Il mercato
Doriana Goracci - 11-04-2007
Si dice: "ehhh...è il "mercato" e a me viene subito in mente l'altro mercato. Quello dove andavo con mia madre fin da piccolina. Quel posto dove le donne la fanno (o almeno credono) di farla da padrone, dove incontri, contratti e sei giustificata per l'attardamento...dove ti porti i soldi e torni con la frutta e la verdura, dove ancora rintracci le stagioni, dove
impari l'economia e la finanza, la misura e l'imbroglio.

Dove scambi e baratti, dove parli e discuti, dove fai politica. E tante, troppe volte ho pianto quelle donne che sono saltate al mercato...Bum! Andatevene all'inferno...come se già non c'erano...

E 30 anni ho avuto a che fare con il mercato, quello della borsa, io squallida borsinista bancaria. Ho tentato di capire le leggi del mercato e tradurle a chi comprava, non i broccoli o le banane. Al mercato ci si va, tenendo stretta la borsa e sapendo che anche il "Banco Amico" prima o poi ti rifila la mela marcia.

Quì al mio paese, come in tanti paesi, il mercato si fa una volta a settimana, la mattina...sempre più mercati quindi con donne e bambini piccoli piccoli e donne anziane. Non c'è tempo per conoscere il mercato,
alcuni non lo conosceranno mai e vanno al supermercato, al discount.

E ogni giorno cercano il prezzo migliore o la marca di fiducia. Pendono da fili tragici, centinaia di uova non comprate, con stupide sorprese che nessuno scarterà. Andranno in saldi, al macero come le nostre speranze, trovare pace...

Eppure manderei a scuola di mercato, tutti gli studenti a diffidare, a capire perchè non si devono mangiare ad aprile le melanzane e a scoprire la legge della domanda e dell'offerta.

A scoprire che il parco buoi o (per pari opportunità) quello delle vacche, può diventare una mandria allo stato brado, dove anche le pecore hanno il diritto e la voglia di andare Oltre.

Cattive giornate auguro a tutti i svenditori della Donna e dell'Uomo !

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