L'omaggio di Assia Djebar a Giuliana Sgrena

“Te ne stai distesa sul tuo letto d’ospedale, ritornata a Roma, e guardi, in lacrime, i funerali solenni riservati a Nicola, che ti ha salvata due volte quel venerdì 4 marzo, non lontano da Bagdad”, comincia così il testo che Assia Djebar - famosa scrittrice algerina ed esponente del movimento femminista islamico, autrice di libri quali “Donne d’Algeri nei loro appartamenti”, “Vasta è la prigione” , “Nel cuore della notte algerina”, e molti altri – ha preparato per la sua partecipazione al convegno “La scrittura e i suoi confini” organizzato all’Università La Sapienza di Roma, che si terrà venerdi 11 e sabato 12 marzo.
Assia Djebar ha scelto, per il suo intervento, l’analisi dell’articolo “La mia verità” scritto sul manifesto da Giuliana Sgrena, non appena rientrata in Italia. “L’Università di Roma ci invitava - premonizione? - a riflettere sulla “Scrittura e i suoi confini” – spiega la scrittrice nel suo intervento - Ora lo dico seriamente: quel colloquio potrebbe dedicare tre giorni interi - e magari tanti giorni quanti quelli della tua reclusione laggiù, Giuliana - solamente a interrogarci sul tuo articolo del 6 marzo, che hai scritto - lo avverto - nonostante le tue lacrime, come prima testimonianza ardente, spuntata da te all’improvviso, e non solo come primo pezzo del fascicolo futuro dell’indagine d’obbligo…” .
“Mi permetterò un consiglio, forse qualcosa di più: azzarderò una supplica di tenera amicizia - conclude Assia Djebar - Giuliana, poiché non potrete più tornare su quel terreno di guerra, scrivete, rivivete attraverso la scrittura quest’ultima terribile esperienza: ‘la comunicazione’ tra coloro che soffrono, schiacciati da ogni forma di violenza, e coloro che non possono dimenticarli, anche da lontano, soprattutto da lontano, devono scrivere…
‘I confini della scrittura?’. La bellezza della testimonianza, quando si allea con la sincerità, trasporta l’emozione”.
il manifesto 10/03/2005 19:51