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SCHEDA RISORSA
Intercultura
Alunni arabi: LE KASBAH
Lingua:
Italiana
Destinatari:
Alunni scuola elementare, Alunni scuola media inferiore
Tipologia:
Materiale di studio
Abstract: LE KASBAH
di Michela Manservisi
Le kasbah, possenti ed alte case costruite con terra argillosa, sassi e paglia, difese da spesse mura e da torri angolari, rappresentano un particolare esempio di architettura tipica di certe regioni del Sud marocchino (zone montuose dell’Atlante e zone presahariane). Si pensa che l’origine delle kasbah risalga alla cultura architettonica e rurale di alcune popolazioni nomade e semisedentarie, che adottarono tali costruzioni allo scopo di difendere i loro raccolti, affidati alla sorveglianza di un guardiana durante la loro assenza. Successivamente alcune dinastie berbere, divenute ormai sedentarie, utilizzarono un’architettura analoga per garantirsi una certa protezione. I granai fortificati (agadir) sembrano dunque aver ispirato il prolificarsi delle dimore signorili, all’ombra delle quali si arroccava spesso il villaggio. Ormai, castelli senza più signori, le kasbah sono oggi in via di estinzione, sia per l’incuria e la trascuratezza a cui sono sottoposte, sia perchè non vengono più costruite, abbandonate per le più confortevoli case moderne in cemento. Alla fine degli anni Settanta l’UNESCO ha riconosciuto la loro appartenenza al patrimonio mondiale promuovendone la protezione. Ma l’entità del budget necessario al loro restauro e altre priorità ritenute più urgenti, hanno costretto l’organizzazione a rinunciare alla salvaguardia delle kasbah marocchine. Le kasbah sono edificate su un modello semplice: la costruzione più tradizionale o ricorrente è rettangolare o quadrangolare con i muri leggermente inclinati verso l’interno. Le spesse mura in terra battuta sono coronate da merli a spiga, ad ogni angolo una torre si restringe verso la cima, quasi per conferire un po’ di leggerezza all’insieme massiccio ed austero. Le strette finestre di una quarantina di centimetri sono protette da una griglia, che rende la visuale esterna mediata dal gioco delle decorazioni in ferro battuto. La particolarità di questi spiragli è data dal fatto che, chi risiede all’interno delle kasbah, può spiare chi è all’esterno senza essere visto o riconosciuto. Corti e corridoi a volta anticipano la dimora del capo famiglia e dei suoi servitori. Complesse decorazioni (scacchiere, losanghe, triangoli, croci) riportano alla memoria la cultura artistica delle genti berbere, presente tuttora nei loro tappeti. L’astrazione geometrica invade le mura e assale le torri, la ricerca ornamentale non lascia spazio alla monotonia. La cellula base delle kasbah, che occupa e protegge la famiglia e la sua servitù, occupa generalmente tre piani. Un’unica porta massiccia e monumentale dà accesso al pianterreno, che comprende una corte a cielo aperto dove vivono gli animali domestici. La porta d’entrata dell’abitazione si affaccia sul muro cieco dell’anticamera. In questo modo anche se la porta d’ingresso rimane aperta è impossibile vedere all’interno delle kasbah. Il primo piano è utilizzato come granaio e dispensa, mentre al secondo vive la famiglia padronale. Cassapanche di legno, tavoli bassi e rotondi su cui appoggiare le vivande, stuoie e tappeti costituiscono l’arredamento tradizionale. Al piano superiore una terrazza, dominata dalle torri merlate, permette di ricercare i caldi raggi solari nei mesi invernali. Per secoli le kasbah hanno rapppresentato la pietra miliare della cultura architettonica delle dinastie berbere. Al tempo stesso roccaforti e residenze principesche., furono il trampolino per spedizioni pacifiche, mercantili o belliche. Seppure si parla di una “civiltà delle kasbah” difficilmente si può risalire all’epoca originaria di queste costruzioni, che testimoniano l’antica storia feudale del sud del Marocco. In ognuna di queste dimore si nasconde un passato ricco di memorie, presenze magiche e tradizioni. Qualche volta i nomi delle kasbah derivano da antiche leggende: così è per la “kasbah delle cicogne”, che i grandi e ben augurali volatili hanno scelto per farvi i loro nidi
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