
Sessione tematica "Informazione di guerra, massmedia e organizzazione del consenso"
Forum del Movimento contro la Guerra
26/02/05
I temi di partenza:
- giornalisti al seguito delle "missioni militari"
- uso dei mass media per creare consenso e paura
- ruolo delle Corti di giustizia sui crimini di guerra
- ruolo della stampa democratica
- attività di diffusione della stampa di pace
Sono intervenute 23 persone diverse nella Sessione e si riportano i risultati sui quali tutti sembravano d’accordo.
- Raccomandazioni ai giornalisti
- denunciare il black-out dell’informazione sulla guerra (es. Ramadi, Falluja)
- sottolineare costantemente il fatto che siamo in Guerra, e che ciò viola l’articolo undici della nostra costituzione
- conservare la memoria storica, riproponendo fatti del passato sia come spunto di analisi e di riflessione per l’interpretazione dei fatti moderni (Kossovo, Vietnam, i 50 milioni di morti nella Seconda Guerra Mondiale, Corea, ecc.) sia per contrastare la tendenza all’oblio, alimentata almeno in parte anche dall’overdose di informazione o pseudoinformazione alla quale siamo quotidianamente sottoposti
- raccontare la vita quotidiana di chi sperimenta la guerra tramite la presenza diretta o tramite relazioni con la popolazione locale, al fine di riuscire a comunicare l’orribile realtà della guerra e le difficoltà che si vivono nelle zone di conflitto
- dare più voce ai conflitti invisibili (Colombia, Haiti, Costa D’Avorio, ecc.)
- studiare e proporre modelli economici/sociali/politici alternativi (Cuba, Venezuela)
- rompere il silenzio sull’embargo e l’isolamento imposto a Cuba
- dare più spazio ai lavori del Tribunale Internazionale sull’Iraq, processo che finisce a giugno, prossimo incontro a Genova, 5-6 marzo
- continuare a dar voce agli avvenimenti relativi al G8 di Genova 2001
- in generale, dare spazio alle notizie negate, e comunque, nel riferire una notizia, riportare quegli elementi che pur essendo indispensabili ad una sua piena comprensione vengono generalmente taciuti (es. il fatto che i consulenti del caso Giuliani siano gli stessi del caso Alpi, del caso Marta Russo e del caso Franzoni, tutti casi giudiziari sui quali - guarda caso - permangono fortissime ambiguità)
- nel riportare le notizie, rilevare le difficoltà avute nel reperirle (a volte, la difficoltà o l’impossibilità di ottenere una notizia può essere essa stessa una notizia, come ad esempio il fatto che si sappia pochissimo su ciò che sta accadendo a Ramadi)
- evitare il linguaggio bellico militarista
- usare un lessico appropriato, che renda conto della complessità della realtà che si vuole raccontare e che rispecchi la verità (es. Carlo Giuliano non è "morto", è stato "ucciso"), questo anche al fine di contrastare l’abitudine consapevole ed ideologica di molti giornalisti ed opinionisti ad usare scorrettamente determinate parole ed espressioni (es. "terrorista", ma si potrebbero aggiungere i termini e le espressioni "truppe alleate", "fedelissimi di Saddam", "antiamericani", "antipatrioti")
- combattere l’impostazione noi/loro; le guerre sono preparate in anticipo e bisogna denunciare questa preparazione
- denunciare l’uso di due pesi e due misure da parte di politici, giornalisti e opinionisti nella valutazione di situazioni analoghe (es. la pena di morte negli USA viene tollerata, quella in Cuba denunciata)
- evitare di intervistare i politici durante le manifestazioni di piazza, ma dare voce ai rappresentanti del movimento o a chi le ha organizzate (dare visibilità ai nostri rappresentanti)
- citare le fonti dei fatti, accludendo link a siti originali per permettere sia di controllare le notizie sia un approfondimento e una crescita individuale
- Iniziative da sostenere
- La manifestazione a Roma del 19 marzo
- Campagna "Fermiamo la censura preventiva sulla guerra" (www.ostinatiperlapace.org)
- Megachip, Peacelink, Peace Reporter, Warnews
- Campagna contro la privatizzazione della Rai (
www.megachip.info)
Campagna contro l’accordo bilaterale Israele-Italia per la vendita di sistemi bellici (www.megachip.info)
Osservatori Internazionali di Pace in Colombia: www.prensarural.org, per info: cimitarra@mixmail.com
Traduttori contro la guerra
"L’Accampata" di Valsamoggia (BO)
Bollettino sperimentale ‘’NonTuttiSanno’’ (http://utenti.lycos.it/nontuttisanno)
Si accettano le proposte di Alessandro Curzi su Liberazione di oggi:
- "Un gruppo di parlamentari, giornalisti, intellettuali, operatori televisivi (primo firmatario Roberto Zaccaria) ha preparato un "decalogo per ristabilire una comunicazione libera e plurale", che alcuni quotidiani hanno ieri reso pubblico. Ecco i dieci punti (sommariamente da me trascritti per i lettori di "Liberazione"): 1) abrogare la legge Gasparri, per palese incostituzionalità, e la legge Frattini sul conflitto d'interessi; 2) introdurre nella nostra legislazione una garanzia piena del pluralismo; 3) introdurre limiti più incisivi alla pubblicità radiotelevisiva; 4) restituire all'Autorità per la garanzia nelle comunicazioni un ruolo indipendente; 5) rafforzare il ruolo di Servizio pubblico della Rai; 6) assicurare l'indipendenza e l'autorevolezza del CdA della Rai dal Governo e dai partiti; 7) assicurare la piena autonomia degli operatori interni; 8) garantire il ritorno immediato nei programmi Rai di quanti ne sono stati allontanati; 9) adottare le iniziative per restituire all'Italia principi conformi a quelli europei; 10) promuovere una legge di iniziativa popolare su questi principi."
- Nuovi percorsi da proporre
- Creare/rafforzare reti di comunicazione e scambi di informazione, utilizzando tutti i mezzi, da quelli più moderni a quelli più tradizionali, da Internet ai volantini
- Stabilire nuovi collegamenti ai network nazionali ed internazionali e sostenere quelli che già esistono
- Organizzarsi per azioni immediate di protesta o di boicottaggio
- tramite inondazione di e-mail, fax, telefonate
- in particolare contro la mancanza di informazione, censura (soprattutto televisiva)
- ma anche contro la distorsione dell’informazione
- Combattere l’analfabetismo elettronico tramite corsi di formazione
- Promuovere la tele-alfabetizzazione, ossia educare alla lettura delle immagini televisive insegnando i trucchi normalmente utilizzati per influenzare il telespettatore
- Insegnare ai giovani come fare informazione
- Coinvolgere tutti nel processo di riferire notizie; riappropriarci dell’informazione, renderla pubblica
- Nuova visibilità nel trasmettere i nostri messaggi
- tornare ad esporre le bandiere per la pace
- inventare nuovi simboli (sullo stile di Firenze Città Aperta, mutande alle finestre di Genova); es. applicare un bollino rosso quando scrive/parla un giornalista embedded
- non sottovalutare i volantini
- presenze assidue (stile Donne in Nero)
- Effettuare boicottaggi mirati
- sanzionare chi partecipa a certe programmi televisivi
- boicottare i programmi "Punto e a capo" e "Porta a Porta", invitando i politici/rappresentanti a NON partecipare mai a questi programmi
- Sostenere/esprimere solidarietà ai giornalisti non-embedded in zone di guerra
- Si accettano le proposte di Luciana Castellina presentate nell’assemblea di ieri:
- protestare contro la proliferazione nucleare
- sostenere le politiche diverse da quelle militari
- sostenere politiche energetiche non basate sul petrolio
- fare pressione per sospendere i bombardamenti subito, che è anche il modo migliore per proteggere Giuliana Sgrena
- essere visibili tutti i giorni
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Siti web consigliati per approfondimenti:
www.ostinatiperlapace.org
www.carta.org
www.peacelink.it
www.prensarural.org
www.megachip.info
http://utenti.lycos.it/nontuttisanno
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