Anno scolastico 2009-2010 - mese di novembre
Vincenzo Andraous - 28-11-2009
Quando si parla di carcere, di pena, di giustizia, in ballo non c'è soltanto l'equità degli uomini, la democrazia di un paese, la capacità della società di non cadere nell'oblio delle assenze, dell'indifferenza.
Il carcere è stracolmo di colpa, di dolore cieco, di corpi differenti, di linguaggi della memoria e delle relazioni ridotti all'ammasso.
Quanto più forte è uno Stato, più forte è il diritto di indignarsi di quanti non vedono riconosciuti i propri diritti: fare giustizia significa sanare una ferita, una lacerazione, costringendo il dolore a trasformarsi nella sofferenza, nella scoperta di essere meno indifesi e impreparati se esiste la possibilità concreta di affidarsi agli altri, a quegli altri che siamo noi.
Giuseppe Aragno - 28-11-2009
A Roma, quando uccisero barbaramente un ragazzo inerme che non sapeva far male nemmeno a una mosca - l'allora sindaco Veltroni non volle sloggiare Casa Pound, perché - spiegò gelidamente alla madre del ragazzo - avrebbe dovuto fare altrettanto coi centri sociali. E non servì a nulla che, disperata, la donna replicasse che i ragazzi dei centri sociali non organizzano agguati, pestaggi e omicidi.
A Napoli la sindaca Iervolino, presa in mezzo tra vecchi squadristi ed ex "rivoluzionari da operetta, s'è aperta subito al dialogo, come fanno da tempo i "nominati" di Bersani. Va così ovunque: i neofascisti sprangano e accoltellano e, impassibili, vecchie e nuove reclute della "democrazia" fanno le fusa e sbandierano ai quattro venti le virtù terapeutiche del dialogo.
Non è un impazzimento. E' molto peggio. E' tolleranza di facciata, caccia agli scampoli di potere nella crisi di un sistema politico che, non a caso, vede nell'occhio del ciclone la Costituzione e quel sistema formativo che ne è una delle travi portanti.
Giocondo Talamonti - 27-11-2009
La chiamano "mano de Dios", il gol segnato con la mano e decisivo per vincere un incontro con l'inganno. L'ipocrisia di scomodare l'Onnipotente per casi così banali (fra l'altro s'ignora se Lui sappia giocare al calcio, anche se gira voce che se la cavi in ogni disciplina), è invece tipicamente umana, in linea con la sua natura vigliacca e con i tentativi goffi di nascondere la vergogna.
A Maradona, una pari impresa riuscì perfettamente in un incontro mondiale contro l'Inghilterra, eliminandola, senza troppi travagli di coscienza. Anzi, se ne fece un vanto, sbandierando il gesto come sostenuto da una volontà superiore di ripristinare con l'equità sportiva, le diseguaglianze economiche, sociali, militari e nazionali (l'Argentina aveva appena perso la battaglia delle Falklands).
Francesco Di Lorenzo - 25-11-2009
L'aria che si respira in giro non è delle migliori. Aria di assuefazione, in qualche modo. Forse dovuta principalmente alla mancanza di un progetto politico alternativo. In breve, non c'è 'nessuno' che dia forma e forza al disagio che pure si vive. Ma, questo è un altro discorso, forse. Sulla scuola, però, le mistificazioni passano, crescono e diventano abitudini mentali. I percorsi, tortuosi e profondi che prendono il via da una parte e arrivano a sposare idee e concetti della parte opposta, sono infiniti. Neanche si riesce più a ricavarne la genesi.
Barbara Pianta Lopis - 25-11-2009
Cimitile è un piccolo paese ai confini della provincia di Napoli. Circa 6/7000 abitanti e uno dei più importanti siti archeologi di chiese e arte paleocristiana. Tre plessi scolastici di scuola materna, elementare e media. Per le superiori bisogna spostarsi nei centri più grandi limitrofi (Nola e Cicciano).

La storia che vi vengo a raccontare vuole essere testimonianza di quanto anche i piccoli centri, dove notoriamente regna la tranquillità e la pace, comincino a dormire sonni poco tranquilli.
Maurizio Tiriticco - 24-11-2009
Quando la scorsa estate Ivano Dionigi, insigne latinista, è sceso in campo per essere eletto rettore dell'ateneo bolognese, mi sono augurato che ce la facesse, perché è ormai da alcuni anni che si adopera per ricucire quei due mondi che da sempre, almeno nell'immaginario nostrano, sono stati considerati ben distinti, quello classico letterario e quello matematico scientifico. In più scritti ho sempre tentato di dimostrare che non è così, o meglio che non è stato mai così, e che da una malintesa tradizione tardoromantica abbiamo cominciato a dividere due "culture" che, invece, nella tradizione europea hanno sempre marciato all'unisono!
Virginia Mariani - 21-11-2009
Dice che è nostra tradizione
e guai a quelle persone
che provano soltanto a dire
che si deve certo abolire.

Che per molti sia di tortura
simbolo e di morte sicura
a noi poco importa perché
"se andiamo là libertà non c'è!"
Lucio Garofalo - 21-11-2009
Il 23 novembre di quest'anno ricorre il 29esimo anniversario del terremoto che scosse con violenza un vasto territorio del Sud Italia, il cui epicentro fu individuato in un'area compresa tra l'Irpinia e la Lucania, precisamente a Conza della Campania. Il sisma, caratterizzato da una fortissima intensità che superò il 10° grado della scala Mercalli e da una magnitudo 6,9 della scala Richter, investì con furia numerosi paesi, spazzando via in pochi attimi intere comunità e decimando le popolazioni locali. Per comprendere la devastante potenza sprigionata dal terremoto del 1980, basta compiere una semplice analisi comparativa con quello dell'Abruzzo, che ha raggiunto i 5,8 gradi della scala Richter.
Giuseppe Aragno - 20-11-2009
- Tutto in fondo ci è ignoto.
Questa fu la prima risposta del primo cattivo maestro alla prima domanda del suo primo allievo.
-. Tutto in fondo ci è ignoto - proseguì - ma tutto ha una spiegazione ed è sempre possibile trovarla.
Non aveva paura, il maestro. Si vedeva dal viso disteso, nonostante le rughe, dagli occhi lucenti che nel buio non tremavano, dalla noncuranza con cui s'avvolgeva nel rosso mantello, mentre l'aria si faceva pungente. Di fulmini e tuoni ne aveva visti tanti nella sua lunga vita e sapeva bene che quella furia del cielo solo di rado fa del male a un uomo. Tanto bastava perché il vecchio se ne stesse sereno nel buio della notte. La successione repentina, inattesa e accecante dei segmenti di luce nella pece dell'universo, il fragore terrificante del tuono, la totale ignoranza di quello che realmente accadeva rendevano folle di paura il giovane pastore che un attimo prima appariva forte e sicuro di sé e che ormai, col fiato corto, i capelli neri scompigliati dal vento sul il viso pallido e ansioso, sperava salvezza dal vecchio.
- E quale spiegazione posso dare a me stesso, stanotte, perché le mie gambe forti, veloci e ferme non tornino a tremare?
Maurizio Tiriticco - 18-11-2009
Giorgio Israel ha perfettamente ragione quando sul paginone de "il Giornale" della scorsa domenica, dedicato alla scuola delle competenze, se la prende con "il linguaggio demenzial-burocratico" che a tutt'oggi ha reso impossibile alle cosiddette autorità competenti - o incompetenti, dico io - di esprimersi chiaramente sulla definizione di questa novella "trinità", come lo stesso Israel la definisce, di conoscenze, abilità e competenze. Scrive ancora Israel: "La legge 169/08 e il dlgs 59/04 impongono che alla scuola primaria e secondaria di primo grado si rilasci allo studente la certificazione delle competenze. Finora tutti i ministri hanno schivato l'incubo proprio perché non si sa come dare una definizione sensata di competenza. Ma l'obbligo incombe, anche perché l'Europa lo chiede, assieme all'introduzione della paletta di metallo per la pizza".
Lea Borrelli - 17-11-2009
Bari, 31 ottobre 2009

- Al Ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca Mariastella Gelmini
- Ai principali organi di stampa

Gentile Ministro,

nella riunione del 15 ottobre scorso, il Collegio dei Docenti del nostro Liceo ha discusso sul Piano dell'Offerta Formativa gravemente compromesso da una grave situazione di sofferenza e incertezza finanziaria, dovuta, come rilevato dall'analisi effettuata dal DSGA e dal Dirigente Scolastico da:

- assenza di finanziamenti nel P.A. 2009 per il Funzionamento e per le varie attività in rapporto ai finanziamenti ex L. 440/97
- crediti dovuti da parte dell'Amministrazione a partire dall'anno finanziario 2005...
Alfonso De Vito - 16-11-2009
Li aspettavamo di notte, sono arrivati alle 8 del mattino. Oltre 60 mezzi blindati e 650 uomini (in tre turni..) tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e perfino la forestale (?) per procedere allo sgombero coatto dell'insediamento di immigrati marocchini a San Nicola Varco, una traversa anonima della Statale 18 a dieci kilometri da Eboli.
Vivono quì quasi millecento braccianti tra i venti e i quarant'anni che faticano dodici ore al giorno per venticinque euro meno i tre che trattiene il caporale. La "colpa" di questa comunità è di sopravvivere da oltre dieci anni in una struttura di proprietà regionale costata miliardi di vecchie lire...
Corrado Mauceri - 16-11-2009
La questione sollevata prima davanti ai giudici italiani (con esiti contrastanti ed a tale proposito sarà opportuno ricordare che la Corte Costituzionale a tal proposito ha precisato che non c'è alcuna legge che preveda l'obbligo di affiggere il crocifisso) ed ora alla Corte di Strasburgo non mette in discussione l'alto valore del Crocifisso e degli altri simboli religiosi che uno Stato laico deve rispettare; la questione è un'altra e concerne la "statalizzazione" di una specifica religione e più precisamente: abolita la Religione di Stato, affermato il principio di laicità dello Stato ha senso continuare ad applicare i regolamenti fascisti del 1924 e 1929 che prevedevano il crocifisso di Stato? Ma soprattutto tali regolamenti fascisti sono compatibili con il principio di libertà religiosa e laicità dello Stato?
Franco Buccino - 14-11-2009
Emanuele, mio nipote, è tornato mercoledì 11 dall'asilo con un foglio che raffigurava un cavaliere. Sotto c'era scritto: "San Martino aveva un mantello /ne diede metà al poverello. /San Martino se ne andò e il sole lo baciò. /Ora freddo non ha più". Poco dopo ho letto la news relativa allo sgombero del ghetto di San Nicola Varco dove vivono 800 nordafricani. C'eravamo stati, molti di noi, giusto due anni fa a San Nicola Varco di Eboli, con Epifani e il vescovo Pierro.
Giuseppe Aragno - 13-11-2009
Ci sono pensieri e opere di per sé neutri. Chi si propone di ricavar quattrini dal suo impegno non fa male a nessuno, né fa danni un concetto di formazione e conoscenza che escluda dai propri orizzonti il profitto. Per decenni questi due principi hanno saputo convivere pacificamente e, nonostante limiti, ritardi e insufficienza, scienza economica, prassi politica e dottrine della formazione accettavano l'idea fondante di un modello di crescita sociale che non un bolscevico, ma don Milani, uomo di scuola e di chiesa, aveva riassunto in una formula che aveva la forza dì un assioma: "chi si preoccupa di formazione e istruzione e trascura invece le occasioni di tirar l'acqua al proprio mulino non può far male mai".
Acqua n'è passata sotto i ponti e, tra la caduta del muro di Berlino e la fiction delle "Torri Gemelle", un modello di "eversione dall'alto" ha prodotto il collasso di Istituzioni democratiche partorite con segni di cianosi e a stento sopravvissute alla liquidazione della Resistenza e al riciclaggio del fascismo.
Giocondo Talamonti - 13-11-2009
Ripensi alle dichiarazioni uscite dai telegiornali prima che l'influenza si diffondesse in territorio italiano e ripensi anche alla solidarietà che ti ha preso per tutto il genere umano prossimo alla decimazione, provando vergogna per l'incolpevole privilegio di essere tu, italiano, escluso dalla pandemia.
Lì per lì non ti riesci a spiegare perché mai la nostra penisola sia esclusa da una simile tragedia; poi, ti viene in mente che anche dagli effetti deleteri della crisi economica mondiale l'Italia è esente e provi a giustificare l'intangibilità con la benevolenza divina e con la febbrile attività vaticana per tener fuori il popolo devoto; poi ti ricordi che noi la crisi l'avevamo superata già prima che si fosse presentata.
Monica Capezzuto - 11-11-2009
Questa è una lettera per chiunque abbia voglia di ascoltare una piccola storia, una di quelle che hanno per denominatore comune la parola precario.
E' una storia di chi può e chi non può, di stabilizzazione e di sfiga, un terno al lotto targato Napoli in cui chi ha il requisito vince e chi non ce l'ha ringrazia il cielo che quest'anno ce l'ha fatta. Ma che potrebbe essere l'ultimo.
Infatti chiunque, a partire dai vertici del comune di Napoli, abbia creduto che la stabilizzazione avesse risolto il problema degli insegnanti precari comunali si sbaglia di grosso.
Gruppo SSIS X ciclo - 11-11-2009
Siamo un gruppo di congelati Ssis e non abilitati. Stiamo promuovendo una iniziativa per la riapertura della formazione iniziale dei docenti.
Ci troviamo infatti al secondo anno accademico consecutivo di assenza di un canale ordinario alla carriera docente e non esistono tuttora provvedimenti definitivi in materia. Inoltre, risulta difficile seguire l' iter dello schema di regolamento ai sensi dell' art 2 c 416 L. 244/07 mancando un sito ufficiale ad esso dedicato e dei canali
ufficiali di informazione sull' avanzamento del provvedimento e sulle modifiche in itinere.
Aldo Ettore Quagliozzi - 10-11-2009
Non appaia, a chi mi conosce, a chi ha letto con infinita pazienza del mio scribacchiare, a chi conosce quindi il mio pensare, non appaia provocatorio se non irriverente il titolo scelto per il post. Io, semplicemente, non difendo il crocifisso. Anche se alla sua " ombra " inquietante ho trascorso e trascorro la mia vita. Come tutti o i tanti di questo paese, sono stato cooptato, ancora in fasce, in una confessione religiosa. Una delle tante. Depositaria di una sua verità. E niente altro. Cooptato senza saperlo. Senza volerlo. Confessione religiosa che, con il trascorrere dei miei anni, mi è divenuta sempre più estranea, una camicia di forza della quale non è semplice liberarsi. La sua azione costrittiva continua infatti nelle occasioni del vissuto sociale; dover fare i conti con un'appartenenza che non mi appartiene più e da un pezzo. Ho fatto mio da tempo un pensiero, di quelli pesanti, ritrovato nel corso della lettura del volume " La vita eterna " - edito da Laterza ( 2007 ) - di Fernando Savater. Scrive l'illustre Autore alla pagina 170 del Suo splendido lavoro: " ( ... ) L'esistenza di Dio è tanto desiderabile che difficilmente può essere vera... Sarebbe troppo bello! ( ... )"
Sono a questo punto per le questioni importanti della mia vita.
Comitato Genitori ed Insegnanti Padova - 09-11-2009
Il putiferio mediatico di questi giorni legato alla sentenza della Corte Europea sull'esposizione del crocifisso non ci sorprende. Ci avvilisce.
Il tripudio di dichiarazioni, di articoli di giornale e di commenti televisivi dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, l'inettitudine e l'ipocrisia di buona parte del mondo politico e dell'informazione: ci riferiamo alle dichiarazioni sdegnate dei politici che oggi guaiscono contro l'attacco alla nostra identità cristiana (ma anche a taluni paladini della laicità che non hanno mai proferito parola sui problemi della scuola, e sul fondamentale tema della pluralità religiosa e culturale al suo interno, per i quali questa vicenda rappresenta solo un'occasione per diramare l'ennesimo comunicato stampa...). Ci riferiamo agli organi di informazione che oggi ci ammorbano con pagine, trasmissioni, sondaggi e televoti su crocifisso sì, crocifisso no: apriamo il dibattito!
Paolo Madonia - 09-11-2009
In riferimento ai cambiamenti previsti dallo schema di regolamento relativo al riordino degli istituti professionali, approvato dal governo nell'ambito della riorganizzazione del sistema scolastico, che entrerà a regime il prossimo primo settembre del 2010, vogliamo denunciare in modo chiaro gli effetti devastanti che tale riforma comporterà ...
Se da un lato questo governo ha recentemente dato vita al Ministero del Turismo, cosa sicuramente positiva per il settore, dall'altro in un colpo solo assesta un fendente mortale alla scuola che dovrebbe formare i professionisti del futuro, con l'unico obbiettivo di tagliare i finanziamenti alla scuola pubblica.
Certi che tutte le istituzioni scolastiche e le parti coinvolte nel settore turistico alberghiero, condividano le nostre preoccupazioni, proponiamo uno scambio di informazioni e di proposte che nell'ambito dell'autonomia scolastica e della gestione degli spazi di flessibilità previsti dalla riforma, potranno ridurre al minimo i prevedibili danni.
Claudia Fanti - 07-11-2009
Carissime/i,
dove sta andando la scuola dei piccoli? Non si sa più, sta navigando a vista, sta procedendo giorno dopo giorno arrangiandosi, letteralmente abbandonata a se stessa. Non interessa più! E' carta straccia, come carta straccia è la mole di lavoro condiviso da generazioni di maestre/i abituati ad arrovellarsi per condividere, creare percorsi interdisciplinari, per mettere in discussione il proprio modo di insegnare confrontandolo nei team. Valutazione, attenzione acquisita in materia di competenze, conoscenze, abilità, saperi, saper essere e saper fare, metodologie e didattiche cooperative, analisi delle discipline e dei nodi concettuali...puff! Rimane un pallido ricordo che quotidianamente deve affrontare l'abbandono economico, le ristrettezze di personale e materiali... sempre di più...sempre di più...I frammenti si frammentano fino a divenire polvere...
Vincenzo Andraous - 06-11-2009
"La violenza regna dove l'ingiustizia ingrassa", per chi pensa che al male si risponde con altro male, nell'illusoria convinzione di risolvere i drammi individuali e le tragedie collettive.
C'è sempre un momento nella vita di ciascuno, in cui occorre essere consapevoli che non è possibile sopravvivere a noi stessi, in un carcere, in una cella, dove gli occhi non vedono, le orecchie non ascoltano, mentre il corpo resta inerte, scomparsa la ragione, tramortita la fede.
E' possibile perdonare? E' consentito all'uomo elevare la propria umanità?
Giuseppe Aragno - 06-11-2009
Dallo Speciale Racconti


Il volto giovane, fermo per sempre in una maschera di cera ghiacciata e consegnato inconsapevole al cellulare furtivo, aveva tratti affilati e lunghi e, sotto uno zigomo, un taglio lieve, grigio e sottile come la traccia casuale e inavvertita della punta di un lapis su un foglio candido come la neve. Di vivo rimaneva il respiro, troncato un'ultima volta dalla fitta implacabile partita dalla schiena spezzata in due punti e fermo lì, sorpreso sulle labbra cinerine, quasi condensato in un velo livido, in un inutile tentativo di rivolta frustrato dal sopraggiungere liberatorio e allo stesso tempo proditorio dell'oscuro trapasso dall'inganno della vita al mistero della morte
Gianni Gandola - 05-11-2009
Sappiamo bene anche noi che ci sono problemi ben più urgenti e drammatici del crocefisso nelle aule scolastiche. Non c'è bisogno che ci si ricordi che c'è una grave crisi economica, imprese che chiudono, gente che rimane senza lavoro, famiglie senza reddito eccetera eccetera. E neanche che al mondo ci sono migliaia di bambini che muoiono di fame ogni giorno. O che ogni giorno ci sono persone e diritti umani che vengono calpestati.
Ma non ci piace neanche essere annoverati fra quelli per i quali, quando un argomento di carattere etico-giuridico viene riproposto alla discussione, "i problemi sono ben altri". Il benaltrismo spesso si rivela un alibi o un éscamotage per sfuggire al merito di un problema, in assenza di argomenti veri e fondati. Allora si preferisce "parlare
Franco Buccino - 05-11-2009
Scavalcare morti ammazzati, allontanarsi dal luogo del delitto con la stessa flemma del killer o dei presunti pali, non inondare il centralino degli inquirenti di telefonate collaborative. È una normalità napoletana. Almeno così si dice. Sarà vero. Mah. Esco per strada. C'è un tombino scoperchiato da giorni, un'anima buona lo segnala con una vecchia sedia di plastica. Un po' più avanti devo scendere dal marciapiede, un intraprendente supermarket rionale vi ha parcheggiato i carrelli della spesa. All'angolo, a fianco dei contenitori della spazzatura, una camera da letto smontata e riposta con cura, materassi compresi. L'hanno messa stanotte.
Virginia Mariani - 04-11-2009
Sulla proposta d'introdurre un'ora di religione islamica nella scuola pubblica lanciata da Adolfo Urso, vice ministro e Presidente della Fondazione che fa capo a Gianfranco Fini, si continua a parlare anche in trasmissioni televisive che non mancano di trasmettere interviste e servizi in cui regnano sovrani assoluti i pregiudizi e i falsi ideali.
Non soltanto ancora una volta con questo annuncio si ripropone il grande falso politico-religioso che "religione cattolica" equivalga a Cristianesimo, ma non si affronta assolutamente il vero problema: l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro ed è laica. Non è per questo che da anni stiamo combattendo con "missioni di pace", così come si dice, per istituire la democrazia lì dove domina la teocrazia? E non è per questo che in questi giorni si riparla di "posto fisso" ?
Doriana Goracci - 03-11-2009
Cari studenti delle scuole italiane, leggete ancora Ada Negri, mandate giù a memoria l' Adelchi e anche qualche brano dei Promessi Sposi? La Ginestra vi hanno detto che non è solo un fiore forte e selvaggio? Oggi vi dico, pretendete che vi facciano leggere Alda Merini, che la biblioteca della scuola abbia i suoi libri di poesia, da comprare con la cassa comune, cercate come un tesoro notizie della sua vita, ne scoprirete tante di gemme.
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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