- L’individuazione delle nuove sfide che minacciano la sicurezza alimentare mondiale in termini di domanda e di offerta, di politiche e struttura del mercato.
- Una migliore comprensione del legame esistente fra sicurezza alimentare, cambiamento climatico e bioenergia.
- L’identificazione di un processo che porti a interventi a livello istituzionale affinché negli accordi internazionali sul clima e sulla bioenergia vengano integrate misure di salvaguardia della sicurezza alimentare.
- Discussione e adozione di politiche, strategie e programmi volti a garantire la sicurezza alimentare mondiale, in particolare di misure per fronteggiare il rialzo dei prezzi alimentari.
- Dichiarazione finale su “Sicurezza alimentare mondiale e azioni necessarie”.
http://www.fao.org/newsroom/it/
Roma, 28 maggio 2008 - L’imminente Conferenza ad alto livello sulla sicurezza alimentare mondiale (Roma 3-5 giugno) offre un’opportunità storica di rilanciare la lotta contro fame e povertà ed incrementare la produzione agricola nei paesi in via di sviluppo.
In uno dei documenti programmatici della conferenza, la FAO esorta la comunità internazionale a prendere azioni immediate per affrontare il problema della fame e della malnutrizione, del rialzo dei prezzi alimentari, della scarsità di terra ed acqua, del cambiamento climatico, della produzione di biocombustibili e della crescita della popolazione.
“La drammatica situazione alimentare mondiale evidenzia il fragile equilibrio tra disponibilità mondiale di cibo e fabbisogno della popolazione, e che gli impegni presi in passato per accelerare il cammino verso un mondo senza fame non sono ancora stati realizzati”, ha affermato il Direttore Generale della FAO Jacques Diouf.
“In considerazione del grave squilibrio tra offerta e domanda alimentare mondiale, i mercati cerealicoli potrebbero non riguadagnare stabilità nel breve periodo. I prezzi potrebbero calare, ma con tutta probabilità non torneranno ai bassi livelli passati. Noi speriamo che i leader mondiali che converranno a Roma per il summit adotteranno le misure urgenti necessarie per potenziare la produzione agricola, specialmente nei paesi più colpiti, ed allo stesso tempo proteggere le popolazioni povere dagli effetti negativi dei prezzi alti delle derrate”, ha aggiunto Diouf.
Ancora una situazione di volatilità
I mercati di molte derrate alimentari continuano ad essere in tensione nonostante gli aumenti di produzione, afferma la FAO, che fa notare che ci vorrà tempo per ricostituire le scorte al loro minimo storico. “Ancora per alcune stagioni si potranno verificare brusche impennate dei prezzi ed è prevedibile che in conseguenza di eventi imprevisti continui una situazione di volatilità”, secondo il rapporto FAO “Soaring food prices:facts, perspectives, impacts and actions required” (in inglese).
Molti paesi a causa dell’aumento consistente dei prezzi sia dei generi alimentari che dei combustibili vedono minacciata la propria stabilità macroeconomica e la crescita generale. I consumatori poveri dei centri urbani e i produttori di generi non alimentari delle zone rurali, che spendono una considerevole parte del proprio reddito per l’acquisto del cibo, saranno i più penalizzati.
Il rapporto elenca 22 paesi particolarmente vulnerabili a causa dell’alta percentuale di fame cronica tra la popolazione (oltre il 30 per cento) e del fatto che sono anche importatori netti di cibo e di energia. Particolarmente colpiti paesi quali l’Eritrea, il Niger, le isole Comore, Haiti e la Liberia.
Un aumento dei prezzi a livello nazionale anche percentualmente modesto (10/20 per cento) può avere un immediato effetto negativo sulle famiglie più povere che spendono una larga parte del proprio reddito per il cibo. Le stime della FAO indicano che nel periodo 2002-2004 il numero delle persone sottonutrite era di 862 milioni, 830 milioni dei quali nei paesi in via di sviluppo.
L’approccio del “doppio binario”
Con l’attuale situazione di prezzi alimentari sostenuti, fornire assistenza d’emergenza alle popolazioni più povere e denutrite ed al tempo stesso rilanciare l’agricoltura e rafforzare le comunità rurali sono entrambi elementi chiave, secondo la FAO, per ridurre la fame e far migliorare la situazione alimentare mondiale.
Proteggere i più vulnerabili sia nelle aree rurali che in quelle urbane richiederà una distribuzione mirata di cibo, sussidi alimentari e trasferimento di denaro, come pure programmi nutrizionali, ad esempio i pasti scolastici. Il rafforzamento delle protezioni sociali è particolarmente importante per i gruppi più vulnerabili, bambini, donne incinte ed anziani.
Le misure di protezione
Come risposta di breve periodo, occorre incrementare urgentemente la produzione alimentare locale. Gli interventi dovrebbero includere la distribuzione ai piccoli contadini di sementi, fertilizzanti, mangimi animali ed altri fattori produttivi mediante buoni o sovvenzioni. Se realizzato in modo efficace un programma di questo tipo farà aumentare l’offerta nei paesi poveri e di conseguenza la disponibilità di cibo, farà incrementare il reddito dei piccoli produttori e ridurre gli aumenti dei prezzi a livello di mercati locali. La FAO ha chiesto 1,7 miliardi di dollari per fornire ai paesi a basso reddito con deficit alimentare sementi, fertilizzanti ed altri fattori produttivi per incrementare la produzione.
Il 17 dicembre dello scorso anno il Direttore Generale della FAO, Jacques Diouf, ha annunciato l’erogazione di 17 milioni di dollari da parte della FAO, dalla proprie risorse, per dare l’avvio a questa iniziativa.
Nel documento si sottolinea come prezzi alimentari sostenuti rappresentino un’ eccellente opportunità per incrementare gli investimenti nel settore agricolo, sia pubblici che privati, per dare impulso alla produzione. In questo contesto si auspicano maggiori investimenti in aree troppo a lungo trascurate come la ricerca agricola, la divulgazione e le infrastrutture, soprattutto per dare assistenza agli agricoltori poveri che vivono in terre marginali e non hanno accesso alla terra ed alla risorse idriche. I contadini poveri dovrebbero avere maggiore accesso ai fattori produttivi, soprattutto alla terra ed all’acqua.
Le misure commerciali
Il rapporto fa notare che le misure commerciali unilaterali, prese dai paesi per garantire la disponibilità di cibo a livello nazionale, possono esacerbare l’instabilità dei mercati e avere conseguenze sulla sicurezza alimentare in altri paesi. Da questo punto di vista è importante coordinare le politiche. La produzione e le politiche commerciali riguardanti i biocarburanti dovrebbero anch’esse essere riviste alla luce dei loro effetti sui mercati alimentari internazionali e dunque sulla sicurezza alimentare, specialmente nei paesi più vulnerabili. È di vitale importanza che le decisione che si prendono e le politiche che si applicano tengano sempre presente la sicurezza alimentare mondiale.
“Questo è un momento storico unico: per la prima volta in 25 anni vi è un incentivo fondamentale – i prezzi alti dei generi alimentari – per dare impulso al settore agricolo”, ha affermato Jacques Diouf. “I governi con l’appoggio dei loro partner internazionali, devono adesso impegnarsi con i necessari investimenti pubblici e creare un ambiente favorevole capace di attrarre gli investimenti privati, garantendo nel contempo che i più vulnerabili siano protetti dalla fame”.
Il vertice di giugno sulla sicurezza alimentare offrirà un forum irripetibile ai leader mondiali di adottare politiche, strategie e programmi necessari per superare le sfide che si frappongono alla sicurezza alimentare mondiale. Molti capi di stato e di governo hanno già confermato la loro partecipazione al vertice, al quale parteciperà anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, i responnsabili di molte organizzazioni delle Nazioni Unite e delle istituzioni di Bretton Woods.