Terza serie faq: diritti
1) http://www.tsf.it/ Legge 104/92, art. 13 comma 3.
Ancora: D.P.R. 616/77, Capo VI _ Assistenza scolastica - art. 42;
Ancora: Legge 449/97 e
Decreto legislativo 112/98, art. 139
2) Per il trasporto di persone con disabilità, non esiste una norma nazionale che fissi le qualifiche professionali. Le prassi prevalenti individuano per l'assistenza materiale a loro come requisito minimo il diploma di licenza media ed un breve corso concernente le conoscenze minime ed un breve tirocinio per saper trattare persone con diverse disabilità, motorie, sensoriali, intellettive. Mentre per l'assistenza educativa per l'autonomia e la comunicazione, si richiede almeno il diploma di scuola superiore.
Sono l'affidataria di un ragazzo disabile con un'invalidità al 100%, di 16 anni, affetto da tetra paresi spastica grave (è sulla sedia a rotelle e non utilizza le braccia, ha notevoli problemi di apprendimento, ma parla e si relaziona bene con gli altri). Quest'anno è stato inserito in un istituto professionale di Torino, in una classe composta da 8 disabili sulla sedia a rotelle e circa 20 alunni normodotati. Quasi sempre la classe viene divisa in due: i disabili da una parte seguiti da un'insegnante e i normodotati in un'altra classe seguiti da un 'altra insegnante. Il ragazzo non ha un'insegnante di sostegno (e la mamma non è stata avvisata di questo al momento dell'iscrizione) e quindi NON segue un programma individualizzato. A gennaio le insegnanti si sono rese conto che il ragazzo non riesce a seguire il programma che seguono gli altri disabili (che sono sulla carrozzina ma non hanno grossi problemi di apprendimento) e hanno quindi proposto alla mamma di fargli ripetere l'anno; l'anno prossimo lo metterenno in una classe composta di soli normodotati con un'insegnante di sostegno. Ora alcune insegnanti lo stanno valutando in modo NON differenziato perché dicono che deve prendere dei 4 perché sennò non sanno come giustificare una bocciatura! Ha preso ultimamente anche dei 2. Il ragazzo perde così la motivazione allo studio perché le richieste sono superiori alle sue capacità. Le insegnanti si sono accorte a gennaio, dopo 4 mesi di scuola, che l'alunno non sa leggere! Inoltre, poiché gli insegnanti non hanno tempo di seguirlo, deve aiutarlo un compagno a scrivere gli avvisi e i compiti sul diario e a scrivere le verifiche, ma poiché si tratta di un ragazzino di 14 anni, spesso commette errori e dimenticanze.
L'insegnante che ha curato il passaggio dalle medie alle superiori lo ha valutato in base ad un incontro di 10 minuti avvenuto alla fine della terza media; dice che non ha letto la diagnosi del neuropsichiatra perché "tanto sono solo tabelle e crocette e non si capisce niente". La situazione mi sembra estremamente grave. Vorrei denunciare la scuola. Si può fare? E come? A chi devo indirizzarla? Al Provveditorato?
Risposta
Una enorme quantità di irregolarità a cui la scuola ne dovrà rispondere solo che in tribunale. E' semplicemente una vergogna! Come prima cosa scrivere al CSA di competenza per fare presente la situazione. Poi denunciare tutto al tribunale ordinario civile, sia la classe differenziale, sia il mancato rispetto del D.M. 141/99 e ancora più grave la mancata richiesta del sostegno per quel ragazzo disabile. In caso di ricorso al tribunale, forniremo qualsiasi assistenza con i riferimenti legislativi allo studio legale che consiglio di contattare immediatamente.
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