Emanuela - anno scolastico 2009-2010
Emanuela Cerutti - 05-03-2010
Caro Raj,

ho saputo solo ieri sera del lutto che ha colpito la tua famiglia.

Mi ero chiesta come mai tu non fossi venuto a lezione le ultime volte. Me lo chiedo sempre, è normale per un insegnante preoccuparsi dei propri studenti. Farsi domande, immaginare per riempire il vuoto del non sapere. Succede con i bambini, ma anche con gli adulti. Forse con gli adulti come te di più.

E' un problema di modelli culturali, di abitudini sociali: i nostri bambini, nella maggior parte dei casi, hanno un guscio protettivo in cui lasciano scivolare le fragilità per rinforzare i tentativi. I nostri bambini si nutrono in quel nido che hanno da sempre chiamato casa: imparare a volare via è per loro un fatto naturale. Così nel tempo provano a gestirsi, qualche volta in originale, qualche volta in fotocopia, comunque in genere senza troppi problemi. E se anche qualche domanda arriva, la risposta è pronta, premurosa e rassicurante. I nostri bambini conoscono la certezza dei confini e la legittimità della difesa.

Per gli adulti come te è diverso...
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