francesco di lorenzo - anno scolastico 2014-2015
Francesco di Lorenzo - 08-08-2015
Tra un ministero menefreghista ed essenzialmente incompetente e sindacati che da parecchio coltivano orticelli inutili, non potevamo aspettarci altro. E, puntualmente, quello che Fuoriregistro aveva previsto è sotto gli occhi di tutti: il caos completo. Mentre passa in secondo piano la sensazione che provano alcune categorie di lavoratori della scuola che si sentono impotenti, defraudati di ciò che per un essere umano conta più di ogni altra cosa, la dignità. Dopo vent'anni, la legge è del 1996, è stata finalmente pubblicata l'anagrafe dell'edilizia scolastica. In Italia tutto diventa difficile, anche la trasmissione dei dati da parte dei Comuni. Quale il motivo di tanto ritardo? Forse negligenza, forse inefficienza o ... altro. Chissà? Naturalmente sia il ministro Giannini, sia il sottosegretario Faraone si sono abbondantemente autoincensati senza nessun motivo valido...
Francesco di Lorenzo - 11-07-2015
È indubbio che ci sia qualche cosa da chiarire, anche tra chi si oppone giustamente alla Buonascuola. In giro c'è un po' di nebbia e confusione, come minimo. E in tutto ciò emerge addirittura chi si diverte a confondere le idee facendo il gioco sporco. Infatti, su un giornale online si chiede esplicitamente di togliere dal decreto legge sulla scuola il riferimento alla teoria del gender (così chiamata), perché in contrasto con i valori della famiglia e perché, secondo i sostenitori, non avrebbe nessun legame con la scuola. Come dire che una delle poche cose buone della riforma viene strumentalizzata o tendenzialmente mandata al macero, col risultato di rendere ancor più torbide le acque. In che modo? Chiamando fascisti quelli che sono d'accordo e che l'appoggiano. La qual cosa è veramente il massimo. Ora, che Renzi stia vendendo aria fritta è sotto gli occhi di tutti. Ma che si mistifichino le cose, alzando polveroni inutili, è da criminali e non giova praticamente a nessuno.
Francesco di Lorenzo - 27-06-2015
Il macth si è concluso: 159 sì, contro 112 no. Con la fiducia del governo, la Buonascuola è passata al Senato. Ed ora sono 'fatti' nostri. Che purtroppo incideranno nella vita di tutti. La bagarre che si è scatenata al Senato, portata avanti dagli esponenti dei Cinque Stelle, si è unita alle dichiarazioni dei sindacati (tutti o quasi) che hanno annunciato il proseguimento della battaglia: Renzi non pensi di aver vinto la guerra, dicono in coro. Staremo a vedere quali strategie hanno in mente. Oltre la Buonascuola, ora c'è da prendere in considerazione la 'buona università'. E anche qui le cose non vanno per il meglio. La scelta di privilegiare e finanziare pochi poli universitari, così come è trapelato, non sembra avere un buon riscontro. Si contesta inoltre il sistema delle assunzioni, una sorta di 'jobs act ' relativo al mondo accademico, che non va giù a nessuno. E pensare che precisamente 48 anni fa, era il 26 giugno, moriva don Lorenzo Milani. Verrebbe voglia, per chi ha amato le sue idee, di osservare un minuto di silenzio, in modo autonomo, unilaterale, senza enfasi, per ricordare il suo lavoro. La sua, vera, 'buonascuola', resterà nel cuore e nelle idee di chi lo ha amato.

Francesco di Lorenzo - 20-06-2015
Con il prossimo anno scolastico, il caos è assicurato. È questo uno dei titoli più gettonati nell'ultima settimana. Lo si ritrova più o meno uguale, o con poche variazioni, in tutte le informazioni riguardanti la scuola. Tutti sono sul piede di guerra con tutti. Minacce e sensazioni non ben definite si aggirano e si notano con sempre più evidenza. Qualche associazione di dirigenti scrive al ministro che continuando così si mette a rischio l'anno scolastico. E se fosse proprio questa la soluzione? Chiudere per un anno la scuola? Naturalmente è uno scherzo e un paradosso, ma stiamo attenti, ormai tra annunci e smentite, il paradosso non solo è incombente, ma è diventato una costante.
Francesco di Lorenzo - 13-06-2015
Un ministro dell'Istruzione letteralmente scomparso, incidenti di percorso per il Ddl in commissione al Senato, sciopero degli scrutini, richiesta di avviare subito le immissioni in ruolo dei precari, di rimandare l'altra parte della riforma a settembre e il rischio che tutto possa slittare di un anno, sono solo alcuni dei temi sul tappeto. Come dire, niente di nuovo sotto il sole. La confusione c'è, è innegabile, e non si capisce come andrà a finire. Oppure si sa, ma si fa finta di non saperlo. La mancanza totale nella 'riforma' di riferimenti alle metodologie e alla didattica dell'insegnamento è preoccupante. Forse ci siamo persi qualcosa e ci sarà un seguito, forse queste son cose che non interessano i proponenti? Non si sa. Fatto sta che tra i proponenti c'è il presidente Renzi che sulle questioni inerenti ai rapporti interpersonali è un'autorità. Il suo 'stai sereno, Enrico!', ce lo ricordiamo tutti. E ne dovremmo trarre le dovute conseguenze.
Francesco di Lorenzo - 06-06-2015
Che dovessimo farci aiutare da Berlusconi per contrastare il proseguimento della Buonascuola, è proprio un'ironia della sorte unita ad uno scherzo del destino. Evidentemente per arrivare a tanto, siamo messi proprio male. Si legge, infatti, che il resuscitato Cavaliere, per rientrare nel gioco politico, sia in trattative con l'opposizione democratica e che sia disposto a dare una mano sia sulla riforma della scuola che su quella del Senato. Roba da non crederci. Un ispiratore dell'affossamento della scuola italiana che ora cerca di aiutarla ad essere più credibile e ispirata. I tempi sono bui, direbbe qualcuno. Ma talmente bui che sempre più famiglie scelgono la 'homeschooling', che se nella traduzione letterale diventa 'istruzione parentale', nella pratica è la scuola fatta in casa, cioè i bambini che imparano tra le mura domestiche. Intanto il tormentone sui compiti per le vacanze sì/no è arrivato puntuale, come tutte le cose di stagione.
Francesco di Lorenzo - 30-05-2015
In Italia i giovani 'Neet', cioè non occupati né iscritti a scuola o in apprendistato, sono il 26,09% degli under 30. Nel confronto internazionale con i paesi della nostra area, deteniamo il quarto posto tra i dati più elevati. Prima della crisi del 2008, comunque, la percentuale era del 19%. E non è una gran consolazione. Per abbandoni scolastici siamo ancora al secondo posto tra i paesi europei per percentuale più alta. E in Sicilia le iscrizioni all'università negli ultimi dieci anni sono diminuite del 50%. Non tutto è perduto, però, se alla fine si può sempre imparare a fare il contadino. Il corso sostenuto dal Ministero del lavoro e coordinato dal Chiantiform è nato con il preciso intento di far riprendere la scuola ad un gruppo di ragazzi che l'avevano abbandonata...
Francesco di Lorenzo - 23-05-2015
Potrebbe essere lo slogan augurale, per la scuola, in questi ultimi giorni di maggio. Come sappiamo la buona scuola è passata alla Camera e, tra oppositori e sostenitori, le posizioni sono rimaste più o meno le stesse. Solo tendenzialmente sono usciti di più allo scoperto i sostenitori: chi perché ha pensato che le critiche al testo originale erano state prese in considerazione, chi perché nel frattempo ha cambiato idea
Intanto, abbiamo appreso da un quotidiano nazionale il nome di colui che ha dato il titolo alla riforma: la buona scuola, si chiama così su suggerimento di Marco Lodoli, docente e scrittore romano di una certa fama. Anche in Francia la riforma della scuola media è stata osteggiata da intellettuali e professori. In pratica, i colleghi d'oltralpe, come noi, si sentono sottopagati e poco considerati. E a Carrara gli studenti della locale Accademia delle Belle Arti hanno inscenato una protesta contro l'ulteriore taglio dei finanziamenti alla didattica. Ecco quello che proprio non va giù, dire di essere a favore della ricerca e per la qualità e, nello stesso tempo, far morire (senza una lacrima) le espressioni più alte che le incarnano.
Francesco di Lorenzo - 16-05-2015
Le prove Invalsi si sono svolte in modo quasi regolare. Nonostante le proteste che si sono susseguite continuamente e le richieste di modifica delle prove, il Miur è andato avanti senza soste e senza tentennamenti. Che è un po' come dire, sì, vi facciamo protestare, ma alla fine tutti zitti, le prove si fanno lo stesso, e per di più come vogliamo noi. Non sembra che qualcuno, tra i buoni e tra i cattivi, si sia svegliato tardi? Non sembra che bisognava essere molto più decisi quando si smantellavano sotto gli occhi di tutti le riforme veramente importanti del nostro sistema scolastico? Quando ad esempio si distruggeva il modulo nella scuola elementare in nome di una pedagogia antiquata e senza senso?
Forse alla fine non ci sarà più bisogno di istituire la giornata dell'orgoglio prof.
Francesco di Lorenzo - 09-05-2015
Il titolo di uno dei giornali più letti in Italia ci riporta con i piedi per terra e ci fa capire qual è l'esatta percezione e la considerazione di cui godono i docenti: la giornata del 5 maggio si sta 'trattando sui premi agli insegnanti'. Detta così, senza come né perché, c'è tutta l'idea nemmeno un po' ironica del tentativo di svilire la protesta contenuta nello sciopero, come se fosse servito a trattare, cioè a sedersi ad un tavolo. Altro titolo è: 'Renzi ci vuole ignoranti': che sia più semplice avere a che fare con un popolo di incolti è lapalissiano, però, non sempre chiarissimo a tutti. Intanto, ad oggi, i risultati delle elezioni per il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione ancora non si sanno. Non è che sia stato il ploff dei sindacati tradizionali e l'affermazione dei sindacati di base a far inceppare le cose?
Francesco di Lorenzo - 02-05-2015
Alla fine la qualità salta gli occhi e la 'buona scuola' si sgonfia dall'interno. Sono gli stessi deputati che fanno parte del Comitato per la legislazione della Camera a mettere in discussione tutto l'impianto della riforma. Praticamente in quasi tutti i punti la legge non tiene conto di quello che c'è già, o lo contraddice, poi si contraddice essa stessa. Insomma non è stata scritta da grandi esperti, e quella delle audizioni era una bufala, altrimenti tutti i distinguo e le proposte presentate da associazioni e enti avrebbero evitato un tale brutta figura. Certo che se nella civilissima Francia, una direttrice ha vietato l'entrata in classe di una ragazza musulmana rea di avere indossato una gonna troppo lunga, immaginiamo, nella buona scuola ,dirigenti che la mattina con il metro in mano, sono tutti lì a controllare centimetri secondo una lunghezza stabilita inderogabilmente da loro stessi.
Francesco di Lorenzo - 25-04-2015
Così, anche la presentazione dell'anagrafe dell'edilizia scolastica è slittata a data da destinarsi. Doveva esserci per il 22 aprile, lo aveva annunciato il sottosegretario Faraone con grande enfasi, ma non aveva specificato l'anno. A parte lo scherzo, ormai neanche le morti e le tragedie degli studenti che sono la diretta conseguenza dell'insicurezza dei nostri edifici scolastici servono a far rispettare gli impegni. È davvero inammissibile giocare in questo modo barbaro (forse anche crudele) con le vite dei ragazzi che ogni giorno entrano nelle nostre scuole, e tutto ciò per continuare con una linea di annunci e propaganda che non ha nulla dietro di sé. Che almeno su alcune questioni cruciali e delicate si rispettino gli impegnipresi. Anche perché, per altri tipi di scadenze, tempo e risorse si trovano in abbondanza. Sì, perché nonostante gli impegni (?), il ministro ha trovato il modo di firmare il decreto che assegna i contributi alle scuole paritarie per il 2015.
Francesco di Lorenzo - 17-04-2015
Mentre la nostra pedagogia istituzionale si riempie la bocca di parole alate come 'inclusione', i dati ci forniscono materia reale per affermare che non siamo neanche transitati per l'integrazione. Per chi se lo fosse dimenticato, le nostre circolari ci informano che siamo tutti impegnati, quotidianamente, nella fase dell'inclusione, saltando furbescamente di informarci che abbiamo fallito con l'integrazione. Ma ci possiamo rifare. Ricordiamo intanto che nel 2002, dopo un terremoto che fece crollare letteralmente una scuola materna costruita male in Molise, il Ministro Moratti ordinò all'allora commissario Bertolaso, il censimento di tutte le strutture scolastiche a rischio presenti sul territorio delle penisola. E trovò 'anche mezzo miliardo di euro (una nuova tassa sulle sigarette) per finanziare la messa in sicurezza di quelle più disastrate. Ma in consiglio dei ministri quel mezzo miliardo verrà dirottato alle regioni che devono finanziare i bilanci della sanità in fallimento.
Francesco di Lorenzo - 11-04-2015
E siamo al delirio. Mentre i tempi per il DDL sulla scuola sono talmente stretti e risicati che il rischio di slittamento è quasi una realtà, il ministro Giannini si affanna a dire in televisione che sta andando tutto bene per quanto riguarda le audizioni. Ma come? Se quasi tutte le associazioni ascoltate hanno espresso pubblicamente dure critiche e massicce perplessità su tutti i singoli aspetti del provvedimento, come si fa a dire con una faccia tosta unica che non ci sono problemi? Paradossalmente, a conti fatti, era più facile convincere un vecchio democristiano della prima repubblica sulla necessità della scuola pubblica, che un politico attuale del PD. Eppure di scuola c'è sempre più bisogno. E se fosse una 'bella scuola' sarebbe meglio per tutti. Anche perché le notizie ci dicono che nel mondo la scuola è sempre più sotto attacco.
Francesco di Lorenzo - 28-03-2015
Il ministro del lavoro Poletti dice che tre mesi di vacanze scolastiche sono troppi e il ministro dell'istruzione Giannini, scavalcata di netto e senza ritegno, cerca di metterci una pezza rispondendo altro o comunque tergiversando non nel merito. Sulla scuola siamo a questo punto: assolutamente nessuna differenza con i peggiori governi del passato, con l'aggravante che questi hanno provato ad illudere, riuscendoci, una platea vastissima di persone. E la 'bruttascuola' prospettata da Renzi, con le sue derive e suoi passi nel vuoto, non ha proprio queste caratteristiche di scuola solida che metta in guardia i giovani dalle dipendenze, da tutte le dipendenze, anche da quelle legate ai social come FB ...
Francesco di Lorenzo - 21-03-2015
Si sta delineando una scuola senza anima, anticostituzionale, che svende le conquiste faticosamente raggiunte e che, alle vere innovazioni preferisce la rincorsa a sogni di natura aziendalistica che non solo non stanno nel nostro DNA ma che ci porteranno di certo al fallimento totale. Nell'attesa leggiamo che la Commissione Libertà civili e affari interni dell'Europarlamento ci ammonisce: "L'Italia ha una lunga tradizione nel ridurre i finanziamenti alla scuola ed è questa forse una delle ragioni degli scarsi risultati degli studenti italiani nei test internazionali. L'Italia dovrebbe ribaltare questa tendenza, tenendo conto che l'istruzione è cruciale per essere competitivi nell'economia globale". Ora, ditemi se negli ultimi vent'anni, i nove ministri della pubblica istruzione che si sono succeduti non hanno detto testualmente, in discorsi ufficiali, lo stesso ...
Francesco di Lorenzo - 14-03-2015
Poiché la buona scuola per ora è solo un disegno fatto con la matita e quindi cancellabile, e poiché troppe volte negli ultimi anni le riforme della scuola (tra epocali e non), dopo gli iniziali annunci enfatici hanno lasciato durante il loro percorso solo macerie, un po' di cautela ad entrare nei particolari non sarebbe da scartare. Naturalmente non si possono tacere, se non le contraddizioni, almeno le confusioni. Un esempio? Tra gli studenti, un sondaggio rivela che il 57% di loro non conosce il provvedimento. Evidentemente, qualcosa non funziona, non solo negli atenei italiani, ma anche in ciò che avviene prima e cioè nella scuola secondaria, come minimo. E lo scarso peso delle Università Italiane nel mondo lo dimostra.
Francesco di Lorenzo - 06-03-2015
Sulla scuola il parolaio non si è smentito. Ha parlato a vuoto. Il bello è che fa anche l'offeso. Con un infantilismo senza limiti, ha dato la colpa a chi lo ha sempre criticato di usare troppo l'arma del decreto. Ora, guarda un po', proprio sulla scuola vuol far contenti i suoi detrattori abituali, per cui rimanda tutto alle calende greche del disegno di legge. E addio ai suonatori. In qualsiasi altro contesto una giustificazione così meschina andrebbe subito smascherata, o quantomeno chiarita. Ma quanti saranno in grado di farla - organizzarla a portarla avanti - questa benedetta protesta? Si accettano scommesse. Anche su quanto ancora passerà prima che il parolaio venga smascherato. Dobbiamo ammettere che qui da noi, tutti fanno di tutto per demolire un visione positiva della scuola.
Francesco di Lorenzo - 28-02-2015
In attesa che il governo italiano sveli il mistero glorioso della 'buona scuola', ci fermiamo sulla notizia del 44% dei diplomati italiani che dichiarano di aver sbagliato a scegliere la scuola appena finita. Che non funzionasse a dovere l'orientamento, non è una novità. Se si aggiunge che più volte la scelta dell'indirizzo dopo la scuola media è apparsa precoce, si può concludere che nulla finora si è fatto per risolvere il problema. Che succede invece nel settore delle mense scolastiche? Il credo è che i bambini devono mangiare prodotti biologici e sani. Sacrosanto. Solo che spesso le mode arrivano quando ormai non servono più.
Francesco di Lorenzo - 20-02-2015
Direttamente dal sito del PD si può leggere che "sulla scuola abbiamo aperto le porte a una riforma costruita con il confronto e con i suggerimenti di docenti, studenti, genitori, esperti". Mancava solo l'espressione che questa è la prima riforma partita dal basso, e ci saremmo trovati subito in un incubo. Intanto gli istituti alberghieri va a gonfie vele. Prima, sembrava una perdita di tempo, 'si impara a cucinare solo lavorando', era questo il massaggio che passava. Poi si è capito che non era vero. Anche nei mestieri pratici conoscere Dante e Divina Commedia, la storia del mondo, gli elementi del diritto, fa fare meglio il proprio mestiere, per esempio cucinare meglio!
Francesco di Lorenzo - 13-02-2015
Il 49% dei ragazzi non ha mai avuto la possibilità di seguire a scuola lezioni che parlassero di web o di social-network, e il 65% di loro vorrebbe parteciparvi; cambiare verso vuol dire intercettare le esigenze del momento: i giovani hanno chiesto qualcosa. Che qualcuno almeno provi a rispondere. Di altre risposte si tratta invece a Sesto Fiorentino, dove la scuola media Cavalcanti accusa il Comune di favorire un'altra scuola situata sullo stesso territorio, e precisamente la scuola media Pescetti. Intanto ex ministri mettono a rischio la vita dei cittadini, superando i limiti di velocità, per affossare la scuola italiana. Che tristezza!
Francesco di Lorenzo - 07-02-2015
Il ministro dell'Istruzione Giannini mette le mani avanti, e per assicurare il suo contributo di continuità alla scuola italiana ha deciso di trasbordare con armi e bagagli nel PD. È passata di fatto alla corte del famoso 'parolaio magico'. Questioni di stile, non c'è che dire. A sua parziale discolpa, bisogna dire che non è la sola a spiccare il salto verso luoghi più tranquilli: lo ha fatto insieme ad altri sette parlamentari di Scelta Civica. Ma, in fondo, la decisione di saltare il fosso, seppure meditata e dolorosa (si pensa), è una tra le tante cose, uno tra i tanti impegni che ha in agenda. Perché, che si sappia, la ministra è impegnata su vari fronti, e che fronti. Il suo primo impegno? Sarà ospite della puntata di 'SOUL', su Tv2000, e nell'intervista che le verrà fatta, ricorderà l'infanzia trascorsa nella pizzeria del papà in una borgata di Lucca e tante altre bellissime cose. Poi ...
Francesco di Lorenzo - 23-01-2015
il ministro Giannini ha annunciato che il tredicesimo punto o capitolo della riforma della scuola tratterà di integrazione e di multiculturalità. Intanto Amnesty International ha chiesto al ministro di far ritirare una circolare emanata dall'assessore all'Istruzione della Regione Veneto, in cui 'Islam risulta ' cultura che predica l'odio verso la nostra cultura, la nostra mentalità, il nostro stile di vita, fino ad arrivare all'estremo gesto terroristico'. Educazione alla cittadinanza? Nella nostra scuola si riempiono formulari, si fanno progetti, ma si lavora sulla professionalità e sull'impegno di pochi, senza alcun supporto e soprattutto senza prospettiva. In Germania si sono mossi insieme e in sinergia lo stato federale, le regioni, la scuola, le fondazioni politiche e quelle private, investendo 300 milioni di euro all'anno e per più anni.
Francesco di Lorenzo - 12-01-2015
Siamo già alla fase due della Buona Scuola renziana ma, purtroppo, ci è sfuggita di mano (di testa) la fase uno. Senza voler essere per forza polemici o criticoni, la domanda è: ma cosa è successo di veramente significativo finora, nella fase uno, per intenderci? Perché evidentemente, ci siamo persi qualcosa. Il ministro Giannini scopre l'acqua calda facendoci sapere che il terrorismo si combatte con l'istruzione e la cultura, e che con la 'formula del contatto e della conoscenza anche di mondi diversi, si possono risolvere questi grandi problemi', parole che farebbe bene ad indirizzare senza equivoci a colleghi di parlamento e a neoleader di movimenti populisti e pseudo nazionalisti che per pochi voti venderebbero l'anima a chiunque. Intanto si scopre che non sono solo i vigili di Roma ad ammalarsi in massa e tutti nello stesso momento. Se poi cade l'intonaco dal soffitto di un'aula di scuola dell'infanzia a Sesto S.Giovanni è solo coincidenza, sfortuna e imprevedibilità.
Francesco di Lorenzo - 08-12-2014
Mentre la 'buonascuola' renziana, per alcuni è aria fritta (come tutto ciò che dice Renzi) eper altri l'ultima speranza, il bullismo nelle scuole aumenta , quasi la metà degli studenti italiani cambierebbe la scuola che ha scelto e non c'è dubbio: la scuola manca di mobilità sociale, di un buon sistema di orientamento e di una seria politica di diritto allo studio. Anche l'idea di un biennio comune a tutti gli indirizzi per spostare la scelta di un paio di anni è stata accantonata. Dà forse fastidio ai cultori del liceo classico? Chissà... Intanto il 65% degli studenti universitari proviene dal liceo classico o scientifico, ordini di scuola in cui è prevale la presenza di alunni di estrazione borghese. Mauro Borsarini, dirigente scolastico ha proposto un organismo attento al contesto culturale in cui vivono le scuole e una verifica pubblica e trasparente. Che sia seguace di don Milani? Stia attento, non si sa mai.
Francesco di Lorenzo - 21-11-2014
Gli obiettivi che la nostra scuola si era dati con gli altri paesi europei si allontanano. Siamo indietro per tasso di abbandono, competenze linguistiche, matematiche e scientifiche. A tre anni dal diploma, risulta occupato solo il 48,3% mentre la media europea viaggia sul 75,5%; la nostra quota di laureati 30-34enni è del 22,4%, mentre in Europa sono sul 36,9%. Ci sono due indicatori positivi: partecipazione all'istruzione preelementare enumero dei laureati, che cresce. Dal sondaggio del Telefono Azzurro e della Doxa Kids su pensieri, comportamenti ed emozioni degli adolescenti, emerge che gli essi sognano una scuola con più sport, tecnologia e musica-arte-cultura. Una scuola che tenga conto delle emozioni, che li orienti meglio verso il mondo del lavoro. Certo, non tutti la pensano così, ma partire da questi è un obbligo per operatori della scuola e genitori
Francesco di Lorenzo - 01-11-2014
Sembra una barzelletta: alla protesta dei sindacati che raccolgono firme per ricordare che il contratto dei lavoratori della scuola è scaduto dal 2007, il ministro Giannini ha risposto che sono dei passatisti. E mentre anche per quest'anno il progetto 'Quotidiano in classe' raggiunge cifre da record - segno che la scuola vera non ha intenzione di soccombere - a Lecco, in una scuola media, cade un soffitto di lamiera in un'aula di arte e in un Istituto superiore di Siracusa un controsoffitto in cartongesso. Trattare la scuola come qualcosa di poco importante, porta a situazioni che possono tramutarsi in tragedie. Eppure, come ammoniva Giovanni Falcone, perché la società (e la scuola) funzionassero bene, basterebbe che ognuno facesse il proprio dovere.
Francesco di Lorenzo - 24-10-2014
In media, nelle nostre scuole, c'è un computer ogni dodici studenti. In Europa, uno su tre. Naturalmente in assoluto le statistiche dicono poco, bisogna capire, valutare i numeri, cercare anche con un po' di creatività di interpretare i dati che ci vengono forniti. Comunque, le indagini su questo argomento forniscono sempre una serie di indicazioni, ed offrono altrettanti spunti di riflessioni. Certo, c'è poco da riflettere sul fatto che peggio di noi stanno la Grecia (un computer ogni 17 alunni) o la Turchia (uno ogni 22); mentre ci suggerisce qualche pensiero il fatto che gli alunni delle nostre elementari sono i più disagiati, a differenza di quelli delle superiori. Ma noi siamo speciali. Noi siamo il paese che per l'82% diciamo (come idea) che per stare al passo con i tempi si dovrebbe conoscere almeno una lingua straniera; però il 62% degli italiani dice di non padroneggiane alcuna, mentre il 32% dichiara di non avere mai provato a studiarne una.
Francesco di Lorenzo - 17-10-2014
Il ministro Giannini si autoassolve così, dandosi un voto, un bel sette e mezzo, per quello che ha fatto finora per la scuola italiana. In effetti, a guardare bene all'entità di ciò che veramente ha prodotto, siamo nella più completa approssimazione. Lei si è detta severa e secchiona. A noi, invece, sembra che sia stata solamente larga di manica. Il suo ultimo annuncio, dopo essersi autopromossa, è che saranno valutati anche gli insegnanti. Il sistema per farlo? 'Prevediamo una valutazione interna e una esterna alla scuola, secondo regole internazionali'. Come dichiarazione è quanto di più generico e confuso possa esistere. Intanto, mentre si discute sull'esame di Stato fatto solo con i commissari interni e si allunga la lista di chi non è d'accordo, arriva la notizia che la dispersione scolastica è su cifre da record negativo. Non sarebbe ora di passare dal dire al fare?
Francesco di Lorenzo - 04-10-2014
Non è affatto inedito il presidente del Consiglio Renzi che ha pronunciato a Londra tre volte la parola educazione (in inglese) per indicare quale strada, per lui, ci aprirà le porte del futuro. Avrà di sicuro voluto fare una citazione di un celebre discorso di Blair, in cui l'allora candidato a premier laburista, 18 anni fa, si presentò per la prima volta agli elettori dicendo proprio di puntare decisamente sull'istruzione. Potrebbe essere questo un cambiamento di rotta importante? Per chi si illude, forse.
La notizia che avvalora l'ipotesi espressa prima, e cioè che le buone intenzioni mai, o quasi mai, qui da noi, si sono tradotte in fatti, l'ha data la senatrice Manuela Serra, del movimento 5 Stelle. In breve, chi tra gli insegnanti si aggiorna e frequenta un dottorato di ricerca o una specializzazione post-laurea, viene penalizzato perché perde punteggio nella graduatoria di istituto.
Francesco di Lorenzo - 20-09-2014
La polemica continua. Tra chi demolisce con argomentazioni convincenti 'la buona scuola' di Renzi e chi non prende posizione (o prende una posizione tiepida e attendista), c'è spazio per inserire e far parlare dell'ennesima riforma dell'esame di maturità. Un modo per spostare l'attenzione dalle cose serie.
Intanto la sperimentazione avviata nel 2013 dal ministro Carrozza, che aveva ridotto di un anno la durata di alcuni licei italiani, è stata bocciata e dichiarata illegittima dal Tar del Lazio.
E per finire l'associazione Cittadinanzattiva nel presentare il 'XII Rapporto sulla sicurezza, qualità e accessibilità' delle scuole italiane, ha fatto rilevare alcune contraddizioni nel piano di ristrutturazione degli edifici scolastici promosso e sbandierato da Renzi.
Francesco di Lorenzo - 08-09-2014
Il programma di Renzi sulla scuola non è di destra né di sinistra e neanche di centro, non è un programma. Infatti lui stesso lo chiama patto. In pratica non è niente, parole del tutto inutili che non servono ad affrontare veramente i problemi della scuola italiana, tanto che le ha rivendicate in toto l'ex ministro Gelmini. Purtroppo le probabilità di essere turlupinati sono parecchie e non campate in aria. La dinamica delle reazioni alle parole di Renzi e del governo sulla scuola è la solita: si va dalla cautela del giudizio della Cisl, alle perplessità della Uil e le preoccupazioni della Cgil. Il Movimento Cinque Stelle è critico insieme ai Cobas e al Partito della Rifondazione Comunista. Le associazioni non sono da meno: tra quelle dei dirigenti, dei genitori e degli studenti, alcune sono direttamente contrarie, alcune sono più attendiste e possibiliste. Alcune ancora si sono rese disponibili a collaborare su tutto, pur di dare il proprio contributo, anche su cose difficili da capire o addirittura inesistenti, come per esempio il 'codesign'. Che cos'è? Un refuso? Una parola nuova, una presa per i fondelli?