Tag: l - anno scolastico 2009-2010
Lettera aperta al Senato della Repubblica
Laura mamma di un bambino dislessico - 27-07-2010
Dopo 10 anni di lunga attesa è stata recentemente approvata alla Camera, all'unanimità, la legge di tutela degli studenti con DSA - Disturbi Specifici di Apprendimento quali dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia - ora al vaglio del Senato per l'approvazione definitiva.
Per tutti i genitori di bambini e ragazzi dislessici/DSA è un importante traguardo, preannunciato dall'approvazione negli ultimi anni di numerose leggi regionali volte a colmare il vuoto legislativo nazionale. Ma non possiamo ancora esultare. Per l'approvazione definitiva il Senato deve convalidarne le numerose modifiche. E se non lo facesse? Basterebbe anche una sola virgola per rimettere tutto in discussione e riprendere il rimpallo parlamentare, anche all'infinito. Funziona così in Italia, a meno che non ci sia il traino di forti interessi economici. Ma di mezzo, in questo caso, c'è qualcosa di ben più importante, dal valore inestimabile: c'è il futuro di tanti bambini e ragazzi intelligenti che non riescono a leggere, scrivere ed operare con i numeri con la stessa naturalezza dei loro compagni. Per apprendere e mettere in campo tutte le loro capacità hanno solo bisogno di modalità didattiche diverse, capaci di bypassare le difficoltà strumentali. Spesso invece, incompresi, tacciati di stupidità e pigrizia, derisi dai compagni e lasciati ai margini, perdono ogni motivazione allo studio e scivolano nell'insuccesso scolastico che ben presto si riversa negativamente in ambito personale, sociale e relazionale.
La scuola che funziona
Gianni Marconato - 31-05-2010
La rete è ricca di luoghi di aggregazione e di interazione.
I nodi sono gli individui e la loro organizzazione attorno a temi significativi. LSCF è un network per la valorizzazione delle pratiche di insegnanti che fanno funzionare la scuola.
LSCF vuol anche essere "una voce PER la scuola"; una delle tante voci che raccontano la buona scuola. Una voce che racconta e che fa proposte. Il tema su cui si stanno concentrando i lavori dei membri in quest'ultimo periodo è quello che provvisoramente viene denominato "il giuramento di Ippocrate per gli insegnanti".
400 genitori di bambini e ragazzi dislessici contro il negazionismo su DSA
Laura Ceccon - 21-05-2010
Le esternazioni "negazioniste" sulla dislessia e i DSA (disturbi specifici di apprendimento), tornano alla ribalta ogni qualvolta la legge nazionale in discussione faccia un piccolo passo in avanti. Solitamente sono espresse sui media da "gente comune" che riprende con toni da crociata le note campagne denigratorie contro la psichiatria ed in particolare contro l'ADHD mettendo nel calderone, senza alcun distinguo, anche i DSA.
Stupisce però vedere scritte le stesse identiche affermazioni (pubblicate da un quotidiano a fine aprile) a firma del Prof. Giorgio Israel, consulente del Ministero dell'Istruzione, ma si sa non è il titolo né l'occupazione a garantire la qualità.
Insegnante, impiegato, truppa
Cosimo De Nitto - 24-04-2010
I compilatori del questionario INVALSI 2009-2010 che ha lo scopo di rilevare la condizione socio-economico-culturale dei genitori degli alunni, nella parte che riguarda l'occupazione concepiscono una casella da barrare con i tre nomi, "insegnante, impiegato, truppa". Ma quale conoscenza utile potrà mai essere ricavata da questa casella?
E' la stessa cosa essere figlio di insegnante, impiegato, truppa? Questo mescolone non dice niente, nè del retroterra affettivo e culturale degli alunni, né dell'effettivo stato socio-culturale dei genitori.
Resta i risentimento per aver messo sullo stesso piano categorie sociali, ruoli e funzioni molto diversi tra loro. E resta l'amarezza che a non aver ancora capito il ruolo degli insegnanti non è gente comune e ignorante, ma il Ministero della Istruzione ormai sempre meno Pubblica.
Un figlio dislessico, un figlio speciale
Laura mamma di un bambino dislessico - 08-03-2010
Gentile Direttore,
sono mamma di un bambino dislessico e mi trovo nuovamente di fronte ad insegnanti che intervengono non solo nelle scuole ma anche nei media ad inveire furiosamente contro il riconoscimento della dislessia e degli altri disturbi specifici di apprendimento (disgrafia, disortografia e discalculia) in nome di un egualitarismo tanto massificante quanto anacronistico.
Ma a cosa serve tutta la loro decantata esperienza di insegnamento se non hanno ancora capito che è la scuola che deve riconoscere le specificità individuali, che è la scuola che deve adattarsi ai bisogni formativi degli allievi (e non viceversa), che è la scuola che deve dare gli strumenti di apprendimento di cui ciascun bambino ha bisogno? Equità non significa dare a tutti la stessa cosa ma a ciascuno ciò di cui ha bisogno.
Musica e scuole secondarie
Mario Piatti - 11-02-2010
Con l'emanazione del Regolamento recante "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo didattico dei licei ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", si prende atto che:

- "Musica", intesa come disciplina di studio e come esperienza formativa, viene bandita dal curricolo formativo di tutti gli studenti delle scuole secondarie superiori ... Alcuni insegnamenti musicali vengono relegati tra gli "Insegnamenti attivabili sulla base del Piano dell'Offerta Formativa nei limiti del contingente di organico assegnato all'istituzione scolastica"...

- Viene attivato il "Liceo musicale e coreutico", ma nel limite di 40 sezioni musicali e 10 coreutiche su tutto il territorio nazionale, come a dire circa un migliaio di possibili studenti sparsi non si sa bene ancora in quali sedi, e comunque attivate in "convenzione" con i Conservatori di musica, ovviamente senza oneri aggiuntivi per le Istituzioni: cioè a dire, a costo zero. Ma chi paga allora?
A questo punto lancio una proposta che, se si vuole, si potrebbe qualificare di "disobbedienza civile"...
Il confronto secondo il Ministro Gelmini
Franco Labella - 08-02-2010
Il 4 febbraio, in occasione della conferenza stampa di presentazione del riordino, dal prossimo anno scolastico, delle scuole superiori italiane il Ministro Gelmini ha parlato di svolta epocale ed il presidente del Consiglio ha affermato che il riordino è il frutto di un ampio confronto con il mondo della scuola.

Il 5 febbraio, senza alcun preavviso e senza alcuna motivazione, sono stati oscurati tutti i Forum presenti sul sito istituzionale di Indire raccolti in un thread intitolato "Conosci e commenta la Riforma".
La sterzata
Giulio Cesare Viva - 26-01-2010
Il Parlamento italiano, in questi primi giorni del 2010, sembra ondeggiare tra esigenze di recupero del proprio primato politico e morale e interventi poco popolari ma necessari per raddrizzare la baracca Italia. Maggioranza e minoranza da tempo si fronteggiano stupidamente cercando di non essere travolte dagli agguati dei massimalismi politici, degli integralismi religiosi, del giustizialismo chiuso, della rabbia degli ultimi e del qualunquismo strisciante, dall' esasperato campanilismo e dalle utopie dei senza se e senza ma. Tutti i gruppi hanno difficoltà nel fare scelte coerenti con i programmi dichiarati e sembrano essere come dadi che, dopo essere stati agitati in un bicchiere, sono improvvisamente rovesciati su un tavolo mostrando, a caso, una delle sei faccia che spesso non è quella necessaria per vincere la posta in gioco.
Giorno della memoria
Omero Sala - 26-01-2010
Nel giorno della memoria voglio ricordare quelli che sono stati inghiottiti dal nulla, quelli che sono scomparsi insieme a tutte le persone che li amavano, quelli cancellati dalla terra insieme alla loro casa e al loro villaggio, quelli che nessuno a pianto mai perché chi li poteva piangere è stato con loro eliminato.
Io riservo il mio pensiero e la mia commiserazione a chi ha avuto illacrimata sepoltura. E ricordo e piango oggi quel povero cristo che, vedendosi morire, sapeva già che nessuno mai lo avrebbe pianto o ricordato.
Appello per la geografia
Maria Teresa di Palma - 25-01-2010
Vorrei segnalare l'appello per il mantenimento delle ore di insegnamento della geografia nella Scuola secondaria superiore, che la riforma ormai in dirittura d'arrivo vorrebbe cancellare in molti casi e negli altri diminuire fortemente.
Non si tratta di una questione "corporativa", ma necessaria nell'ottica di una educazione alla cittadinanza in tempi di globalizzazione.
Lettera precaria a Babbo Natale
Monica Capezzuto - 11-12-2009
Caro Babbo Natale,
questa è una lettera scritta dai grandi. Non quelli del potere, ma gli adulti, quelli che i bambini chiamano i grandi. Non chiediamo doni materiali ma un attimo di attenzione, perché anche questa è negata a chi di professione fa l'insegnante. Precario. Grandi a cui è negata ogni giorno la possibilità di progettare il futuro, persone alle quali la gioia di stare con i bambini è offuscata da quel continuo senso di incertezza e di ansia che rende precaria la stessa vita, una condizione permanente che pervade ogni piega della quotidianità.
Anche gli insegnanti precari comunali piangono
Monica Capezzuto - 11-11-2009
Questa è una lettera per chiunque abbia voglia di ascoltare una piccola storia, una di quelle che hanno per denominatore comune la parola precario.
E' una storia di chi può e chi non può, di stabilizzazione e di sfiga, un terno al lotto targato Napoli in cui chi ha il requisito vince e chi non ce l'ha ringrazia il cielo che quest'anno ce l'ha fatta. Ma che potrebbe essere l'ultimo.
Infatti chiunque, a partire dai vertici del comune di Napoli, abbia creduto che la stabilizzazione avesse risolto il problema degli insegnanti precari comunali si sbaglia di grosso.
Chi è in croce?
Comitato Genitori ed Insegnanti Padova - 09-11-2009
Il putiferio mediatico di questi giorni legato alla sentenza della Corte Europea sull'esposizione del crocifisso non ci sorprende. Ci avvilisce.
Il tripudio di dichiarazioni, di articoli di giornale e di commenti televisivi dimostra ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, l'inettitudine e l'ipocrisia di buona parte del mondo politico e dell'informazione: ci riferiamo alle dichiarazioni sdegnate dei politici che oggi guaiscono contro l'attacco alla nostra identità cristiana (ma anche a taluni paladini della laicità che non hanno mai proferito parola sui problemi della scuola, e sul fondamentale tema della pluralità religiosa e culturale al suo interno, per i quali questa vicenda rappresenta solo un'occasione per diramare l'ennesimo comunicato stampa...). Ci riferiamo agli organi di informazione che oggi ci ammorbano con pagine, trasmissioni, sondaggi e televoti su crocifisso sì, crocifisso no: apriamo il dibattito!
La scuola infelice
Antonio Vigilante - 17-10-2009
Nell'Italia regressiva, sclerocardica, tetramente autoritaria e al tempo stesso grottescamente libertina di questi anni la violenza contro i bambini non fa notizia. Non, almeno, la violenza di chi dovrebbe educare. Essa è benefica, in fondo, anche quando si esagera. A Mestre un maestro ha scaraventato un alunno di nove anni contro un armadio. Gli ha gonfiato la faccia, gli ha rotto gli occhiali. I giornali nazionali non ne parlano, ne danno notizia* solo quelli locali. Il maestro resta al suo posto, nessuno lo sospende, come è accaduto invece a Franco Coppoli**, colpevole di aver tolto il crocifisso dal muro. Il ministro Gelmini, che pochi giorni fa ha annunciato che le scuole che non hanno risposto all'invito di esservare un minuto di silenzio in onore dei soldati italiani morti in Afghanistan (non comprendendo, evidentemente, che nell'Italia di oggi un invito equivale ad un ordine) saranno sanzionate, non ha avuto nulla da dire. Altri invece parlano. E dicono cose terribilmente inquietanti. Alcuni docenti italiani discutono della vicenda nel loro gruppo di discussione (it.istruzione.scuola). Ecco le loro parole...
Diritto allo studio o alla casa?
Irma Melandri - 15-10-2009
Sono una mamma innanzitutto e poi una rappresentante del plesso Viviani scuola dell'infanzia di Cavalleggeri a Napoli 53CD.
Abbiamo cominciato il 21 settembre a tornare nella ns. sede a piazza Neghelli dopo due anni di consolidamento statico dei ...
Sostituzioni docenti assenti
Ernesto De Fazi - 29-09-2009
Vorrei sapere se qualcuno si è accorto dell'enorme difficoltà in cui si trovano le scuole quando un docente è assente. Con la nuova normativa, per cui sono sparite le ore a disposizione dei docenti di lettere, praticamente non vi è più personale che ...
Sull'emergenza scuola
Voci del verbo insegnare - 25-09-2009
Sul "Corriere della sera" del 13 settembre 2009 viene pubblicato un editoriale di Ernesto Galli Della Loggia, che ci è stato segnalato con l'accompagnamento di due commenti.
Pubblichiamo il tutto come contributo ad un dibattito sulla scuola. I due commenti sono, senza dubbio, critici, ma il dissenso che espone le proprie ragioni dovrebbe trovare (il condizionale è d'obbligo perché sembra che nel nostro paese sia diventato, invece, intollerabile) una tranquilla accettazione.
Un'occasione di resistenza?
Francesco Masala - 24-09-2009
Non potrà essere scrutinato chi ha più del 25% delle assenze. Ma stiamo parlando del numero dei giorni grezzi? Perché non costringere chi dice e decreta queste cose a essere conseguente? Entro nel merito dei numeri...
Per essere chiari, chi non ha il 75% delle ore che si devono fare, e non di quelle fatte, non dovrà essere scrutinato, per essere seri e rigorosi, come sloganizzano in Viale Trastevere. Con l'enorme carenza di ore a disposizione di capisce che almeno metà degli studenti, fra uscite anticipate, entrate posticipate, ore di abbandono negli anditi e nei cortili delle scuole, non sarebbero mai scrutinabile e scrutinati, con danno per loro e le famiglie.
Indicazioni ministeriali e nuovo mondo
Gennaro Tedesco - 23-09-2009
Allo scrivente sembra che la competizione globale mondiale ormai emersa e dilagante sia tale per cui proprio essa, malgrado spinte contrapposte di corto respiro, stia incidendo soprattutto sulla nascente e ormai inderogabile Unione politica europea. Se però l'Unione Europea e quindi l'Italia non recepiscono nei curricoli tale contesa mondiale, limitandosi a un confronto interculturale solo dichiarato e non praticato attraverso la curricolarizzazione operativa nelle Scuole delle diverse civiltà ormai anche maggioritarie dal punto di vista demografico, si tenderà inevitabilmente alla costituzione di una "Cittadella assediata" dai Nuovi Barbari.
Cronache del dopo scuola
Salvo Mangione - 21-09-2009
In un futuro prossimo, quando le proteste si saranno placate e gli ultimi contestatori di questi anni sceglieranno un'altra occupazione, allora avrà inizio una nuova era per l'istruzione. In cui gli insegnanti sono preposti ad altro incarico e i presidi comandano con piglio autoritario. Proprio come oggi.
Cronache dall'occupazione
Costanza Boccardi - 19-09-2009
Ringraziamo noi stessi per questa avventura. Abbiamo ri-scoperto quanto grande sia la forza dell'essere cittadini, abbiamo capovolto un destino che sembrava già scritto, abbiamo creduto nella nostra scuola pubblica.
Per undici giorni ci siamo incontrati, abbiamo scoperto ricchezze nascoste e le abbiamo messe a disposizione di un sogno apparentemente utopico ma profondamente reale.
Tutti noi, cittadini napoletani.

Il diritto alla pietà
Giuseppe Aragno - 18-09-2009
Mentre l'auto scende da Palau, la baia è un incanto verde smeraldo e Caprera e La Maddalena sono un punto di domanda che un dio cui non credo rivolge a un miscredente. Sono passate da poco le 14, quando il cellulare ritrova d'improvviso il campo e un amico mi dice che la manifestazione in difesa della libertà di stampa "è stata rinviata a data da destinare".
- Perché?, gli domando.
- In Afghanistan hanno ammazzato sei soldati italiani.
Il dio che non conosco ritira la domanda - forse s'è accorto che risposte non ne ha neanche lui - e nella mia testa fanno vortice pensieri e sentimenti.
La maledizione dell'educazione
Antonio Vigilante - 17-09-2009
Uno studio sull'efficacia educativa della violenza può essere ancora oggi un contributo al dibattito sui metodi educativi. Che i genitori debbano "correggere" i figli, che abbiano il diritti e il dovere di farlo, è una cosa la ricercatrice dà per scontata. E', invece, all'origine della violenza nei confronti dei bambini: e non è detto che quella fisica sia la violenza peggiore. La violenza è nella pretesa stessa di dar forma ad un essere umano secondo un proprio modello. Il bambino, l'adolescente non esistono, e per questo non sono soggetti di diritti. Quello che conta è ciò che saranno in futuro, l'uomo e la donna che diventeranno. Questa educazione - l'educazione maledetta - è fondata sulla disconferma, sul messaggio "tu non esisti, forse esisterai, se ti comporti come dico io", ripetuto infinite volte.
Fine pena mai
Vincenzo Andraous - 16-09-2009
In questo carcere che stenta a recuperare alla società, finchè esso stesso non sarà recuperato dalla società, c'è bisogno di accompagnare il dolore con le parole di una giustizia equa, per imparare ad accettarlo come intorno, a colorarlo con il lavoro, la scrittura, la mediazione, i rapporti umani finalmente sbocciati, mantenuti e cresciuti, nel tentativo di modificare questa dimensione disumanizzante in un luogo ancor aperto ad alternative di conoscenza e mutamento interiore.
Sul tetto d'Italia
Doriana Goracci - 15-09-2009
Già sento le voci gelminare, al riparo della Casa delle Libertà di Potere: "Sono quattro gatti, la Sapienza è cosa mia, fannulloni" .
Già perchè questa mattina "una ventina tra studenti e insegnanti precari sono saliti sul tetto dell'Università La Sapienza di Roma. Protestano contro i tagli decisi dal ministro Gelmini e minacciano di trascorrere la notte sul posto. Hanno srotolato uno striscione con la scritta: "Scuola e università stessi tagli e stessa precarietà".
Quei vuoti fanno tristezza e rabbia
Gianfranco Pignatelli - 15-09-2009
È definito, scherzosamente, l'ossario. In effetti è l'antro della sala professori dove i docenti ripongono registro personale, compiti, libri ed il cassino e le penne che "sennò non le trovi più". Si sviluppa a "C" su tre pareti e appare come un insieme ordinato di rettangoli metallici, ciascuno con al centro la serratura e al lato la targhetta col nome. Un tempo ci si accapigliava sulla posizione del proprio loculo. C'era chi lo voleva in alto, chi in basso e chi più vicino all'uscita: "così faccio prima". C'era anche chi pretendeva di averne più d'uno. Ma non era possibile. Almeno, mai, prima d'ora. Erano tutti chiusi e occupati. Oggi, molte di quelle ante sono ribaltate e hanno la chiavetta che penzola tristemente.
In Lombardia
Gennaro Tedesco - 14-09-2009
... Le cause del male non si individuano nella società locale, ma in quella nazionale, europea e globale. Allora ecco scattare rapida e virulenta la richiesta di non pagare più tasse a 'Roma ladrona' per poter meglio evadere, sforzandosi di vincere la sfida globale con mezzi secessionistici. Ecco scattare la parola d'ordine secondo cui meridionali ed extracomunitari dovrebbero tornare a casa loro. I meridionali dovrebbero tornare a casa loro per liberare impieghi nella pubblica amministrazione, gli extracomunitari, la grande massa di lavoratori non qualificati dell'edilizia e di altri settori, dovrebbero tornare a casa ora che la crisi economica avanza e non è pìù possibile e necessario sfruttare manodopera semischiavistica per manifatture pericolose e arretrate dove gli autoctoni non volevano più saperne di lavorare in tempi di vacche grasse.
Tutte le passate e recenti polemiche sulla scuola di Stato vanno inquadrate in questo più vasto contesto politico ed economico. I decisori politici locali hanno presentato all'opinione pubblica lombarda volutamente un quadro catastrofico della Scuola di Stato già di per se con grossi problemi. La scuola di Stato è facilmente attaccabile, perché non ha mai posseduto sue proprie potenti apparati di autodifesa come altri apparati dello Stato. La categoria docente ha sempre rivelato debolezze strurrturali.
L'istruzione pubblica per queste ed altre regioni è diventata il facile bersaglio polemico teso a sviare i reali problemi lombardi che sono ben più gravi in altri comparti come quello ospedaliero, dei trasporti e del lavoro...
Arroganza
Antonio Vigilante - 12-09-2009
"Se l'insegnamento della religione fosse limitato ad un'esposizione delle diverse religioni, in un modo comparativo e neutro, si potrebbe creare confusione o generare relativismo o indifferentismo religioso", dice la lettera della Congregazione per l'educazione cattolica a proposito dell'insegnamento della religione nella scuola. E allora? In uno stato democratico, laico, pluralistico, l'indifferentismo in fatto di religione e il relativismo sono esiti possibili e legittimi di un processo educativo.
I problemi dell'Italia post-unitaria
Gennaro Tedesco - 12-09-2009
Il nascente Stato italiano ha tutte le caratteristiche dello Stato burocratico accentrato e censitario.
Esso non concede alcuna autonomia amministrativa, tanto meno al Sud, il centro amministrativo e politico rimanendo a Torino, ed è basato sul censo che favorisce la borghesia imprenditoriale del Nord, assente nelle regioni meridionali.
Dal Sud, dai contadini del Sud, l'unità d'Italia è avvertita come un peggioramento delle loro condizioni di sfruttamento già esistenti nel Regno dei Borboni.
Tra religioni ed educazione
A. - 09-09-2009
Sono un'insegnante di una scuola dell'infanzia comunale e vorrei sollevare un problema per quel che riguarda la sottile linea di confine tra tradizioni culturali-religione e scelte educative all'interno di una scuola.

Premesso che la nostra è una scuola laica che rispetta le scelte religiose, etiche , morali, d'identità...ecc (nel rispetto della Costituzione Italiana) di ogni famiglia e ovviamente di ogni persona purchè siano garantite la sicurezza e la salute psico-fisica di ciascun bambinio/a tanto più la soddisfazione dei bisogni e la realizzazione dei diritti di tutti i bambini/e.

Appurato che la collaborazione e lo scambio fra insegnanti e genitori crea un'alleanza pedagogica utile e favorevole alla crescita dei bambini/e.
Rave party e danza della sordità
Vincenzo Andraous - 08-09-2009
Rave party è sgretolamento del concetto di libertà, rispetto a qualunque regola e convenzione, non è accomunabile a una discoteca, non è la trasgressione a una accondiscendenza controllata, rave è altro, il rifiuto a ogni auspicata e non più rinviabile rinascita sociale.
Miti e riti
Gennaro Tedesco - 07-09-2009
Quando ero a scuola, sono rimasto sempre stupito dall'amara constatazione che, a parte qualche timido tentativo nella Scuola di base, nelle Superiori di qualunque ordine e grado non si prendevano mai sul serio i grandi miti e i grandi eroi che erano la gioia e il tormento delle nuove generazioni. Non ci si rendeva conto, soprattutto dal lato dei docenti, dei presidi e dei genitori, dell'enorme potenziale evocativo, comunicativo ed educativo che tali miti ed tali eroi potevano fornire a una Didattica moderna ed avanzata. Polarizzare e galvanizzare la motivazione, l'interesse e l'attenzione di intere generazioni studentesche intorno a coinvolgenti ed appassionanti mitologie e simbologie, parti integranti e palpitanti della vita relazionale, affettiva e intellettuale dei nostri giovani ed adolescenti, sfuggiva e sfugge a gran parte della nostra classe docente e dirigente. Infatti la mancanza di tale prospettiva comunicativa ed educativa non è solo un problema scolastico ed universitario, ma anche un dramma politico ed istituzionale che, in verità, non pare attraversare solo le nostre logore e vetuste istituzioni nazionali, ma anche quelle europee ed internazionali i cui rappresentanti sono completamente lontani e alieni da ogni comprensione delle problematiche reali che costituiscono il nerbo essenziale dell'immaginario collettivo delle nuove generazioni non solo studentesche.
Sud e Nord: egoismo leghista o analfabetismo di ritorno?
Giuseppe Aragno - 07-09-2009
Dietro la cosiddetta "Questione settentrionale", così come la pongono Cota, Bricolo e Calderoli, c'è, deformato, il problema del "dualismo": è l'alfabeto della vicenda storica e della vita economica e politica del Paese. Il tono del dibattito, la debolezza delle analisi, l'insufficienza delle soluzioni, persino le timide e parziali risposte che provengono dal campo sedicente "democratico" dimostrano ampiamente che di questo si tratta: alfabeto. Manca, s'è perso, se n'è andato via assieme alla memoria storica e ci ha ridotti, come temeva Arfè, a un popolo di "senzastoria". Il testo che vi propongo con sincera umiltà - ricorrendo in parte a un link, perché è lungo e sarà il lettore a scegliere se proseguire - è certamente "datato" - uscì alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso su "Prospettiva Settanta", una rivista diretta da uno studioso di grande valore come Giuseppe Galasso, e non ha altra pretesa se non quella di tornare al tema centrale e irrisolto della nostra vita nazionale: la "questione meridionale". Per Cota e compagni potrebbe essere un primo strumento per porre rimedio a quello che appare un evidente e pericoloso "analfabetismo di ritorno".
Dalle scintille della Gelmini le ceneri della scuola
Cosimo De Nitto - 05-09-2009
Leggo le anticipazioni dell'ampia intervista rilasciata dal ministro Gelmini al mensile Tuttoscuola, che la pubblicherà integralmente nel numero di settembre. Queste parole, come quasi sempre accade, hanno il pregio di stimolare in me la "scintilla" della riflessione.
Il destino ci offre un'occasione
Giuseppe Aragno - 04-09-2009
Eccoli, i precari della scuola: disperati, ma lucidi e coerenti, gridano la loro rabbia dai tetti di scuole occupate, irrompono nei centri periferici del potere - le mille succursali di casa Gelmini - per urlare ai poliziotti in assetto antiguerriglia che non ci stanno, che non hanno paura e che, in una repubblica fondata sul lavoro, un governo chiuso al dialogo capace solo di schierare manganelli e manganellatori contro i lavoratori sa di Cile e induce alla sommossa. I precari della scuola in lotta, però, diciamocelo chiaramente e una volta per tutte, non sono solo la prova che il giocattolo costruito dal carrozzone mediatico è un coniglio tirato fuori dal cilindro dell'illusionista: il Paese non è col regime e il regime non è così solido come vuole apparire.
Sui tetti
Oliver - 04-09-2009
Il 1 settembre alle ore 16.00 siamo tutti a scuola ... Purtroppo, non ritroviamo tanti dell'anno precedente, qualcuno chiede informazioni, sono al CSA da giorni per cercare una soluzione al rischio di non poter lavorare. Provo ad immedesimarmi ponendomi delle domande: cosa faranno per un anno intero senza lavoro, come giustificheranno in famiglia e tra gli amici questo periodo senza vita sociale e relazionale ...
Qualcuno dei colleghi presenti ha detto forse dovremmo salire sui tetti anche noi ...
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