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Transdisciplinare
Gli Usa manterranno la supervisione tecnica di Internet; affidata all'Onu, invece, la crescita della Rete. Wsis, c'è l'accordo sulla governance della Rete - Dopo il braccio di ferro della vigilia, il Summit sulla società dell'Informazione a Tunisi parte con un compromesso: la gestione dei domini internet resta appannaggio dell'Icann, ma altre nazioni saranno coinvolte nella supervisione della Rete.
Lingua:
Italiana
Destinatari:
Alunni scuola media superiore, Formazione permanente
Tipologia:
Documentazione
Abstract: Gli Usa manterranno la supervisione tecnica di Internet; affidata all'Onu, invece, la crescita della Rete
Wsis, c'è l'accordo sulla governance della Rete
Dopo il braccio di ferro della vigilia, il Summit sulla società dell'Informazione a Tunisi parte con un compromesso: la gestione dei domini internet resta appannaggio dell'Icann, ma altre nazioni saranno coinvolte nella supervisione della Rete
Gli Stati Uniti continueranno a esercitare la supervisione tecnica su Internet. Il compromesso è stato raggiunto tra i rappresentanti americani e stranieri nel corso del Summit sulla società dell'informazione che si tiene in questi giorni a Tunisi sotto l'egida delle Nazioni Unite. La gestione dei domini (i nomi che identificano i siti Internet) continuerà a venire esercitata dalla californiana Icann: impresa privata e senza scopo di lucro, che si trova sotto la sorveglianza del dipartimento del Commercio americano. Gli Stati Uniti hanno tuttavia accettato di coinvolgere altre nazioni nella supervisione di Internet e di effettuare consultazioni nel processo decisionale.
Con questo compromesso, Washington è riuscita a sventare un'offensiva guidata da alcuni Paesi (in testa Siria, Iran, Cina e Brasile) che avevano tentato di strappare la "governance" di Internet all'America, proponendo di affidarla a un organismo internazionale, magari alle Nazioni Unite.
La comunità internazionale si dota, in pratica, di uno strumento nuovo per sviluppare la governance di Internet e garantire il libero accesso alla Rete a tutti gli stakeholders (Governi, settori privati, società civile e istituzioni). L'organismo chiamato a promuovere la diffusione delle tecnologie e a dettare le regole future per l'accesso alla Rete sarà l'Internet governance forum.
L'organismo, che si riunirà per la prima volta il prossimo anno (la sede è ancora da stabilire), risponderà a quattro caratteristiche: multilateralità, partecipazione di tutti gli stakeholders, democrazia e trasparenza sul controllo di Internet. Le Nazioni Unite, che hanno promosso e organizzato il summit di Tunisi, effettueranno un monitoraggio costante sulle modalità di accesso alla Rete e sul percorso che determinerà le nuove regole. Tra i punti qualificanti della bozza d'intesa anche la responsabilità dei singoli Paesi sulla gestione dei domini Internet.
"Quella di oggi è una data importante - ha commentato Lucio Stanca, ministro dell'Innovazione e delle tecnologie - ci lasciamo alle spalle l'infanzia di Internet per passare a una fase più matura. La governance di cui parliamo non ha soltanto natura economica, ma anche politica e sociale. Con questo accordo si allarga il campo del governo di Internet. Un buon risultato raggiunto anche grazie alla mediazione dell'Italia".
L'accordo riguarda anche i contributi annuali che dovranno versare i Paesi più sviluppati per il Fondo di solidarietà digitale per lo sviluppo delle tecnologie nelle Nazioni povere. Su questo punto, tuttavia, è stato chiesto ai Paesi che riceveranno gli aiuti economici di creare tutte le condizioni politiche (regole e norme chiare) necessarie per attrarre gli investimenti privati. E' stato, dunque, sancito il principio che per sviluppare la società dell'informazione non sono sufficienti unicamente le risorse pubbliche. Ai Paesi poveri sarà comunque garantita formazione e consulenza costante.
http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,121116,00.html
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