Dopo le medie…io continuo Il sogno di Charlotte: diventare orafa e mediatore culturale
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Il sogno di Charlotte: diventare orafa e mediatore culturale


pubblicato da Graziarosa Villani - 29 Dicembre, 2003 
La diciassettenne è tra le premiate del progetto realizzato dal Campidoglio “Dopo le medie…io continuo” rivolto a sostenere gli studi di ragazzi e ragazze nomadi






Si chiama Charlotte Braidich, ha 17 anni, studierà per diventare orafa e mediatore culturale. Il suo è un esempio riuscito di integrazione da un valore in più: mostra una crescita culturale tra i nomadi tra i quali, finora, le donne erano destinate al massimo a prendere la quinta elementare.
“Nel mio campo – quello di Campo Boario a Roma – sono stata la prima, sono un esempio per le altre ragazze” dice con un certo orgoglio Charlotte. Lei è una delle quattordici adolescenti nomadi premiate il 25 settembre in Campidoglio per aver deciso di proseguire gli studi. Con loro, per il progetto “Dopo le Medie…io continuo”, anche ventotto ragazzi. Provengono tutti dai vari campi nomadi della capitale. Charlotte siede tra i genitori in seconda fila nella sala della Protomoteca, quella delle grandi occasioni. “Abbiamo voluto ricevervi in questa sala dove si svolgono anche incontri internazionali – ha detto l’assessore capitolino alle Politiche Educative Maria Coscia – perché questo è un grande evento”. Prima della festa in musica (ma un assaggio si è avuto con una toccante versione di Bella Ciao suonata da vari musicisti rom in erba), ad uno ad uno hanno ritirato il premio. Tanti tra loro vogliono imparare un mestiere e seguiranno corsi professionali. Valerio Halilovic, 15 anni del campo Lombroso, farà l’elettricista. Studia per fare la stilista invece Maria Trajkovic, 16 anni. La sua amica del campo di via dei Gordiani Vesna Krstic, 15 anni, farà l’odontotecnico. Il tredicenne Renato Hasanovic studia per diventare meccanico. Segue la scuola alberghiera invece Dumitru Ilona, 14 anni. Diventerà ascensorista Serbo Hrustic, 18 anni.
Nato in via sperimentale nel 1992 il progetto di scolarizzazione di bambini e adolescenti delle comunità nomadi presenti a Roma è andato via via in crescendo. Coinvolge oggi vari organismi, dagli operatori della Comunità Capodarco e dell’Arci Solidarietà Lazio a ben 282 scuole e alla Trambus per il servizio scuolabus. Ed i frutti si vedono. Le iscrizioni per il 2003-2004 sono aumentate del 14 per cento. È cresciuta anche la frequenza regolare media che nel 2002/2003 è stata del 47,44 per cento. Ma c’è ancora molto da fare. Disertano i banchi il 37,67 per cento dei ragazzi nomadi.
“Il problema – commenta ancora l’assessore Coscia – non si deve tanto alle famiglie, ma piuttosto alle realtà dei campi dove ancora persistono gruppi che tendono a dominare”. Per i 42 giovanissimi premiati, la licenza media è più di un pezzo di carta. È una prospettiva vera di futuro conquistata con fatica. Lo sottolinea il sindaco di Roma Walter Veltroni. “Questi ragazzi sono stati tanto più bravi perché hanno studiato in condizioni disagiate”. Le loro sono le realtà dei campi. A Roma se ne contano 35 e solo 7 sono attrezzati. Studiare ha richiesto loro una forza di volontà maggiore dei propri coetanei. Ma in tanti ce l’hanno fatta.


http://www.graziarosavillanipress.it/cgi-bin/print.pl?article=44



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