Passato lo voto, gabbata la schola
Vincenzo Pascuzzi - 14-02-2013
Si dice "Passata la festa, gabbato lo santo". E' un proverbio che possiamo adattare in "Passato lo voto, gabbata la schola", usando un italiano un po' .... anticato. Il senso è che ora, alla vigilia del voto, tutti i partiti promettono a iosa riguardo alla scuola ma poi, a partire dal 26 febbraio, manterranno poco o nulla accampando le scuse più bizzarre, varie e improbabili.
C'è inoltre la inquietante e sgradevole sensazione che poco o nulla cambierà in futuro per la scuola, per gli studenti, gli insegnati e l'altro personale. Impalpabili elementi inducono la percezione (si spera errata) di un sotterraneo accordo, in tal senso, già in atto e condiviso da una molteplicità di soggetti politici e sindacali.
C'è inoltre la inquietante e sgradevole sensazione che poco o nulla cambierà in futuro per la scuola, per gli studenti, gli insegnati e l'altro personale. Impalpabili elementi inducono la percezione (si spera errata) di un sotterraneo accordo, in tal senso, già in atto e condiviso da una molteplicità di soggetti politici e sindacali.