Turchi a Berlino
Dopo il muro, una città multietnica
"Berlino vale un viaggio", dice un famoso detto sulla capitale tedesca. Ed è un viaggio a buon rendere. Non c'è, infatti, una sola Berlino, ma tante città diverse in una. C'è la Berlino storica e la Berlino postmoderna, la Berlino da nottambuli e la Berlino da buongustai, la Berlino culturale e la Berlino multiculturale. "Multiculturale" è una parola in auge nella capitale, dato che più del 12% della popolazione è attualmente costituita da stranieri. Non a caso un canale della radio pubblica di Berlino, l'SFB, si chiama Radio Multikulti. Fondata cinque anni fa, trasmette programmi in varie lingue, con presentatori che parlano sia la loro lingua madre sia il tedesco, e informa sulle iniziative multiculturali in città. Il gruppo straniero più cospicuo è quello turco, che rappresenta un terzo dell'immigrazione complessiva: 135 mila persone, secondo i dati del '98, che fanno di Berlino la sede della più grande comunità turca, al di fuori dei confini nazionali.
Il quartiere dove l'anima meticcia di Berlino è maggiormente evidente è Kreuzberg, la cui popolazione include un terzo di stranieri. Confinante con il centro della città, cioè con il distretto "Mitte", Kreuzberg fu costruito alla fine del secolo scorso, poi distrutto in parte durante la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra, con la costruzione del muro, Kreuzberg diventò una zona emarginata: le strade s'interrompevano all'improvviso, le case erano molto maltenute e gli affitti bassi attiravano gli strati più poveri della popolazione: famiglie numerose, studenti, anziani e stranieri. Si sviluppò, quindi, il cosiddetto "Kreuzberger Mischung" (il miscuglio di Kreuzberg), che diventò un quartiere alternativo, ricco di fermenti culturali e di modi di vita diversi.
I cittadini stranieri alimentano ancora questa vitale diversità. I turchi, numerosissimi, oggi non sono più gli operai arrivati negli anni '60 ma i loro figli e nipoti, molti dei quali, nati a Berlino, lavorano nel commercio o hanno un'attività in proprio.
Per cogliere appieno l'atmosfera di questa realtà multiculturale, bisogna visitare i mercati turchi. Il più famoso è il Türkenmarkt, che si tiene il martedì e venerdì, dalle 10 alle 20, lungo la Maybachuferstrasse (fermata Kottbusser Damm della metropolitana U8): un bazar orientale in trasferta, frequentato da tutta la gente del quartiere. L'altro, il Crellemarkt (mercoledì e sabato, dalle 8 alle 13), si trova in Crellestrasse nel distretto Schöneberg (S1Yorckstr./Großgörschenstr.) ed è meno famoso, ma più "vero".
Un'altra tappa della Berlino multietnica è rappresentata dal cimitero turco-islamico e dalla sua piccola moschea in Columbiadamm 128 a Neukölln, vicino all'aeroporto Tempelhof (bus 104 dalla fermata Boddinstrasse della metropolitana, U8).
Numerose le attività artistiche della comunità, espresse in gruppi teatrali come il Tiyatrom, il Teatro turco a Berlino (Alte Jakobstr. 12, tel. 615 20 20) che offre soprattutto spettacoli musicali per bambini e ragazzi, o il Teatro Kumpanya a Wilmersdorf (Westfälische Str. 24, tel. 893 49 98). Ricca anche l'attività d'informazione: a Berlino si pubblicano ben quattro giornali turchi.
Ma l'aspetto più appariscente della cultura turca, per chi si ferma a Berlino pochi giorni, è probabilmente la tradizione culinaria. Può, in questo senso, essere molto istruttiva una piccola passeggiata nel cuore di Kreuzberg, intorno alla Piazza Kottbusser Tor (omonima fermata dei metrò U8/U12/U15), circondata dagli edifici anni '60, che all'epoca caratterizzavano il centro nuovo e moderno del quartiere (Neues Kreuzberger Zentrum) e che sovrastano anche la confluente Adalbertstrasse. Priva di particolare bellezza architettonica, la piazza ha tuttavia un piccolo mercato permanente, centro della vivace vita multietnica della zona. Tanti i chioschi ("Imbiss") in cui prendere al volo i piatti tipici che, ovviamente, non si esauriscono nel famoso Döner Kebab (sorta di panino riempito con carne affettata via via da un grande spiedone), con insalata e salsa all'aglio. I locali più attrezzati offrono anche altre specialità, come la "Lahmacun", la pizza turca, sottile e piccante, farcita d'insalata e ben accompagnata dall'"Ayran", una bevanda a base di yogurt, un po' acida e molto rinfrescante.
Proprio all'inizio dell'Adalbertstrasse, sotto il "ponte" formato da una casa popolare, sulla sinistra si trova un locale che offre queste "Lahmacun" appena sfornate, mentre in quello sulla destra si trova un'ampia scelta dei tipici pasticcini "Baklava", a base di pasta sfoglia intinta nel miele. Oltre il ponte, al n. 95 dell'Adalbertstrasse, c'è il cortile di una vecchia fabbrica riconvertita a Centro d'incontro; la vetrina lungo la strada dà informazioni, in tedesco e in turco, sulle attività del centro, riservate soprattutto a bambini e ragazzi. L'edificio ospita anche il Kreuzberg Museum, che documenta la storia socio-culturale del quartiere (tel. 25 88 62 33, aperto dal mercoledì alla domenica, dalle 14 alle 18), nonché gli uffici della Comunità turca.
Continuando la passeggiata per la Adalbertstrasse, si susseguono esercizi turchi di vario tipo: banche, agenzie di viaggi, parrucchieri. Per chi non vuole mangiare al volo, sulla destra c'è l'"Hasir", un ristorante turco molto popolare tra gli abitanti del quartiere. Aperto 24 ore su 24, l'"Hasir" offre vari piatti a base di agnello, elemento tipico della cucina turca, a prezzi modesti (Adalbertstr. 10, tel. 614 23 73). Dopo pochi passi, si arriva all'incrocio con la Oranienstrasse. Scenario, negli anni '80, di contestazioni e lotte politiche, la Oranienstrasse oggi presenta una serie di negozi e locali gastronomici di origini diversissime: nel giro di due soli isolati, oltre a vari bar e discoteche, si trovano un ristorante indiano ("Amrit", Oranienstr. 202/203, tel. 612 55 50), uno americano ("Brooklyn N.Y.", Oranienstr. 176, tel. 615 20 14), uno messicano ("Taqueria Florian", Oranienstr. 17, tel. 615 63 17) e da poco anche uno francese ("Bateau Ivre", Oranienstr. 18, tel. 614 036 59). Girando a sinistra verso l'Oranienplatz chi avesse nostalgia di casa può entrare nella libreria Dante Connection (Oranienstr. 165a, tel. 615 76 58), una delle due librerie italiane in città.
In Dresdner Strasse, appena passato il "Gorgonzola Club", che si trova girando dall'Oranienplatz a sinistra (Dresdner Str. 121, tel. 615 64 73), ci si imbatte in un altro ristorante turco, anzi, più precisamente, anatolico: il "Diyar" (Dresdner Str. 9, tel. 615 27 08) che non offre solo i tipici piatti di agnello, ma anche piatti vegetariani. In fondo al locale c'è la zona arredata in modo tradizionale, dove ci si siede sui tappeti, di fronte ai tavolini bassi per il caffè. Mettetevi calzini senza buchi, perché in questa zona bisogna togliersi le scarpe.
Dopo aver esplorato questo "eden" culinario, compreso in un raggio di poco più di 500 m, con qualche passo in più si può raggiungere un altro luogo caratteristico della Berlino culturale, il Künstlerhaus Bethanien, la "casa degli artisti", che ha sede in un ex ospedale nella Mariannenplatz (tel. 616 90 30). (Si arriva girando dalla Adalbertstrasse a destra nella Waldemarstrasse.) Questo grande complesso costruito a metà dell'Ottocento, oggi sotto la tutela dei Beni artistici, ospita varie istituzioni culturali di Kreuzberg: la scuola di musica, l'assessorato per la cultura (Kunstamt), la storica farmacia dell'ospedale trasformata in museo, una sezione della biblioteca comunale, la biblioteca turca Namik-Kemal-Bibliothek (aperta il lunedì e venerdì, dalle 15 alle 19, il martedì e giovedì dalle 13 alle 17, tel. 2588 41 59), e anche un luogo d'incontro per anziani e una piccola mensa.
La scuola di musica (tel. 2588 41 31) offre tutto l'anno concerti di vario genere, il Kunstamt finanzia progetti artistici, dà borse di studio a giovani artisti e mette a loro disposizione alcuni locali dell'edificio. Nei corridoi o nella ex cappella vengono organizzate delle mostre, i vari progetti teatrali trovano qui uno spazio scenico e il parco dietro l'edificio, in estate, ospita una rassegna di cinema all'aperto. Centro di plurime attività culturali e, soprattutto, multiculturali, la "casa" è il cuore del quartiere, luogo-simbolo del "miscuglio" di Kreuzberg e di una convivenza possibile.
http://www.edt.it/comunita/mappamondo/mappa18/18_berlino.shtml
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