Elezioni primarie nel partito demo(n)cratico
Lucio Garofalo - 15-10-2007
Il genio profetico di Pier Paolo Pasolini preconizzava (a ragione) che "il fascismo potrà risorgere a condizione che si chiami antifascismo". Eccolo servito. Si chiama PD: Partito Demo(n)cratico. Tale partito non è ancora nato, ma già si sta rivelando una forza politicamente subdola e pericolosa, perché concretamente antidemocratica e soprattutto antioperaia. Purtroppo si confermerà tale nel tempo. Nei prossimi anni il PD costituirà il peggior avversario politico dei diritti, degli scopi e degli interessi della classe operaia e dei lavoratori salariati in Italia, soprattutto dei giovani lavoratori precari ed extracomunitari. Vedrete, gente di poca fede! Per rendersene conto basterebbe riflettere liberamente su alcune proposte politiche di stampo sicuritario e poliziesco avanzate da Walter Veltroni durante la sua campagna elettorale, sui temi della sicurezza e dell'ordine pubblico, in materia di immigrazione e su altre questioni concernenti il lavoro e la convivenza civile e democratica nella nostra società. Si tratta di ipotesi e contenuti palesemente anticostituzionali, che nemmeno la peggior Lega di Bossi, Borghezio e Calderoli si sarebbe mai azzardata a promuovere. Eppure, il sindaco-sceriffo di Roma rappresenta il futuro leader di un partito che osa battezzarsi "democratico" ed egli stesso si spaccia ed osa definirsi un politico "buonista". Anzi, molti lo rimproverano proprio di essere fin troppo "buonista". Figuriamoci allora se fosse stato un "cattivista"!... Ma veniamo alle primarie nel PD. Già il fatto che per votare occorre pagare un euro, quasi fosse un balzello supplementare da sommare agli altri tributi, mi puzza tanto di estorsione e racket mafioso, quasi una sorta di "pizzo politico" da versare ai boss della malavita politico-istituzionale del "centro-sinistro", ormai dominato ed infestato dal PD che sta per: Partito Dirigista, Partito Danaroso, Partito Delinquenziale, Partito Demoniaco, Partito Dolo(ro)so, Partito Deceduto... Tutto, tranne un Partito autenticamente Democratico. Non c'è proprio nulla da fare. Il nostro è un popolo ignorante, rozzo ed analfabeta. Con il termine "analfabetismo" mi riferisco esattamente all'analfabetismo politico, quello che Bertold Brecht disprezzava come il peggior analfabetismo. E aveva ragione! Le elezioni primarie del PD non costituiscono affatto un momento di grande partecipazione democratica, ma segnano ufficialmente il decesso della "democrazia" nel nostro paese, se mai questa fosse stata viva. Una "democrazia" morta e sepolta, grazie anche al Partito (anti)Democratico. Un destino cinico e beffardo, quello della "democrazia" italiana, un democrazia da sempre monca e incompiuta, ed ora definitivamente azzerata e priva di senso. Votare alle primarie del PD è peggio che votare per il Grande Fratello o un altro reality-show: equivale a una farsa grottesca, in cui partecipano e si esibiscono tanti ridicoli "bamboccioni" manovrati da vecchi burattinai (massonico-mafiosi e piduisti, filo-golpisti, clerico-fascisti etc.), vecchie volpi demo(n)cristiane. Questo discorso vale per le primarie sia a livello locale, sia ai livelli superiori, fino al vertice nazionale. Dove trionferà il veltronismo, versione aggiornata del populismo più diabolico e "sinistro": il nuovo fascismo.

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 Antonio Budruni    - 21-10-2007
Mi capita sempre più spessodi leggere interventi sconclusionati e violentemente antidemocratici come questo di Garofalo. Naturalmente, viene spontaneo chiedersi: "ma da quale pianeta scrivono queste persone? Ma dove vivono? Da dove arriva questo livore antidemocratico, spacciato per critica da sinistra?
Davvero in certi ambienti pseudo-sinistri, per utilizzare il forbito linguaggio dell'autore, la storia non insegna nulla? Mentre in Italia i fascisti si apprestavano a prendere il potere (mi riferisco ai fascisti veri, ai seguaci di Mussolini) certa sinistra era occupata a combattere frontalmente non solo i socialisti ed i sindacato, ma persino il movimento degli "arditi del popolo" che tentava di contrastare con le armi la "resistibile ascesa" del fascismo.
Nel 2007, mentre gli eredi del fascismo di allora (Berlusconi, Fini, Bossi) si apprestano a comprare una decina di senatori del centrosinistra per far cadere il governo Prodi, alcuni nostri bontemponi non trovano di meglio che scagliarsi contro il Partito Democratico. Insomma, siamo di fronte ai nuovi geni della politica!

 Domenico Filippini    - 22-10-2007
La lettura dell'articolo firmato da Lucio Garofalo mi lascia esterrefatto e senza parole.
Le elezioni primarie del Partito Democratico possono anche non essere un momento di grande partecipazione democratica, secondo alcuni; ognuno ha il diritto di pensare con la propria testa e di considerare "antidemocratici" 3 milioni e mezzo di cittadini che spontaneamente si sono recati a votare per un progetto politico nuovo.
Io stesso ho giudicato negativamente la richiesta di € 1,00 come contributo per le spese elettorali.
A preoccuparmi fortemente per l'avvenire, però, sono il livore e l'astio impregnati di ANTIDEMOCRAZIA e di MANCANZA DI RISPETTO per le idee degli altri.
No, signor Lucio, lezioni di democrazia di questo tipo da Lei proprio non ne vogliamo e neppure, credo, ne vogliano i suoi alunni.
Domenico Filippini

 Patrizia Rapanà    - 22-10-2007
Qualora non se ne fosse accorto, Budruni, glielo dico io: nel gruppo dirigente del neonato Partito Democratico militano i rigorosi antifascsti che hanno legittimato i suoi nuovi fascisti con la Bicamerale. Militano quei geni della politica che in sette anni di governo non hanno saputo o voluto fare una seria legge sul conflitto d'interesse. Alla sua memoria corta rammento inoltre che la stagione delle campagne acquisti si è aperta molti anni fa, quando alcuni dei suoi nuovi fascisti - Dini e Bossi, per fare un esempio, passarono bellamente dalla parte dei rigorosi antifascisti.
Sulle sue disinvolte "letture" della storia e sui toni aggressivi e intolleranti dei suoi commenti, che non entrano mai nel merito delle questioni di cui si discute, non mi pare utile intervenire, perché lei segue con grande tenacia un principio fondamentale della propaganda nazista: una menzogna sfacciatamente ripetuta diventa una verità.

 Mino Rollo    - 25-10-2007
Livore antidemocratico, disprezzo per le scelte (democratiche) altrui, massimalismo inconcludente e parolaio che spalanca (non è la prima volta) le porte alla destra. Ecco ciò che si respira e si legge nell'articolo del "vero" democratico Lucio Garofalo.

 Lucio Garofalo    - 27-08-2009
Solo ora leggo i commenti... Che dire? L'intolleranza, l'insofferenza e l'aggressività verbale che schizzano fuori dai commenti aspri e velenosi nei miei confronti, tradiscono il vero volto antidemocratico e autoritario del PD. Per la serie "come volevasi dimostrare"...