Aumentano gli stranieri nella scuola italiana, inserimento problematico
27 maggio 2005
Dall’indagine annuale del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) sugli alunni con cittadinanza non italiana , emerge il dato che la presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane ha superato quota 350.000. Nell’anno scolastico 2003-2004 gli alunni stranieri nelle classi italiane erano 282.000: un incremento di 70.000 unità superiore a quello previsto dal Ministero,che aveva preventivato una crescita di 50.000 unità.
L’incidenza di alunni con cittadinanza non italiana sull’intera popolazione scolastica è passata dal 3,5 al 4,2 per cento. Piuttosto bassa se confrontata con quella di altri paesi europei: in Gran Bretagna gli alunni stranieri sono il 14 per cento, in Germania il 10 per cento e in Francia il 5. Questa differenza tra l’Italia e gli altri paesi europei si spiega con le diverse politiche per la cittadinanza; in Francia si consente facilmente ai ragazzi di origini straniere di essere considerati francesi a tutti gli effetti mentre in Italia chi è nato e cresciuto nel nostro paese deve attendere di compiere diciotto anni per poter richiedere la cittadinanza italiana.
Altro dato significativo che emerge dall’indagine riguarda le scuole superiori, dove gli iscritti stranieri sono ormai 60mila: un incremento del 35 per cento rispetto al 2003-2004. In questa fascia è necessario tenere in considerazione il dramma dell’abbandono scolastico da parte degli stranieri, tanto che a Milano (dove si è registrato il 17 per cento di abbandoni) la provincia ha stabilito un programma volto al recupero e all’integrazione. Insuccesso scolastico e abbandono spesso risultano collegati; anche questo problema è stato affrontato dal ministero con una recente indagine dalla quale si può osservare che alle scuole superiori solo il 72 per cento degli stranieri viene promosso contro l’85 per cento degli italiani. Una differenza del 13 per cento: un gap molto più ampio di quello che si registra tra scuole elementari e medie. Nella scuola primaria il distacco è di 96 per cento di promossi a 99 e alle medie è di 89 per cento di promossi contro 96. Analizzando questi dati si può facilmente notare come gli alunni stranieri che proseguono nel loro percorso scolastico incontrano difficoltà crescenti: ciò scaturisce dal fatto che chi inizia a studiare in Italia riesce a conseguire risultati migliori di chi arriva a 14 o 15 anni senza conoscere la lingua italiana ed è per questo motivo che all’interno delle nostre scuole sta assumendo un ruolo fondamentale la figura del mediatore linguistico-culturale.
Il record assoluto di studenti stranieri in termini numerici spetta a Milano dove si è arrivati a quota 35.241; il record percentuale va a Mantova con il 10,9 per cento di stranieri iscritti; poi c’è Milano 10,2, seguita da Torino 7,7, Firenze 7 e Roma 4,3 per cento: tutti numeri tendenti al rialzo.
(Enrico Meloni-Inform)
http://www.mclink.it/com/inform/art/05n112a5.htm
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