Tag: l - anno scolastico 2010-2011
Riscatto impossibile
Emanuela Cerutti - 30-08-2011
La notizia è fresca e nota: gli anni di laurea non serviranno più per "anticipare" la pensione, e chi ha già versato i contributi può solo sperare di non vederseli riassorbiti, rimandati o spalmati sul pane quotidiano in mancanza di altro companatico.
Non so se questa proposta sarà confermata e nemmeno voglio addentrarmi nel dibattito sulla sua convenienza per cui qualcuno ci perde più di qualcun altro e la legge di Murphy trionfa.
Vorrei invece cogliere un nesso tra questa idea e altre emerse negli ultimi anni, per capire, sostanzialmente, quale è il modello di cittadino desiderato e perseguito da parte dei suoi cosidetti e apparenti rappresentanti.
Ocse-Pisa, Gelmini e le bocciature. Bidelli e carabinieri.
Vincenzo Pascuzzi - 06-08-2011
Il Miur è nudo (o è rimasto in mutande). Questo rapporto Ocse-Pisa, che ha cominciato ad apparire su siti esteri il 13 luglio (3) ma sui siti e giornali italiani solo un paio di settimane dopo, ha spiazzato completamente quella che è la politica (e la filosofia) del Miur da tre anni a questa parte. Infatti è dal 2008 che Gelmini propugna merito, severità, rigore, responsabilità; tutte espressioni per richiedere o minacciare maggiori bocciature come stimolo, unico e solitario, al miglioramento delle performance degli studenti. Gelmini cioè ha imboccato proprio la direzione opposta a quella indicata dall'Ocse-Pisa e ora si trova spiazzata, in fuori gioco.
A scuola, sentirsi leader e... non esserlo
Liana Gerbi - 07-07-2011
Molti hanno l'aria di esserne ben convinti: leader e manager si diventa ...dopo aver frequentato l'apposito Corso, obbligatoriamente -e gratuitamente- previsto dal Ministero. Si diventa, cioè si acquisiscono d'emblée, e fino alla fine della propria carriera, abilità e capacità, attitudini alla comunicazione efficace, al sostegno e alla valorizzazione delle risorse umane, ecc...
Se anche voi nutrite qualche dubbio in proposito e noi ne abbiamo (e di fondati) molti, abbiate la cortesia di seguirci in questo breve itinerario che ci conduce lontano dalla nostra terra, proprio per meglio osservare e comprendere la nostra realtà culturale, ambientale, emotiva.
Diagnostica in eccesso ma nessuna terapia
Vincenzo Pascuzzi - 26-05-2011
In considerazione di indagini effettuate e delle scarse risorse economiche e di personale disponibili, l'Invalsi avrebbe eventualmente dovuto operare testando specifiche e selezionate problematiche e questioni complementari a quelle già indagate, sempre con modalità a campione, possibilmente rimanendo all'esterno della attività didattica e della valutazione/votazione, senza condizionare questa e senza angosciare, intimorire o insospettire alunni e docenti. Al contrario Invalsi, indirizzato dal Miur, ha attuato indagini a tappeto (2.200.000 alunni testati) in sovrapposizione e all'interno della didattica (potenzialmente distorcendola e impoverendola) ed ha anche espresso valutazioni che hanno integrato la valutazione tradizionale dei docenti. Insomma un intreccio pasticciato.
Belardelli e l'insperato alibi per Gelmini
Vincenzo Pascuzzi - 18-04-2011
Esordisce perdonando, o assolvendo, B. per le sue ultime dichiarazioni sulla scuola e sugli insegnanti. Perché? Ma perché lo stesso B. è .... recidivo, in quanto: "un'affermazione del tutto identica era infatti presente in un suo discorso di qualche settimana fa"!
Stiamo parlando dello storico e opinionista Giovanni Belardelli e del suo articolo sugli insegnanti pubblicato dal Corriere della Sera di domenica 17 aprile...
La logica dell'ambulanza
Cosimo De Nitto - 13-04-2011
La colpa dei tagli, chiaramente inventati dall'opposizione in malafede e ideologicamente prevenuta, non è del governo, ma dei dirigenti scolastici che chiedono soldi alle famiglie, non perché servono alla scuola per sopravvivere, ma per "attaccare il governo". Seguendo questa logica si dirà che la colpa della disoccupazione e della precarietà è dei giovani che scendono in strada a protestare, i quali avrebbero da lavorare, ma preferiscono rimanere disoccupati e precari per "attaccare il governo". Se il governo diminuisce i fondi per gli enti locali e questi aumentano il costo dei servizi la colpa è degli enti locali che chiedono più soldi ai cittadini per "attaccare il governo". Insomma la colpa non è di chi provoca il danno ma di chi si lamenta perché lo fa per "attaccare" chi questo danno ha provocato.
E se abolissimo i licei?
Vincenzo Pascuzzi - 31-03-2011
Iscrivere i figli al liceo è diventata una moda, uno status symbol? Proprio così e a ragione. Famiglie, studenti e docenti hanno instaurato un circolo virtuoso: i migliori vanno alle scuole migliori e queste risultano migliori proprio perché attraggono i migliori, sia prof e che studenti! Il fatto che "i livelli dell'istruzione liceale sono vertiginosamente crollati" non modifica il giudizio in termini relativi. Per quanto svalutati, i licei risultano ancora più validi e attrattivi rispetto a tecnici e professionali. La fama o la nomea si auto realizzano, continuano il circolo virtuoso. Virtuoso? Sì, relativamente e per chi ne fa parte. Complessivamente (per tutta la scuola e per la nazione) il circolo risulta invece vizioso, negativo e svantaggioso.
Contro la disinformazione negazionista
Laura Ceccon - 22-03-2011
Ho già avuto modo di commentare un precedente articolo del Prof. Israel con una lettera pubblicata anche da un principale quotidiano nazionale (Repubblica 18/5/2010) e firmata da più di 400 genitori e insegnanti. Riprendo volentieri nuovamente in mano la penna, a seguito dell'articolo "Discalculia: ennesima invenzione per specialisti disoccupati" uscito su Tempi del 16/3 sempre a firma di G. Israel che persevera nel portare avanti la sommaria e allarmista campagna "negazionista", di chiara matrice anti-psichiatrica, contro DSA e ADHD. Non si offenda Israel, per carità, riguardo all'uso del termine "negazionista", utilizzato da anni (e non certo in suo onore) nei confronti di chi nega l'esistenza di questi disturbi ricalcando, per lo più consapevolmente, le estremistiche posizioni una ben nota setta importata dagli USA. Questo sì è terrorismo psicologico ed è anche una grave mancanza di rispetto nei confronti dei tanti bambini e ragazzi che nelle scuole devono lottare tutti i giorni, seppur intelligenti e capaci, con lettere e numeri ma soprattutto con l'incomprensione, l'incompetenza e la carente flessibilità didattica della scuola italiana, forgiata su un anacronistico modello di studente standard.
Ma il cammino intrapreso dalla società civile va invece verso il riconoscimento e il rispetto delle differenze, come stabilito dalla legge nazionale 170 sui DSA, tanto osteggiata dai "negazionisti" e da Israel, ma invece fortemente voluta da genitori, insegnanti e tecnici, uniti dalla volontà di tutelare il diritto allo studio, la dignità e il futuro di tanti studenti con grandi potenzialità.
A proposito di merito
Claudio Berretta - 15-03-2011
Non si tratta quindi di dare "il potere ai meritevoli", ma il merito deve sicuramente essere concepito come elemento fondante di una società efficiente. Ciò che occorre chiarire però sono gli obiettivi di questa società e di questa efficienza. Se siamo d'accordo nel dire che l'obiettivo è il bene comune (e non i privilegi di pochi) non c'è alcun dubbio che un primario di un ospedale debba essere tale per le sue capacità ed il suo impegno negli studi e nel prodigarsi per il bene dei pazienti, non perché è figlio di un primario. Questo dovrebbe valere sempre e comunque.
Si sostiene che nella scuola si debba premiare il merito. Ogni tentativo fatto, si dice, ha però incontrato l'opposizione degli insegnanti. Dal che se ne deduce che gli insegnanti non vogliano essere valutati e vogliano conservare privilegi corporativi. Qualcuno ha mai provato a chiedere a quella parte di insegnanti disponibili ad esserlo, come ritengono giusto farlo?
Dai Mille... a un milione... di domande
Lorenzo Bussi - 10-03-2011
La Repubblica del 10 febbraio, ha riportato gli effetti del boicottaggio delle gite scolastiche e dei viaggi di istruzione. Il calo dei fatturati, nel 2011, è valutabile attorno al 35%: centotrenta milioni, un disastro in appendice alla crisi strutturale. Agenzie di viaggio di Milano e Rimini si sono offerte di pagare la diaria ai "prof". Ezio Moretti, amministratore di Caravantours, racconta: «Oggi contiamo duecento gruppi di studenti in meno e a fine maggio saranno ottocento. Una perdita di 5 milioni di euro, un quinto del nostro fatturato. Abbiamo provato a far capire ai sindacati che così si mette a rischio un settore, niente. Abbiamo chiesto un intervento al ministro Brambilla, neppure ci ha risposto. Lavoro da trent' anni con professori e studenti, così male non è mai andata».
E invece la risposta della Brambilla non si è fatta attendere. Il ministro del turismo e quello dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Mariastella Gelmini, hanno presentato, venerdi 25 febbraio, l'iniziativa "Dai Mille ... a un milione ... studenti alla scoperta dell'Unità d'Italia".
Lavoro e conoscenza
Roberto Albertini - 08-03-2011
La diffusione del sapere, l'aumento delle competenze, la formazione di massa diventano SUPERFLUE.
In quale altro modo potremmo spiegare la crisi formativa che attraversa le società sviluppate? Perché giovani sempre più qualificati possono, debbono, cambiare mestiere continuamente se non con il fatto che quei mestieri si possono apprendere con un breve ADDESTRAMENTO? Eppure si produce, anzi si sarebbe in grado di produrre molto di più pur con una diffusa dequalificazione di massa del lavoro. Se i giovani non trovano lavoro non è come amano dire i nostri ottimisti-riformisti perché non sono qualificati. E' vero il contrario, non ci sono lavori qualificati a sufficienza per i nostri giovani. Anzi non ci sono lavori comunque qualificati a sufficienza per tutti i nostri giovani.
Un impero in un impero?
Marco Magni - 03-03-2011

Anche gli animi più nobili, quando universalizzano, scambiandolo per un dono di natura, il loro privilegio di intellettuali, cadono nell'errore di leggere i problemi dell'educazione secondo le categorie della morale. E' quel che Pierre Bourdieu chiama l'illusione scolastica: il mondo letto dal punto di vista della professoressa di lettere, con gli esseri umani che si dividono in "dotati" e "somari". Il giudizio scolastico, eretto a categoria dello spirito, diviene il criterio delle diagnosi e delle soluzioni di una condizione di crisi. La crisi della scuola, che ritengo personalmente un fatto impossibile da negare. Ma il dato di fatto della crisi è una cosa, la sua diagnosi intelligente tutt'altro.
Solo per chi ha voglia di studiare?
Vincenzo Pascuzzi - 01-03-2011
Per rimediare "all'aberrante e desolante situazione della scuola italiana", Domenico Bonvegna ha una sua tesi singolare e originale. Questa: "per risolvere gran parte dei problemi della scuola, occorre che questa venga frequentata da studenti che hanno voglia di studiare, al contrario per chi non ne ha, (almeno il 50% di quelli che frequentano soprattutto le scuole superiori), sarebbe un bene per loro e per gli altri che abbandonino la scuola."
Alcune osservazioni sono opportune, se non doverose. Elenchiamo le principali...
Pensiamo al dopo Gelmini: abolire le bocciature anche in Italia!
Vincenzo Pascuzzi - 24-02-2011
Il ministro dell'istruzione austriaco Claudia Schmied (partito socialdemocratico) ha annunciato l'abolizione delle bocciature scolastiche nel suo Paese a partire dal 2012. Così l'Austria intende unirsi ai pochi paesi europei che già adesso non adottano il sistema della bocciatura: Islanda, Norvegia, Gran Bretagna (forse ce n'è anche qualche altro).

In attesa di dettagli e approfondimenti sul caso austriaco, può essere utile discutere - come già si sta facendo - l'ipotesi dell'abolizione delle bocciature anche in Italia. Intanto, a coloro che potrebbero equivocare, ridacchiare, nutrire illusioni, accampare pretesti o strumentalizzare, va chiarito che l'abolizione delle bocciature non significa affatto promozione sicura e senza studio oppure diploma certo e automatico per tutti cioè una sorta di "successo formativo" certificato, sicuro, gratuito e senza sforzi. Tutt'altro.
La diversità promuove competenze
Francesco Paolo Catanzaro - 18-02-2011
Nell'ambito delle strategie educativo - didattiche, che possano portare gli alunni ad un apprendimento efficace, tante parole, tanti modelli si sono spesi e sperimentati. Uno degli errori, che purtroppo ancora oggi è possibile riscontrare in docenti di formazione passata, è quello di considerare il discente una lavagna, non sicuramente interattiva (LIM), su cui scrivere i contenuti delle varie discipline.
Nell'ambito delle strategie educativo - didattiche, che possano portare gli alunni ad un apprendimento efficace, tante parole, tanti modelli si sono spesi e sperimentati. Uno degli errori, che purtroppo ancora oggi è possibile riscontrare in docenti di formazione passata, è quello di considerare il discente una lavagna, non sicuramente interattiva (LIM), su cui scrivere i contenuti delle varie discipline.
Armadietti e oltre
Vincenzo Pascuzzi - 31-01-2011
Chiunque, in vicinanza delle scuole e negli orari di ingresso o di uscita, può vederli. Sono i ragazzi delle elementari e delle medie carichi di bagagli: cartelle, zaini, borsoni, mini-trolley, cestini. Portano a scuola libri, quaderni, squadre e righe di plastica (che spuntano fuori), indumenti per educazione fisica, a volte anche colazioni esaustive. Può anche capitare che un ragazzino intorno ai 10 anni porti contemporaneamente tre colli: zaino sulle spalle, cartella o borsone con una mano e mini-trolley con l'altra. Sia insomma "caricato a ciuccio". L'andirivieni dei piccoli facchini è dovuto al fatto che la maggior parte delle scuole sono sprovviste di armadietti per gli alunni che pure sarebbero utilissimi se non necessari per custodire libri ed altro evitando trasferimenti casa-scuola-casa.
Non ho un'opinione ... solo idee
Matteo Tuveri - 21-01-2011
Mentre leggo tutti questi titoli, investito da raffiche di opinioni, più o meno giuste, più o meno sbagliate, mi accorgo anche che dalle prime pagine sono scomparsi i problemi reali, non leggo più dei tanti disoccupati, dei migliaia di precari in attesa di un futuro e nemmeno di una notizia alquanto minacciosa, quella di un paese che vede sfumare, forse, il diritto-dovere lavorativo alle otto ore e al contratto sindacale in favore di un "contratto aziendale", mentre la Sinistra non fa molto e la destra ancora meno. Tutto questo mi suona come un complotto, ma non un complotto di palazzo contro un'altra fazione di palazzo (in cui personaggi cattivi ma dalla sostanziosa cultura si sarebbero mossi bene, penso al cardinale Mazarino o alla intelligente Caterina de Medici), bensì un complotto del "Palazzo" verso chi dentro il palazzo non è mai entrato, verso la gente che si alza alle sei, che guarda il calendario, che aspetta un futuro migliore...
Pensiamo al dopo Gelmini: il rapporto numerico alunni/docenti
Vincenzo Pascuzzi - 20-01-2011
Parliamo del rapporto numerico medio alunni/docenti calcolato su scala nazionale.

È stato il cavallo (a dondolo?) di battaglia dell'attuale ministro e della sua parte politica (eletti ed elettori) nelle battaglie per le riforme, le razionalizzazioni, i tagli conseguenti (140.000 licenziati fra i quali qualcuno si è pure suicidato).

È stato uno slogan suggestivo, efficace, incombente, penetrante, pervasivo, verosimile ma falso.
Incubo
Cosimo De Nitto - 19-01-2011
Vorrei svegliarmi da un cattivo sogno che ormai è divenuto un incubo.
Vorrei svegliarmi in un paese normale in cui le cose, le persone, le istituzioni, i comportamenti sociali possano essere chiamati col loro nome.
In un paese in cui quando si parla di scuola si intende soprattutto dell'apprendere e dell'insegnare, dell'educazione e della formazione, di pedagogia e di didattica, di conoscenze e competenze, di decondizionamento e integrazione, di contenuti, saperi e istruzione.
E invece da anni, da troppi anni, la parola scuola è ormai divenuta sinonimo di economia, tagli all'occupazione e alle spese necessarie di funzionamento, spreco. Da anni siamo perseguitati dall'incubo che si manifesta sotto forma di teorema: la cultura è un peso economico,,,
Insegnanti e portalettere
Vincenzo Pascuzzi - 27-12-2010
Da "Il Forum per i postali" di MondoPoste (mondoposte.it) si può apprendere che la retribuzione mensile di un portalettere è circa 1.500-1.600 euro netti. Forse e se il progetto sperimentale Gelmini di premiazione del merito andrà in porto e poi a regime, i prof "particolarmente meritevoli" arriveranno a percepire quasi quanto un portalettere. Allegriaaa! Allegriaaa!!
Gelmini e la vana ricerca di prof .... particolarmente miuritevoli (pardon, meritevoli)
Vincenzo Pascuzzi - 20-12-2010
Il 18 novembre, appena un mese fa, era stato proclamato "giorno storico" perché dopo "decenni di dibattiti", si suppone sterili e inconcludenti, partiva (senza dibattito) un "progetto concreto" consistente però in una vaga e imprecisata "sperimentazione", da fare in tempi stretti, con modalità affrettate e non note, con estensione limitatissima tanto da meritare più il termine "prova a perdere" che "sperimentazione". E ciò con esplicito riferimento a non si sa quali "migliori esperienze europee ed internazionali". Insomma, più che un progetto concreto una cosa farlocca, a fini propagandistici e fumogeni per nascondere e camuffare quello che Miur ha fatto o non ha fatto.
Gelmini e la riforma epocale...
Vincenzo Pascuzzi - 13-12-2010
In pochi giorni la ministra Gelmini per ben due volte è inciampata e caduta malamente su questioni relative al "merito" da lei stessa sbandierato e proclamato ad alta voce.

La prima occasione è stata il duplice progetto di valorizzazione di docenti e scuole lanciato un mese fa. I docenti cominciano a respingerlo compatti e numerosi a Torino, a Pisa e a Napoli. Non si sa di Siracusa.

L'altra occasione è stata il suo goffo e maldestro tentativo di appropriarsi dei "successi" testimoniati dai risultati Ocse-Pisa 2009 dichiarandoli conseguenze delle sue riforme risparmiose e tagliose. Come se queste oltre a essere "epocali" fossero ad effetto "rapido" come .... l'aspirina effervescente 500 mg!
Gelmini e l'assordante vuvuzela del merito
Vincenzo Pascuzzi - 07-12-2010
Ultimamente ha rinunciato ad andare alla Sapienza e al Convitto Nazionale di Roma e ha già dato forfait anticipato al convegno della Provincia di Bologna di venerdì 10 dicembre. Non visita mai, o quasi, le scuole. Teme contestazioni, proteste, forse non si reputa all'altezza di eventuali confronti dialettici estemporanei con docenti e studenti.

La sua riforma dell'università ha provocato il risveglio e la reazione degli studenti. Approvata dalla Camera, tra le proteste di piazza e sui tetti, è ora in lista d'attesa al Senato. Se il governo verrà sfiduciato o costretto alle dimissioni, la riforma salterà.

Perciò per poter vantare un qualche successo e recuperare immagine sta insistendo con il suo "monocratico" progetto per valorizzare il merito. L'annuncio è stato dato il 18 novembre scorso auto-proclamato "giorno storico"! Pochi giorni dopo, a fine novembre, ha anticipato una bozza del progetto in tre pagine. Questa bozza è solo un ballon d'essai? Un cauto sondaggio sulle reazioni di docenti, presidi, sindacati? La ministra cerca consensi tardivi? Non è dato sapere. Gelmini continua a credersi una pifferaia magica mentre soffia nel merito come in una assordante e stonata vuvuzela.
Riflessioni tra Saviano e Orwell
Monica Capezzuto - 22-11-2010
A proposito di Saviano e dintorni, se l'idea che la nuova proposta televisiva sia di qualità, resterebbe da definire l'idea stessa di qualità, se oggettiva e genericamente condivisa o soggettiva, e dunque opinabile per definizione. Riflessione di sostanza, non di forma, putrtroppo. Infatti, anche un qualsiasi reality molto in voga potrebbe essere di qualità: dipende dal tipo di utente che ne esprime il parere. E riflettevo che siamo davvero in crisi profonda se crediamo che basti un trio televisivo a restituire dignità ad un'Italia così sbeffeggiata.
Superman aiutaci tu
Francesco Di Lorenzo - 17-11-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Intanto gli studenti sono in agitazione: contro la riforma Gelmini, contro i tagli alla scuola pubblica e contro il modo - che questo governo dell'istruzione propone e propaganda - di trattare gli extracomunitari e i disabili. E già questi punti, solo questi, potrebbero essere il programma per una scuola nuova e di diverso tenore. Ma i giovani chi li ascolta? Sono stupidi, inconcludenti, dicono sempre le stesse cose. Qualche ministro li ha chiamati quattro pirla che non hanno niente da fare, riferendosi in particolare a qualcuno che lo contestava. Qualche genitore, invece, guarda con sospetto chi, a suo dire, fa perdere due ore di lezione alla sua amata figlioletta. Insomma, loro, i giovani, sono circondati e accerchiati.
Eppure, chiedono semplicemente alla scuola di aiutarli a cercare un futuro.
La tournee nei perimetri dell'assenza
Vincenzo Andraous - 16-11-2010
I grandi delitti italiani fanno audience, costituiscono il piatto forte della nostra informazione, si parla della morte, dei contorcimenti delle vittime, delle meschinità innominabili dei carnefici, lo si fa soprattutto per sentito dire, per interpretazioni personali, per voglia di gogna, se ne parla senza alcuna compassione per le assenze eterne.
Scompaiono bambini, uomini e donne, ognuno di essi viene "liquidato", con una tecnica senza preambolo, la morte sopraggiunge senza neppure concedere l'ultima volontà di un perdono. Neanche più gridare è permesso.
Quando di mezzo ci sono costantemente i più giovani, quando vanno a farsi male gli indifesi, uno stato e una società coesi non mollano la presa, non arretrano di un passo, divengono radice profonda per sostenere il carico che deriva dalla cultura universale che considera illegittimo, ingiusto e disumano appropriarsi con la forza e la violenza della vita altrui, soprattutto di donne e bambini.
Bolle di sapone
Giuseppe Aragno - 10-11-2010
Ha creduto di trasformarci in grigi travet pronti a servire, a trasmettere senza fiatare la cultura del potere dominante. La scuola, avvocato, è altro. Insegna ad imparare, produce valutazione e non può essere valutata dal governo di turno. Meno che mai dal suo, che non ha radici nella nostra Costituzione. La scuola sceglie da sola, nella più perfetta autonomia, strategie e metodi di un processo che impropriamente lei chiama "di istruzione" ed è invece di ampia educazione, quindi, "di formazione". Occorre, se mai un Consiglio Superiore, come per i magistrati. Tutto questo le è stato sin dall'inizio estraneo e non lo capisce nemmeno ora che si accinge a sbaraccare.
Gelmini. Il generale di Caporetto
Giuseppe Aragno - 27-10-2010
Si faceva la guerra così: mancavano gli elmetti e in prima linea contadini e operai, dietro sacchi di sabbia e filo spinato, portavano berretti di feltro a sghimbescio. Per i mortai degli Asburgo era gran festa e i cecchini andavano a nozze nell'aria appestata di sangue rappreso su marci brandelli di cuoio capelluto e materia celebrale schizzata via coi proiettili e le schegge. Dietro - riparata ma pronta al tiro - la polizia militare tirava addosso a chi, preso dal panico, tentava di darsela a gambe. Di 600mila morti sventurati, 100mila si contarono tra i prigionieri che il governo non volle mai aiutare: un prigioniero è sempre un disertore, urlavano i nazionalisti imboscati e gli eroi da operetta. Vigliacchi i soldati, eroi gli strateghi, quelli morivano al fronte come mosche e questi si preparavano a casa per la guerra futura. E l'intento era buono: chi faceva cannoni s'arricchiva e si poteva sperare di far soldi poi anche con gli elmetti. Prima o poi il generale ministro avrebbe capito che occorreva produrli...
Per lo più delle scuole non c'è ancora la guerra - di qua e di là da Adro ci sono scaramucce - ma ovunque senti ormai l'aria di scontro.
Controllati e controllori
Enrico Maranzana - 23-10-2010
L'autoreferenzialità rappresenta il male profondo della scuola italiana. Tuttavia ci si limita alla sola denuncia inconcludente: poco si fa per ridare efficacia al servizio. La proposta che viene qui formulata deve essere intesa come una rivisitazione della professionalità del docente: in un ambiente socio-culturale in tumultuoso e vertiginoso movimento in cui "bisogna correre con tutte le proprie forze solo per rimaner fermi" il controllo, presupposto della governabilità, rappresenta il timone del sistema scolastico. Situazione che non è stata percepita sia per l'assenza della cultura dell'organizzazione, sia perché i gruppi di lavoro, che negli anni si sono succeduti al ministero per concretizzare ipotesi d'innovazione, hanno avuto come riferimento, costante e intangibile, il modello universitario. Il fatto che esista una divergenza inconciliabile tra la finalità dell'insegnamento accademico con quella del sistema formativo, di educazione e istruzione è stata bypassata, nel silenzio assoluto. Questa è la causa scatenante il male della scuola.
Vino Gelmini
Giuseppe Aragno - 21-10-2010
Non è questione di linguaggio, benché qualcosa con la sostanza c'entri anche la forma. La povertà del lessico rivela non di rado la miseria dei contenuti e la loro somma conduce difilato a un desolante analfabetismo dei valori.
Analfabeta, naturalmente non è la Gelmini - che i suoi problemi col sistema dei valori costituzionali e con l'alfabeto dei diritti certamente li ha - ma i saggi e incompetenti Soloni che, in cambio di vantaggi personali, le offrono il prodotto finito. L'avvocato alla fine mette l'etichetta: "Vino Gelmini".
E' vino, non c'è dubbio. Tra l'accademia e la scuola, i segni di etilismo sono così evidenti che non persistono dubbi: vino adulterato e occorrerà cercare la cantina. Del resto, lo stornello cantato ad ogni pié sospinto ricorda l'antico cantiniere: Però non annacquiamo. Lo ripetevano un tempo, nelle luride bettole zeppe di sottoproletari abbrutiti dallo sfruttamento, i venditori del "mezzo bicchiere", è diventato ormai la sintesi perfetta del pensiero politico del ministro dell'istruzione.
Impoverimento in caduta libera
Cosimo De Nitto - 14-10-2010
c'é da chiedersi: l'informazione che in Italia cresce la povertà e che questa risucchia ceti finora ritenuti al sicuro dalla congiuntura economica significa qualcosa, ha attinenza con il mondo della scuola, con le problematiche dei bambini e delle giovani generazioni, con le problematiche familiari che sono dietro, con la condizione degli insegnanti e con lo stato della scuola?
E' "fare politica" da parte degli insegnanti preoccuparsi degli effetti devastanti che può avere, e in molti casi lo ha, sui bambini il fatto che i loro genitori non possono più permettersi di pagare la mensa a scuola?
Sfasciamento lento
Francesco Di Lorenzo - 12-10-2010
Dallo Speciale Notizie dal fronte



Beh, insomma, è assolutamente raccapricciante. L'ex ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni scrive al maggior quotidiano nazionale una lettera sulla scuola e non dice nulla. Niente di nuovo per chi si attende qualcosa di diverso dai soliti ritornelli. Come nella migliore tradizione democristiana, del resto Fioroni quello è, la lettera parla di tutto e di niente. Che i precari devono essere assorbiti, che ci vuole un nuovo sistema di formazione e di reclutamento dei docenti e che si deve escogitare un metodo per premiare la qualità del lavoro scolastico. Ora, prima di dire qualsiasi cosa, bisogna dichiarare che siamo veramente messi male.
Un rischio grave per la libertà di insegnamento
Francesco Mele - 11-10-2010
La circolare Limina (27 aprile), le successive azioni messe in atto dal Direttore regionale, con l'ispezione al Meucci del 3 e 12 maggio, le argomentazioni contenute nella relazione ispettiva depositata, le successive dichiarazioni di Limina sia nella risposta all'esposto degli otto docenti del Meucci sia successivamente nella conferenza stampa di inizio anno scolastico, trovano fondamento normativo, a suo avviso, nel "Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni"
Penso ... che sarebbe davvero poco coerente rimproverare a Limina di usare pretestuosamente armi che noi stessi abbiamo ideato, realizzato e messo a disposizione dei guardiani del palazzo, e non fare nulla per rendere inoffensive per il futuro queste armi.
Buon appetito, Ministro
Giuseppe Aragno - 11-10-2010
Non è una barzelletta da salotto snob e nemmeno una battutaccia da guitto di avanspettacolo della Belle Époque, sparata via così, dal palcoscenico del vecchio"Salone Margherita". No. E' la versione ignobile della nobile e antica saggezza latina. Se è vero, infatti, che "Carmina non dant panem", sostiene Giulio Tremonti dall'alto delle sue poltrone di ordinario di Diritto Tributario e Ministro della Repubblica, non meno vero è che "la cultura non si mangia".
Non dirò che è farina del mio sacco. L'idea me l'hanno suggerita, ma mi pare davvero che non ci siano dubbi: ha il crisma della santità. La fulminante sintesi del pensiero economico-politico trionfante è un vero e proprio "manifesto del regime" nell'Italia berlusconiana tutta ignoranza di veline, autentiche patacche, verità di pennivendoli, trionfo di mediocri, scienza di ballerine e arte da postribolo. La cultura non si mangia, ma si taglia via dal bilancio d'un Paese, per cancellarne la storia e l'identità e piegarlo ai voleri d'una classe dirigente vile, corrotta, autoritaria e classista.
Rispondiamo con la Costituzione
Coordinamento Fermi, Roma - 06-10-2010
L'Istituto tecnico industriale Enrico Fermi vuole riaffermare la libertà della scuola statale da ogni appartenenza politica, in contrapposizione con quanto sta avvenendo nel nostro paese, dove simboli politici compaiono anche all'interno della scuola.
Vogliamo rileggere la Costituzione insieme agli studenti per creare un argine alla politica di smantellamento della scuola statale, perché nella nostra Carta costituzionale troviamo l'affermazione inequivocabile dei diritti di libertà e di uguaglianza di tutti i cittadini.
Libertà e uguaglianza che negli articoli 33 e 34 si concretizzano nella realtà della scuola, con particolare riferimento alla scuola statale.
Leggeremo ogni giorno un articolo della Costituzione della Repubblica italiana anche per celebrare l'unità d'Italia e rispondere a chi invece la vuole dividere.
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