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Dell’educare. 37
“Il motivo per cui…“
Aldo Ettore Quagliozzi
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La bella paginetta in questa occasione è tratta dal volume “Crescere“ di A. Oliverio Fearraris e si commenta da sola.
Delinea un aspetto del traumatico passaggio affrontato dai preadolescenti nel loro periglioso navigare, e del quale necessita tenerne conto nella quotidiana attività educativa, cui la scuola non può e non deve sottrarsi, se non al rischio di ridursi ad arida agenzia di trasmissione di un sapere che in quella fase della vita preadolescenziale, il più delle volte, è ben poco appetito.
E’ come doppiare un capo nel corso di una navigazione, allorquando si lasciano le spiagge ben conosciute per avventurarsi verso lidi ignoti e dei quali non si ha conoscenza di eventuali confortevoli ripari dalle sempre possibili mareggiate.
“( … ) Il motivo per cui tra gli 11 e i 14 anni i ragazzi e le ragazze sono attratti dalle storie di mostri (… ) è piuttosto evidente: i rapidi e imponenti cambiamenti che il loro corpo subisce li fa sentire essi stessi dei mostri (…), in balìa di forze interne che sembrano sfuggire al loro controllo.
Indipendentemente dalla loro volontà il corpo si trasforma sotto i loro occhi, spesso in modo disarmonico.
Un’epoca sta per finire. Spesso il “disadattamento” è l’unica forma di adattamento possibile non disgiunto dall’esigenza di mantenere una continuità con il proprio passato.”
gennaio 2005
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