Tag: media - ultimi interventi
Alcune considerazioni sugli effetti della Pandemia Covid 19
Danilo FalsoniI - 03-10-2021
E' indubbio ormai che il febbraio 2020 passerà alla storia come una data spartiacque, non solo per l'Occidente democratico e prospero, ma per l'intera umanità; e questo per le conseguenze della pandemia mondiale originatasi dalla Cina e diffusasi poi ovunque nel giro di pochissimi mesi.
Invalsi e terza media. Un assist per il Ministro Giannini
Vincenzo Pascuzzi - 13-06-2014
Sensate, ovvie e da condividere le osservazioni e le considerazioni del preside Giuseppe Santoli. Ma a viale Trastevere - sembra - non tengono in considerazione le opinioni di docenti e presidi che la scuola la vivono quotidianamente.
Trasgredire? Si può
Monica Capezzuto - 03-06-2014
Oggi la vera trasgressione è pensare con la propria testa senza avere paura di sostenere le proprie idee fino in fondo. Scendere tra la gente e ascoltare come soffia il vento.
La scuola media unica e la forbice tra scuola e società
Vincenzo Pascuzzi - 11-03-2014
...«non sarebbe il caso di tornare .... a quella separazione tra "scuola media" e "scuola di avviamento"»...
I media e la scuola
Cosimo De Nitto - 29-05-2012
Mentre leggevo l'articolo "Nessun abuso nell'asilo di Rignano. Gli imputati assolti con formula piena", la mente mi è tornata alla lapidazione mediatica cui maestre e bidella di quella scuola sono state sottoposte anni fa e per molto tempo. Cosa hanno provato a passare per mostri. Ricordo l'abominio e il disprezzo suscitato contro il più esecrando dei delitti, quello di chi viola dei bambini innocenti. Non c'era spazio per il dubbio. La giustizia sembrava troppo lenta e cauta con i mostri, occorreva un rogo purificatore di delitti, veri o presunti non importava, e soprattutto di coscienze. Si aveva terrore a sostenere che forse bisognava aspettare la giustizia, si rischiava di passare per simpatizzanti dei mostri, difensori di una categoria nella quale c'è tanto marcio, forse è tutta marcia. Un clima contro la scuola, contro gli insegnanti, a generalizzare si fa presto, a strumentalizzare ancora più presto, soprattutto da parte di coloro (Brunetta, Gelmini, Tremonti &C.) che si preparavano a sferrare un attacco alla scuola pubblica senza precedenti. Complici buona parte dei media, quasi silenzio da parte di chi avrebbe dovuto strillare, ribellarsi a tale abominio.
Sull'intervista del ministro Profumo a Il Messaggero
Vincenzo Pascuzzi - 18-01-2012
Si nota subito l'inspiegabile assenza di dichiarazioni del ministro relative all'ipotesi di riduzione di un anno (da 13 a 12) del percorso di studi, formulata o ipotizzata solo un paio di giorni fa dal sottosegretario Rossi-Doria. Eppure circolano indiscrezioni di un ddl "già pronto" e che "approderà in Consiglio dei Ministri a fine mese": possibile che ciò avvenga all'insaputa del titolare del Miur? Allora deve essere stato il ministro a non voler rispondere a domande su questo argomento. E' verosimilmente da escludere che sia stata una dimenticanza dell'intervistatrice: Carla Massi è professionista seria, sperimentata (è responsabile del settore scientifico del giornale romano) ed è anche ben attenta in quanto .... consumatrice assidua e convinta di tè (di cui è anche una dei pochi sommelier italiani).
Il 6 politico mascherato e scrutini come roulette russa
Antonio Cucciniello - 27-05-2009
Mettendo da parte la propaganda governativa sulla nuova scuola berlusconiana e la demagogia degli estremisti del 6 politico e del 10 in condotta a tutti, ritengo che per "motivare" meglio gli studenti e per ottenere maggiore serietà negli studi, oltre all'assegnazione di numerose borse di studio, bonus, ecc. per gli alunni meritevoli o per quelli che mostrano impegno costante e aiutano i compagni in classe e a casa, l'unica soluzione possibile e forse, anche la più giusta, sia:
IL RIPRISTINO, FIN DALLA 1^ MEDIA INFERIORE, DI VERI E RIGOROSI ESAMI DI RIPARAZIONE A SETTEMBRE.

Certo, senza alcune ore di compresenza al mattino con divisione delle classi in piccoli gruppi omogenei per attività di recupero ( con gli alunni più deboli) e di potenziamento ( con quelli più bravi ) e seri corsi di recupero pomeridiani ( sono una cosa poco seria i corsi di recupero, di sole 10 ore annuali, organizzati in alcune scuole superiori perchè i fondi messi a disposizione dal Ministro sono ridicoli ), i soli esami di riparazione non sono risolutivi.

Per il finanziamento di tutto ciò, giocando un pò a fare l'antipolitico, suggerisco al Ministro di chiedere al Capo del Governo un Decreto Legge o un Disegno di Legge d'iniziativa popolare per la riduzione del 5-10% degli stipendi di tutti i Parlamentari e/o Consiglieri regionali.
Una seconda vita per la formazione
Benedetta Cosmi, Roberto Maragliano - 24-03-2009
La scuola e l'università vogliono i bravi o i Don Abbondio? "Ripetere i giudizi del Sapegno con la faccia d'uno che i testi se li è letti sull'originale. Li confronta tra loro e li giudica. I professori si contentano che si ripeta quello che dice lui": c'è bisogno di dirlo? Sì, è la (famigerata) Lettera a una professoressa della Scuola di Barbiana, del 1967. Sono passati tanti anni, ma sempre lì siamo. Una scuola come questa (e come quella) non serve a niente, peggio: annienta. Eppure è anche quella scuola lì, quell'idea di scuola che si vuole salvare quando si grida all'invadenza dell'e-learning e delle "nuove tecnologie". E allora, si cambi registro!
Zeitgeist. L'identità che non c'è
Aldo Ettore Quagliozzi - 06-03-2009
Rientrano dalle finestre spalancate i fronzoli di una scuola che è stata - il grembiulino, il cinque in condotta per il quale si cerca ora una soluzione indolore visto il suo dilagare - ma si continua, all'esterno della scuola, per le vie cittadine sui grandi cartelloni pubblicitari, nelle pubblicazioni quotidiane o settimanali più diffuse e patinate, nei programmi d'intrattenimento o di falsa informazione delle televisioni pubbliche e commerciali. Risulta allora evidente come una politica nuova per la scuola nel bel paese risulterà perdente, se non irrealizzabile, fintantoché essa sarà affidata a forze politico-sociali che non avranno cura a creare argini possenti allo straripare oggigiorno incontenibile dei modelli e delle figure create all'interno del mondo virtuale dei moderni mezzi di comunicazione di massa. Inutile sarà reintrodurre nella scuola "esteriorità" appartenute ad altre epoche e pseudo-soluzioni organizzative e burocratiche. Una politica per la scuola dovrebbe mirare innanzitutto a ricreare l'identità in essa smarrita e non invece ad introdurre in essa modelli che dovrebbero appartenere ad altri ambiti della vita sociale del bel paese. Una politica per la scuola dovrebbe porsi come obiettivo primario ed irrinunciabile la ricerca di quell'identità che non c'è e che eviterebbe ai suoi frastornati protagonisti di porsi "all'inseguimento degli unici maestri che oggi contano: le star"
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