Approvata di misura una risoluzione presentata da quattro gruppi Per l'Europarlamento è sbagliato non valutare caso per caso
Immigrazione, Strasburgo all'Italia "No alle espulsioni collettive" A Lussemburgo i ministri della Unione aprono alla Libia
STRASBURGO - Immigrazione, richiamo dell'Europarlamento all'Italia. Con un margine di un solo voto l'assemblea di Strasburgo contesta al nostro paese la pratica delle espulsioni collettive messe in atto a Lampedusa. La risoluzione d'urgenza sui diritti umani presentata da quattro gruppi parlamentari, Partito Socialista Europeo (Pse), Verdi, Liberali (Adle) e Sinistra Unitaria Europea (Gue), è stata infatti adottata di misura, con 51 voti favorevoli contro 50.
Nel mirino degli europarlamentari il principio dell'espulsione degli immigrati, senza una valutazione caso per caso delle richieste di asilo, e il loro rimpatrio in Libia, un paese che ancora non offre sufficienti garanzie di rispetto dei diritti. La risoluzione invita anche la Commissione Europea a sorvegliare sul rispetto del diritto d'asilo riaffermando la necessità di una vera politica europea sull'immigrazione e sull'asilo.
"La decisione del Parlamento Europeo rappresenta un'esplicita condanna dell'Europa alle scelte del governo italiano materia di immigrazione", ha commentato in una nota diffusa a margine della votazione Giusto Catania, eurodeputato di Rifondazione Comunista. "Un attacco scorretto e falso al governo italiano utilizzando come strumento l'immigrazione clandestina" è invece la reazione dell'onorevole Stefano Zappalà (Ppe), vicepresidente della commissione Libertà e Giustizia dell'Europarlamento.
Intanto, in Lussemburgo, i ministri della giustizia e degli interni dell'Ue si sono detti favorevoli a "sviluppare la cooperazione con la Libia e con altri paesi del Maghreb per frenare i flussi migratori clandestini". Lo ha detto il ministro dell'immigrazione lussemburghese, e presidente di turno dell'Ue, Nicolas Schmit, al termine dei lavori del Consiglio.
(14 aprile 2005)
|