Anno scolastico 2007-2008 - mese di ottobre
M.Balsamo, R.Dondarini, M.Pieralisi, R.Roberti, L.Varaldo - 30-10-2007
Siamo insegnanti di diverse città e di tutti gli ordini di scuola, relatori di una Tavola rotonda che si è tenuta presso l'Università di Bologna sul tema dell'insegnamento della storia, organizzata nell'ambito della Festa della Storia.

I nostri interventi, che hanno toccato aspetti differenti della didattica di questa disciplina, sono partiti da un punto di vista comune: noi non accettiamo i contenuti e la scansione dell'insegnamento della storia che sono delineati nelle "nuove" indicazioni nazionali di Fioroni e che riprendono la stessa impostazione già promossa dalla Moratti.

È per questo che lanciamo una proposta precisa: organizzare nelle scuole, nei quartieri, nelle città, momenti di scambio, di approfondimento, di discussione.

E in questo modo aprire la prospettiva di un "Incontro Nazionale per la riconquista dei programmi nazionali e della libertà d'insegnamento", sulla base del quale far sentire la voce delle scuole e le loro argomentazioni, al ministro e al governo.
Grazia Perrone - 30-10-2007
I nazionalisti - scrive Hugh Thomas - si dedicarono alla "pacificazione" sistematica del nord della Spagna soltanto dopo la conquista definitiva di Gijon Aviles. Il 21 ottobre 1937, dunque, segna la fine della guerra al nord e l'inizio del massacro. [1]

Non si ha un quadro esatto delle esecuzioni sommarie che ne seguirono ma alcune (e mai smentite) fonti parlano di undicimila uccisioni nel solo mese di dicembre 1937: tra i fucilati si registrano parecchie donne e 16 ecclesiatici [2] colpevoli - come gran parte del clero basco - di essersi schierati a favore della Repubblica contro il "golpista" Francisco Franco.
Pasquale D'Avolio - 30-10-2007
Uno dei problemi più gravi che devono affrontare i Dirigenti delle pubbliche amministrazioni, compresi i D.S., è quello dei "tempi" che intercorrono tra l'annuncio di alcune misure o finanziamenti e la effettiva erogazione delle risorse; non mi riferisco solo alla "erogazione", che a volte avviene addirittura " a consuntivo", ma soprattutto alle "assegnazioni" da parte dello Stato o da altri Enti pubblici.
Chiunque voglia attivare iniziative che richiedano una disponibilità finanziaria, occorra che conosca almeno l'entità del finanziamento su cui potrà contare: dovrebbe essere a tutti evidente. Le nuove modalità di assegnazione del contributo ordinario alle Scuole a partire da quest'anno, compreso il F.I.S., danno alle Scuole la possibilità di poter programmare una parte delle risorse a disposizione per l'intero anno sul funzionamento didattico e amministrativo. Ma non tutto avviene in questo modo.
Faccio alcuni esempi per dimostrare l'assurdità della situazione in cui si trovano le Scuole riguardo alle iniziative che sono "tenute" ad intraprendere e che non rientrano nel budget iniziale...
Vittorio Delmoro - 29-10-2007
L'ingenuo sono io.

Un anno fa, nel tenere alcune assemblee sindacali in occasione del rinnovo delle RSU, caldeggiavo l'annunciata manifestazione nazionale contro la Finanziaria delle lacrime e sangue e mi trovavo di fronte a un sano scetticismo (ma se abbiamo eletto noi questo governo! Vuoi far tornare Berlusconi?).

Ciononostante dalla mia scuola in un decina ci apprestavamo a venire a Roma il 17 dicembre per gridare tutta la nostra rabbia e il nostro sconforto, quando tutto fu annullato e ci tenemmo così i tagli e tutto il resto.

Dal nazionale ci spiegarono che oramai la legge era passata e che comunque qualcosa s'era portato a casa e inoltre il governo era salvo.

Sono tornato da Roma poche ore fa, dove i nostri dirigenti nazionali c'hanno convocato per un'altra manifestazione contro la Finanziaria di quest'anno; stavolta dalla mia scuola eravamo in due, da tutta la provincia in tredici ed io ero l'unico della CGIL! Nel partire eravamo tutti coscienti di stare compiendo un dovere : i miei colleghi CISL, per lo più funzionari a vari livelli, obbedivano a un ordine esplicito del loro segretario nazionale; io solo alla mia coscienza, visto che i miei funzionari tutti a casa stavano!
Bruna Sferra - 27-10-2007
Le "Indicazioni per il curricolo", confrontate con i "Programmi Nazionali del 1985" risultano più misere nei contenuti didattici ed epistemologici delle discipline, non curanti delle più valide teorie della ricerca in campo pedagogico e psicologico e prive della peculiarità dell'approccio metodologico-didattico con cui ogni disciplina si propone all'apprendimento dell'alunno, cioè di quelle "idee guida" felicemente proposte dai "Programmi Nazionali del 1985".
L'impoverimento culturale che ne segue è probabilmente la risposta ad un disegno più ampio, cioè quello di ricondurre la scuola ad una logica di mercato in cui non vengano formate menti dal pensiero critico ma facilmente assoggettabili alle richieste di una società consumistica, quale quella attuale, caratterizzata dal sempre più consistente depauperamento dei valori laici e pluralistici e nel quale viene a collocarsi un mondo lavorativo sempre più precario e flessibile.
Marino Bocchi - 27-10-2007
Figlio della mia generazione, sono stato educato alla cultura del nonostante, che come insegnanti ci affligge e tormenta, e ci fa arrossire di vergogna ogni volta che vogliamo dare un aiuto a qualcuno dei nostri studenti che non ce la fa, e allora scriviamo e imploriamo allo scrutinio che lui o lei si impegna, si affanna, nonostante le lacune insuperate, a volte insuperabili, in questa o quella disciplina. Tradotta in un sintagma burocratico, questa parola inflazionata ha perso il suo nobile e bel significato di origine, che rinvia ad un sereno epicureismo, ad una pacata accettazione del destino umano. Toglietela dal contesto professionale, dall'uso ipocrita e ingannevole con cui spesso la si impiega, a voler rinviare, procrastinare, nascondere, mediare sempre e comunque (perciò in altri decenni lo si sarebbe definito un termine esemplarmente democristiano) e vedrete che il nonostante ci rende più liberi nelle nostre autodeterminazioni, più flessibili nei nostri giudizi anche se piu' insicuri e instabili, più tentati dal rigore del dubbio che dalle molli certezze dei luoghi comuni acquisiti.
Giuseppe Aragno - 27-10-2007
Se si ripercorre a ritroso la vicenda della scuola della repubblica, non si può fare a meno di rimanere negativamente sorpresi dai suoi ritardi. Abbiamo cominciato a studiare Educazione Civica intorno al 1957 e, fino al 1960, i programmi di storia escludevano il fascismo e la Costituzione e si fermavano al "Duca della Vittoria".
Prima del Sessantotto, il solo cambiamento significativo che abbia segnato sul piano strutturale la storia del nostro sistema formativo è stata l'istituzione della scuola media unica che, in piena armonia col dettato costituzionale, realizzava un passo concreto - e tardivo - nella rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione dei lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Grazia Perrone - 26-10-2007
Qualcuno, forse, lo ricorderà.

L'art. 242 della Legge Finanziaria 23/12/1996, n. 662 estendeva - mediante il meccanismo del silenzio/assenso - l'applicazione del contributo obbligatorio sia ai pensionati il cui trattamento previdenziale è a carico dell'Inpdap, sia ai dipendenti o pensionati di Enti e Amministrazioni Pubbliche in carico all'Inps.

Ieri sera (il Governo è stato battuto sette volte) il Senato ha approvato un emendamento - proposto dal sen. D'onofrio - che abolisce la clausola del silenzio-assenso per le trattenute INPDAP.
Doriana Goracci - 26-10-2007
6 anni e 4 mesi non è una condanna, è il tempo trascorso da quando andai a Genova. Arrivai che pioveva, io e altri cinque, loro avevano tutti meno di
diciotto anni. Non avevo ben chiara la ragione del mio
essere là, se non che dovevo proteggere quella testa riccioluta di mia figlia, che voleva un altro mondo possibile come i suoi compagni, che divennero anche miei nel viaggio verso l'illegalità, dove tutto fu davvero possibile.
Giuseppe - 25-10-2007
Dopodomani sciopero generale della scuola. Da quanto lo chiedevamo, e quanto ci siamo disperati tutte le volte che veniva negato, rinviato, cancellato.
E quante polemiche ed accuse rabbiose.

Eppure in rete non se ne legge un cenno. In alcuni siti addirittura compaiono tentativi di rivalutazione del ministro Fioroni.

Cosa pensare?
Laura - 24-10-2007
Mio figlio di tre anni ripete questa frase molto spesso!

Quando vuole che io gli racconti una favola, me lo chiede con quella vocina dolce e un po' ruffiana.. di solito mollo quello che sto facendo e ci sediamo insieme a leggere una storia o anche solo a sfogliare un libro..

Lui ascolta attento.. e spesso anticipa il mio racconto.. si ricorda le parole e se le cambio se ne accorge e me lo fa notare..

I bambini sono attratti dalle favole.. lo sono sempre stati.. perché?
Emanuela Cerutti - 23-10-2007
La discussione si accende in una classe elementare.
Pierino [il nome è ovviamente inventato, l'evento meno - ndr] risponde perfettamente alle domande della maestra di inglese.
"... e che merito ne ha... - biascicano seccatissimi i compagni dell'ultima fila - quello ha la mamma del Devonsciair, capirai che fatica..."
Mica è giusto senza sforzo, solo perché la fortuna ti ha baciato, avere l'ottimo, Pierino, a qualcuno dovrai spiegarlo, anche perché tu stesso cogli l'incongruenza.
D'altra parte non è che puoi star zitto se una, così su due piedi ti chiede "Where're you from?", è normale per te rispondere, e del resto non sarebbe giusto neppure tacere.
Allora dove sta il problema? E dove la soluzione?
Maria Grazia Fiore - 22-10-2007
No, ragazzi. Non ci sono equivoci sulla Internet Tax.

E' semplicemente l'ennesimo autogol di un governo nella cui compagine, magari, c'è qualcuno che preferirebbe che la rete fosse lottizzabile come i media tradizionali.
Sandra Coronella - 20-10-2007
Le esternazioni del ministro Fioroni, rivolte sia all'opinione pubblica in generale, sia alle diverse componenti del mondo della scuola, hanno un tratto caratteristico: non sono solo enunciazioni di scelte politiche o amministrative, ma vogliono trasmettere principi, idee di valore: moralità, rigore, serietà, e così via.
L'ultima cosa che ho letto era rivolta agli studenti, ed il messaggio era chiaro: "Ragazzi, i debiti si pagano". Insegnamento più che giusto. (Ci sarebbe forse qualcosa da dire sulle modalità dell'operazione, ma non è di questo che voglio parlare). Poiché - lo sappiamo - il modo migliore di insegnare è l'esempio, vorrei rivolgere la stessa esortazione al ministro.
"I debiti si pagano, ministro".
Gianni Mereghetti - 20-10-2007
Il decreto del ministro Fioroni che al di là di tanti nominalismi restaura gli esami a settembre è obiettivamente scritto male, ma afferma un principio decisivo per il futuro della scuola, quello che le attività di sostegno e di recupero fanno parte integrante dell'attività didattica. E' infatti responsabilità del docente mettere in atto ogni strategia per realizzare gli obbiettivi educativi e di apprendimento programmati, anche con quegli studenti che si trovino in difficoltà a seguire l'iter di apprendimento per mancanza di motivazioni o per lacune pregresse o per disimpegno nello studio personale.
Giuseppe Aragno - 20-10-2007
Premiare il merito: è la ricetta per la scuola nuova. Ci giurano in tanti che pare la sappiano lunga e dev'essere vero. Premiamo il merito e faremo cultura. Il diavoletto critico e sessantottino che mi porto dentro è pronto ad obiettare: "in che consiste il merito? Se rispondo col filosofo del Rinascimento - "conoscere tutto di una cosa sola e qualche cosa di tutto" - dico una verità pericolosa. Il massimo del merito, rispetto al massimo della specializzazione, potrebbe dare al più quei moderni specialisti che sanno tutto di qualcosa e nulla di tutto il resto. Se premio il merito, in questo caso, faccio spazio a una dottrina che, più cresce e si perfeziona, più si allontana dalla cultura. Un merito arido, che si chiude nell'ambito ristretto di una professionalità che non ha necessariamente contatti con gli uomini e la loro umanità.
Marino Bocchi - 20-10-2007
Cari compagni della Rosa nel pugno che mi gratificate di esprimere l'essenza di qualcosa, in tempi invece così aridi di idee e così ricchi di effimere mode teoriche, brandelli di pensiero, slogan lanciati come sassi (si tratti pure dell'essenza del catto-comunismo, giuro che lo considero un riconoscimento che mi onora ed imbarazza), vi invito ad un giocherello un po' fatuo. Dunque immaginate, un giorno, di incontrare su uno scompartimento in treno un elegante signore americano, dal perfetto profilo anglosassone, molto compito e beneducato, di solida formazione scientifica (si capisce dall'eloquio sobrio e secco). Si sa come vanno queste cose. E' buona cortesia rendere piacevole il soggiorno ad un ospite straniero, a cominciare da una garbata conversazione nell'inglese imparato al Liceo e perfezionato in un Master, secondo quanto prescrive il moderno cursus honorum . All'istante il suo cognome non vi dice nulla. Watson e' un po' come se da noi ci si chiamasse Rossi e se non fosse per il banale rimando letterario al compagno di Sherlock Holmes quel cognome non lascerebbe traccia, ma proprio nessuna. Pensate dunque allo stupore, turbamento, emozione quando presto scoprirete che si tratta addirittura del James Watson artefice di una delle più importanti scoperte scientifiche del secolo, la struttura del DNA, per cui ha vinto il Nobel per la medicina del 1962. Insomma, un genio emerito, un vero, selezionato campione dei severissimi campus statunitensi in cui l'unica legge sovrana è la meritocrazia, dove si afferma solo chi veramente vale e non c'e' posto per sfaticati e fannulloni, perditempo e flaneurs. Ora immaginate che nell'unico posto rimasto vuoto dello scompartimento entri, poco dopo questa vostra sensazionale scoperta, un uomo vestito malamente, dall'aspetto trascurato e poco affidabile, di pelle scura, insomma un nero, come se ne incontrano tanti su tutti i treni del mondo. E che il dottor Watson vi sussurri all'orecchio, sconsolatamente: "Sono pessimista sul futuro dell'Africa. I test dicono che l'intelligenza degli africani non è uguale alla nostra" (Repubblica, 18 ottobre).
Carla Andreolini - 19-10-2007
A proposito di James Watson e della sua affermazione " i neri sono meno intelligenti dei bianchi"

Da appassionata di scienza e da insegnante , voglio subito chiarire che la biologia non avvalla alcun tipo di razzismo e che, grazie alla genetica molecolare che tanto deve proprio a James Watson, oggi possiamo affermare che le "razze umane non esistono" (mi permetto di suggerire la piacevole e istruttiva lettura del libro " L'INVENZIONE DELLE RAZZE" di G.Barbujani).

Eppure James Watson, l'ho appreso dai media, ha effettivamente detto che "i neri sono meno intelligenti dei bianchi".
Questa personale, discutibile , "bruttissima " affermazione non toglie nulla al valore del lavoro effettuato da Watson che consiste nell'aver costruito, insieme al collega Francis Crick un / il modello della molecola del DNA.
Precariscuola - 18-10-2007
LE ASSOCIAZIONI DEI DOCENTI PRECARI ADERISCONO ALLA MANIFESTAZIONE DEL 20 OTTOBRE

Le associazioni CIPNA, Forum Precariscuola, Forum PrecariSalerno, aderiscono alla manifestazione del 20 Ottobre ed invitano tutti gli operatori della scuola, gli studenti e le loro famiglie a partecipare.
La bozza di finanziaria scritta da questo governo, fortemente voluto e votato dai docenti precari, continua a non tutelare questa categoria di lavoratori e a danneggiare pesantemente la scuola pubblica, mentre vengono aumentati i finanziamenti alle scuole private.
Le nostre richieste sono...

Maria Antonia Stefanino - 18-10-2007
Sono stata molta incerta se votare alla consultazione sulla proposta di welfare o meno. Come lavoratrice in netto dissenso su tale bozza, non ho condiviso l'invito di R. D. B a disertare la consultazione, pur consapevole che aveva fondamento la motivazione da essi adottata che a votare per lo più sarebbero stati gli apparati e lavoratori ormai obbligati a turarsi naso e orecchie, tant'è che mi è capitato in più occasioni di risentire come esaustiva motivazione delle ragioni del sì l'ormai trito e ritrito "se no torna Berlusconi".
Alla fine ho deciso per il voto e recatami nell'androne di Palazzo S. Giacomo a Napoli, mio seggio elettorale, mentre a stento mi si forniva la scheda, ho visto con stupore i componenti il seggio, lavoratori/sindacalisti, sollecitare al voto gli assessori e i consiglieri comunali. Questo, nel mentre in altri luoghi, come a Caloria, ove ho riferimenti circostanziati o altrove, si tentava d'impedire il voto di alcuni operai di aziende ritenendo la sede vincolante.
Giuseppe Tuozzo - 18-10-2007
Per rimanere solo a quest'anno scolastico, sono stati tagliati 350 posti di sostegno. Ora veniamo a sapere che tra qualche giorno l'USP assegnerà 45 nuove cattedre sulle varie classi di sostegno. Questo è tutto? E gli altri (al minimo) 300 alunni disabili? E gli altri 300 precari? Sono sfortunati o che? Hanno perso alla lotteria o stiamo parlando di diritti e dignità negate alle famiglie ed ai precari?
Abbiamo la sensazione di essere presi per i fondelli con in più un Ministro della Pubblica Istruzione, On.
G. Fioroni, che candidamente afferma di voler ridurre significativamente in futuro il numero e il ruolo degli insegnanti di sostegno e di modificare addirittura la Legge 104!
Grazia Perrone - 17-10-2007
La chiamano azione diretta che non è, come furbescamente ha inventato qualcuno che non appartiene al movimento sindacale, l'azione violenta ma la partecipazione diretta alla costruzione del processo emancipativo ed è, storicamente, il metodo con il quale gli individui e i lavoratori imparano ad agire senza capi, capetti o, se preferite, senza il padrone.
Silvia Maiorani - 16-10-2007
Vorrei poter non sentire più la parola patria, territorio, confine, schengen...vorrei non assistere più alla
nazionalizzazione di un omicidio o di uno stupro. Siamo prima di tutto individui. Poi popoli. Poi cittadini. Poi europei o asiatici. Conio una nuova parola.Un neologismo: snazionalizziamoci. Scrolliamoci di dosso le bandiere, gli inni, i nostri eroi nazional-popolari. Perchè ogni volta che nasce uno stato, ci priviamo di un pezzo di libertà.
Lucio Garofalo - 15-10-2007
Non c'è proprio nulla da fare. Il nostro è un popolo ignorante, rozzo ed analfabeta. Con il termine "analfabetismo" mi riferisco esattamente all'analfabetismo politico, quello che Bertold Brecht disprezzava come il peggior analfabetismo. E aveva ragione! Le elezioni primarie del PD non costituiscono affatto un momento di grande partecipazione democratica, ma segnano ufficialmente il decesso della "democrazia" nel nostro paese, se mai questa fosse stata viva.
Giocondo Talamonti - 15-10-2007
Oggi, un "vaffanculo" non si nega a nessuno. Fra l'altro, una recente sentenza della Cassazione ne ha derubricato il reato di ingiuria, squalificandolo a pura disapprovazione dell'altrui parere, privandolo della originaria e salutare funzione liberatoria.
Ma se accanto al candido "vaffa" ci aggiungiamo "day", allora, apriti cielo!
Da destra e da sinistra, dall'alto, dal basso e dal centro si elevano reazioni incontrollate contro Grillo, che del binomio ha fatto la sintesi del suo programma.
Gigi Monello - 15-10-2007
Se è vero che l'umorismo aiuta a cogliere le profondità degli uomini, gli ex ministri D'Onofrio e Berlinguer non devono averne mai avuto abbastanza. Diceva Catalano, l'indimenticabile "filosofo dell'ovvio" della banda Arbore, "È molto meglio lavorare poco e fare molte vacanze, piuttosto che spremersi tutto l'anno e non uscire mai di casa". Sono dovuti passare 13 anni, mezza dozzina di governi, ministri e ministre, valanghe di commissioni, montagne di circolari; ma - soprattutto - sono dovuti uscire dalla Scuola superiore italiana svariati milioni di ignoranti, prima di arrivare alla più ovvia delle conclusioni: la solenne corbelleria introdotta 13 anni fa, il sistema dei debiti, ebbene sì, è provato: era una corbelleria. Indietro tutta: tornano gli esami di riparazione.
Marino Bocchi - 13-10-2007
"Per quanto sia la disposizione del mondo a giudicare male, rende più spesso onore al falso merito di quanto non sia ingiusto col merito vero" (La Rochefoucauld, Massime).

Credo che tutti conveniamo sul fatto che sia piuttosto arduo distinguere, in assoluto, il "vero" dal "falso", in questo come in tutti gli altri ambiti del "giudizio", posto che ogni epoca e ogni cultura hanno elaborato i loro propri criteri. E qui si pone la domanda cruciale: puo' un insegnante valutare secondo criteri di "merito" che non corrispondano a quelli della cultura dominante, delle "mode", del quadro storico-sociale in cui vive? Puo' un insegnante, per esempio, ritenere che non sia un vero motivo di merito il comportamento dello studente che si omologa ai precetti attuali che gli richiedono di essere ambizioso, competitivo, insomma, "vincente"? Orientando quindi il suo stile cognitivo, il suo orizzonte mentale in direzione della logica liberista dell'Homo homini lupus?
Carla Andreolini - 13-10-2007
A proposito di numero chiuso all'Università e di test d'ammissione

Esempio: ammissione al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

Sicuramente non tutti abbiamo le qualità per fare il medico!
Ma metto in discussione le modalità utilizzate per decidere chi può accedere al corso di laurea e chi no!
Ho visto le prove di ammissione di questo anno, ho guardato in particolare i quesiti di Biologia (materia che insegno al liceo ); li ho trovati non significativi ... sia per come sono stati formulati che per l'oggetto del controllo!
A proposito della formulazione: da anni per la valutazione dell'apprendimento faccio ricorso anche a test strutturati, costituiti cioè da domande a risposta chiusa; pertanto le mie considerazioni non sono falsate dal pre-giudizio negativo, molto diffuso tra gli insegnanti, nei confronti di questa tipologia di test.
Non si tratta di quiz alla Mike Buongiorno, bensì di quesiti costruiti in modo da verificare il raggiungimento degli obiettivi perseguiti (siano cioè VALIDI).
Sono test che non vanno bene per tutti gli obiettivi (ad esempio non consentono di controllare in modo adeguato lo sviluppo delle capacità espressive) ma vanno benissimo per molti altri obiettivi , a patto che siano ben costruiti ( c'è molta letteratura su questo tema alla quale ricorrere per imparare a formularli ) e siano validi, cioè coerenti con ciò che si intende valutare.
Ora come sono i quesiti del test d'ammissione alla facoltà di medicina che ho avuto modo di vedere?
Giuseppe Tuozzo - 12-10-2007
Stamani tramite il CSA di Salerno abbiamo saputo che le cattedre assegnate sul sostegno alla nostra provincia sono 45, ancora non si conosce però la ripartizione fra i vari ordini di scuola. Francamente ci aspettavamo di più, ma è comunque un risultato importante ottenuto SOLO grazie alla grande mobilitazione del Comitato dei docenti precari e del Comit. dei familiari degli alunni disabili, con il supporto dei COBAS scuola di Salerno E' solo il primo risultato, la mobilitazione continuerà fino alla reintegrazione di tutte le cattedre eliminate!
Giuseppe Aragno - 12-10-2007
Oggi, ancora una volta, un governo deciso a salvaguardare i redditi, le rendite e i dividendi delle classi dirigenti, strombazza dalle televisioni più o meno irreggimentate, i risultati di un referendum sindacale che stracciano le più rosee aspettative del padronato, annichiliscono le maggioranze bulgare e ci proponongono, nell'apparente compattezza dei sì, un'immagine paurosamente disgregata e sostanzialmente falsa d'un paese indecifrabile, d'una classe lavoratrice ripresa attraverso lo specchio deformante di un voto che, a leggerlo, richiama alla mente Salvemini, Giolitti e il ministro della mala vita. Un voto che ha escluso i precari e i disoccupati e nasce dalla paura di una destra di cui la sinistra è perfetta supplente.
Contro il ministro della malavita, nella mia Napoli fatta a pezzi dalla cecità del centro sinistra, rompendo con le appartenenze, schierandosi allo stesso tempo con i lavoratori della la Fiat e dell'Alenia e con gli innumerevoli compagni esclusi dal voto per misura profilattica, 932 dei mille operai della Fincantieri, pari al 92 % dei votanti, hanno risposto "no" a governo e sindacato. Un no che fa a pugni con la limpida vittoria del sì ed è la chiave di lettura d'un inganno durato anche troppo. Nella dottrina politica che gli inglesi chiamano liberalismo e che il nostro governo scimmiotta, dire democrazia vuol dire sostenere i diritti delle classi subalterne contro i privilegi di quelle dominanti. Non c'è bisogno di Marx, per leggere in quello che accade i rischi d'una involuzione autoritaria. E non basta alzare la bandiera dell'interesse delle classi deboli, per dire di essere democratici.
Doriana Goracci - 12-10-2007
Sembra che una gran voglia ha portato a votare migliaia di lavoratori per il Welfare, lavoratori avete sentito bene. Io che non ci capisco niente, penso che molti hanno pensato di risparmiarsi una bella manciata di giornate di sciopero. Alcuni, quelli dei piani di sopra, in alto per capirci, esultano e si fregano le mani, mentre altri ricominciano a dire che che non ci stanno, non è vero, non è giusto questo voto. Siccome tanti lavoratori con il contratto fermo o che non ce l'hanno mai avuto non hanno votato, ecco che gli si fornisce un'occasione vicinissima nel tempo, meno di una settimana e si vota.

Accontenteranno questi incontenibili vogliosi. Non si fanno divieti, neanche ai minori.

Ma cosa hanno votato e chi?
Corrado Mauceri - 11-10-2007
Verso una scuola ministeriale?

Nei giorni scorsi la Camera dei Deputati ha approvato la conversione in legge del D.L. n. 147 del 7/09/07 "Disposizioni urgenti per l'avvio dell'anno scolastico 2007-08"; mentre scriviamo queste brevi note, il ddl è passato al Senato e si deve ritenere che sarà rapidamente approvato.
L'art. 2 del decreto riguarda la modifica delle norme del Testo unico n. 297/94. ( Artt.468- 469- 503e 509) concernenti i procedimenti disciplinari e cautelari nei confronti dei docenti; tale norma tra l'altro prevede:
a) la trasformazione del parere "parzialmente vincolante" (nel senso che l'Amministrazione poteva discostarsi dal parere solo in senso più favorevole per il docente) dei consigli di disciplina del Consiglio scolastico provinciale (per i docenti delle scuole materne, elementare e media) e del Consiglio nazionale della pubblica istruzione (per i docenti della scuola superiore) in parere "obbligatorio, ma non vincolante" (l'Amministrazione può in altre parole disattenderlo in ogni senso)...
Associazione Cuore e Parole - 10-10-2007
Moltissime scuole hanno aderito ai Concorsi indetti dall'associazione Cuore e parole per l'anno scolastico 2006/'07 e alcune poesie sono state premiate: ne riceviamo una che volentieri pubblichiamo, unitamente alla motivazione che ha accompagnato la scelta; in calce alcune informazioni sulle iniziative dell'Associazione, che ringraziamo per il contributo - Red
Cosimo Scarinzi Cub Piemonte - 09-10-2007
Sciopero generale il 9 novembre

All'alba di domenica 7 ottobre, stanchi ma soddisfatti, i sindacati concertativi ed il governo hanno firmato il contratto della scuola.
Dopo 22 mesi di ritardo rispetto alla scadenza del contratto precedente, i nostri eroi ci hanno concesso, in media, la cifra netta di 70 EURO PER I DOCENTI E POCO PIU' DI 50 PER GLI ATA.
Nei fatti non si recupera lontanamente quanto abbiamo perso nel biennio passato grazie
all'inflazione. Verifichiamo, per l'ennesima volta, come
i contratti, all'epoca della concertazione, si sono ridotti ad una scala mobile guasta e al rallentatore.
Per fare ingoiare l'accordo e per farsi gioco dell'opinione pubblica diffondono i dati sugli aumenti retributivi lordi, peccato che beni e servizi si paghino con lo stipendio netto.

Se poi guardiamo gli arretrati scopriamo che, con un'anzianità media (15/20 anni)...
Dire Giovani - 08-10-2007
Ci giungono in Redazione richieste di informazioni su possibili controproposte alla reintroduzione degli esami di riparazione voluta da Fioroni. Nell'aprire volentieri uno spazio di dibattito sul tema, proponiamo di ascoltare la voce degli studenti, indubbiamente parti in causa con dovere di precedenza! - Red

Il no degli studenti

ROMA - Studenti italiani furibondi. La proposta del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, di reintrodurre gli esami di riparazione nei licei non è andata affatto giù ai giovani italiani che il prossimo 12 ottobre scenderanno in piazza con una grande mobilitazione di protesta.

Decisamente contrarie le associazioni di settore. "Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà rispetto alla reintroduzione dell'esame di riparazione. Anzi siamo esterrefatti di aver trovato questa notizia sul sito del ministero senza essere stati prima consultati".
Gianni Mereghetti - 06-10-2007
in occasione della GIORNATA MONDIALE DELL'INSEGNANTE lei ha scritto una lettera a noi insegnanti in cui ci ringrazia per l'impegno quotidiano nell'istruzione e nell'educazione.
E' significativo che un ministro riconosca il valore della professione docente e lo dica pubblicamente in un contesto sociale che di fatto considera l'insegnamento una professione marginale e del tutto inincidente nella crescita dei giovani. Invece le cose stanno come lei sostiene e di fatto l'esperienza quotidiana di chi vive dentro la scuola è di essere in prima linea di fronte ad un'emergenza educativa che chiede di non perdere tempo. Se è commovente la sua stima per il nostro impegno, signor ministro, mi permetta però chiederla di far seguire alle parole i fatti. Da lei ora ci aspettiamo più libertà nella scuola e più libertà delle scuole.
Laboratorio meridiano - 06-10-2007
Il 23 luglio scorso governo, sindacati confederali, confindustria hanno firmato un protocollo d'intesa su welfare e pensioni, un accordo che non argina la precarietà dilagante ma che invece la alimenta favorendo mercato e imprese. L' 8, 9 e 10 ottobre i sindacati confederali chiederanno ai pensionati e ai lavoratori dipendenti e in regola di esprimersi su quest'accordo, votando.
Noi lo renderemo possibile per tutti gli altri, per chi non è garantito, chi è in nero, chi è disoccupato, chi è precario, chi è invisibile. Dal 5 al 12 ottobre apriremo nelle città centinaia di seggi della consultazione precaria dove tutti e tutte potranno partecipare, votare, reclamare con un gesto semplice maggiori diritti e dire no alla precarietà.
Rete28Aprile nella Cgil - 06-10-2007
L'intesa raggiunta lo scorso 23 luglio:

- è avvenuta senza la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, in una situazione di scarsa informazione, di confusione e senza alcuna consultazione sulle richieste sindacali,

- dà qualche piccolo risultato nel presente per una piccola parte del mondo del lavoro, mentre prepara danni per il futuro di tutte e tutti.
Vincenzo Andraous - 06-10-2007
Non sono un giudice, nè una vittima, ma non sono neppure un ipocrita: gli anni trascorsi in carcere, i nuovi gesti, gli atteggiamenti e i comportamenti di tutti i giorni, nel tentativo di svolgere prevenzione e contemporaneamente essere un uomo migliore, mi costringono a dire qualcosa sul detenuto che, condannato all'ergastolo, ha ingannato se stesso e quelli che hanno creduto in lui.
Non conosco la sua storia personale, non esprimerò giudizi, vorrei però dedicargli una riflessione.
Quando l'uomo del reato attraversa il confine che delimita lo spazio dell'uomo della pena, egli non può non fare i conti con una revisione critica del proprio passato-vissuto, non può non sostenere a sguardo in alto il carico di un mutamento interiore, non può non scegliere l'unica via concessa dalla propria coscienza, una nuova condotta sociale.
Questo è il percorso su cui poggia, per intero, quel patto di lealtà che la collettività ti ha concesso e affidato.
Giorgio Cremaschi - 05-10-2007
Riceviamo e diffondiamo - Red

Roma, 27 settembre 2007
Alla Commissione nazionale Cgil, Cisl, Uil sulla consultazione;

Alle Segreterie Cgil, Cisl, Uil


Carissime e carissimi,
con la presente sono a segnalarvi gravi contraddizioni, mancanze di trasparenza,
disinformazioni e scorrettezze che stanno avvenendo nella consultazione in atto sul Protocollo del 23 luglio 2007. Segnalo in particolare...
Giuseppe Aragno - 05-10-2007
Cancellando la vergogna con un'arroganza che non conosce limiti, Tommaso Padoa Schioppa ieri ha mostrato senza alcun timore il volto d'un potere che si sente ormai arbitro di se stesso e signore del bene e del male. "Bamboccioni". Per Tommaso Padoa Schioppa, figlio dei mercati e della finanza, sacerdote della chiesa neoliberista e artefice di primo piano dello sfascio materiale e morale nel quale rischiamo di affondare, per Padoa Schiopa i nostri ragazzi sono bambolotti. Pupazzi sono i giovani senza lavoro e senza futuro, bambocci gli eterni apprendisti, gli adolescenti a vita, le vittime sacrificali del lavoro interinale e del part time trasformate in merce da prestare a questo o quel padrone, a carne da macello per questa o quell'avventura militare.
Giuseppe Tuozzo - 05-10-2007
Dopo 40 giorni di lotte, manifestazioni, presìdi, sit-in, volantinaggi e incontri istituzionali, i docenti precari di sostegno e le famiglie dei diversamente abili si ritrovano al punto di partenza!
In questi giorni di grande mobilitazione, locale e nazionale, si sono spese tante chiacchiere:articoli sulla stampa, solidarietà di qualche politico, interrogazioni parlamentari ecct ma in concreto RIMANGONO I 355 POSTI TAGLIATI SUL SOSTEGNO AI DIVERSAMENTE ABILI!
Marino Bocchi - 05-10-2007
Sono un fannullone. Come i miei gatti. Come la mia cagnolina strappata al canile. Come erano fannulloni, pigri, ciondolanti e voraci gli orsi avvelenati nel Parco d'Abruzzo perchè andavano nei campi coltivati a caccia di miele e mele. Sono un fannullone come i miei amici Sinti, i miei amici Rom, che tanto disturbano l'onesta e proba laboriosità dei cittadini di Pavia, così ben rappresentati da quel vero leghista che è il sindaco Ds di quel luogo. Sono un fannullone perchè credo che l'ozio attivo, l'ozio che attiva il pensiero, sia lo stato privilegiato tramite cui si raggiunge la sapienza, come pensavano gli antichi (Aristotele, per fare un esempio). Ma soprattutto sono un fannullone perché sono un insegnante e perché credo che tutti gli insegnanti, se presumono di fare i maestri (io non lo sono, anche se vorrei diventarlo, anche solo per un giorno, magari l'ultimo) debbano esserlo. Sono talmente fannullone da credere che la fannulloneria dovrebbe essere praticata, appunto insegnata, a scuola....
Indymedia - 04-10-2007
Dopo 25 anni di lavoro come sindacalista degli edili napoletani Ciro Crescentini è stato licenziato dalla CGIL a seguito di una intricata vicenda che vede come protagonisti i più alti vertici sindacali di categoria della provincia.

La storia comincia nell'ottobre del 2006 quando Crescentini invia all'Ispettorato del lavoro di Napoli una denuncia a carico di alcuni cantieri napoletani. La denuncia finisce misteriosamente sulla scrivania del segretario Generale della Fillea CGIL di Napoli Giovanni Sannino. Insospettito dal fatto il sindacalista chiede allora un'indagine interna al sindacato e denuncia l'Ispettorato del lavoro per violazione della privacy e del segreto istruttorio. In seguito, insieme ad altri colleghi della segreteria provinciale, riceve una lettera direttamente da Sannino in cui gli si ricorda, stranamente, che "qualsiasi iniziativa verso le Istituzioni, Enti, Stazioni Appaltanti, Enti Bilaterali ed Istituti che a vario titolo afferiscono ai nostri settori produttivi deve essere sottoposta a conoscenza preventiva della Segreteria Generale".
Docenti IC Leopardi - 04-10-2007
Siamo docenti che sempre hanno lavorato e lavorano nella scuola credendo nella validità dell'impegno quotidiano con i ragazzi e nell'importanza dell'educazione.

Già consapevoli che ormai da anni siamo rimasti soli e oberati di ogni responsabilità nell'affrontare le problematiche tipiche dell'età giovanile,aggravate dalla crisi della famiglia e dalla mancanza di valori nella società, ci chiediamo perchè i mass media insistano nel rappresentarci in un modo che ci dequalifica e ci offende profondamente come accade nell'immagine che correda l'articolo: "Scuola,giro di vite: fuori i prof fannulloni"di Silvia Mastrantonio pubblicato sul Resto del Carlino in data 06/09/2007 a pagina 10/11.
Antonio Ferraro, Giancarlo Torricelli - 03-10-2007
IL 20 OTTOBRE IN PIAZZA

Il nuovo anno scolastico si è aperto con nuovi e odiosi tagli al sostegno. Tagli che penalizzano gli studenti più deboli, quelli con disabilità, ostacolando il loro percorso di integrazione e di formazione scolastica. Vengono ridimensionati, in questo modo, gli obiettivi di crescita delle persone con disabilità negli apprendimenti, nella comunicazione, nella socializzazione, negli scambi relazionali.

Questi tagli sono inaccettabili! E' inaccettabile che il prevalere di indicazioni ragionieristiche metta a rischio i meccanismi virtuosi per l'inclusione sociale e il raggiungimento dell'autonomia possibile delle persone con disabilità. E' inaccettabile che si intervenga con politiche di taglio su posti di lavoro particolari, come quelli degli insegnanti di sostegno, di grande valore sociale e già sofferenti dei mali del precariato.

Ancora una volta la scuola viene vista come un costo e non come un luogo di crescita individuale e collettiva su cui investire per il futuro del Paese. Ancora una volta si attuano manovre peggiorative della qualità dell'integrazione scolastica, alimentando solo forme di esclusione invece di favorire la partecipazione attiva delle persone con disabilità alla vita sociale.

Nelle prossime settimane si avvia la discussione sulla Finanziaria per il 2008.

Chiediamo al Governo e al Parlamento di assumere precisi impegni per porre rimedio a questa situazione incresciosa. Chiediamo che la legge di bilancio preveda le risorse necessarie per garantire il giusto funzionamento della legge sull'integrazione scolastica....
Lucio Garofalo - 01-10-2007
I partiti e i (nuovi) arrivati ed arrivisti

Tutti conoscono (magari solo vagamente, per averla ascoltata, letta e studiata a scuola, o semplicemente vista al cinema o in televisione) la storia de Le Avventure di Pinocchio, la celebre fiaba inventata dall'estro creativo di Carlo Lorenzini (questo era il suo casato iscritto all'anagrafe), in arte Carlo Collodi. Sarà che io non ho mai ammirato il noioso ed invadente personaggio del Grillo (s)Parlante, profilo allegorico di tutti i perversi moralisti e i bacchettoni che si ergono a difesa dell'ordine costituito, di tutti i falsi e pedanti predicatori, paladini del buon costume, sempre pronti a sentenziare, a dispensare consigli al prossimo, ad impartire norme e precetti che loro sono i primi a violare. Né ho mai amato e stimato il ritratto dello stesso Pinocchio (tanto caro a Roberto Benigni), un tipo ingenuo e facilmente influenzabile, emblema di tutti gli sciocchi zimbelli e i burattini in genere. Tanto meno ho apprezzato la maschera di Mangiafoco, crudele metafora dei burattinai, degli aguzzini e dei carcerieri del sistema. Parimenti ho detestato e disprezzato quei birboni e farabutti che sono il Gatto e la Volpe, divertente allegoria dei numerosi imbroglioni, furfanti e mascalzoni in circolazione, sempre pronti a raggirare e derubare gli sprovveduti, anch'essi vaganti in gran copia. E ancor meno ho gradito il gendarmi, i codini e i forcaioli di ogni tempo, diffusi in ogni angolo del mondo. Invece, ho sempre preferito e seguito il ritratto allegro e strepitoso di Lucignolo, effigie simbolica dei giovani ribelli e disobbedienti, inguaribili sognatori, figura tipica dell'anarchico utopista e anticonformista, all'eterna ricerca della libertà e della felicità inseguite nell'immaginario ed onirico "Paese dei balocchi"... Sarà anche per questo (ed altro ancora), ma francamente non riesco a nutrire una sincera simpatia verso il comico-mitico-arcicarismatico-sclerotico-leader-antipolitico-né-di-destra-né-di-sinistra Beppe Grillo. E ancor meno provo attrazione verso quell'ambiguo ed enigmatico-magmatico-paradigmatico-pragmatico-programmatico movimento che i mass-media hanno già battezzato con il nome (davvero originale e fantasioso, eh eh eh!) di "grillismo". Certo, anch'io avverto un moto istintivo e irrefrenabile di avversione-repulsione-rabbia e disprezzo nei confronti di un sistema pseudopolitico sempre più laido, corrotto ed affarista, nel quale i (presunti) furbetti, impostori e ciarlatani, i peggiori carrieristi e gli arrivisti più cinici e spregiudicati la fanno da padroni assoluti e incontrastati. Per non dire cose peggiori...
galassia scuola
Spazio aperto alle riflessioni e alle opinioni personali su quanto avviene nella scuola in generale, nella nostra scuola in particolare, nelle piazze e nei palazzi in cui la scuola è all’ordine del giorno. Insegnanti, ma anche studenti, operatori, genitori … possono dar vita a un confronto su tematiche attuali, a patto che la discussione sia corretta.
Astenersi anonimi e perditempo!
La Redazione
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