Non è morta ora
Aldo Ettore Quagliozzi - 11-02-2009
Eluana non è morta ora. Non mi serve, da laico e da non credente, una simile affermazione. Non mi serve. Non toglie e non aggiunge nulla. Non mi conforta e non mi conferma, da non credente, nelle mie sempre pericolanti convinzioni ed " idealità ". Non ho al momento voglia di sbalordire alcuno, di scandalizzare " evangelicamente " da laico. Scrivo a " caldo " della notizia. Eluana non è morta ora. E non mi serve un'affermazione ben costruita che sbalordisce assai; non mi serve per creare un'icona nuova verso la quale genuflettersi o inviare pensieri di circostanza. Uno spirito laico lascia ad altri, magari agli atei devoti di oggigiorno, l'arte spesso imprudente ed illusoria delle icone. Uno spirito laico aborre le icone. Non mancherà, con crudeltà ed insipienza, chi farà propria questa nuova ennesima icona per innalzarla ad arte come icona del sacrificio, della barbarie, della sopraffazione. Lasciamoli fare. E' il loro bruto mestiere. Come di uccelli rapaci che volteggino in alto alla vista di una carcassa. Non mancheranno le veglie e le processioni. E forse anche le lacrimazioni lignee o di fredde marmoree rappresentazioni dell'immaginato. Eluana non è morta ora. E' morta allorquando il suo sentire di "essere nel tempo" si è spento irrimediabilmente. Eluana è morta allora. Al momento della notizia diffusa dai media, di Eluana si è provveduto a raccogliere il corpo inerme, il suo involucro corporale, fatto meccanicamente funzionare con le meraviglie della tecnica e della scienza. E non si creino artatamente illusioni alcune: non esiste ricongiungimento con quel che di Eluana si era già spento. A chi rimane, non resta che raccogliere amorevolmente quell'involucro per renderlo definitivamente al ciclo eterno della materia, al ciclo della vita e della morte, alla natura resa madre che accoglie. A "caldo" della notizia appresa dal piccolo schermo, ad una giovane carissima che obiettava la "vitalità" di Eluana in quanto ancora capace di ventilare autonomamente i suoi polmoni ho osato opporre una incontrovertibile verità, la verità taciuta dai media ed espressa lapidariamente da Olle Ljungqvist, presidente della Società Europea di Nutrizione Clinica e Metabolismo:

" ( ... ) La nutrizione artificiale è terapia medica a tutti gli effetti: utilizza nutrienti ( e non alimenti ) che sono preparati con procedure farmaceutiche e vengono somministrati per via artificiale - enterale o parenterale - cioè senza ricorrere al normale processo della deglutizione. La nutrizione artificiale richiede, per essere praticata, il consenso informato del paziente ( o suo delegato, se incosciente ), la collaborazione del farmacista, il regolare controllo e monitoraggio del medico specialista. La decisione di accettare o rifiutare una terapia resta un diritto dell'individuo, da esercitare direttamente o attraverso un suo delegato, se incosciente. ( ... ) "

Verità condivisa anche da Maurizio Muscaritoli, presidente della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo. Eluana non è morta ora. E' morta allorquando la sua consapevolezza di "essere nel tempo" si è tragicamente interrotta; è morta quando si è persa la memoria di " essere già vissuta nel tempo " suo passato; è morta quando si è cancellata drammaticamente la sua speranza di andare verso il "tempo suo a venire". Eluana è morta allora. Ad un'altra giovine carissima che comodamente sdraiata dinnanzi al piccolo schermo pontificava, come da " credente ", condannando il povero Beppino, ho osato suggerire un tocco in più di pietosa umanità facendole osservare quanto fosse semplice, se non disumanamente semplicistico, porsi in contrasto e dettare le proprie convinzioni, come ineludibili prescrizioni, a chi avesse trascinato una pesante croce di dolore per lustri e lustri, lontano dai riflettori dei media impietosi ed imperanti. Ed ho osato invitare la giovine carissima ad essere meno credente e più umana verso il dolore del singolo uomo, uomo solitario nell'unicità del suo dolore, a non parlare per anatemi, a non proclamare verità che non saranno mai assolute, a non professare leggi prescrittive ed inderogabili che non sgorgassero dall'amore per il singolo uomo che soffre, per tutti gli uomini che soffrono, senza distinzione di razza, di religione, di stato sociale. E' la lezione che ne dovrebbe scaturire ora che si ricompone il corpo violato di Eluana nella fredda terra. A Beppino infine. A Beppino voglio porgere un fiore laicamente. E' un fiore che non appassisce, che non appassirà mai. E' un fiore raccolto nel prato sempre verde delle lettere, nel campo rigoglioso del sapere. Nel campo della cultura eterna. Lo ha scritto per tutti gli " uomini incerti " e senza grandi verità assolute Anna Maria Ortese e mi sento di offrirlo nel momento della raggiunta " serenità " di Beppino e dei suoi.

" (...) Chi potrebbe affermare che i morti siano veramente sotterra? Una volta gettata l'ultima palata sulla loro fossa, essi si alzano e si allontanano vacillando pei sentieri oscuri, quali verso i cieli, quali verso i mari, quali verso le verdi profondità del globo, e Dio solo sa dove andranno e quale forma rivestiranno, e se non ci fissano ogni giorno, assorti, sotto forma di un povero animale o di un fiore. Questa Vita è talmente indipendente dal nostro pensiero limitato, che tutto, dico tutto, ogni più nobile cosa può accadere: e lo sa chi, capace di ricordare e osservare, prova continuamente davanti a essa un sentimento di rispetto e terrore. ( ... ) "

Per noi tutti, che si riposi ora come dopo essere stati attraversati da un lungo e profondo dolore. Eluana non è morta ora. Che si rifletta pacatamente e con amore interamente umano su questa semplicissima laica verità. Eluana non è morta ora.

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 ENza Ventimiglia    - 15-02-2009
Complimenti per l'analisi lucida del tuo articolo che condivido pienamente.