La Commissione delle Nazioni Unite sulla Condizione della Donna (CSW-The Commission on the Status of Women) è stata istituita il 21 giugno 1946, tramite una Risoluzione dell’ECOSOC, il
Consiglio Economico e Sociale dell’ONU (ECOSOC/RES/2/11), allo scopo di produrre rapporti e raccomandazioni all’ECOSOC stesso sulla «promozione dei diritti delle donne nella sfera
politica, economica, civile, sociale e dell’educazione», e di formulare raccomandazioni circa «problemi urgenti che richiedono un’attenzione immediata».
Fecondazione assistita, fine vita, cannabis terapeutica: occorre fermare il disinteresse per chi vorrebbe decidere sul proprio corpo ma non può farlo per gli ostacoli della politica.
Per buona parte delle persone con disabilità in Lombardia il vaccino anticovid-19 è ancora un miraggio.
Riflettere sui diritti delle donne con disabilità in Italia significa raccontare storie di vita individuale, percorsi di riflessione ed emancipazione personale. Vuol dire mostrare i modi in cui
ognuna di noi contrasta la duplice discriminazione che ci colpisce, quella “abilista” – che ci penalizza in quanto portatrici di diversità ritenute fuori dalla “norma”
(cioè dal modello medico), di cui sono vittime anche gli uomini disabili – e quella di genere.
Sono 100.000 i pazienti in Italia, affetti da maculopatia, che non hanno accesso alle cure. Questa situazione, unica a livello internazionale e poco virtuosa per un Paese come l’Italia, deve
essere modificata e migliorata. Per SOI non risulta più tollerabile il silenzio delle Istituzioni che da anni all’unisono e per ragioni di opportunità, ignorano il problema, quasi a voler
confermare che non esiste, così sostenendo incomprensibili false verità.
Brunella vive a Pompei, sola con sua figlia Federica, che ha 35 anni e un disturbo dello spettro autistico. “Frequenta un semiconvitto convenzionato, è esposta al rischio di contagio, ma dei
vaccini non sappiamo nulla: non siamo una priorità. Per lei una quarantena sarebbe impossibile. Un ricovero sarebbe un disastro”
E sia. Al neoministro vanno, senza ironia né obtorto collo, i nostri migliori auguri ché ne ha bisogno eccome viste le innumerevoli istanze irrisolte ancora su piatto complice l’immobilismo e
il rallenty degli ultimi anni e lustri.
Il leader della Lega Matteo Salvini torna alla carica con un suo vecchio refrain. Ma sentiamo davvero la necessità di un ministero per le disabilità? Forse no, anche se è una idea premiata dal
marketing politico non solo leghista. Forse ci manca la trasversalità, non le stanze dedicate, non norme speciali, non solo i capitoli di spesa, ma una spesa attenta alla disabilità.
Fino al 27 febbraio il corso della Sip sull’individuazione. Il pediatra Davide Vecchio: Le linee guida raccomandano la ricerca delle "copy number variation".
Critico il Coordinamento italiano degli insegnanti di sostegno: "Il provvedimento introduce, per la prima volta nella storia dell'inclusione scolastica, la possibilità di esonerare gli alunni con
disabilità dall'insegnamento di alcune discipline o di ridurre l'orario di frequenza, senza valutare le ricadute anche culturali di tale scelta"