(p.pin.) Si sono conclusi i corsi di formazione per docenti organizzati da “Mondo Aperto”, associazione attiva nel campo dell'integrazione degli alunni stranieri nel sistema scolastico piacentino, in collaborazione con diversi enti, tra i quali Enaip, Csa e Provincia. Opportunità che è stata colta da 145 insegnanti di ogni ordine e grado che hanno seguito gli incontri e le lezioni tenutesi nei mesi scorsi. I corsi sono giunti al termine nella giornata di ieri, con tanto di rilascio di attestati, e con un convegno dal tema “Alunni stranieri e integrazione”.
L'iniziativa è stata ospitata nella scuola elementare Pezzani di via Emmanueli a Piacenza, con il contributo di esperti come Graziella Favaro, consulente del Miur per l'integrazione degli alunni stranieri, e il professor Gilberto Bettinelli, docente universitario alla Bicocca di Milano. «C'è una grandissima richiesta di formazione da parte degli insegnanti in questo settore - osserva Rita Parenti di Mondo Aperto -, molte richieste di partecipazione ai corsi non hanno potuto infatti essere accolte». I seminari organizzati da Mondo Aperto hanno affrontato le problematiche didattiche, culturali e normative che comporta l'insegnamento agli stranieri sotto tutti gli aspetti. «I docenti hanno potuto acquisire competenze glottodidattiche, in sostanza come insegnare l'italiano come seconda lingua - spiega la Parenti -, ma non solo: hanno imparato ad interagire positivamente con le risorse presenti sul territorio, come i mediatori culturali ad esempio».
Una parte importante viene giocata anche dai primi contatti tra l'alunno straniero e il sistema scolastico, quindi i docenti che hanno frequentato le lezioni nei mesi passati hanno acquisito le capacità per «strutturare il percorso di accoglienza degli studenti, valutare le loro competenze scolastiche al momento dell'ingresso». E' stato inoltre approfondito attraverso gruppi di lavoro lo studio del protocollo di accoglienza degli alunni stranieri, e interventi mirati in aiuto per studenti con difficoltà di apprendimento. Tanto impegno e dispendio di energie che non devono, secondo Rita Parenti, essere semplicemente lasciati all'interesse del singolo insegnante, ma diventare «momenti istituzionali, interventi che rientrino nella struttura dell'organizzazione didattica». |