Un'inedita iniziativa sviluppata con la Regione Piemonte, Lingua Madre, porterà a Torino scrittori, principalmente extraeuropei, che lavorano sul patrimonio della loro tradizione culturale in senso fortemente sperimentale e innovativo. Si tratta di una cinquantina di scrittori e studiosi asiatici, africani e latino-americani, che utilizzano la nuova lingua d'arrivo (per lo più inglese o francese) per approfondire il rapporto tra identità, radici e il mondo "altro", ponendosi dunque come esempi significativi delle interazioni culturali che stanno ridisegnando la mappa letteraria del nuovo millennio.
Personaggi già noti e tradotti, altri emergenti, ma tutti portatori di una forte tensione conoscitiva ed espressiva.
Nell'Arena Piemonte, appositamente realizzata dalla Regione Piemonte, saranno protagonisti di reading, incontri con i lettori e momenti musicali con gruppi provenienti da tutto il mondo, che integreranno il discorso dell'ibridazione delle culture con le loro musiche etno. I cinque giorni di "Lingua Madre" ospiteranno dunque anche un autentico festival musicale di grande suggestione, disegnato da Franco Lucà.
A Stella Chiweshi, artista di punta dello Zimbabwe e regina della mbira, l'arcaico strumento africano che appartiene alla famiglia dei vibrafoni, l'onore di esibirsi nella serata inaugurale di mercoledì 4 maggio. A seguire il Trio Contempo (chitarra italiana, bandoneon argentino e violoncello francese); il sestetto mongolo Egschiglen con la straordinaria tecnica vocale delle diafonie, nei coloratissimi costumi tradizionali; l'algerina Ines Mezel, eletta miglior artista africana 2003, accompagnata da sette strumentisti fortemente coinvolgenti; il Taith Trio, che spazia dalle culture tradizionali del Galles al mondo celtico e alla Finlandia; gli Andhira, che rileggono la tradizione sarda alla luce della lezione di Fabrizio De André.
Sono attesi alla Fiera del Libro il siriano Adonis, considerato il maggior poeta di lingua araba; il grande saggista rumeno Norman Manea (in dialogo con Claudio Magris), il linguista francese d'origini algerine Claude Hagège, che terrà una lezione sulle lingue del Mediterraneo come tesoro di diversità; il travolgente bardo australiano Les Murray; Tahar Ben Jelloun, ormai di casa in Italia; i caraibici Patrick Chamoiseau, Madison Smartt Bell, Raphael Confiant, Dionne Brand; gli indiani Nadeem Aslam, Anita Rau Badami e Vikas Swarup, il tunisino Samir Marzouki, l'arabo-americano Abdellah Hammoudi, la guineana (trapiantata a Roma) Aminata Fofana, le marocchine Calixthe Beyala e Yasmine Chami, il libanese Selim Nessib, l'iraniano Bijan Zarmandili, il cubano Daniel Chavarria, il messicano Carlos Montemayor, la turca Yadé Kara, l'afgana Saira Shah, il somalo Nuruddin Farah, il congolese Emmanuel Dongala, i sudafricani Achmat Dangor e Zakes Mda, e l'indiano Homi Bhabha, gli ultimi due tra i più autorevoli studiosi del post-colonialismo e dell'alterità. E ancora, dai Paesi Baschi Espido Freire con il racconto di gustose ricette di cucina, dall'Argentina Sandra Ammendola e dal Congo Paul Bakolo Ngoi.
Tra gli italiani, Elena Loewenthal in dialogo con Aron Altaras sul senso delle radici ebraiche, Laura Pariani alla scoperta dell'Argentina e degli italiani in Argentina, Marcello Fois e Giorgio Todde. Ci saranno anche grandi poeti dialettali come Franco Loi, Luciano Cecchinel, Achille Serrao, che usano il dialetto in senso sperimentale.
Giorgio Pressburger terrà una "lectio magistralis" sulle letterature di frontiera, mentre Massimo Cacciari concluderà il programma degli incontri con una lezione sui labirinti della traduzione.
Il programma completo di Lingua Madre