e certificate, sono state rigettate;
- si è proceduto alla soppressione di ogni progetto per l'inserimento e l'integrazione di bambini stranieri;
- il Ministro interrogato insiste nell'attribuirsi, tra gli altri, il merito delle 60.000 assunzioni fatte nel 2001, che, invece, secondo gli interroganti, sono state rese possibili sulla base del piano triennale deciso e finanziato dal Governo precedente, che, tuttavia, ne prevedeva complessivamente 90.000, solo per il personale docente;
- il Governo, tra i suoi primi atti, ha cancellato le 30.000 assunzioni già previste e finanziate per il 2002-2003 - terzo anno del piano triennale - in seguito, per i due anni successivi, sono state bloccate le assunzioni di docenti e di personale Ata;
- quest'anno sono state effettuate solo 15.000 nuove assunzioni: del tutto insufficienti a colmare i posti vacanti della scuola, che ammontano ormai a più di 200.000 unità;
- gravissimi per la scuola pubblica sono i tagli dei posti in organico operati dal Governo in questi ultimi anni, che rischiano di essere aggravati dagli ulteriori interventi nella legge finanziaria per il 2005 -

se lo schema del disegno di legge finanziaria per il 2005 in discussione in questi giorni preveda il mantenimento degli impegni presi con il Paese (articolo 1-bis della legge n. 143 del 2004), al fine di emanare il decreto necessario all'attuazione di un piano triennale di assunzioni che copra tutti i posti vacanti, e se terrà nella dovuta considerazione la questione relativa alla crisi delle scuole dell'infanzia.


Carla Casalini - 24-09-2004
Non c'è dubbio, «un gran pasticcio» ma un pasticcio mefitico quello che il centrodestra sta cucinando sulle «riforme», per stravolgere la Costituzione. E le critiche di alcuni esponenti del centrosinistra che così lo definiscono, attribuendolo alla ...
Dedalus - 24-09-2004
A quanto pare, dopo una fase improntata alla cautela, il Sole24ore-Scuola ha deciso di “scendere in campo” con maggior determinazione sulle questioni più spinose della Riforma Moratti, in particolare sulla questione del tutor, figura sulla quale si ...
Grazia Perrone - 24-09-2004
Due articoli del 21 settembre 2004.

Il primo pubblicato su l'Unità, il secondo sul Corsera che - stranamente - non sono riuscita a trovare in versione web. Si tratta di un articolo firmato da Lorenzo Cremonesi intitolato: La Croce rossa italiana: ...
Valerio Pedrelli - 23-09-2004
PC ai docenti a prezzi stracciati: è il nuovo slogan pubblicitario di chi vuole fare della scuola e dei suoi operatori un mercato di incompetenti. Per fortuna gli insegnanti non sono cosi' sprovveduti per cadere in questi imbrogli. Basta leggere alcune delle innumerevoli e-mail della lista specializzata di docenti e-tutor (ANITEL), prove alla mano, per rendersene conto. Qui non centra la politica, qui si parla di competenze e quindi, per fortuna, tutto è dimostrabile! I messaggi originali sono archiviati da Yahoo in http://it.groups.yahoo.com/group/anitel/

Un qualsiasi lettore super partes puo' autonomamente trarne le conclusioni (grazie per avercele risparmiate!)
Valerio Pedrelli
Presidente Anitel


Francesco Di Lorenzo - 23-09-2004
Con questa intervista Enzo Spaltro ci aiuta a riflettere attraverso alcuni pensieri sulla scuola italiana, dando un contributo utile a smuovere 'coscienze', a scardinare concezioni superate e a dare più ordine all'universo scolastico che offre spesso risposte inadeguate agli inevitabili cambiamenti che sono in atto nella nostra società.
Egli ci indica alcune strade per il presente e per il futuro parlandoci di 'sviluppo della soggettività', che significa avere a che fare con più idee e più conflitti che generano più ansia, e ci invita ad accettare che più soggettività, più idee, più conflitti creano più ansia ma anche più possibilità di cambiamenti. Compiere questo importante 'passaggio' significa sfidare la volontà di chi domina con l'ortodossia e agisce distruggendo - oppure oscurando - qualsiasi alternativa di pensiero.
Insomma, c'è bisogno di smascherare "coloro che temono di stare meglio oggi e peggio domani e così facendo diventano oppositori di ogni possibile benessere".
Ci parla, inoltre, di una “ BELLA SCUOLA ” che si trova oltre i molti dogmi ancora esistenti sull’argomento (e non solo), rendendo esplicito il concetto che il bello deve ancora arrivare e sarà una fonte di “futuro” e di benessere per chi nella scuola vorrà continuare a crederci e a lavorare.






Genitori di Carpi - 23-09-2004
Alla c. a. della Stampa e delle Emittenti locali

COMUNICATO STAMPA


Iniziano la scuola all’insegna della dequalificazione i 50 alunni delle due classi prime a tempo pieno della scuola elementare “Giotto” di Carpi.

All’iscrizione dei propri figli alla prima elementare per l’anno scolastico 2004/2005, i genitori di 50 bambine e bambini hanno optato per il tempo pieno ed hanno scelto la scuola elementare “Giotto”, essendo previste ormai da anni, in questo plesso, due sezioni a tempo pieno, effettivo, ovvero con due insegnanti in ogni classe per un orario complessivo di 40 ore e un certo numero di ore di compresenza.
A fronte di notizie circa la difficoltà a garantire il tempo pieno così come sempre inteso, i rappresentanti dei genitori delle classi della scuola elementare “Giotto”, insieme ai genitori degli alunni delle future classi prime, hanno manifestato la propria profonda preoccupazione al Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Carpi 2, di cui la scuola “Giotto” fa parte, e al CSA di Modena (ex provveditorato), chiedendo ed ottenendo un incontro con la D.ssa Scavone e il dirigente D.r Guarro per avere informazioni precise e rassicurazioni circa la garanzia dei propri diritti.
.......................................................................................

Il tempo pieno è garantito, ma non a tutti coloro che l’hanno richiesto, bensì ad un numero di alunni (e famiglie) pari a quello che lo richiese cinque anni fa, quando iniziarono la prima elementare gli alunni che sono usciti quest’anno dalle quinte.

…Guardare avanti per un Paese che scommette sul futuro!

THIS IS THE MORATTIAN LW (LOW QUALITY) SCHOOL, ISN’T IT MISTRESS MORATTI?


I Rappresentanti di Classe dei Genitori anno scolastico 2003/2004
I Genitori delle classi prime dell’anno scolastico 2004/2005
della Scuola Elementare “Giotto”
Istituto Comprensivo Carpi 2



LEGGI IL COMUNICATO SCRITTO DA UN GRUPPO DI GENITORI


Ufficio Stampa on. Alba Sasso - 23-09-2004
“Nonostante le rassicurazioni formali e nonostante l’immagine di efficienza che questo governo vuole ‘venderci’, il caos in cui è partito il nuovo anno scolastico è sotto gli occhi di tutti”. Così le deputate diessine Alba Sasso e Piera Capitelli, ...
Grazia Perrone - 23-09-2004
Avevo già rivolto - in rete qualche anno fa - il medesimo quesito. Ora la riproposizione - su Italia Oggi del 21 settembre 2004 - della stessa domanda e l'esauriente risposta fornita dall'esperto mi spinge a riparlarne. Anche perché la materia è ...
Attac Italia - 22-09-2004
Lunedi 20 settembre 2004 a New York, alla vigilia dell'Assemblea Generale dell'ONU e davanti ad una cinquantina di capi di stato, il presidente francese ha presentato, a nome dei presidenti Lula da Silva, J. Luis Zapatero e Ricardo Lagos, i risultati di un Rapporto quadripartito Francia, Brasile, Spagna e Chile, dove per finanziare gli "Obiettivi di sviluppo del millenio" (i Millenium goals tracciati dall'ONU nel 2000) si propone di istituire quattro possibili tasse internazionali:

- una tassa sulle transazioni finanziarie
- una tassa ambientale sul trasporto aereo e marittimo
- una tassa sui profitti delle multinazionali
- una tassa sulla vendita di armi.

ATTAC Italia per questo primo importante risultato si congratula con tutti/e coloro che l'hanno sostenuta nella proposta di legge popolare per l'istituzione di una tassa nazionale ed europea sulle speculazioni e transazioni finanziarie (Tobin Tax).
Aldo Ettore Quagliozzi - 22-09-2004
Ammiccano da una immagine apparsa di recente sui maggiori settimanali del bel paese tre belle e oneste facce di tre famosi conduttori di programmi televisivi di approfondimento o di intrattenimento.
A quelle loro facce belle e oneste la terza rete del tubo catodico del servizio pubblico si affida per un rilancio o meglio in qualche caso per una riconferma presso la gente dei programmi prodotti, e che vengono fortunatamente riproposti nella imminente stagione televisiva, ché una volta le stagioni in verità erano legate a ben altri avvenimenti e scenari della natura; ai tre programmi, che saranno condotti come sempre magistralmente dalle belle ed oneste tre facce, si affida il compito, ahimè invero ingrato, di raccontare il bel paese, tanto è che l’immagine in questione si presenta con un titolo che la dice lunga sulla sua filosofia di fondo, “ L’Italia in cui viviamo “ e con un sottotitolo “ Tre programmi che danno voce al Paese ”.
Il proposito è dei più meritevoli di incoraggiamento e di gratificazione da parte del pubblico, e così si spera.
Sono anni oramai che il servizio pubblico ha di fatto rinunciato a svolgere convenientemente e doverosamente il suo ruolo direi istituzionale, essendosi posto in concorrenza alla televisione commerciale con la stessa sua spregiudicatezza ed insensatezza; per i soccombenti utenti è rimasta pur tuttavia una nicchia di salvezza nella terza rete del che, sfidando in tante occasioni l’ordine televisivo costituito, ha cercato di assolvere al meglio la propria funzione di voce del servizio pubblico.
I guasti creati da una fallimentare politica di programmazione del servizio pubblico ha fatto sì che lo stesso sia deperito in fatto di ascolti e di raccolta pubblicitaria, a tutto vantaggio della concorrenza commerciale che si è ingrassata sino all’inverosimile e con i ben noti ed enormi ritorni finanziari. E non poteva che essere altrimenti.
Torna allora utile e saggio rileggere ad oltre trenta anni dalla loro pubblicazione, ancorché attualissime, le parole scritte da Pier Paolo Pasolini il 9 dicembre 1973 sul quotidiano “ Il corriere della sera “ a proposito di acculturazione e dell’ uso dei moderni mezzi di comunicazione per la creazione del consenso popolare.
Mario Menziani - 22-09-2004
Preceduto da un rosario infinito di primi giorni di scuola, eccolo il secondo giorno. Sarà ignorato come tutti gli altri che seguiranno? E’ già un po’ logoro, comunque grigio.

La vertigine dell’attenzione del mondo ci ha sfiorato a lungo. Sui ...
Gilda degli Insegnanti - 22-09-2004
Lo ha chiesto la Gilda degli Insegnanti con una lettera inviata ai presidenti delle Regioni. L’appello è stato rivolto ai governatori, perché facciano da tramite con i Consigli regionali per promuovere l’indizione della consultazione popolare.

L’articolo 75 della Costituzione, infatti, dispone che i referendum possano essere indetti, oltre che con la presentazione di 500mila firme di cittadini, anche con una richiesta di 5 Consigli regionali.

L’invito a promuovere la cancellazione della riforma è stato motivato dalla Gilda con una serie di argomentazioni. Tra queste, la riduzione oraria delle discipline, e la soppressione di insegnamenti fondamentali. La Gilda degli insegnanti contesta, inoltre, la distinzione delle materie in facoltative e opzionali, l’introduzione di gerarchie tra i docenti e l’abbandono della concezione della scuola come istituzione della Repubblica in favore di una scuola supermercato deregolata e autoreferenziale. La lettera si conclude con un invito ai presidenti delle Regioni a fermare la riforma che, secondo la Gilda, determinerà, tra l’altro, un progressivo abbassamento qualitativo dei processi di apprendimento e di insegnamento.

L’invito al livello politico regionale a promuovere un referundum ha inoltre l’obiettivo di richiamare alle loro responsabilità sia la classe politica sia la società civile. La scuola non può né deve essere solo un problema degli insegnanti e dei loro sindacati.
Nadia Superina - 21-09-2004
A proposito della pubblicazione della mia lettera sulle 3 I, vorrei solo precisare che la versione pubblicata da Repubblica e da voi citata era stata tagliata. Vi invio l'originale, pubblicato integralmente da Il secolo XIX, poichè ritengo che la ...
Enrico Panini - 21-09-2004
Il ministro parla della missione degli insegnanti, intanto le forze politiche della maggioranza li mettono sotto tutela


Il Ministro Moratti, durante la cerimonia di apertura del nuovo anno scolastico, ha parlato degli insegnanti come di ...
Redazione - 21-09-2004
Riceviamo da altra lista e pubblichiamo, ponendoci la stessa domanda.

AIUTO!

Fate circolare, per favore, e segnalate analoghe perle dai libri dei vostri figli!

"Gli uomini della Destra erano aristocratici e grandi proprietari terrieri. ...
Grazia Perrone - 21-09-2004
I comunisti non cambiano mai. Che si definiscano rivoluzionari o si travestano da "pacifisti imbelli" - Fini docet - questi figuri di dubbia moralità e dalla lingua (o penna?) biforcuta approfittano degli spazi di agibilità democratica concessi loro dalla Costituzione (e che il governo Berlusconi - dopo averla modificata ad personam - vuole "esportare" all'estero) per sparare a zero contro la politica di "pace" del governo più longevo dal secondo dopoguerra. Leggete un po' cos'ha la spudoretezza di scrivere uno di loro in uno dei settimanali più "sovversivi" presenti sul ... mercato. Fossi Bondi suggerirei al presidente/operaio (a mani giunte ... naturalmente) di mandare l'autore della nota - in compagnia dei suoi lettori - in "vacanza" a Ponza (o Ventotene).

Così impara a scrivere quello che pensa.

Coord. Naz. per la Jugoslavia - 21-09-2004
Il sequestro dei volontari del “Ponte per” aggiunge un ulteriore drammatico tassello all’escalation della sporca guerra in Iraq. Il Ponte è una delle organizzazioni non governative presenti in Iraq da più tempo. Si è sempre adoperata contro l’embargo che ha decimato per più di un decennio la popolazione irachena, ha in campo da anni progetti di solidarietà, si è sempre schierata apertamente contro la guerra ed è stata il motore di numerosi convogli di aiuti umanitari diretti alle città irachene bombardate e assediate dalle truppe statunitensi e del governo fantoccio iracheno. Quest’ultimo ruolo sembra essere quello che ha portato prima il giornalista italiano Baldoni e poi le due Simone e i cooperanti iracheni del “Ponte per” nel mirino degli squadroni della morte.
Una ricostruzione attenta del sequestro e della “morte” del giornalista Enzo Baldoni aiuta meglio a comprendere il perché siano stati colpiti i volontari del “Ponte per”. Baldoni e il suo collaboratore, il palestinese Ghareeb, erano stati tra gli organizzatori di quei convogli umanitari che in questi mesi hanno forzato gli assedi di Falluja e Najaf, portando acqua, viveri, medicine alle popolazioni assediate. Questi convogli sono nati spessi nella sede del “Ponte per” a Bagdad, diventata un punto di riferimento per tanti giornalisti, volontari, attivisti che cercano di documentare la vita quotidiana nell’Iraq occupato militarmente ma non certo normalizzato. Spesso devono forzare l’inattività della Croce Rossa Italiana che il commissario governativo Scelli sta privando della sua neutralità e credibilità facendone uno strumento collaterale e non indipendente delle forze militari di occupazione. Ma questi convogli umanitari alle città assediate non sono più tollerati dai comandi militari statunitensi. Il settimanale “Diario” del 9 settembre, basandosi sulle corrispondenze di Baldoni, riferisce la frase di un ufficiale americano “Noi vogliamo prenderli per fame e voi andate a portargli i viveri?”. Il collaboratore di Baldoni, il palestinese Ghareeb, era un organizzatore infaticabile di questi convogli e conosceva e collaborava con i volontari del “Ponte per” a Bagdad.
In Iraq si sono susseguiti omicidi orribili, attentati suicidi o autobomba che in alcuni casi si attagliano alla categoria del terrorismo, ma in larghissima parte ci sono state e continuano ad esserci iniziative armate o di massa (vedi i movimenti dei disoccupati o delle donne) dirette contro le forze militari occupanti che rientrano nella categoria della resistenza. Confondere soggetti e progetti diversi in una unica categoria (il terrorismo islamico) è ingiusto e fuorviante.
Maurizio Tirittico - 20-09-2004
Pasquale D’Avolio interviene con un interessante articolo, Licei: bisogno di continuità (n. 1 del 2004 di “Nuova Secondaria”) nel dibattito sulla nuova configurazione da dare ai Licei dopo il varo della legge 53 ed in attesa della redazione finale dei documenti a cui stanno lavorando in gran segreto (sic!) le commissioni ministeriali.
Com’è noto, nella legge 53 si afferma che le finalità del secondo ciclo di istruzione, pur se distinto nei due percorsi del sistema dei licei ed in quello dell’istruzione e formazione professionale, sono comuni. Testualmente si legge: “Il secondo ciclo, finalizzato alla crescita educativa, culturale e professionale dei giovani attraverso il sapere, il fare e l’agire e la riflessione critica su di essi, è finalizzato a sviluppare l’autonoma capacità di giudizio e l’esercizio della responsabilità personale e sociale; in tale ambito, viene anche curato lo sviluppo delle conoscenze relative all’uso delle nuove tecnologie (art. 2, c. 1, lettera g)”.
In ordine a tale affermazione, gli estensori dei documenti relativi al secondo ciclo ed alle conseguenti Indicazioni nazionali, si sono prodigati per immaginare dei percorsi che, se pur distinti e differenziati, procedessero verso quelle finalità comuni sancite dalla legge.
Ne consegue che, quando andiamo a leggere le prime due “Bozze di discussione elaborate dalla Commissione Moratti”, quella dell’istruzione liceale e quella dell’istruzione e della formazione professionale, constatiamo che le due premesse sono identiche, identiche le finalità, identici i paragrafi relativi al secondo ciclo ed alla educazione permanente, identiche le articolazioni del profilo, identici i paragrafi relativi alla convivenza civile. Ciò che cambia – e qualcosa, ovviamente, deve pur cambiare – è il paragrafo relativo agli strumenti culturali, all’articolazione disciplinare.
A proposito del documento di base, D’Avolio scrive: “Il punto che a mio parer appare più debole è il nesso tra teoria e pratica, tra sapere e saper fare nei Licei. Mentre da una parte si afferma che la contrapposizione tra teoria e pratica è superata, che non è più sostenibile che la teoria sia identificabile con la scienza pura immune dagli aspetti applicativi delle tecnologie, dall’altra si opera una subordinazione dell’una all’altra in ciascuno dei due percorsi. Nei licei si afferma che il fare e l’agire sono funzionali al sapere, nella formazione il sapere è funzionale al fare e all’agire”. E D’Avolio ama anche ricordare che una distinzione simile è tipica di una certa cultura – quella che da lungo tempo giustifica una divisione tra le classi sociali, una che pensa intellettualmente ed una che esegue manualmente – e che non è sempre ravvisabile in altre culture, come nell’antica Grecia, ad esempio. “Non dimentichiamo che il fare è contenuto nella poesia (da poièo) come nella tecnica è contenuta l’espressione artistica (tèchne = arte)”.
Fin qui il ragionamento di D’Avolio è corretto, ma… L’autore prosegue: “E’ indubbio che il momento concettuale o dell’astrazione è caratteristico della licealità, mentre nel percorso professionale si tende a privilegiare quello procedurale. Le competenze non possono non essere diverse: così è indubbio che nell’istruzione liceale ci debba essere una prevalenza dell’analisi, del pensiero lineare dichiarativo su quello modulare e contestuale. Sottolineo la prevalenza e non l’esclusivismo, come purtroppo avviene ancora oggi in molte realtà scolastiche, soprattutto nei Licei”.
Ed è su questo punto che non sono d’accordo con l’amico D’Avolio! Non esiste nell’essere umano una separazione tra il pensare e il fare, tra il conoscere e l’agire.


Pierluigi Nannetti - 20-09-2004
Incredulità, rabbia, orrore. Chi non ha provato questi sentimenti di fronte alla tragedia della scuola dell'Ossezia?
Qualcuno ha anche detto, del tutto giustamente, che il mondo e' pieno di orrore e che molti orrori, che non hanno visibilita' mediatica, tendiamo un po' colpevolmente a dimenticarli.
Io vorrei aggiungere che tutti noi abbiamo avuto notizia, almeno una volta, che il rapporto annuale della FAO prevede, nella migliore delle ipotesi, piu' di 400 milioni di morti per fame entro pochi anni. E' una cifra spaventosa e molti saranno proprio bambini. C'e' qualcuno che vuole sostenere che cio' fa meno orrore dello sterminio dell'Ossezia?
Si accomodi pure. Oppure qualcun altro vuol sostenere che nessuno ha responsabilità per i 400 milioni, mentre i 600 della scuola hanno uno o alcuni precisi colpevoli? E sarebbe proprio cio' a fare la differenza e a generare orrore in un caso e solo tristezza nell'altro? Si accomodi pure. Se vogliamo venirne a capo in maniera non sfacciatamente superficiale, dobbiamo superare il livello della pura emotivita' e cercare di dare spiegazioni razionali, perche' e' solo su tale base che e' possibile proporre soluzioni o tentativi di soluzione. Invece, purtroppo, abbondano reazioni solo emotive e, dunque, inconcludenti. Non citerò nessuno, perché non voglio nemmeno ignorare l'alto senso di umanità e di partecipazione che generalmente accompagna tali espressioni di dolore. Esse, spesso, sono associate a dichiarazioni, del tutto giustificate, di disprezzo per chi ha ideato ed attuato un cosi orrendo crimine; pero' dolore e disprezzo, che, purtroppo, fanno perdere i contorni oggettivi di ciò che accade e ne rendono piu' difficile la comprensione.

Antonio C. - 20-09-2004
Ricevo dal forumscuolemilano e vi giro questa mail:

Io ho saputo da un collega delegato cgil :
che la proposta economica Aran per il tutor era di 9,50 euro mensili....;
che i rappresentanti si sono alzati e se ne sono andati...
di più non ...
Cosimo Scarinzi - 20-09-2004
Carabinieri a scuola per controllare il comportamento del personale rispetto alla Riforma Moratti

Lunedì 13 settembre, in occasione dell’inizio dell’anno scolastico, gli insegnanti, il personale amministrativo e i collaboratori scolastici della ...
Emanuela Cerutti - 18-09-2004
Mentre nelle aule francesi si (ri)accende tra gli adolescenti il dibattito sull'uniforme ("la vorrei, così non sarebbe più importante se non mi vesto firmato" "non la voglio, voglio essere libero di vestirmi secondo il mio stile"), il Piano per l'offerta formativa che ho tra le mani cerca di trovare una sua ragion d'essere.
Consulto documenti e progetti, nel tentativo di ristabilire un legame coerente tra l'esercizio del mio lavoro e le sue motivazioni più profonde, attraversando altri territori chiamati "Visione", "Missione", "Valori". Mi chiedo quanto vicini.






Mi distraggo, pensando alla ragazza siciliana incontrata su un treno, in fuga da una famiglia che la terrorizza. O a Gianni, che crede sufficiente un impeto intimo di buona volontà per affidare a Paolo ( o a se stesso?) le chiavi di casa.
Si fa tardi. Il telegiornale parla di 200 intellettuali ammazzati in Iraq "perché filosaddam", dall'inizio della guerra.
Sul Pof chioso a margine, velocemente:

SCUOLA= universo simbolico abitato da mondi in relazione:

  • il mondo delle intelligenze, plurali e sfaccettate, numerose quanto i nessi tra gli eventi o le ipotesi sui fenomeni
  • il mondo delle emozioni, capaci di trasformare in gesti i sentimenti e in conseguenze i fatti quotidiani
  • il mondo dei linguaggi, infinite traiettorie che permettono ai significati di emergere, incontrarsi, condividere speranze……

Mi interrompo: dobbiamo parlarne. Perchè continuare abbia un senso e cambiare una possibilità.
Quanto potrebbe pesare uno solo dei nostri sogni?


Domenico Chiesa (Cidi) - 18-09-2004
Nell’assenza totale di un piano di attuazione, con le risorse che subiscono una continua erosione, con gli insegnanti informati dalla pubblicità televisiva e dopo mesi in cui è emersa un’opposizione che ha coinvolto insegnanti e genitori in modo forte e diffuso, è partito il “vascello fantasma”.
Cosa succederà?
È fondamentale non cadere da un lato nella rassegnazione dando per acquisito che la nostra scuola sia ormai destinata ad una inversione di rotta controriformatrice ormai in fase di attuazione e dall’altro in forme di opposizione rinunciataria: la scuola non può fermarsi né tanto meno tornare indietro e la partita è ancora aperta.
La scuola ha bisogno che sia riattivato e ulteriormente sostenuto un processo profondo e condiviso di innovazione all’interno di una prospettiva alta che non può non basarsi sul mandato che le deriva dalla Costituzione.
Un processo innovativo che deve svilupparsi da un dibattito ampio nel Paese, che deve individuare i punti critici su cui intensificare il cambiamento, che deve poter disporre delle risorse necessarie verso cui orientarsi in modo condiviso, che deve vedere protagonisti attivi e responsabili i soggetti della scuola.
Nello sviluppo della logica cooperativa e dell’integrazione, nella condivisione delle responsabilità educative per accompagnare ogni ragazza e ogni ragazzo a costruirsi una piena e alta cittadinanza, è possibile rilanciare un processo virtuoso che mantenga e rilanci un sistema formativo democratico nel rispetto del mandato costituzionale.


Aldo Ettore Quagliozzi - 18-09-2004
Se i numeri mantengono ancora una loro validità ed esprimono al contempo come vanno le cose nel mondo, illuminante è la pagina tratta dal volume “ Che cosa ci siamo persi “ scritto dall’americano Graydon Carter e pubblicato presso i tipi dell’editore Little Brown all' antivigilia del terzo anniversario della orrenda strage delle due torri.
I numeri, nella loro aridità e spietatezza, riescono forse meglio a rendere del successo o dell’insuccesso delle azioni degli umani; nel caso in esame è il successo o l’insuccesso di una amministrazione americana che si concede il privilegio di determinare la storia del mondo e le sorti di milioni e milioni di esseri umani.
Ma anche un grande e veritiero spessore conservano ancora le parole, se ascoltate con umiltà e spirito di umana comprensione.
"...Siamo andati oltre ogni ragionevole limite... “Afferma Stephen Roach, capo economista della Morgan Stanley, il massimo in fatto di banche di investimento e di attività finanziarie.
Ma questo è il senso della guerra globale e mimetizzata sotto la formula magica della lotta al terrorismo che la superpotenza intende portare avanti ed intensificare oltre ogni ragionevole limite.
Sono quelle prerogative economiche e di benessere anche solo effimero, proprie di una super potenza, che devono essere difese ad ogni costo, costi quel che costi, e che hanno un prezzo in fatto di sicurezza interna ed esterna, di degrado ambientale e marginalmente ma non tanto, a seconda dei punti di vista, con la scelta non determinata dal caso, ma obbligata ed imposta, di scacciare dal godimento delle risorse della Terra le moltitudini che farebbero scoppiare gli equilibri con una deflagrazione tale che la vita terrestre ne verrebbe definitivamente compromessa, con grande rammarico in special modo per una dissennata parte della specie ( dis ) umana, che l’altra parte, la stragrande maggioranza, vive di già nel suo inferno di fame, emarginazione e morte.

Giuseppe Aragno - 18-09-2004
Gli insegnanti, schierati contro la riforma Moratti, attendono dichiarazioni di guerra aperta e senza quartiere, battaglie campali, scioperi generali che difendano la scuola dello Stato e coprano le spalle a chi resiste. Attendono invano: oggi la ...
Piera Capitelli - 17-09-2004
Avevamo chiesto in un’interrogazione al ministro dell’Istruzione (Capitelli, Sasso, Grignaffini) se il ministero, senza nessun intermediario territoriale, ha deciso autonomamente a quali comuni dovessero essere assegnate nuove sezioni di scuole ...
Alba Sasso - 17-09-2004
Nel corso di un’intervista radiofonica il ministro Moratti ha non solo ribadito che la funzione del tutor è prevista per legge e quindi va applicata, ma ha anche dichiarato che una delle principali caratteristiche di questa figura sarà quella di ...
Fuoriregistro - 16-09-2004
In risposta alle doverose perplessità di Sergio D.C. Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Spettabile redazione
Donna Moderna

Oggetto : Richiesta di rettifica

Le condizioni concrete in cui parte l’anno scolastico sono sempre state una ...
Mirella Albano - 16-09-2004
Al quesito "Ci si può rifiutare di essere nominati coordinatore di una classe?" rispondo decisamente "non solo si può, ma si DEVE"

Vi racconto quanto accaduto lo scorso anno a me e ad un mio collega: io rifiutavo perché in part time, il collega ...
Antonio Schiavon - 16-09-2004
La storia, in sintesi, è questa: nel Luglio dello scorso anno a D., viene diagnosticata una grave malattia, una di quelle che richiedono cure costanti e impongono lo stravolgimento delle solite abitudini. Prima fra tutte quella di frequentare la scuola.
Gli insegnanti della II D del Liceo “Roberto Valturio”, all'apertura del nuovo anno scolastico, apprendono la notizia e si attivano subito per offrirgli l'opportunità di proseguire gli studi. Per evitare che le sue condizioni di salute peggiorino però al ragazzo viene sconsigliato di frequentare le lezioni di classe con i compagni.Ed é a questo punto che la tecnologia viene in suo aiuto.
Nasce il progetto Valturio, affidato, nella sua realizzazione tecnica alla Didachè Edutech. La società, gratuitamente, appronta un corso on – line per l'apprendimento a distanza appositamente per lui e per sua la classe.
Viene attivato il materiale didattico per sviluppare le competenze informatiche e adeguarlo a uno strumento così innovativo.Gli insegnanti e gli alunni rispondono con entusiasmo a questa sfida e frequentano un corso di formazione per affrontare questa nuova esperienza. In pratica , D., può seguire le lezioni da casa , interagire con gli insegnanti e i compagni di classe,eseguire i compiti che gli vengono assegnati, sino ad arrivare alla promozione. Un esperimento concluso con successo, che la scuola di Rimini potrà applicare in futuro non solo a fronte di analoghe problematiche, ma sempre più come metodo di insegnamento.


Fuoriregistro - 15-09-2004
Al di là del, tragico, epilogo "l'affaire" Baldoni non è solo la struggente storia di un'amicizia vera sbocciata nel deserto nel bel mezzo di una guerra crudele e poco compresa.

E documentata.

E', anche, la drammatica rappresentazione in tempo ...
Fuoriregistro - 15-09-2004
Quello che riportiamo ora è una sintetica cronistoria di quello che hanno pubblicato i maggiori quotidiani italiani nel periodo, cruciale del 20/24 agosto. Ogni, ulteriore, commento ci appare superfluo


Le prime notizie di quella che resta per ...
Grazia Perrone - 15-09-2004
"Enzo non c'è più e nessuno potrà mai ridarcelo,
però è anche qui in mezzo a noi.
Enzo andava incontro alla vita con un sorriso,
continueremo a farlo per lui.
Enzo era innamorato della vita, era un inguaribile ottimista.
L'insieme di queste cose ...
Cosimo Scarinzi - 15-09-2004
La scuola dell’autonomia manifesta ormai da tempo la sua vera natura: uno dei tratti più inquietanti è la subalternità al mondo dell’impresa, da cui, con insistenza crescente, si mediano gerghi e modelli di comportamento.
Parallelamente, la necessità di monitorare e misurare ogni aspetto della vita scolastica nasce da un delirio di controllo che si esprime con strumenti che vanno dai fumosi portfolio per la certificazione delle competenze alle telecamere nei locali scolastici.
La soluzione adottata dall’I.T.I.S. “G. Peano” di Torino per rilevare le assenze e i ritardi degli studenti - un computer centrale che gestisce tutto il sistema e stampa ogni giorno il registro delle presenze, sei postazioni ordinarie, piazzate sui vari piani dell´istituto, con dodici lettori ottici e una postazione speciale in segreteria, collegata anch´essa a una stampante - è un ottimo esempio che sintetizza entrambi gli aspetti di questa deriva.


Fuoriregistro - 15-09-2004
Nessuno - scrive Enrico Deaglio - (...)"ha chiesto scusa per l'inspiegabile ritardo nelle informazioni sul rapimento di Enzo Baldoni, né per aver diffuso notizie distorte o addirittura false, né ancora per non essere stato capace di trattare con ...
Sergio Delli Carri - 15-09-2004
Solo il 2 settembre Fabrizio Dacrema della Segreteria Nazionale della CGIL Scuola ci rassicurava sulle possibilità che abbiamo di resistere sulla faccenda del tutor, nonostante le minacce di sanzioni contro i Dirigenti Scolastici che non hanno ancora ...
Gennaro Capodanno - 15-09-2004
Le responsabilità del pessimo stato nel quale versano molte scuole pubbliche, specialmente nel meridione d’Italia, rispetto ai problemi della sicurezza non sono solo degli Enti locali proprietari, vale a dire Comune o Provincia, ma anche dei ...
Salvatore Nocera - 14-09-2004
L'integrazione scolastica dei disabili spiana la strada a quella degli stranieri

L'esperienza del passato è un modello, a patto di aumentare le risorse. Da evitare, gli errori delle classi separate o dei contingenti prestabiliti per zone o quartieri o scuole.

La presenza di alunni stranieri nelle nostre classi è fenomeno non nuovo; eppure quest’anno, si stanno sempre più frequentemente leggendo notizie di statistiche, di lamentele da parte di alcuni genitori di studenti italiani e pure proposte per evitare il sovraffolllamento nelle classi. Si parla di classi con il 10% sino ad un massimo di quasi il 50% a Brescia; alcuni servizi parlano di genitori di italiani che spostano dalle scuole pubbliche i loro figlioli per portarli nelle private; si legge pure che taluno propone le “quote” di ammissioni per singole scuole; qualche mese fa, a Milano, era stata proposta la creazione di classi per soli stranieri, o addirittura per soli appartenenti ad una sola etnia.
I criteri dettati dall’esperienza di integrazione di alunni “diversi”, potrebbero essere applicati, con qualche aggiustamento anche all’integrazione di alunni stranieri.
Essi eviterebbero il sovraffollamento in alcune classi o il ricorso al criterio odioso del contingentamento per quartiere e faciliterebbero così un’accoglienza non traumatica.
Aldo Ettore Quagliozzi - 14-09-2004
Mesi addietro è potuto straordinariamente accadere che nel bel paese del tubo catodico monopolizzato sia stato mandato in onda, ad una ora impensabile e senza uno straccio di informazione-pubblicità, uno dei tanti servizi divulgativi, pregno di una certa attendibilità scientifica, sulle attuali condizioni delle risorse e dei consumi del pianeta Terra e del suo drammatico divenire.
In questo momento mi difetta tanto la memoria sia per il titolo del servizio, quanto per gli autori dello stesso. La qualcosa non fa perdere però di importanza al succo stesso del servizio allora presentato e clandestinamente trasmesso dal tubo catodico monopolizzato; con poche parole, nel servizio si prospettavano gli scenari futuri sul pianeta Terra in fatto di consumi energetici e di equilibrio nel biosistema terrestre.
Piera Capitelli - 14-09-2004
Dalla stampa locale di Pavia si apprende che il ministero della Pubblica istruzione ha assegnato alla Direzione Regionale della Lombardia venti sezioni della scuola statale. Che efficienza! Sono venti sezioni rispetto al fabbisogno di 176. È uno ...
Grazia Perrone - 12-09-2004
La prima appresa dalla lettura dei quotidiani e, quindi, con il crisma dell'ufficialità.

La seconda, ufficiosa, poiché affidata alla ben più subdola (e collaudata) vox populi.

Cominciamo dalla prima. Secondo quanto riportato da Antonello Caruso ...
Aldo Ettore Quagliozzi - 11-09-2004
L’8 di aprile dell’anno 2003 in Bagdad venivano abbattute le effigie del sanguinario dittatore, tra il tripudio degli operatori televisivi, dei fotoreporter, degli amanuensi della stampa e della folla allo scopo raccolta nelle adiacenti vie cittadine e nella famosa piazza opportunamente convogliata.
Ma qualche giorno prima della fatidica gloriosa data il “ Von Clausewiz all’italiana “, senatore Umberto Bossi, così arringava le falangi padane pronte alla lotta al saraceno ed allo straniero tutto:

( … ) La guerra? Boh… il tempo di fumare un toscano ed è finita. ( … )

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Giuseppe Aragno - 11-09-2004
Il destino dei popoli è talora beffardo. Meniamo vanto per i natali dati a Machiavelli - nasce con lui una scienza della politica autonoma dalla morale - e dobbiamo dolerci per aver messo insieme la peggiore accozzaglia di politicanti che la storia ricordi: mercanti del tempio camuffati da cristiani centristi di destra e di sinistra, che farebbero arrossire persino quell’anima santa di Ignazio da Loyola, e una patacca che si dice destra, riciclata e transfuga, indecorosa e prona dinanzi a padroni indigeni e stranieri, che balbetta di economia, contrabbanda tradizioni golpiste per riforme istituzionali e insegue sogni militari di miserabile grandezza americana. Una patacca che si dice destra, ma non sa chi sia Croce ed avrebbe le vertigini all’altezza di un qualunque Gentile; questa destra di governo che esprime la sua esatta cifra culturale nella doppiezza di Fini, nel rigore orbo di Fisichella e negli sbracamenti di Giuliano Ferrara e copre di vergogna non dico Einaudi, ma il ben più modesto Malagodi. Al confronto, Rudinì e Pelloux acquistano grandezza di statisti.
Il destino dei popoli è davvero beffardo. Ci onoriamo di aver dato i natali ad Antonio Labriola - maestro del pensiero marxista in Europa - e ci troviamo a fare i conti con una sinistra infingarda, senz’anima e dottrina, che naviga a vista, dopo aver venduto per meno del prezzo di Giuda storia e valori agli usurai del capitale.

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Marino Bocchi - 11-09-2004
Faccio la domanda che Bertinotti, come ha dichiarato ai giornali, non vuole porsi, a proposito della violenza sanguinaria dei tagliatori di teste irakeni. E credo di capire perché egli la respinga, dato che si tratta di un giustificato timore. Quello di finire per semplificare e banalizzare un fenomeno complesso come il terrorismo. Occultarne le cause. Scinderlo dalle radici di miseria, sfruttamento e disperazione che ne sono spesso all’origine. Il rischio dunque è che la ricerca di chi ci sta dietro finisca per distogliere l’attenzione da un’analisi concreta dei fatti e delle ragioni che aiutano a comprenderli. Credo che Bertinotti, che non è mai stato in sintonia con la linea del PCI, provenendo da altra tradizione, tema il riprodursi della chiave di lettura che i dirigenti comunisti impiegavano per rimuovere il conflitto sociale degli anni ’70, che ormai era sfuggito al loro controllo e disegno strategico. E di cui, in una certa misura, il terrorismo invece si fece interprete. Per questo essi definirono le Br e gli altri gruppi bande di fascisti mascherati, agenti delle forze reazionarie impegnate ad ostacolare l’ingresso del PCI al governo e l’intesa con i cattolici. Se si prende questo schema di interpretazione e lo si trasferisce, puramente e semplicemente, all’analisi del terrorismo irakeno o di quello palestinese, ceceno, ecc. si perdono di vista i caratteri e le dinamiche del conflitto globale tra Nord e Sud del mondo. Con il non secondario effetto di delegittimare ogni altro attore di quel conflitto, compresi i movimenti che ad esso cercano di trovare una soluzione con la pace e con le lotte civili e non con le armi.
Per questo la dietrologia è sicuramente un’arte pericolosa, da evitare. Però Bertinotti dimentica una cosa. E cioè che esiste un’obbiettiva convergenza di interessi tra certo terrorismo e certo potere.

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Comitato per la Scuola della Repubblica - 11-09-2004
Durante l’ultima riunione, che si è svolta il giorno 8 settembre 2004, il Comitato fiorentino FERMIAMO LA MORATTI, si è confrontato sulla situazione delle scuole a pochi giorni dall’inizio del prossimo anno scolastico. La presenza alla riunione di molti coordinamenti genitori e di molti insegnanti, oltre alle associazioni, ha segnalato lo stato di profondo disagio con il quale ci si avvia a ripartire.

Emerge, dalla discussione, un quadro generale di dequalificazione e precarietà.

Il blocco degli organici, garantito per questo anno scolastico (anche grazie alle mobilitazioni) non è infatti riuscito a contenere lo sconvolgimento, organizzativo e didattico, introdotto dal primo decreto attuativo.
Il nostro convincimento è che solo attraverso un’azione unitaria tra il mondo sindacale e le associazioni/comitati dei genitori e degli insegnanti si possa provare concretamente a cambiare la situazione.

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Cosimo Scarinzi - 11-09-2004
Il signor Giovanni Quartini, dirigente scolastico dell'Istituto Parificato Capitanio di Bergamo, ha reso noto di aver installato un sistema di telecamere che controlleranno 24 ore su 24 tutto quello che accade nelle aule, nei corridoi e perfino nei ...
Brunella Presbiteri de Lassis - 11-09-2004
Immissioni effettuate su graduatorie fasulle, ventimila ricorsi ed un'intera classe docente infuriata: questi i risultati dell'operato del MIUR.
Le graduatorie permanenti, il canale principale di reclutamento dei docenti precari, risultano così ingestibili; non ci vuole un genio per capirlo. E in un contesto già reso difficile dalla scelta del governo che aveva bloccato le assunzioni un anno dopo aver espletato le prove del concorso ordinario a cattedre, bandito peraltro a distanza di dieci anni dal precedente.
Il quadro è perfettamente coerente alla cornice: il processo di decadimento della scuola italiana partito con l'abolizione degli esami di riparazione e, passando per l'estensione dell'obbligo scolastico, arrivato al diploma di massa. Questa è soltanto la conclusione naturale della storia: dal “ diamo un diploma a tutti ” al “ diamo un'abilitazione a tutti ” il passo è davvero breve.

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Anna Pizzuti - 10-09-2004
Sento , dalla tv, l'appello che, ultimamente, è diventato un'ossessione.
Uniti contro il terrorismo.


E non sento questo altro appello: uniti contro la guerra.

Che è, per me, invece, l'unico obiettivo perseguibile.

Non abbiamo bisogno di altre vittime, per comprendere fino in fondo gli effetti tremendi dell'errore costruito sulla bugia.

Ciascuno secondo le proprie competenze: i politici in parlamento, i cittadini nelle piazze (ed anche viceversa, si può e si deve). Contro la guerra

Terrorismo e guerra sono due facce della stessa medaglia. E non scelgono le
proprie vittime.

Pace e guerra non possono convivere.
Rolando A. Borzetti - 10-09-2004
Invio da Rivista del Volontariato numero 8-9/2004
Mensile di informazione a cura della FIVOL Fondazione Italiana per il Volontariato. Bellissima.


Intervista a Lucia De Anna, docente di Pedagogia Speciale e direttore del Dipartimento di Scienza della formazione dell’attività motoria e dello sport all’Iusm, Istituto universitario di scienze motorie.

Qual è secondo lei la funzione della scuola rispetto l’attivazione di processi d’integrazione, e la riforma Moratti assolve a tale compito?

«La scuola deve venire incontro ai bisogni speciali dei diversi, che possono essere riferiti ad una situazione di disabilità o di diversa cultura, di diversa mentalità o di svantaggio socio culturale. Mi sembra che la riforma Moratti non abbia costruito niente per venire incontro a queste diversità: il modello proposto dalla riforma non tiene conto delle differenze, delle diversità.
La mia preoccupazione è che la riforma vada nella direzione di dare risposte su misura, che poi è anche il discorso di fondo della Moratti: la scuola su misura. Ebbene, secondo me la scuola su misura può avere anche dei rischi, perché questo presuppone che io debba dare risposta direttamente alla persona, senza creare un contesto educativo, senza lavorare sul contesto. Lavoro sulle persone, mi concentro sul singolo, che sono comunque cose importanti, ma credo che la scuola debba partire essenzialmente dalla costruzione del contesto, per poi dare eventualmente risposte anche al singolo».
Redazione - 10-09-2004

Non sappiamo se (e quando) sarà possibile recuperare i resti di Enzo Baldoni per esaudire le sue ultime volontà
Del suo ultimo viaggio ci rimane una testimonianza ed una foto pubblicata su un sito internet. Un fotogramma che rende tutta la drammaticità degli ultimi istanti e che Frg non pubblicherà. E questo non (o, meglio, non solo) perché lo ha chiesto la famiglia. Ma perché preferiamo ricordarlo per quello che era: un uomo che amava la vita e ne affrontava le avversità senza prenderla troppo sul serio.
Ciao Enzo



09.09.04 - IO, ENZO E L'ULTIMO VIAGGIO


Su "Panorama" di questa settimana e' uscito un mio articolo su Baldoni. Una testimonianza che mi e' stata chiesta e che ho molto volentieri espresso. Mi hanno chiesto di parlare soprattutto delle nostre differenze: e differenze c'erano. L'ho scritta come amico di Enzo, non come giornalista. Insomma non per mestiere, per una volta. A corredare l'articolo hanno pubblicato la solita foto di noi due insieme, quella che proprio non mi piace nonostante le correzioni apportate dai bravissimi amici di Bloghdad.


Allora qui ne metto un'altra che mi ha scattato Enzo lo stesso giorno, in ospedale. La preferisco, anche perche' sono i suoi occhi in quel momento a vedermi.






Redazione - 10-09-2004
Riceviamo da Carta.org e pubblichiamo


Con queste parole, ³un assordante silenzio², quelli di ³Un ponte per² definiscono la situazione: si aspetta [scriviamo alle 17 di giovedì] un video, un messaggio, da parte dei rapitori delle due cooperanti ...
Diana Cesarin - 10-09-2004
La scuola e in generale il lavoro educativo coi bambini sono nell’occhio del ciclone: a Beslan nell’orrendo massacro che si è svolto in luogo della festa di inizio anno, nel rapimento delle “Due Simone” che sono in Iraq per lavorare coi bambini

Ci sono bambini di Beslan i cui occhi si sono chiusi per sempre: non potranno più vedere nè vivere nel mondo. Altri continuano a tenerli chiusi: non lo vogliono più vedere un mondo cosi’.

E ci sono bambini e bambine di tutto il mondo che hanno visto infrangersi la possibilità della sicurezza nei corpi nudi e sporchi, negli occhi sgranati e attoniti dei loro coetanei sopravvissuti a quell’incubo.

Gli adulti sapranno aiutarli ad andare oltre, ad elaborare, a capire che nel mondo possono accadere anche cose di questo tipo e che bisogna impegnarsi e lottare perché non accadano più, come ha invitato a fare Giovanni Bollea?
flc-CGIL - 09-09-2004
Comunicato stampa di Gugliemo Epifani segretario generale della Cgil


“L’anno scolastico sta partendo malissimo perché le risorse economiche per scuola, università e ricerca sono in costante diminuzione. L’azione del Ministero sta determinando ...
Comitato genitori per la scuola pubblica - Brescia - 09-09-2004
DIFENDIAMO LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE

Inizia un nuovo anno scolastico. La scuola che troverete sarà un po’ più povera di risorse rispetto a quella che avete lasciato. Questo per effetto della “riforma” Moratti e delle leggi finanziarie degli ...
Alba Sasso - 09-09-2004


Il ministro Moratti apre l’anno scolastico come fosse in un consiglio d’amministrazione. Elenca dati, cifre, dividendi. Affida alla stampa il suo bilancio: virtuale e in cui tutto torna. E lancia il suo slogan felice: un nuovo Rinascimento. ...
Aldo Ettore Quagliozzi - 09-09-2004
Lentamente, ma molto lentamente e mestamente, si spegne nell’aria del bel paese l’assordante clangore nazionale del clap-clap di zoccoli, ciabatte, sandali, che ha ritmato il periodo obbligato delle ferie, questa volta più brevi del solito in quanto le disponibilità delle famiglie sono state falcidiate, a detta dell’egoarca, dal solo percepito e quindi inesistente carovita.
E lentamente si spegne pure, nelle orecchie dei vacanzieri sparagnini del Bel paese, il vuoto melenso ed inutile ritornello di un estivo spot televisivo “ …, la luna, ci poterà fortuna … “ che la fortuna l’avrà di certo portata solo alla multinazionale dei telefonini che avrà bravamente invogliato tanta gente del Bel paese a tagliare, magari a malincuore, un gelato, ma non le solite, inutili, inconcludenti telefonate fatte ciabattando per le vie di borghi e città.

Redazione - 08-09-2004
Da Aprile online riportiamo stralci di un articolo che commemora una data importante per la storia Italiana.
L'italia si ribella al Nazifascismo continua il titolo e ci colpisce soprattutto una parola, ribellione.
Non crediamo nelle memorie chiuse ed incasellate nel loro passato, incapaci di aprirsi al cambiamento. Crediamo invece, e ce ne sentiamo responsabili come cittadine e cittadini, come insegnanti, come donne ed uomini calati nel loro presente, alla possibilità di navigarlo, questo presente, alla luce di un passato che sa confrontarsi con se stesso.
"Fu un momento drammatico" ci dice Nicola Tranfaglia, e sotto gli occhi abbiamo i drammi di oggi.
"Ma quel giorno" continua l'articolo "nacque nei partigiani l’abbandono della vecchia patria fascista": una lacerazione, come quella che deve provare chi, tentando alternative nei territori di guerre non volute, contraddice una "patria" difficilmente cancellabile.
I passati si ripetono sempre e ci chiedono di accostare, alla pietas profondissima e silenziosa, la testarda, lucida, capacità di comprendere, che significa “scoprire, vedere, percepire, rendersi conto di qualcosa, catturare, afferrare” , ma "insieme".


Antonio Pistillo da Meridiano Scuola - 08-09-2004
del primo giorno di conferimento delle supplenze annuali a Milano

Milano, ore 9.00, primo giorno di convocazione per le supplenze annuali.

Aria acre di mille respiri. La calca sempre la stessa, i locali, l’organizzazione, tutto identico ...
Appello istruzione Bari - 08-09-2004
Quello che segue è un appello elaborato in vista di un incontro che si terrà a Bari il prossimo 13 settembre: un'iniziativa pubblica pensata per discutere tra forze politiche, istituzionali, sindacali e associative, tra cittadine e cittadini sui temi della scuola, per dar vita a un confronto, il più ampio possibile, e per iniziare a costruire, a partire dal basso, un progetto diverso di scuola pubblica, adeguato ai bisogni di saperi e conoscenza della società contemporanea e in grado di garantire il diritto di tutti all'istruzione.

Segnaliamo che è possibile aderire all'appello per via telematica, inviando la propria adesione all'indirizzo appelloistruzione@virgilio.it

Pensiamo che la scuola italiana debba cambiare. E vogliamo costruire già da subito un percorso di cambiamento. Non certo quel pericoloso ritorno indietro rappresentato dalla proposta Moratti: un’idea di scuola selettiva, che non fa crescere cultura e sapere per tutti, che non offre pari opportunità a ognuna e ognuno, che precarizza il lavoro dei docenti, che mette in discussione il carattere pubblico della scuola, che risparmia sul futuro dei giovani. Una proposta inadeguata ai bisogni di sapere e conoscenza della società contemporanea e dannosa per il Paese: una proposta da cancellare. Una riforma, infine, imposta dall’alto col metodo della decretazione e che ha sempre rifiutato sedi pubbliche e trasparenti di elaborazione pedagogica e culturale.

Noi la pensiamo diversamente. Non crediamo possibile né oggi né mai imporre una riforma della scuola con un’operazione burocratica che non ascolti le esigenze del mondo della scuola e che soprattutto non parta dallo straordinario patrimonio di esperienza finora accumulato grazie all’operato dei tanti docenti e dei dirigenti scolastici e grazie allo spirito di ascolto, attenzione e disponibilità degli operatori della scuola nei confronti degli studenti e delle famiglie e viceversa. E perciò riteniamo necessario mettersi da subito al lavoro, con una grande campagna di discussione sulla scuola che vogliamo.

Crediamo necessario costruire un progetto per la scuola pubblica a partire dalla volontà di confrontarsi e di mettersi in rete di tutti quei soggetti che nella scuola operano e che per la scuola hanno messo a disposizione le proprie energie, la propria passione, la propria intelligenza.

Vogliamo ripartire da alcuni punti fermi, per noi irrinunciabili: la laicità della scuola, il suo carattere pubblico, il prolungamento dell’obbligo scolastico, la qualità della didattica, il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro di tutti i docenti e di tutti i lavoratori della scuola.

È su questi temi che intendiamo confrontarci in un appuntamento che vuole coinvolgere e mobilitare insegnanti, lavoratori non docenti, studenti, genitori e in generale tutte quelle forze e quei soggetti sociali, politici e istituzionali, che hanno voglia di lavorare a un progetto comune e condiviso per la nostra scuola.

Vediamoci lunedì 13 settembre a Bari, presso l’Hotel Excelsior alle ore 17. Insomma diamo inizio
all’anno scolastico…

Seguono firme
Anna Pizzuti - 08-09-2004
Sul che fare, dopo Beslan – anche se molto più bello e vivo sarebbe stato interrogarsi sul che fare, prima di Beslan, come prima di tanta, tutta, l’altra violenza – ci si sta interrogando.

Come cittadini e come insegnanti. Ammesso che il binomio sia scindibile.

Dalla strage in una scuola, ai gesti nelle scuole, quelle serene e salve.

Portare un fiore, come ci suggerisce questo comunicato , o, come sentivo oggi da un tg, portare la sagoma di un bambino, per scriverci sopra un pensiero. Io stessa, un gesto in qualche modo analogo lo avevo suggerito.

Ma i gesti passano e l’orrore resta. Perciò ho continuato ad interrogarmi, e a non accontentarmi.

Corrado Mauceri - 07-09-2004
IL MINISTERO NON PUÒ IMPORRE ALLE SCUOLE IL TUTOR; OGNI INTIMIDAZIONE DA PARTE DEL MINISTERO DEVE ESSERE RESPINTA E DENUNCIATA.

Il Ministero minaccia sanzioni per imporre il tutor


Nei giorni scorsi la stampa ha dato la notizia di una nota riservata del Ministero del 30/06 con cui si attribuisce ai direttori generali degli uffici scolastici regionali il compito di vigilare per l’integrale applicazione dei provvedimenti attuativi della Legge Moratti e, se nel caso, di adottare "interventi adeguati anche di carattere disciplinare".
Tale nota si riferisce ovviamente anche alla designazione del tutor.

Perché il Ministero non può imporre il tutor

La Costituzione all’art. 117 ha espressamente "costituzionalizzato" l’autonomia delle istituzioni scolastiche; quindi le "norme generali" dello Stato possono e devono definire l’ambito dell’autonomia scolastica così come è stato fatto con l’art. 21 della L. n. 59/97 e con gli artt. del DPR n. 275/99; definito tale ambito, le modalità di esercizio dell’autonomia didattica ed organizzativa rientrano, per dettato costituzionale, nel potere esclusivo degli organi collegiali della scuola e specificatamente per quanto riguarda l’attività didattica al collegio dei docenti.
Nè il legislatore statale o regionale, nè la contrattazione possono legittimamente intervenire per disciplinare le modalità di esercizio dell’autonomia didattica e/o organizzativa.
Spetta quindi al collegio dei docenti decidere, in piena autonomia, come organizzare l’attività didattica con il solo limite del rispetto delle prerogative di ciascun docente; difatti a sua volta anche il collegio dei docenti, nell’esercizio sul suo potere deliberante in materia didattica, deve rispettare la professionalità di ciascun docente e quindi tenere conto che la cd "funzione tutoriale" è implicita nella stessa funzione docente.
Nè peraltro il collegio dei docenti ha il potere di organizzare l’attività didattica prevedendo forme interne di gerarchizzazione che sarebbero lesive del principio fondamentale della libertà di insegnamento e della conseguente posizione paritaria di tutti i docenti.
Con il D.Lgs. n. 59/04 agli art. 7 e 10 è stato invece previsto che nell’ambito dell’attività didattica sia affidata "ad un docente in possesso di specifica formazione" la cd funzione tutoriale.
A parte il fatto non irrilevante che il Parlamento non aveva conferito alcuna delega al Governo di istituire tale figura professionale (e quindi il Governo ha arbitrariamente disciplinato una materia che non era stata delegata), la normativa che prevede che nell’ambito dell’attività didattica si debba affidare tale attività ad uno specifico docente, contrasta in modo palese con la norma costituzionale dell’art. 117, prima richiamata, che salvaguarda l’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Tutte le leggi si devono osservare, ma in primo luogo la Costituzione

Il Ministero ricorda che le leggi si devono osservare, ma si devono osservare tutte le leggi ed in primo luogo la legge fondamentale dello Stato che è la Costituzione.
Le scuole che hanno deliberato di non designare un tutor non hanno quindi violato la legge, ma hanno correttamente interpretato ed applicato una legge di dubbia legittimità costituzionale, riconducendola nell’ambito della Costituzione.



>>> continua...
Gianni Mereghetti - 07-09-2004
A Beslan, mentre imperversava la furia cieca del terrorismo mietendo vittime innocenti, un'insegnante, facendo scudo con il suo corpo, salvava David, un bambino di undici anni.

Questo gesto umano, piccolo, sproporzionato rispetto all'immane ...
Vincenzo Andraous - 07-09-2004
Quand’è che un uomo si prepara alla sua morte? Quando uccide un suo fratello? Quando tortura il suo prossimo? Quando inganna la sua natura per uno spicchio di potere destinato al fallimento?
L’uomo può essere assassino spietato o miserabile ...
Grazia Perrone - 07-09-2004
Grande è la confusione sull’istituzione della figura del tutor nella scuola primaria (ex elementare) fin dal primo settembre. Lo si evince dalla lettura dei comunicati sindacali, dai messaggi postati nelle mailing list contenenti dubbi e richieste di interpretazioni autentiche dalle, contraddittorie, direttive ministeriali, dalle note di scoramento e di invito al proseguo della "lotta" lanciate nei siti ... militanti. Dalle telefonate che ricevo. Per cercare di fare un po’ di chiarezza (e per stimolare il dibattito) propongo - sul tema in oggetto - la lettura di ampi stralci di Tuttoscuola Focus n. 67/163 del 6 settembre 2004.


Riforma: 240 mila potenziali tutor, tra disciplina e ribellione

Un aspetto significativo della riforma Moratti che parte da questo anno scolastico è il docente tutor, una figura non ancora pienamente definita, al centro di discussioni, critiche e voglia di disubbidienza.

Secondo la normativa di riforma vi dovrebbe essere un docente incaricato di funzione tutoriale per ogni gruppo-classe. Nella scuola dell’infanzia le funzioni tutoriali sono più ridotte ed entrambi i docenti di sezione sono considerati tutor. Proprio per questo nella scuola dell’infanzia non vi è stata la turbolenza registrata invece nella scuola primaria dove il docente tutor è stato visto con diffidenza e, a volte, con vera e propria ostilità.

Dal 30 agosto proprio sul docente tutor e sui suoi impegni di servizio è stata aperta una trattativa sindacale per definire riconoscimenti giuridici o economici per le responsabilità e i carichi di lavoro determinati dalla nuova funzione.

Non si sa ancora se l’accordo che uscirà dalla trattativa comporterà l’erogazione di compensi accessori per tutti i tutor oppure solamente per una parte di essi costretti a prestazioni aggiuntive, mentre un’altra parte potrebbe beneficiare solamente di riduzione dell’orario di insegnamento per svolgere la funzione tutoriale.

Né si sa se la contestazione serpeggiante in diverse scuole con minaccia di non dare attuazione alla norma andrà in porto.

L’unica cosa che si sa con certezza è il numero delle classi, in ognuna delle quali dovrebbe operare questa nuova figura tutoriale: 41.450 sezioni di scuola dell’infanzia, 136.696 di scuola primaria e 26.029 prime classi della secondaria di I grado che dovrebbero comportare, potenzialmente, 241.768 docenti tutor. Un piccolo esercito, tutto ancora da addestrare e incentivare.


>>> continua...
Giuseppe Aragno - 06-09-2004
Teniamo in serbo, per favore, che torneranno utili di qui a poco, le candele che si spengono una dietro l’altra nelle nostre città distratte: avremo ancora bisogno delle loro flebili luci per pacificare le nostre coscienze.
Teniamole in serbo per ...
Rosa Maria Lombardo da Meridiano Scuola - 06-09-2004
Gli sguardi si incrociano lungo un corridoio stretto e illuminato da una lampadina artificiale appesa ad un filo che riflette ombre sui muri adorni di fogli bianchi tra cui danzano timbri , sigle e firme frettolose. Un uomo e una donna si guardano, ...
Gianni Mereghetti - 06-09-2004
Guardando le immagini della distesa di sacchi neri che avvolgono i corpi dei bambini di Beslan è naturale domandarsi come sia possibile che siano stati degli esseri umani a compiere tanta atrocità.

Se quegli uomini incappucciati avessero guardato negli occhi uno ad uno i bambini che stavano uccidendo com’è avrebbero potuto spegnere la loro vita?

Eppure lo hanno fatto, e quei corpi richiamano quelli che i soldati americani e sovietici hanno trovato nei campi di sterminio che incontravano nella loro avanzata verso Berlino.

Come gli aguzzini nazisti hanno potuto uccidere senza pietà, così oggi se ne rendono responsabili i terroristi. E possono continuare a farlo, perchè non hanno di fronte il volto di colui che uccidono, ma il loro progetto di potere. E’ per questo che il terrorismo è aberrante, perchè rapisce, violenta e uccide in nome di un’idea, e per farlo non considera le sue vittime persone. Non le può considerare, altrimenti butterebbe a terra le sue armi e scapperebbe via.

Il terrorista non sa più riconoscere la realtà, fa il male, ma non lo riconosce come tale.

Il dramma è che questa incapacità a condannare il male ha preso anche il mondo occidentale e rischia di albergare anche nel cuore di tutti noi, che condanniamo il terribile rituale di un terrorismo aberrante e spregiudicato.



>>> continua...
Grazia Perrone - 06-09-2004
Non è possibile fare della morte di Enzo Baldoni un'occasione di scontro politico - scrive Beppe Del Colle su Famiglia Cristiana (n. 36 del 5 settembre) perché - (...)" nella guerra in Iraq essere pacifisti significa aver capito, e fin da prima che scoppiasse, che essa avrebbe enormemente aggravato i problemi del Medio Oriente e quindi del mondo intero (...)". E' molto difficile non essere d'accordo con una simile impostazione. Eppure, talune affermazioni - a dir poco - avventate e "incaute" di un ministro della Repubblica inducono all'inquietudine e alla riflessione. Le riporto, senza commento, così come sono state pubblicate sul corsera di oggi 5 settembre.

Le parole del ministro sollevano nuovi dubbi sulla vicenda. L’opposizione: il governo chiarisca i punti oscuri

Martino: «Baldoni ucciso subito dopo l’agguato»

In serata il responsabile della Difesa precisa: «Assassinato un paio di giorni dopo il rapimento»


>>> continua...
ilaria ricciotti - 06-09-2004
Quella scuola , gremita di vite,
si ritrova con morti , e tante ferite.

Ferite nel cuore e nella mente,
bambini atterriti, violentati per niente.

Quanto orrore in quella scuola!
Il cuore ti sale pian piano in gola.

Perchè infierire con ...
Uil Scuola - 04-09-2004
Agli iscritti, ai rappresentanti RSU, ai delegati, a tutti i docenti e Dirigenti

Viste le numerosissime richieste in relazione alla questione "tutor", fermo restando che, in assenza di conclusione del negoziato contrattuale sull'art.
43, rimane vigente per tutti gli aspetti l'attuale contratto di lavoro, forniamo ulteriori strumenti di lavoro che possono consentire, ove lo riteniate opportuno ed in relazione alle situazioni di ogni singola scuola, di dare supporti ai colleghi, utilizzando le opportunità offerte dall' autonomia scolastica.
Pertanto vi alleghiamo nuovamente i tre documenti richiesti da numerosi docenti:

Funzione tutoriale nella scuola primaria: schema di delibera
Funzione tutoriale nella scuola secondaria: schema di delibera
Comunicato sulla Riforma

Invitiamo i Dirigenti a far rispettare le regole consentendo la divulgazione degli stessi.

La Segreteria regionale



Dall'autonomia la soluzione

Testo integrale dell'intervento di Massimo Di Menna.

L'estratto di questo documento è stato pubblicato martedì 31 agosto su Italia Oggi


L'assenza di un confronto vero sulla riforma sta determinando contrasti e molta confusione. Di certo non se ne avvantaggia la scuola e le problematiche si scaricano sugli insegnanti già oberati di lavoro e di responsabilità.

La questione 'tutor' è tra quelle maggiormente discusse.
La critica più forte che rivolgiamo attiene alla eccessiva rigidità, in particolare per la scuola primaria - quel minimo di 18 ore di attività didattiche rivolto agli alunni - che sta determinando contrasti e forti discussioni nei collegi dei docenti, perché si potrebbe determinare dovunque la rottura del team, che, da più parti ha funzionato bene e trova riscontro positivo anche tra le famiglie.

La domanda viene evidente: perché obbligare a scelte che invece attengono alla progettualità delle scuole e alla didattica?


>>> continua...

Corrado Mauceri, Comitato Scuola della Repubblica - 04-09-2004
L'autonomia è un'infrazione disciplinare (parola della Moratti)

Nei giorni scorsi la stampa ha dato notizia di una nota riservata del Ministero del 30.06 con cui si attribuisce ai direttori generali degli uffici scolastici regionali il compito di ...
Antonio Pistillo da Meridiano Scuola - 04-09-2004
Il primo settembre, come di rito, si sono svolti presso le scuole di tutta Italia, i collegi di inizio anno scolastico. Però quest’anno, in molte province italiane, tali collegi si sono svolti in modo inusuale, e cioè dimezzati.
Se stessimo parlano ...
Vittorio Delmoro - 04-09-2004
Ah, come diceva bene il nostro Alessandro!

Solo che al posto del povero Don Abbondio, che pur ne faceva una questione di sopravvivenza, oggi ci ritroviamo nientemeno che dei dirigenti scolastici!

Già una volta sono stato oggetto di feroci ...
Rolando A. Borzetti - 04-09-2004
Mettere alle finestre questa sera e domani sera una candela accesa in solidarietà con i bimbi dell'Ossezia coinvolti nella strage di Beslan. E' l'iniziativa di un gruppo di donne, docenti universitarie a Roma, che in queste ore si sta diffondendo a ...
Reginaldo Palermo da Tecnica della Scuola - 04-09-2004
Non è più univoca la posizione dei sindacati confederali sulla questione del tutor.
Cgil-FLC continua a sostenere che fino alla conclusione della trattativa i collegi dei docenti non possono deliberare alcunchè sulla materia. Uilscuola formula ...
Alessandro Citro - 03-09-2004
La redazione di Meridiano scuola ci segnala:

pensieri orizzontali di un fu professore

Alzo le chiappe dal divano ormai affossato ma ci impiego un'eternità.

Davanti agli occhi si sovrappongono le immagini televisive di gioia della festa ...
Manifesto dei 500 - 03-09-2004
Al termine delle assemblee di maggio e giugno di discussione della "Lettera Aperta della scuola Sibilla Aleramo di Torino", un gruppo di insegnanti e genitori di Torino, Milano, Varese e Parma è stato incaricato di redigere la seguente proposta per ...
Arturo Ghinelli - 02-09-2004
Vi mando una sorpresa estiva

Nato in Ghana, vive a Modena. È considerato una promessa dell’atletica italiana

Stefania Prandi

MODENA. Jens Amanfu è un campione che viene da lontano, dalla terra del Ghana. È arrivato il Italia da piccolo, ...
Manuela Carloni - 02-09-2004
Segnalo un documento unitario che abbiamo predisposto oggi assieme a cisl, uil e snals e spedito a tutte le scuole per fare chiarezza su quali sono gli ambiti di decisione dei collegi in questi giorni. Già oggi, primo giorno di settembre, si sono ...
Francesco Paolo Catanzaro - 02-09-2004
E le graduatorie provinciali provvisorie sono state pubblicate in quasi tutta Itala..
Si rileva quanto irrazionale sia stata la direttiva di supervalutare le scuole di montagna. Molti colleghi si sono visti cadere questa “ manna “ dal cielo dal ...
Fabrizio Dacrema - 02-09-2004
Il tavolo contrattuale che si è aperto lunedì scorso tra sindacati scuola e ARAN è molto complicato. Più del solito: da esso dipende la possibilità di mettere in atto un elemento essenziale del progetto del governo sul primo ciclo dell’istruzione.
Questo accade perché il governo sta tentando di fare il passo più lungo della gamba: cerca di imporre la figura del tutor alle scuole senza averne la forza giuridica.

Le forzature sono tre:

1. la figura del tutor è stata introdotta dal decreto delegato (Dlgs 59/04), pur non essendo presente nella legge delega (L. 53/03);
2. l’istituzione di questa figura invade esplicitamente le prerogative delle istituzioni scolastiche in materia di organizzazione didattica, mentre la recente riforma della Costituzione ne impone la salvaguardia;
3. quanto previsto dal decreto 59 sul tutor non è applicabile senza cambiare il contratto nazionale di lavoro su punti fondamentali (profilo professionale del docente, orario di servizio, retribuzione, …).

>>> continua...

Paolo Oddone - 01-09-2004
Riceviamo dal sito www.warnews.it:

Ci hanno detto che Enzo è morto.

Al Jazeera ha dato la notizia in un ticker scorrevole sotto lo schermo. Praticamente un trafiletto. Nessun particolare.

Le speranze sono volate via di colpo, spazzate ...
Vittorio Delmoro - 01-09-2004
Quando nel gennaio scorso chiesi di essere iscritto alla formazione ministeriale sulla riforma (DM 61) ero mosso da sincera curiosità nei confronti di colleghi che si accostavano fiduciosi ai notevoli cambiamenti previsti.

Avendo infatti studiato ...
Pino Patroncini - 01-09-2004
Se continua così il sant’uffizio che presiede alle beatificazioni avrà molto da lavorare ancora per molto. Dopo Padre Pio da Pietralcina e Madre Teresa di Calcutta non c’è dubbio che toccherà anche alla nostra Ministra dell’istruzione ...
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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