SCHEDA RISORSA
Pluridisciplinare
FORUM EdA (Arezzo 27.6.2001) - Documenti finali delle commissioni di lavoro sul Memorandum della Commissione delle Comunità Europee.
Lingua:
Italiana
Destinatari:
Formazione permanente
Tipologia:
Materiale per autoaggiornamento
Abstract: ORIENTAMENTI EMERSI DAL DIBATTITO E DAL CONFRONTO IN RIFERIMENTO AL TERZO MESSAGGIO CHIAVE DEL MEMORANDUM SULL'ISTRUZIONE E LA FORMAZIONE PERMANENTE
(G. Alessandrini, W. Rinaldi ) AREZZO,27/06/2001
Primato della scelta metodologica rispetto alle tecniche
L'introduzione delle tecnologie non può prescindere dalla sensibilità a strategie progettuali orientate alla persona ed ai gruppi (rivendicazione del primato del pedagogico rispetto ad un'opzione tecnicistica ).La scelta degli ambienti tecnologici dovrebbe essere subordinata alla delineazione dell'"architettura formativa del percorso e quindi correlata agli obiettivi formativi ed al contesto dei destinatari.
Lo sviluppo delle potenzialità dei mezzi tecnologici dovrebbe procedere di pari passo con lo sviluppo delle potenzialità di interrelazione e di partecipazione dei singoli e delle comunità.
Esigenza di attenzione a modalità di apprendimento di tipo evoluto (apprendimenti situati, riflessione sulle buone pratiche, sui modelli di apprendimento organizzativo, progetti di comunità ecc.)
Il dibattito in corso e le ricerche di settore nel paese enfatizzano il ruolo di meodologie orientate alla riflessività come dimensione specifica dell'apprendere adulto. In particolare nel mondo lavorativo si individuano promettenti orientamenti di sui temi della formazione centrata su processi di autodiagnosi dei comportamenti, focus group, cooperative learning, riflessione strutturata sulle best practices,ecc.
Centralità dell'autoformazione
Conseguentemente alla diffusione della "società della conoscenza" si tende a previlegiare opportunità di autoformazione dell'adulto: la maggiore flessibilità dell'interazione con le tecnologie educative mature determina un valore aggiunto in questa direzione liberando l'individuo da vincoli di tipo spazio-temporale, consentendo anche la limitazione dei costi sostenuti nella progettazione e gestione della formazione. Deriva da tale elemento l'opportunità di fruizione e di accesso alla conoscenza per comunità che presentano rischi di esclusione (anziani,"infopoveri", esclusi dal lavoro, droputs, donne ecc. ) e che vogliono partecipare in quanto cittadini allo sviluppo ecosostenibile del loro ambiente sociale.
Attenzione al riconoscimento delle competenze e della certificazione
La fruizione di ambienti tecnologicamente maturi contribuisce allo sviluppo di competenze certificabili che possono favorire sentieri di mobilità verticale ed orizzontale anche nei contesti professionali, nell'ottica del modello del long life learning . L'abitudine di modalità di lavoro di rete agevola lo sviluppo di approcci orientati alla cooperazione. Questo abito mentale contribuisce allo sviluppo di quel set di competenze trasversali (ascolto ,scrittura cooperativa, problem solving,ecc)che appaiono oggi quanto mai centrali.
Occorre altresì favorire la lettura di competenze implicite in soggetti che sono fuori dal sistema formale dell'istruzione e della formazione attraverso percorsi caratterizzati da metodologie e tecniche innovative.
Esigenza di presidiare la formazione di diverse tipologie di "formatori" con particolare riguarda ai diversi settori e modalità di formazione
L'emergere di nuovi modelli e procedure di interazione con le metodologie e le tecnologie didattiche, nonché l'esigenza e la presenza stessa di molteplici figure di formatori che si sostituiscono al docente tradizionale sia nel sistema formale che non formale, pone il problema di un nuovo strumentario metodologico per la formazione dei formatori.
Si ritiene fondamentale promuovere quelle attività di analisi comparata e di diffusione dei risultati ottenuti negli ultimi anni grazie all'attività di ricerca sostenuta dagli organismi deputati con i fondi strutturali (ad es. la valorizzazione dei progetti "Leonardo" già patrocinata dall'ISFOL). Il confronto internazionale sulle "buone pratiche" di formazione dei formatori diventa un punto importante nell'ottica del miglioramento dei processi stessi di formazione, anche in riferimento alle riforme in atto relative all'assetto dei curricola universitari nel nostro paese. L'impianto della riforma infatti prevede un maggior ricorso a strategie laboratoriali e di progettazione assistita come area fondamentale accanto alla formazione disciplinare, della formazione degli operatori.
Tale formazione iniziale deve correlarsi con progetti di formazione continua nel contesti professionali sia nel settore pubblico che nel privato e nel privato sociale.
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