DICHIARAZIONI D’IMPEGNO
PER UN’INFORMAZIONE A COLORI
Noi, operatori dell’informazione, di fronte al moltiplicarsi di situazioni e gesti d’intolleranza e alla crescente diffusione di stereotipi xenofobi, avvertiamo la grande responsabilità dei media- ed in particolare del servizio radio televisivo pubblico- come strumenti dieducazione alla comunicazione, alla conoscenza reciproca ed alla convivenza civile, inun’Italia ormai stabilmente ed irreversibilmente multiculturale.
Per questo proponiamo ad operatori e giornalisti alcuni criteri-guida, che per noi costitui-scono impegni deontologici irrinunciabili, in materia di immigrazione e relazioniinterculturali.
1.Combattere gli stereotipi dell’informazione sull’immigrazione e sul Sud del mondo,considerando i cittadini stranieri come persone, evitando – anche nel linguaggio- luoghicomuni, imprecisioni, generalizzazioni e definizioni comunemente accettate ma spesso of-fensive, ed applicando anche nei loro confronti il rispetto e le cautele dovute a tutte lepersone nell’uso delle immagini e dei nomi e nella tutela della privacy.
2.Tenere sempre presente, sia negli approfondimenti di attualità che nell’informazionequotidiana, la complessità dei percorsi migratori sia regolari che irregolari, le loro cause,i progetti di vita che comportano, la loro valenza non solo di dramma e sradicamento maanche di sfida ed avvicinamento planetario.
3. Non confinare l’immigrazione nella cronaca nera e, anche quando si tratta di situazioni o episodi di emarginazione e/o devianza, identificarne sempre contesti, responsabilitàed eventualmente controtendenze, evitando di riproporre il nesso automatico tra immigrazione, ordine pubblico e bisogno di sicurezza.
4. Valorizzare, con attenzione documentata, rispettosa e non puramente folklorica, le radici e gli specifici patrimoni culturali degli stranieri, le caratteristiche e la storia delle società di origine, le potenzialità di arricchimento della nostra società e di nascita, specialmente fra i giovani, di nuovi mix culturali ed artistici, i luoghi – a partire dalla scuola- dipossibile confronto e crescita interculturale.
5. Denunciare sistematicamente gli atti di discriminazione e razzismo, sia sociale cheistituzionale, combattendo l’idea secondo la denuncia enfatizzerebbe e moltiplicherebbe l’intolleranza, ed evitando l’atteggiamento giustificazionista che stabilisce un nesso causale fra la xenofobia, diffusa od organizzata, violenta o endemica, ed i problemi creatidalla presenza degli immigrati.
6. Allargare gli spazi di inchiesta sociale, i servizi e le storie di vita per contrastare lacrescente invisibilità degli stranieri, creando curiosità e comunicazione, valorizzando illoro contributo economico e lavorativo, e suggerendo, a partire dall’analogia fra i problemi sociali vissuti da loro e da parti consistenti della società italiana, possibili risposteunificanti, egualitarie e solidali.
7. Favorire l’accesso dei cittadini stranieri ai mezzi di informazione, sia come fruitori(evitando quindi gergalismi e linguaggi iniziatici), sia come narratori di sé stessi e testimoni sociali, sia infine come operatori, giornalisti, artisti e intellettuali, non confinati allo specifico dell’immigrazione.
8. Allargare, in particolare nelle trasmissioni regionali e nelle reti radiofoniche, gli spazidi accesso parzialmente o totalmente autogestito dalle comunità, culture e religioni minoritarie, anche nelle rispettive lingue o in forma plurilinguistica, eventualmente associando forma diverse di linguaggio - parlato, musicale, visuale - in modo da avvicinare edinteressare anche lo spettatore italiano all’espressività complessiva delle altre culture.
(Dichiarazione promossa dalle associazioni Senza confine e Villaggio globale e dallaredazione Nonosolonero. La creazione dell’incontro”Immigrato alza la voce!” è sotto-scritta tra i primi da Lilli Gruber, Mariolina Sattanino, Fausto Spegal, Nicola Garribba,Maria de Lourdes Jesus, Claudia Origlia, Massimo Ghirelli, Giuseppe Giulietti)
This document is a declaration by media operators who listed possible instruments whichwould lead to better educational practices within the field of Communication. In particular,the subscribers showed concern about the increase of racist stereotypes among mediaoperators.
In 1993, Massimo Ghirelli, promoted the meeting “Immigrato alza la voce!” (Immigrant raise your voice). Themeeting also involved two Italian television programs: “Nonsolonero” and “Abbonato alza la voce”. The aim was toestablish a more positive practices towards immigrants in Italian media world.
Journalists of RAI (Radio TelevisioneItaliana) subscribed to the code but has since not received any wider acceptance.
The document is a declaration of intent and offers a list of guidelines for a good behaviour of journalists and mediaoperators.
Subscribers:Associations:Senzaconfine AssociationVillaggio Globale AssociationJournalists:Lilli Gruber, Mariolina Sattanino, Fausto Spegal, Nicola Garribba, Maria de Lourdes Jesus, Massimo Girelli, Giuseppe Giulietti
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