CHI SONO LE VITTIME DEL CPT?

La rivolta di pochi giorni fa nel centro di permanenza temporanea di via Mattei a Bologna segnala ancora una volta la gravità della situazione in cui i lavoratori e le lavoratrici migranti sono costretti dalla legge Bossi-Fini, dopo la Turco-Napolitano.
Basta poco a ridurre gli scontri avvenuti nel centro di detenzione a una violenza ai danni delle forze dell'ordine. Basta poco a stabilire l'equazione tra clandestino e criminale. Ma noi sappiamo che sono i migranti che hanno preso parte alla rivolta le vere vittime della violenza dei CPT.
Altre dieci vittime di una legge che considera i migranti come forza lavoro da sfruttare, rinchiudere o espellere a seconda delle esigenze del mercato.
Altre dieci vittime di una detenzione senza reato, di una legge che produce clandestinità, mentre intanto, come ci dicono i migranti reclusi nel centro, dopo la rivolta si stanno accelerando le espulsioni.
Per questo, il movimento autonomo dei migranti di Bologna sostiene le iniziative che i compagni e le compagne di questa città porteranno in piazza il prossimo primo maggio contro i CPT. Lo abbiamo detto sempre, lo abbiamo ripetuto durante la giornata dei migranti dello scorso 23 aprile, continueremo a ribadirlo ogni volta: chiudere tutti i centri di detenzione e identificazione! Per la libertà di muoverci, per il diritto di restare!
Coordinamento Migranti Bologna e provincia
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