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Dell’educare. 36
“Il maestro è in collera…“
Aldo Ettore Quagliozzi
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Con questa paginetta tratta come tante altre dallo splendido volume “Ai piedi del maestro [1910]“ di J. Krishnamurti, ritengo per il momento possa ritenersi abbastanza definita, sempre con difficoltà e sempre possibile di arricchimenti con nuovi apporti, la figura del ‘maestro‘ di vita e di pensiero, che di sicuro ciascuno di noi si sarà augurato di incontrare nel cammino educativo e di formazione.
Quanti si sono ritrovati sui banchi di scuola a dover far di conto con gli stati d’animo degli insegnanti tratteggiati dal pensatore indiano, condizioni d’animo che non trovano confini geografici o di tempo? E come se ne è usciti, da preadolescenti o anche da adolescenti, da un simile impari confronto?
( … ) "Il maestro è in collera, oggi“, “Il maestro, oggi,è irascibile“, “Oggi il maestro è nervoso“, sono frasi che troppo spesso ricorrono sulle labbra degli scolari, e producono un tal senso di disagio nella classe da rendere impossibile l’armonia e la tranquillità.
I ragazzi imparano a scrutare i loro insegnanti ed a premunirsi contro i loro cambiamenti di umore, e così la diffidenza subentra alla fiducia.
Il valore dell’insegnante dipende dal potere che ha d’ispirare fiducia, potere ch’egli perde quando si lascia andare all’irritabilità.
Questo è specialmente importante nel caso di fanciulli, avidi come sono d’imparare e di amare; e soltanto colui che non ha alcuna disposizione per fare l’insegnante oserebbe rispondere con collera a simile aspirazione.
( … ) Ho letto che la gioventù è piena di entusiasmi e di ideali, e che questi svaniscono a poco a poco coll’età, sino a che l’individuo, fatto uomo, ne rimanga privo o quasi.
A me sembra, però, che l’entusiasmo, se reale, non dovrebbe morire lasciando dietro a sé il cinismo, ma dovrebbe invece diventare più forte e più definito col passare degli anni. ( … )”
gennaio 2005
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