Tag: presidi - ultimi interventi
Lo sciopero finto dell'ANP. Dirigenti o dipendenti, manager o burocrati, solo presidi?
Vincenzo Pascuzzi - 28-04-2017
"Non è che abbiamo sbagliato noi presidi a voler diventare dirigenti manager di una scuola-azienda di vaste dimensioni (altrimenti non ci avrebbero concesso la dirigenza), che non ci lascia il tempo...
Marketing del marchio ANP e sondaggio apodittico
Vincenzo Pascuzzi - 06-10-2016
ANP è sicuramente rappresentativa dei DS, o presidi, come numero di iscritti (50% della categoria), forse un po' meno per la politica sindacale che persegue. Alcuni DS potrebbero aver aderito all'ANP solo in antitesi ad altre sigle. Sicuramente imbarazzante deve essere stato per ANP il recente comportamento - verso una docente contraria alla l. 107 - di un proprio esponente, membro del CNPI e presidente regionale ANP in E.R. Ma non entriamo in dettagli, per il momento.
Chiamata diretta: dalla svolta epocale al rinvio al 2017?
Vincenzo Pascuzzi - 27-07-2016
"Lo stop alla trattativa sulla chiamata diretta ci poteva stare, ma nessuno avrebbe mai immaginato che a 'sfilarsi' sarebbe stato il ministero dell'Istruzione".
Così si risparmia!
Vincenzo Pascuzzi - 13-05-2016
Il bonus merito è un patetico trucco ministeriale e governativo per scavalcare e accantonare indicazioni costituzionali e rinnovo contrattuale, scaricando sui DS incombenze e responsabilità.
Liberare la scuola, il bonus di merito e la guerra tra bande
Vincenzo Pascuzzi - 12-04-2016
È da apprezzare e condividere la recente nota del DS Eugenio Tipaldi che segnala i prevedibilissimi inconvenienti del bonus merito di prossima scadenza e applicazione. Finora non risulta - salvo smentite - nessuna presa di posizione simile.
Invalsi all'attacco, ricatta i presidi, mette in mora il ministro Carrozza
Vincenzo Pascuzzi - 19-08-2013
La miglior difesa è l'attacco, devono aver pensato a Villa Falconieri, sede dell'Invalsi a Frascati. Criticato e messo in cattiva luce per l'iniziativa Vcamp, l'istituto presieduto e gestito da Paolo Sestito e Roberto Ricci ha affidato al suo numero tre (di fatto) il compito di contrattaccare e rompere l'accerchiamento mediatico. Così Daniela Notarbartolo - ricercatrice e collaboratrice dell'Invalsi stesso - ha dovuto impegnare il suo Ferragosto e la vigilia per scrivere un lungo articolo pubblicato poi venerdì 16 agosto su il sussidiario.net.

Vediamo rapidamente alcune parti di questo articolone.
Gelmini e l'assordante vuvuzela del merito
Vincenzo Pascuzzi - 07-12-2010
Ultimamente ha rinunciato ad andare alla Sapienza e al Convitto Nazionale di Roma e ha già dato forfait anticipato al convegno della Provincia di Bologna di venerdì 10 dicembre. Non visita mai, o quasi, le scuole. Teme contestazioni, proteste, forse non si reputa all'altezza di eventuali confronti dialettici estemporanei con docenti e studenti.

La sua riforma dell'università ha provocato il risveglio e la reazione degli studenti. Approvata dalla Camera, tra le proteste di piazza e sui tetti, è ora in lista d'attesa al Senato. Se il governo verrà sfiduciato o costretto alle dimissioni, la riforma salterà.

Perciò per poter vantare un qualche successo e recuperare immagine sta insistendo con il suo "monocratico" progetto per valorizzare il merito. L'annuncio è stato dato il 18 novembre scorso auto-proclamato "giorno storico"! Pochi giorni dopo, a fine novembre, ha anticipato una bozza del progetto in tre pagine. Questa bozza è solo un ballon d'essai? Un cauto sondaggio sulle reazioni di docenti, presidi, sindacati? La ministra cerca consensi tardivi? Non è dato sapere. Gelmini continua a credersi una pifferaia magica mentre soffia nel merito come in una assordante e stonata vuvuzela.
Gelmini. Il generale di Caporetto
Giuseppe Aragno - 27-10-2010
Si faceva la guerra così: mancavano gli elmetti e in prima linea contadini e operai, dietro sacchi di sabbia e filo spinato, portavano berretti di feltro a sghimbescio. Per i mortai degli Asburgo era gran festa e i cecchini andavano a nozze nell'aria appestata di sangue rappreso su marci brandelli di cuoio capelluto e materia celebrale schizzata via coi proiettili e le schegge. Dietro - riparata ma pronta al tiro - la polizia militare tirava addosso a chi, preso dal panico, tentava di darsela a gambe. Di 600mila morti sventurati, 100mila si contarono tra i prigionieri che il governo non volle mai aiutare: un prigioniero è sempre un disertore, urlavano i nazionalisti imboscati e gli eroi da operetta. Vigliacchi i soldati, eroi gli strateghi, quelli morivano al fronte come mosche e questi si preparavano a casa per la guerra futura. E l'intento era buono: chi faceva cannoni s'arricchiva e si poteva sperare di far soldi poi anche con gli elmetti. Prima o poi il generale ministro avrebbe capito che occorreva produrli...
Per lo più delle scuole non c'è ancora la guerra - di qua e di là da Adro ci sono scaramucce - ma ovunque senti ormai l'aria di scontro.
Scuola e razzismo
Stefano Lonzar - 03-06-2009
Dietro alle cosiddette "norme per la sicurezza", in realtà si nasconde un arretramento ed un imbarbarimento della vita in comune, si alimentano sempre più disvalori quali l'egoismo, l'intolleranza, la paura dell'altro, si pongono le condizioni per divisioni, odi, scontri sociali ed interetnici.
Tale ventata reazionaria ha coinvolto, suo malgrado, anche le istituzioni scolastiche. Dapprima con la mozione del leghista Cota a favore dell'istituzione di classi separate per gli alunni stranieri che non parlano l'italiano, poi con la proposta del ministro Gelmini di inserire una quota fissa di alunni stranieri nelle classi, infine, con la vexata quaestio dei presidi-spia.
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