"No al reato di clandestinità" Ora anche l'Onu critica l'Italia
Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani attacca il governo: «Basta con atteggiamenti xenofobi» GINEVRA
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Louise Arbour ha stigmatizato oggi la «recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale» ed i recenti attacchi contro i Rom.
La Arbour, intervenuta al Consiglio dell’Onu sui diritti umani riunito in sessione a Ginevra, ha affermato che «in Europa, le politiche repressive, così come gli atteggiamenti xenofobi e intolleranti, contro l’immigrazione irregolare e minoranze indesiderate, sono una seria preoccupazione». «Esempi di queste politiche ed atteggiamenti sono rappresentati dalla recente decisione del governo italiano di rendere reato l’immigrazione illegale e dai recenti attacchi contro i campi rom a Napoli e Milano», ha affermato Arbour.
La delegazione italiana ha immediatamente preso la parola per esprimere «stupore» per il riferimento alla situazione in Italia, un Paese da sempre in prima linea nella battaglia contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza, ha affermato l’ambasciatore Giovanni Caracciolo di Vietri. La delegazione italiana ha inoltre precisato che l’Italia non ha ancora introdotto il reato di immigrazione clandestina, reato che peraltro già hanno molti altri Paesi europei e non-europei, e che il relativo progetto di legge deve essere ancora esaminato dal parlamento. L’obiettivo della norma sarebbe in ogni caso quello di contrastare il fenomeno dell’ immigrazione clandestina e non avrebbe alcun legame con atteggiamenti xenofobi.
Riguardo agli attacchi contro i campi Rom, la delegazione italiana ha sottolineato che tutte le autorità e i partiti hanno condannato tali fatti e che i responsabili saranno perseguiti secondo la legge. Nel suo intervento - pronunciato in occasione dell’avvio dei lavori dell’ottava sessione del Consiglio, riunito fino al 18 giugno - Arbour aveva evocato anche i recenti attacchi contro gli stranieri in Africa del Sud, che hanno «scioccato e continuano a suscitare allarme presso la comunità internazionale». L’Alto commissario aveva inoltre espresso particolare preoccupazione per il «disastro umanitario e dei diritti umani» in Somalia e per gli ostacoli agli aiuti in favore delle vittime del ciclone in Birmania. Arbour a fine mese lascerà l’incarico di Alto commissario al termine di un mandato di quattro anni.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200806articoli/33370girata.asp
|