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Dell’educare. 43
“In fin dei conti il mestiere dell’educatore …“
Aldo Ettore Quagliozzi
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Nella policroma composizione della figura dell’educatore che si va ricercando, aggiungiamo a mo’ di tessera la paginetta tratta dal volume “Voi, Noi“ di Paolo Crepet.
In essa vi è rappresentato, forse per la prima volta, l’educatore in veste inconsueta, non tanto il missionario di sempre dedito alle opere buone e meritevoli, quanto il competente istruttore di volo che guida nei cieli immensi della vita, cui si affacciano, i giovanissimi loro affidati.
E nelle poche righe riportate traspare l’inevitabilità insita nel lavoro a termine di ogni educatore, per la qualcosa non di meno occorre intelligenza, saggezza ed amorevolezza per realizzarlo nel migliore dei modi.
“( … ) In fin dei conti il mestiere dell’educatore –genitore o insegnante che sia– somiglia a quello dell’istruttore di volo: simile, a sua volta a quello dello psicoterapeuta.
L’obiettivo è lo stesso: fornire elementi che aiutino la persona a crescere, a raggiungere progressivamente livelli sempre più alti di libertà e autonomia, ad acquisire confidenza in se stessa, -cioè autostima-, a liberare le proprie capacità creative.
E se siamo veri istruttori di volo vuol dire che nel nostro compito è previsto l’arrivare un giorno a sederci sul bordo del nido e vedere i nostri allievi volare via veloci e sicuri: sarà un giorno difficile, ci verrà un nodo alla gola, ma sarà ciò che la nostra responsabilità ci porterà a fare. ( … )“
ottobre 2005
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