E' la polizia che li prende di mira
secondo il ministro Pisanu in certe regioni il 50% dei reati sarebbe commesso da immigrati clandestini
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«E' la polizia che li prende di mira»
Per il sociologo Palidda i dati confermano solo la repressione contro i migranti
LUCA FAZIO



MILANO
Cambiano i governi e cambiano i ministri degli interni, ma all'occorrenza le statistiche sono le stesse: gli stranieri commetterebbero sempre più reati. A Pisanu, paradossalmente, certi numeri oggi servono per sponsorizzare i centri di permanenza temporanea (dove vengono imprigionate persone che non hanno commesso reati, quindi non delinquenti). Quello che il ministro non dice è che, statisticamente, la maggioranza dei reati commessi dagli stranieri è contro l'economia (furti, piccolo spaccio, frodi) mentre i delitti contro la persona (quelli più gravi) sono quasi un'esclusiva dei delinquenti nostrani. Ma anche i numeri assoluti, che di per sé significano poco, si possono leggere al contrario, come fa Salvatore Palidda, sociologo esperto di polizie che da anni lavora sui temi della sicurezza urbana.

Allora, secondo il ministro Pisanu in certe regioni il 50% dei reati sarebbe commesso da immigrati clandestini

Ma sono i soliti dati. Al limite, la lettura che ne fa il ministro corrisponde semplicemente a quella che è l'azione della polizia: significa che le forze dell'ordine come preda scelgono l'immigrato, che è anche più facile. Arrestano più stranieri perché prendono di mira loro, è semplice. Funziona così, e non da oggi: lo dimostrano tutti gli studi classici della criminologia, negli Stati Uniti, fin dagli anni `20, succedeva - e succede - esattamente la stessa cosa.

Dunque non c'è nesso tra «clandestinità» e devianza?

Innanzitutto devono dimostrare che delinquono soprattutto gli immigrati cosiddetti clandestini. Io dico che non è vero, semplicemente perché nessuno ha ancora dimostrato se le persone transitate in carcere abbiano mai avuto o meno il permesso di soggiorno. Dati incrociati oggettivi non ce ne sono, semplicemente perché da noi gli uffici statistici non funzionano. In ogni caso, e questo dovrebbe saperlo anche Pisanu, è risaputo che i criminali veri non hanno certo bisogno del permesso di soggiorno: di solito se lo comprano.

Però l'uso delle statistiche continua a legittimare le derive sicuritarie.

Questo rilancio della criminalizzazione della popolazione immigrata è assolutamente inconsistente e non corrisponde alla realtà: tutti i dati statistici dimostrano che a fronte di una crescita della popolazione dovuta all'arrivo degli immigrati non c'è stato alcun aumento dei reati commessi. E in ogni caso variazioni di questo tipo non si calcolano da un anno all'altro, sono statistiche che si valutano su un decennio. Sono le solite stupidaggini.

Eppure, puntualmente, anche in assenza di crimini cruenti, dalla politica ascoltiamo il solito discorso repressivo.

Forse il ministro Pisanu, o qualcuno del suo governo, sta solamente cercando di guadagnare facili consensi presso l'opinione pubblica. Qualche volta ha funzionato, ma questa volta significa che sono messi piuttosto male.



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