Uscire dall'invisibilità - Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia - Unicef Italia
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"Uscire dall'invisibilità - Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia"


 


Scheda informativa



Il nuovo rapporto "Uscire dall'invisibilità - Bambini e adolescenti di origine straniera in Italia", il primo della collaborazione tra Caritas Italiana e Comitato Italiano per l'UNICEF, è suddiviso in cinque aree tematiche:


 

 


  • la presenza di minori di origine straniera nel nostro paese
  • l'integrazione sociale
  • la devianza
  • l'inserimento scolastica
  • la dimensione familiare.

 




Una famiglia maghrebina
©UNICEF Italia/Caritas italiana/Stefano Montesi


Il testo riporta alcuni zoom etnografici, approfondimenti su situazioni locali e specifiche (minori magrebini, pastori macedoni, ragazzi di strada, minori adottati, ecc).

Dati interessanti riguardano più specificamente l'adolescenza. Allo stato attuale, non sembra siano presenti in Italia segnali di conflittualità e devianza delle seconde generazioni di adolescenti, come invece è accaduto in altri paesi europei. È infatti raro che i protagonisti di atti devianti siano giovani di origine straniera nati in Italia e cresciuti nel nostro paese, mentre è molto più frequente il coinvolgimento di ragazzi non accompagnati e di minori vittime di traffico.

Alcuni dati

Secondo la stima del Dossier statistico immigrazione Caritas Migrantes, i minori stranieri presenti in Italia all'inizio del 2005 sono 491 mila.

Tra questi, figurano 29 mila nuovi ingressi di minori per motivi familiari e altri 48 mila bambini stranieri nuovi nati in Italia.

I minori stranieri rappresentano il 17,6% della popolazione straniera complessiva. Si tratta di un'incidenza superiore di poco più di due punti percentuali rispetto a quella per il 2003 (15,6%).

Tutte le regioni del Nord-ovest (ad eccezione della Liguria) e tutte quelle del Nord-est (ad eccezione del Friuli Venezia Giulia) presentano incidenze superiori alla media nazionale (quasi sempre intorno al 19%, con punte del 22% in Veneto e di quasi il 20% in Emilia Romagna).


Nel centro Italia, invece, appartiene al Lazio uno dei valori più bassi d'Italia (10,9%, vale a dire che è minorenne appena un immigrato ogni 9), mentre sono elevati i valori delle Marche (oltre il 21%, secondo valore più elevato in Italia dopo il Veneto).

Se si escludono Abruzzo, Puglia e Sicilia, tutti i contesti regionali del meridione presentano quote inferiori alla media nazionale.


 

 




Immigrati rom bosniaci
©UNICEF Italia/Caritas italiana/Stefano Montesi


Famiglie straniere

In Italia sono 42.577 le famiglie straniere con un solo genitore, pari al 9,7% di tutti i nuclei familiari stranieri. Le famiglie monogenitoriali straniere sono particolarmente presenti nel centro Italia (11% di tutte le famiglie straniere) e nel nord-ovest (9,8%).

L'incidenza più bassa si ha nelle isole, con l'8,5%. La comunità straniera con il numero più elevato di famiglie monogenitoriali è quella del Marocco (4.079), seguita da Albania (3.959) e Romania (2.197) (dati censimento 2001).

Il tasso di natalità degli immigrati è circa il doppio del dato medio della popolazione italiana. Nel 2004, si sono registrate 48.384 nuove nascite da entrambi i genitori stranieri, con un'incidenza sul totale delle nascite dell'8,6%.

Devianza minorile

Nel 2002, sono stati denunciati alla Giustizia penale minorile 10.009 minorenni stranieri, pari al 24,6% di tutti i minorenni denunciati. La componente straniera, dopo un paio d'anni di diminuzione, appare di nuovo in aumento: erano il 22% nel 2001 ed il 23% nel 2000.

Nel 2002 le denunce a carico di italiani infra 14 enni costituivano il 13,4% del totale, mentre tra gli stranieri della stessa fascia d'età erano il 26,6% del totale (una denuncia su quattro a carico di un minore straniero riguardava soggetti di età inferiore ai 14 anni). Tale differenza spesso è dovuta al peso della componente nomade tra i minori stranieri, che fa sì che nella grande maggioranza dei casi si assista ad un forte grado di recidività, per cui più denunce possono riferirsi allo stesso soggetto.

A fronte di un consistente numero di denunce a carico di minorenni, si rileva un numero contenuto di soggetti che giungono fino alla sentenzadi condanna definitiva. Nel 2002 su 40.588 denunce a carico di minori italiani e stranieri, si riscontraun totale di 3.506 condanne, pari all'8,6% sul totale delle denunce dello stesso anno.

Tuttavia, il rapporto denunce/condanne varia a seconda se si tratti di minori italiani o stranieri. Basti pensare che per l'anno 2002, su 30.579 minorenni italiani denunciati, quelli poi condannati sono stati 2.379, pari al 7,8% del totale delle denunce, mentre nello stesso anno su 10.009 minori stranieri denunciati, i condannati sono stati 1.127, pari all'11,2%.

Minori non accompagnati

In base ai dati forniti dal Comitato minori stranieri, al 15 aprile 2005 risultavano 5.573 i minori stranieri non accompagnati nel nostro paese, con una diminuzione del 28,7% rispetto al 2001.

La regione con il numero più elevato di minori non accompagnati è la Lombardia (1.347, pari al 24,2% del totale), seguita da Lazio (913, 16,4%) e Friuli Venezia Giulia (593, 10,6%). L'80,6% dei minori non accompagnati è di sesso maschile.

Secondo un'opinione comune degli operatori del settore, i dati pubblici sottostimano notevolmente l'entità del fenomeno.

Minori in istituto o senza dimora

Secondo i dati diffusi a fine 2004 dall'Istituto degli Innocenti di Firenze, i minori stranieri ospiti degli istituti rappresentavano il 17,6% del totale dei bambini ospiti di istituti e in valore assoluto erano pari a 452.

Sono maggiormente presenti nel Lazio (un bambino su due), in Lombardia (46,8%) e in Umbria (31,1%).I maschi stranieri istituzionalizzati sono più numerosi rispetto alle femmine (242 contro 206), con un'età media più elevata, soprattutto nella classe d'età preadolescenziale e adolescenziale.

Secondo l'indagine nazionale della Commissione nazionale di indagine sulla povertà realizzata nel 2000, il numero di minorenni stranieri senza dimora sarebbe trascurabile, essendo pari allo 0,2% del totale dei senza dimora stranieri

Integrazione sociale

Da studi condotti in 33 punti nascita di 25 città italiane non sembra più rilevabile il forte divario di salute alla nascita, registrabile fino a pochi anni fa tra bambini italiani e stranieri.

Ad esempio i tassi di nati-mortalità (nati morti) e di mortalità neonatale precoce (immediatamente dopo il parto) sono di poco più elevati tra i figli degli extracomunitari: 3,7 nati morti per 1000 nati rispetto a 2,7 tra i neonati da genitori italiani.

Per quanto riguarda l'assistenza sanitaria, secondo i dati ISMU (Istituto per gli Studi sulla Multietnicità di Milano), solo il 41% degli immigrati regolari con figli al seguito si rivolge al pediatra di base. Nel caso degli immigrati irregolari la percentuale di fruizione si abbassaal 5,6%.

In base ai dati INPS sulle assunzioni a tempo determinato e indeterminato relative al 2003, i minori stranieri assunti sono stati 59.601, pari a una media del 7,1% sul totale delle assunzioni di minori del 2003. La regione italiana con il numero assoluto più elevato di assunzioni è stata la Lombardia (11.975), mentre l'incidenza percentuale più elevata di assunzioni è stata registrata nel Trentino-Alto Adige (12,6%).


 



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