La chiesa cattolica come strumento di controllo sociale.
La chiesa e le organizzazioni sociali cattoliche svolgono sempre più chiaramente la funzione di mediatori sociali intenti a far accettare alla popolazione la visione socio-culturale liberista.
Questa prospettiva, anche relativamente al mondo scolastico, è particolarmente evidente nel comportamento della CEI e della CISL.
A tal proposito non mi sembra sia stata preso adeguatamente in considerazione il documento "
La riforma del sistema educativo e le prospettive del Paese" appena pubblicato dal Consiglio nazionale della scuola cattolica, organismo della Conferenza Episcopale Italiana.
Questo scritto consiste sostanzialmente in una sperticata difesa della riforma Moratti vista come coerente conclusione di un disegno iniziato con la legge sull'autonomia e proseguito con la legge 30 di Berlinguer. Viene esaltata la personalizzazione e l'impianto aziendal-produttivo della riforma con valutazioni che si potrebbero comprendere da un manager delle comunicazioni ma stonano alquanto dalla in bocca ai pastori della chiesa. Di Vangelo e carità neanche una traccia, gli immigrati sono problemi e i figli degli operai "
storicamente" devono continuare la loro via predestinata di servi della gleba.
La soluzione a tutto? Visto che la nella scuola italiana "
la libertà educativa continua a essere gravemente disattesa" la proposta risolutiva è quella di dare più soldi alle scuole paritarie. Gli altri si arrangino. Questo ragionamento mostra palesemente il limite, anche in senso evangelico, dell'impostazione morale della CEI: se il fine del cristiano è l'aiuto al debole e la carità chi si rende conto di questa situazione di oppressione culturale non dovrebbe adoperarsi per rimuoverla invece che invitare alla fuga in paradisi privati? Non parliamo neppure del rispetto dell'art. 3 della Costituzione.
Adesso io non sono di quelli che pensano che la chiesa cattolica non si debba esprimere sulle questioni sociali e politiche. Tutti lo fanno e questo è il sugo della democrazia. Ogni partito, ogni associazione ha un suo statuto, una sua idea del mondo, una sua fede o filosofia ed è giusto che si esprima anche pubblicamente sugli argomenti di sua pertinenza. Ognuno di noi è qualcosa: new ager, buddista, popperiano, socialista, massone, interista... e in base a questi modelli si associa e esprime idee. Sono più rischiose decisamente le lobby di pensiero occulto.
No, qui il problema, e lo dico da cattolico praticante, è che questa gente della CEI sembra che si sia letta un Vangelo tutto particolare con fonti di ispirazione più vicine a Condoleeza Rice che Don Milani o San Francesco. Non è un discorso recente ed è almeno dal dopoguerra che la chiesa e la mafia fungono da digestivi sociali per la penetrazione culturale americana.
Se la chiesa fornisce il supporto ideologico a questa invasione la CISL completa il discorso sociale.