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Psicologia
Pluridisciplinare
Affrontare le immagini traumatiche della tragedia asiatica Ecco i vademecum Telefono Azzurro con i consigli a genitori ed insegnanti per affrontare insieme ai bambini il trauma delle immagini del maremoto che ha colpito il Sud-Est asiatico. Alcune indicazioni anche per i giornalisti.

Lingua: Italiana
Destinatari: Insegnanti, Formazione permanente
Tipologia: Ipermedia

Abstract: Affrontare le immagini traumatiche della tragedia asiatica.
31 dicembre 2004
da www.azzurro.it

Per i genitori

Essenziale è il ruolo dei genitori per informare e preparare il bambino. Devono trovare il tempo e la tranquillità necessaria per ascoltare le domande dei figli, rispondere loro con sincerità, accettare e rispettare le loro emozioni.

Comportamenti generali:

* dedicare molta attenzione ai figli dopo l’evento traumatico;
* trovare il tempo di stare di più con loro, aiutandoli a capire cosa è successo, spiegando con parole semplici; rispondere alle domande, anche se ripetute e insistenti;
* aiutarli ad esprimere quello che pensano e sentono, rispettando i sentimenti e le idee che esprimono;
* controllare il loro stato fisico, per l’eventuale somatizzazione dello stress;
* proteggerli da ripetute esposizioni alle immagini traumatiche.

Per i piccoli fino a 6 anni:

* stare più vicini fisicamente; evitare lontananze non necessarie;
* accettare il periodo di maggiore attaccamento o di paura (del buio, ad esempio)
* aiutarli a dare un nome ai sentimenti;
* seguirli di più alla scuola materna o al nido, parlando con il personale insegnante.

Per i bambini delle elementari:

* aprire conversazioni su quello che hanno visto in tv, cercando di farli parlare, in modo da capire se hanno maturato convinzioni sbagliate, o se confondono fantasie e realtà;
* evitare separazioni inutili;
* fare con loro attività piacevoli e rilassanti, come leggere un libro, passeggiare, giocare, ascoltare musica.

Preadolescenti e adolescenti :

* parlare con loro, cercare di capire rispettare il loro punto di vista;
* incoraggiarli a rimandare, in questo momento particolare, eventuali scelte importanti;
* contenere in modo tempestivo comportamenti aggressivi e autodistruttivi. Se questi atteggiamenti persistono, rivolgersi ad un esperto.

A chi rivolgersi in caso di problemi:

* Servizi sociosanitari dell’ASL, Pediatria (Neuropsichiatria infantile, Servizio di Età evolutiva; Consultorio giovani; Consultorio familiare)
* Telefono Azzurro (19696 - linea gratuita per i bambini fino a 14 anni; 199.15.15.15 per gli adulti e adolescenti sopra i 14 anni).


Per gli insegnanti

Non è facile spiegare fenomeni come le catastrofi o la guerra a scuola. E’ importante che gli insegnanti aiutino i bambini a esprimere i loro pensieri e le emozioni, che li aiutino a capire i fenomeni, ad evitare i giudizi affrettati, le colpevolizzazioni.
E’ importante che gli insegnanti offrano degli approfondimenti, ciascuno nella propria materia di studio. Un aiuto utile può venire dallo psicologo della scuola, laddove sia presente.

In concreto:

* programmare momenti specifici dedicati alla discussione, magari in piccoli gruppi, in modo da favorire la piena partecipazione e la manifestazione di idee e sentimenti, incoraggiando i ragazzi a parlarne;
* esprime le proprie emozioni di adulto agli studenti;
* prevenire e, in caso che avvengano, contenere manifestazioni di rabbia in particolare tra adolescenti;
* discutere su come i mass media hanno trattato l’evento traumatico;
* rispondere a tutte le domande, anche di fronte a ripetute richieste e su dettagli cruenti, anche se riproposti in momenti inattesi, intimando subito dopo a riprendere l’attività in svolgimento;
* non addolcire la pillola, ma usare i termini giusti per parlare degli avvenimenti (“è morto”, non “è scomparso”), sempre adeguando il linguaggio all’età del bambino;
* aiutarli ad avere un quadro realistico e non distorto della situazione;
* sostenere eventuali iniziative altruistiche verso le vittime della situazione;
* favorire momenti di distrazione, con attività che aumentano l’autostima;
* tollerare cali momentanei di rendimento;
* mantenere uno stretto contatto tra insegnanti e con i genitori.


Per i giornalisti

I mass media hanno una grande responsabilità nell’informare e aggiornare il proprio pubblico, responsabilità che è ancor più grande quando i temi sono quelli della guerra, del terrorismo, della morte. Se è vero che un giornalista ha il dovere di informare e aiutare le persone a comprendere quanto accade nel mondo, è altrettanto importante che nello svolgimento del proprio lavoro sia sensibile ai bisogni e ai diritti dei bambini e degli adolescenti coinvolti nell’evento da raccontare (una guerra, un terremoto, un incidente aereo, ecc.), ma anche a coloro che siedono di fronte a uno schermo televisivo, ai bambini che guardano, ascoltano e leggono. Un bambino ripetutamente esposto a crude immagini di guerra, alle lacrime delle vittime, al suono delle sirene e delle bombe che esplodono, può, infatti, essere “vittima secondaria” di quell’evento, arrivando, nei casi più gravi, a manifestare una sintomatologia del tutto simile a quella di un bambino che sia stato direttamente coinvolto.

CHE COSA RACCONTARE

* Evitare sensazionalismi relativi a eventi di cui non si conoscano con certezza alcuni elementi Chi? Che cosa? Quando? Dove o perché? o speculazioni da parte di professionisti non adeguatamente specializzati.
* Cercare interlocutori adeguati, coinvolti nell’evento e in una posizione tale da garantire informazioni accurate/ attendibili.
* Evitare di raccogliere testimonianze da persone evidentemente sotto shock per l’esperienza vissuta e chiaramente in una situazione di lutto.
* Riconoscere che un bambino non è un soggetto adeguato per un’intervista: è impreparato, interpreta gli eventi da un punto di vista soggettivo e può sentirsi in colpa per le cose che dice in fretta.
* Riconoscere che la ripetizione di un servizio relativo a un evento drammatico (magari con dettagli tecnici) può rendere l’ansia contagiosa o indurre all’imitazione di alcuni comportamenti.
* Evitare di enfatizzare un atto o una persona, limitandosi a descrivere le modalità del crimine ed il sospettato.
* Descrivere gli sforzi fatti per prevenire il ripetersi di simili eventi, la ricerca delle cause e le misure di sicurezza adottate.
* Inserire l’evento in prospettiva, indicando la probabilità che tali tragedie si verifichino nella vita di tutti i giorni.
* Presentare anche storie di speranza.
* Presentare anche gli aspetti positivi della storia e i progressi fatti nella gestione del trauma.
* Incoraggiare i genitori a monitorare l’accesso dei bambini alla televisione. In ogni caso, parlare con i bambini di ciò che hanno visto e sentito.
* Fornire informazioni sui segnali di allarme relativi alle diverse forme di disagio infantile ed eventuali risorse cui rivolgersi per assistenza.
* Fornire informazioni su cosa i bambini e le famiglie possono fare per aiutare le vittime di un evento traumatico.

COME REALIZZARE UN SERVIZIO

* Inserire un segnale che indichi la natura traumatica del contenuto che si sta trasmettendo o comunque avvisare il telespettatore (come previsto anche nel codice ministeriale di autoregolamentazione
TV e minori).
* Limitare dimensioni, posizionamento, quantità e ripetizione nel tempo delle illustrazioni e delle descrizioni.
* Fornire fotografie dell’evento e delle immediate conseguenze solo se rilevanti e illustrano un particolare aspetto della storia, piuttosto che semplicemente come sfondo.
* Limitare la quantità e il tipo di aggiornamenti durante le ore di fascia protetta per i bambini.
* Limitare o evitare di promuovere telegiornali con drammatiche prime notizie o immagini di apertura.
* Ricordare che, in base alla Carta di Treviso, avere il consenso dei genitori per ogni intervista dal vivo o registrata con un bambino/adolescente non autorizza il giornalista al trattamento dei dati personali del bambino.
* Fare in modo, in ogni caso, che un genitore (ove possibile anche un professionista della salute mentale) sia presente quando si intervista un bambino o un adolescente.
* Comprendere che in occasione di un anniversario, un bambino può rivivere un evento traumatico.
* In occasione di anniversari, limitare la riproposizione delle immagini di repertorio originali."

http://www.azzurro.it/render.aspx?channel=171



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