Interventi di mediazione linguistica e culturale a Lugo e nella Bassa Romagna.
Il recente convegno sulla mediazione culturale - Scuola e percorsi interculturali - organizzato dalla Cooperativa Il Mappamondo che in provincia di Ravenna gestisce diversi servizi per immigrati ha permesso di fare il punto sull’utilizzo dei mediatori culturali nella zona di Lugo.
La relazione tenuta al convegno da Elda Bejko, referente dell’iniziativa, ha ricostruito il percorso sostenuto dalla cooperativa Il Mappamondo nel territorio lughese a partire dal 1999.
Il primo approccio è stato volontaristico: alcune mamme di bambini già inseriti nelle scuole hanno collaborato con le stesse scuole per aiutare l’inserimento dei nuovi bambini e si è creato un momento di collaborazione basato sul volontariato, sulla sensibilità individuale e di ogni singolo istituto scolastico. Si è quindi creata una situazione a “macchia di leopardo” che non poteva durare per tre ragioni fondamentali:
la crescita degli alunni stranieri che necessitava di una risposta strutturata e permanente da parte della scuola; la presenza di molte nazionalità che richiede un elevato numero di mediatori; la necessità di assicurare un livello di accoglienza degli alunni stranieri il più omogeneo possibile da parte di tutti gli istituti scolastici Nei primi due anni, ha sottolineato Elda Bejko, la progettazione è andata via via migliorando così che da due anni a questa parte gli interventi della mediazione sono risultati più proficui e continuativi.
La mediazione linguistica
Il gruppo dei mediatori che opera nel territorio è costituito da 19 persone ( 16 donne e 3 uomini) per le seguenti lingue:
4 per la lingua araba
2 per la lingua albanese
2 per il macedone, serbo croato e bulgaro
1 per la lingua russa
2 per la lingua spagnola
2 per la lingua senegalese
1 per il polacco
1 per la lingua cinese
1 per la lingua nigeriana
2 per la lingua rumena
1 per la lingua ceca
1 per la lingua portoghese.
Gli interventi di mediazione vengono svolti nelle scuole elementari , nelle medie inferiori e nelle medie superiori ad indirizzo tecnico.
Nelle scuole materne si è intervenuto solo in alcune situazioni di particolare difficoltà.
Le caratteristiche dei mediatori
Il comune di Lugo ha ribadito l’ importanza di alcuni requisiti professionali per cui i mediatori che hanno operato negli ultimi 2 anni sono stati selezionati in base
Titolo di studio (quasi tutti i mediatori sono laureati gli altri possiedono un titolo di studio pari al diploma di scuola superiore). Origine preferibilmente straniera con esperienza personale di immigrazione Buona conoscenza della lingua e della cultura italiana Conoscenza della struttura sociale e della rete dei servizi del territorio Esperienza lavorativa nel campo della mediazione culturale Conoscenza della cultura e della realtà socioeconomica del paese d’origine Corsi di formazione professionale Motivazione e disposizione al lavoro relazionale e sociale, capacità personali , empatia e riservatezza Capacità di gestione delle relazioni interpersonali
Per garantire un efficace e continuativo intervento della mediazione, si è cercato di abbinare ad ogni istituto un gruppo di mediatori stabili. Questo ha permesso ai mediatori di diventare figure di riferimento per la scuola, gli alunni e le famiglie straniere, ha permesso la crescita professionale del mediatore, una maggiore conoscenza della scuola e dei modelli educativi praticati; ha coinvolto i mediatori negli obiettivi e nei programmi di attività generali delle singole scuole, fornendo loro maggiori motivazioni.
Prima di iniziare l’intervento nelle singole classi i mediatori contattano le referenti degli istituti per una efficace organizzazione del lavoro e collaborano regolarmente durante tutto l’anno scolastico. Per raccogliere le prime informazioni sulla storia scolastica e linguistica dell'alunno, per programmare un intervento mirato anche a livello didattico i mediatori, in collaborazione con le insegnanti, utilizzano le schede della mediazione scolastica ( materiale che alla fine dell'intervento di mediazione rimane come documentazione).
I compiti del mediatore
Il mediatore svolge compiti diversi nell’ambito scolastico
svolge una funzione di accoglienza , “ tutoraggio” e facilitazione nei confronti dei bambini e dei ragazzi appena arrivati. Li assicura, fa emergere le loro emozioni, li orienta nella scuola e nel nuovo ambiente e nelle sue regole, accompagna la fase di primo inserimento; svolge un’opera di mediazione nei confronti degli insegnanti, fornisce loro informazioni sui paesi d’origine, ricostruisce le biografie linguistiche, fa emergere eventuali problemi di relazione in classe tra bambini italiani e stranieri; sostiene l’alunno straniero nell’apprendimento della lingua italiana svolge un’azione di mediazione interpretariato e traduzione ( avvisi, messaggi, documenti orali e scritti nei confronti della famiglie e assiste se è necessario ai colloqui e agli incontri tra insegnanti e genitori stranieri; collabora alle proposte e ai percorsi didattici di educazione interculturale, condotti nelle diverse classi che prevedono momenti di conoscenza e di valorizzazione dei paesi, delle culture e delle lingue d’origine; sostiene e collabora all’insegnamento di italiano lingua 2 affiancando l’insegnante di italiano che conduce i laboratori linguistici partecipa negli incontri scuola – famiglia e mette in relazione le famiglie degli alunni stranieri con i docenti e in generale con l’istituzione scuola, facilita il dialogo fra le diverse componenti spesso molto difficili a causa della reciproca non comprensione linguistica.
I numeri della mediazione
I dati presentati da Elda Bejko al convegno di Lugo sono estremamente interessanti: nel corso dell’anno scolastico sono infatti state utilizzate ben 2.199 ore di mediazione nelle scuole dei comuni della Associazione intercomunale Bassa Romagna.
Per l’anno scolastico 2003/04 i dati mettono in evidenza una ulteriore crescita dell’impegno come evidenziato dalla tabella 1.
Conclusioni A partire dal 2000 – ha concluso Elda Bejko - il monte ore della mediazione è cresciuto anno dopo anno. Non è cresciuto proporzionalmente agli alunni stranieri: il ventaglio degli interventi è infatti oggi più ampio anche se può ulteriormente migliorare. Si è formato un reticolo di iniziative che dovrebbe consentire di migliorare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri. Oltre alla mediazione intesa in senso stretto, sono più frequenti i laboratori linguistici, dove si insegna l’italiano come lingua 2, sono frequenti attività estive organizzate assieme alle scuole dove è possibile sviluppare la conoscenza dell’italiano e dove è possibile migliorare la conoscenza reciproca, la scuola è più strutturata per accogliere bambini stranieri, dispone di materiale didattico apposito. Si può affermare che la scuola è un importante luogo di integrazione. E’ però aumentata anche la complessità del fenomeno migratorio.. Esiste quindi la necessità di sviluppare una riflessione che coinvolge le istituzioni scolastiche ma che interessa soprattutto le amministrazioni locali, sui temi dell’immigrazione e sulle strumentazioni da adottare per favorire i processi di integrazione."
2 maggio 2004 da www.scuolaer.it
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