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La
scolarizzazione e gli strumenti linguistici
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La
figura del mediatore culturale nasce in campo europeo come risposta
alle domande poste dalle migrazioni interne, in ambito sociale.
Nel riferimento alla scuola l'iniziativa
diviene
promozione dell'estenzione del diritto allo studio e dell'attenzione
alla madrelingua ed alla cultura del paese d'origine, oltre all'insegnamento
tradizionale. (Direttiva
77/486/del
25 luglio 1977).
Alla fine degli anni '80 risalgono
le prime aperture esplicite a tematiche interculturali e sono
a favore delle popolazioni ROM. La risoluzione
del 22 maggio 1989 fa riferimento alla formazione ed all'impiego
di insegnanti di origine zingara e girovaga e incoraggia gli stati
membri a prendere in consideranzione la storia, la cultura e la
lingua ROM, in collaborazione con le comunità stesse.
Nella
Circolare n.301 del M.P.I. 1989
"Inserimento degli stranieri nella scuola dell'obbligo: promozione
e coordinamento delle iniziative per l'esercizio del diritto",
troviamo un primo riferimento, non ancora esplicito, alla necessità
di mediazione linguistica "Notevole importanza didattica
assume il clima relazionale da attivare nelle classi e nella scuola.
Gli alunni appartenenti ad altre etnie, specie se di recente immigrazione,
debbono trovare stimoli comunicativi dall'intervento di coetanei
immigrati (che hanno già qualche consuetudine con la lingua italiana)
e dalla partecipazione di adulti che sono in grado di comunicare
in lingua italiana e nell'altra lingua".
Negli
stessi anni alcune associazioni
e scuole italiane,
interessate
all'inserimento scolastico dei bambini ROM,
d'intesa con enti locali comunali e provinciali, organizzano corsi
di formazione per mediatori culturali che intervengono anche nei
campi per favorire la scolarizzazione.
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"mediazione
fra le diverse culture: mediazione non riduttiva degli apporti
culturali diversi, bensì animatrice di un continuo, produttivo
confronto fra differenti modelli. L'educazione interculturale
-si osserva- avvalora il significato di democrazia, considerato
che la "diversità culturale" va pensata quale risorsa positiva
per i complessi processi di crescita della società e delle persone.
il riconoscimento della sua identità culturale, nella quotidiana
ricerca di dialogo, di comprensione e di collaborazione, in
una prospettiva di reciproco arricchimento".
Sono previste forme di collaborazione tra listituzioni scolastiche,
enti locali, e comunità immigrate per consentire l'impiego di "mediatori"
di madre lingua. All'intento di agevolare la comunicazione
ed i rapporti scuola-famiglia,
si aggiunge la possibilità di intervento di "esperti"
di madre lingua per la valorizzazione della
lingua e della cultura d'origine degli alunni stranieri.
Nelle scuole possono inoltre essere attivati progetti speciali per
apprendere la lingua italiana.
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"Istruzione
degli stranieri e Disposizioni sull'integrazione sociale"
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Legge
n.40, 6 marzo 1998 -Disciplina dell'immigrazione
e norme sulla condizione dello straniero
Alla
voce "Istruzione degli stranieri"
ed "Educazione interculturale"
è prevista e regolata la possibilità di convenzioni
con associazioni di volontariato, per l'impiego di mediatori interculturali
qualificati a proposito del riconoscimento dei titoli di studio
e degli studi effettuati nei Paesi di provenienza, ai fini dell'inserimento
scolastico e per facilitare la comunicazione con le famiglie (art.
36).
In "Disposizioni sull'integrazione
sociale, sulle discriminazioni e istituzione del Fondo per le
politiche migratorie"
art. 40- Misure di integrazione sociale, si specifica come
lo Stato Italiano intenda favorire la diffusione di ogni informazione
utile al positivo inserimento degli stranieri, riguardante i loro
diritti e i loro doveri, le diverse opportunità di integrazione
e crescita personale offerte dalle amministrazioni pubbliche e
dall'associazionismo, la valorizzazione delle espressioni culturali,
ricreative, sociali, economiche e religiose e ogni iniziativa
di informazione sulle cause dell'immigrazione e di prevenzione
delle discriminazioni razziali o della xenofobia. In proposito
è prevista la possibilità per enti ed amministrazioni,
anche diversi dalla scuola, di realizzare convenzioni con associazioni
di volontariato e privato sociale per l'impiego di mediatori interculturali
come facilitatori dei rapporti con i diversi gruppi etnici, nazionali,
linguistici e religiosi.
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Nel
"Testo Unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme
sulla condizione dello straniero" (Decreto
legislativo n.286, 25 luglio 1998, Art. 38 -Istruzione degli stranieri.
Educazione interculturale), la figura del mediatore culturale
è inserita all'interno di una serie di disposizioni che
riguardano non solo il diritto allo studio
ma anche l'accesso ai servizi
ed al lavoro.
In particolare Lo Stato, le regioni e gli enti locali favoriscono
la realizzazione di convenzioni con associazioni regolarmente
registrate per l'impiego, all'interno delle proprie strutture,
di stranieri in qualità di mediatori interculturali al fine di
agevolare i rapporti tra le singole amministrazioni ed i diversi
gruppi etnici, nazionali, linguistici e religiosi.
Si
estendono gli ambiti di interesse della
scuola nella previsione che essa accolga le differenze
linguistiche e culturali e favorisca iniziative volte all'accoglienza,
alla tutela della cultura e della lingua d'origine, alla realizzazione
di attività interculturali ed all'apprendimento della lingua italiana.
Si specifica anche la possibilità
di un'offerta culturale che
dalla fascia dell'obbligo si estenda a quella della secondaria
superiore, all'età adulta ed alla formazione
professionale.
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Diritto
allo studio e professioni
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Decreto
del Presidente della Repubblica (agosto 1999, n. 394, CAPO VII)
Regolamento
recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni
concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione
dello straniero
Nelle
DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ISTRUZIONE
DIRITTO ALLO STUDIO E PROFESSIONI si riconosce al collegio
dei docenti delle singole scuole la possibilità di definire
specifici interventi per facilitare l'apprendimento
della lingua italiana (anche mediante l'attivazione
di corsi intensivi) sulla base di specifici progetti e di formulare
proposte per facilitare la comunicazione
tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri avvalendosi
dell'opera di mediatori culturali qualificati.
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La
mediazione linguistica e culturale: traduttori | |