PONTIFICIO CONSIGLIO PER IL DIALOGO INTERRELIGIOSO
MESSAGGIO PER LA FINE DEL RAMADAN ‘Id al-Fitr 1425 A.H. / 2004 A.D.
I bambini, dono di Dio per il futuro dell’umanità
Cari Amici musulmani,
1 Nel periodo in cui vi accingete a celebrare la fine del mese di Ramadan con ‘Id al-Fitr, vi porgo, anche quest’anno, i migliori auguri del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Ufficio di Sua Santità il Papa per le relazioni con le persone di altre religioni. Nelle loro preghiere, molti cristiani hanno pensato a voi e vi hanno accompagnato in questo tempo di digiuno, che occupa un posto così importante nella vita della vostra comunità. Dal momento in cui lo consente la loro età, voi insegnate ai vostri figli ad osservare questo mese di digiuno, sviluppando così in loro il senso di Dio, lo spirito di obbedienza religiosa e, allo stesso tempo, la forza di volontà e l’autocontrollo. Così facendo, la famiglia costituisce, per eccellenza, il luogo della prima educazione religiosa dei vostri figli.
2. Oggi vorrei attirare l’attenzione sui bambini in generale e sull’accoglienza che essi devono ricevere, nei diversi momenti della loro vita, dai loro genitori, dalla loro famiglia e da tutta la società. Il bambino ha il diritto inalienabile alla vita e, nei limiti del possibile, ha anche il diritto ad essere accolto in seno ad una famiglia naturale e stabile. Egli ha diritto, altresì, ad essere nutrito, vestito e protetto. Inoltre, egli ha diritto ad essere educato affinché si sviluppino in lui e, più tardi, possa sviluppare egli stesso, tutte le sue capacità. In questa prospettiva, il bambino ha diritto ad essere curato se malato o se vittima di un incidente. La vita del bambino, come quella di ogni altra persona umana, è sacra.
3. Voi considerate un figlio come una benedizione di Dio, in particolare per i suoi genitori. Noi cristiani condividiamo questa visione religiosa, ma la nostra fede cristiana ci insegna, allo stesso tempo, a scoprire nel bambino un modello per i nostri rapporti con Dio. Gesù ci ha indicato, come esempio, la semplicità del bambino, la sua fiducia, la sua docilità, la sua gioia di vivere, mostrandoci così che dobbiamo vivere in una sottomissione fiduciosa a Dio.
4. In varie occasioni, in questi ultimi anni, rappresentanti della Santa Sede e dei Paesi a maggioranza islamica hanno difeso insieme, nelle istanze internazionali, i valori umani fondamentali. Spesso si è trattato di difendere i diritti dei più deboli, in particolare la famiglia, ambiente naturale nel quale i bambini sono allevati e i loro diritti sono meglio tutelati.
5. Se è vero che il bambino ha beneficiato, almeno in alcune parti del mondo ed in certi campi, del progresso nel rispetto dei diritti dell’uomo, egli continua, tuttavia, a soffrire a causa di diversi mali. Troppi bambini sono ancora costretti a lavori gravosi, che compromettono il loro sviluppo fisico e psicologico e che impediscono loro di frequentare la scuola e di ricevere l’istruzione alla quale hanno diritto. Molti altri, poi, sono arruolati o coinvolti in guerre o conflitti. L’aumento degli abusi sessuali e della prostituzione, in questi ultimi anni, ha trovato in loro le prime vittime.
Soprattutto, il bambino è divenuto la nuova vittima di certi mutamenti nella società. In effetti, quando la famiglia si disgrega, i bambini sono i primi a soffrirne. L’aumento del commercio e del consumo di droga, specialmente nei Paesi poveri, avviene troppo spesso a loro danno. L’ignobile traffico di organi riguarda, in particolar modo, i bambini. La tragedia dell’A.I.D.S. fa spesso di loro dei piccoli esseri contagiati sin dalla nascita.
6. Davanti a questi mali che colpiscono i nostri bambini, cari amici musulmani, dobbiamo unire i nostri sforzi, ricordando la dignità di ogni essere umano, la cui esistenza è voluta da Dio stesso, denunciando senza tregua tutto ciò che degrada il bambino e lottando con tutte le nostre forze contro queste “strutture di peccato”, per utilizzare un’espressione ripresa dal Papa Giovanni Paolo II. Siamo ben coscienti che nel futuro dei bambini si gioca anche quello dell’intera umanità. Spero, pertanto, che la nostra cooperazione a servizio dei bambini prosegua e, possibilmente, si sviluppi, fornendo così un’ulteriore prova del carattere benefico della religione per tutta la comunità umana.
7. In questo mese di Ramadan, possano i vostri figli essere fortificati nel compimento delle opere di bene! Possano imparare anche a resistere alle felicità illusorie ed ai piaceri effimeri per conquistare una libertà interiore ed essere più sottomessi a Dio! Diano anche testimonianza dell’importanza dei valori religiosi! Ancora una volta vi assicuro della mia preghiera a Dio onnipotente e misericordioso, per voi e per i vostri figli in particolare. Che Egli faccia scendere su di voi le Sue benedizioni; renda le vostre famiglie forti e generose nel Suo servizio; conceda a ciascuno di voi la Sua pace!
Mons. Michael L. Fitzgerald Presidente
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