MEDIAZIONE CULTURALE NELL’AREA MATERNO INFANTILE PER LE ETNIE ROM E SINTI.
Progetto provinciale della Regione Lombardia, Famiglia e Solidarietà sociale CSA di Milano, Opera Nomadi di Milano e ASL città di Milano. Progetto presentato all’interno del seminario di studio “educazione interculturale nelle scuole della Lombardia, strategie, competenze e risorse”, organizzato dal CSA di Milano.
di LAURA TUSSI
La presenza sul territorio di fasce di popolazione provenienti dall'Est Europeo che versano in precarie condizioni di vita richiede un'attenzione particolare da parte del CSA Milano e ASL Città di Milano, enti partner di progetto, che hanno il compito di fornire risposte positive rispettivamente in ambito educativo e in ambito socio-sanitario.
A Milano e provincia sono già In atto alcune esperienze volte a integrare realtà di culture diverse nelle scuole elementari e presso i consultori familiari; tali esperienze inducono a ipotizzare un percorso sperimentale di mediazione con momenti formativi e di servizio.
In considerazione della situazione di emergenza che si è verificata di recente - incremento delle segnalazioni di disagio e abbandono di minori in età di obbligo scolastico e/o dispersione scolastica, pressanti e continue richieste di intervento in area sanitaria - il CSA di Milano e l'ASL Città di Milano propongono un progetto integrato per connettere le esigenze emergenti nell'area materno-infantile.
Finalità generale del progetto è consolidare il lavoro di sensibilizzazione e presa In carico dei temi sanitari ed educativi da parte dei due enti partner, che intendono operare non solo sull'emergenza, ma anche sulla prevenzione e per un corretto utilizzo dei servizi.
In questo quadro diventa prioritario per gli entri partner di progetto sostenere la formazione congiunta di un gruppo di mediatrici linguistico-culturali per le aree educative e sanitarie, in modo da favorire autonomia nei rapporti con i servizi e riconoscimento del ruolo da parte delle comunità rom, le quali hanno bisogno di acquisire fiducia nei confronti delle opportunità offerte dal territorio.
Per poter intervenire efficacemente in sanità con le popolazioni rom, i mediatori rappresentano figure professionali preziose, una risorsa “metodologica” e operativa che può garantire ai rom l'accesso e la concreta fruizione dei servizi disponibili.
A livello educativo l'esperienza ha trovato un positivo riscontro nel mondo della scuola, dove la presenza di mediatrici ha già prodotto un innalzamento quantitativo della frequenza scolastica dei bambini rom e una maggiore regolarità della stessa; la mediatrice è un sicuro punto di riferimento culturale e linguistico per i bambini e le loro famiglie, un trait d'union con il loro mondo, un mondo spesso molto diverso dal tessuto sociale d'inserimento.
Operando con culture "altre" non si può distinguere l'intervento sanitario o educativo dall'approccio socio culturale che diventa strumento essenziale per l'efficacia dell'azione.
Presupposto indispensabile risulta quindi essere la formazione di mediatrici culturali dei gruppi rom, da realizzare attraverso itinerari di formazione mirati con la finalità ultima di rendere un servizio effettivo alle comunità di appartenenza. Infatti, queste figure non solo "stanno in mezzo" tra la nostra e la loro cultura, ma essendo "interne" alla comunità, hanno modo di collegarsi stabilmente con l'esterno, acquisendo strumenti per l'interazione e il dialogo culturale.
lì progetto risulta suddiviso nelle due aree di intervento citate - educativa e sanitaria - i cui servizi saranno coordinati, monitorati ed erogati in convenzione con Opera Nomadi di Milano e Università degli Studi Milano-Bicocca per la parte riguardante la formazione degli operatori.
Laura Tussi
email: tussi.laura@tiscalinet.it
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