"A scuola un'ora dedicata alle diverse culture del mondo"

di Chiara Vergano BOLOGNA
- Un’ora dedicata all’interculturalità. Un’ora alla settimana, nelle scuole elementari e medie, insieme a storia, geografia, matematica, italiano e tutte le altre materie. La proposta arriva dal Forum Metropolitano delle associazioni dei cittadini non comunitari di Bologna e provincia, e verrà "formalizzata" a tutti gli effetti domenica 22 maggio, al Centro interculturale "Massimo Zonarelli" di via Sacco, in occasione di una giornata particolare, di festa e di riflessione, dal titolo "A partire dai figli". Una giornata a cui tutti sono invitati, rappresentanti di famiglie, associazioni, scuola, organizzazioni sindacali, Comune e Provincia, "per stare insieme e per confrontarci – spiega Roland Jace, presidente del Forum – . Perché? E’ da un po’ di tempo che si parla di politiche in grado di andare oltre l’emergenza. Per noi questo vuol dire partire dai nostri figli, i figli dei cittadini stranieri e italiani, che insieme formeranno la società multietnica di domani".
La proposta alle istituzioni bolognesi
Roland Jace è arrivato dall’Albania nel 1988, vive a Bologna con la moglie e due figli, un bimbo e una bimba. "Domenica – annuncia – in occasione della tavola rotonda della mattina, lanceremo questa proposta, a livello comunale e provinciale: l’ora interculturale. Un’ora alla settimana dedicata all’interculturalità nelle scuole. Vorremmo che tutti dicessero la loro su quest’idea, che potrebbe trovare un’applicazione sperimentale". Tutti: Comune, Provincia, Csa (l’ex Provveditorato agli studi), insegnanti. "E’ un po’ una provocazione – prosegue il presidente del Forum – : giorno dopo giorno, vediamo che la scuola non ha più mezzi, né fondi, per sostenere risorse capaci di favorire l’inserimento di ragazzi che vengono da altri paesi, o figli di genitori stranieri". Se mancano i soldi, "ci tocca trovare altre risorse. Bene, questa è la nostra proposta…"
Nelle scuole è straniero l'8 per cento di bambini
Una proposta che nasce in una realtà – Bologna e provincia – dove ci sono 146 etnie straniere; dove la presenza media di alunni stranieri nelle scuole è attorno all’8 per cento, mentre in alcuni istituti raggiunge il 25, 30 per cento, in altri addirittura il 40% sul totale. "In città ci sono scuole dove si lavora molto bene con gli alunni che arrivano da altri paesi – prosegue Jace – ; come le medie ‘Saffi’, o le ‘Dozza’, ma non basta". In alcune scuole "l’interculturalità è affrontata trasversalmente, in tutte le materie, in altre invece è affidata all’insegnante di riferimento, ma non può essere basato tutto su un’unica persona". Proposte? "Si parla spesso di diritti generici – conclude Jace – , invece bisognerebbe fare cose più concrete, legate al contesto in cui viviamo, alle storie, alle provenienze e alle esperienze delle persone. Questo perché ogni bambino ha la sua dimensione".
La festa di domenica
Domenica, l’appuntamento con "A partire dai figli", iniziativa organizzata dal Forum Metropolitano in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Bologna, il Comune e il Quartiere San Donato e il Cd/Lei (Centro documentazione/Laboratorio educazione interculturale), è alle 10 con la tavola rotonda "Quale futuro e quale modello di convivenza ai nostri figli…"; dopo il buffet multietnico, nel pomeriggio sono in programma giochi, musiche, spettacoli e laboratori interculturali.
(18 maggio 2005 - ore 18.48)
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