Una legge uguale per pochi
mercoledì, 25 gennaio, 2006
L’ultima legislatura ha impresso una forte svolta al nostro diritto penale, con modifiche sempre peggiorative nei confronti di quelle che sono le persone che normalmente si presentano ai servizi offerti dal Gruppo Abele: tossicodipendenti, immigrati, vittime di reato. I peggioramenti sono visibili non solo nei confronti di queste persone che “per definizione” vivono una condizione di disagio, ma anche verso ogni forma di opposizione e contestazione: quella degli studenti che protestano nel corso di una occupazione scolastica, o quella dei ragazzi che frequentano i centri sociali. Se già la Bossi-Fini ha rappresentato un danno in particolare per chi si occupa di immigrati, una delle ultime leggi approvata dal Parlamento, la cd ex Cirielli, è destinata ad avere un impatto di non minor rilievo soprattutto rispetto alle tante persone che, anche a causa delle condizioni di povertà in cui versano, commettono i cd reati predatori, ovvero gli abituali clienti della giustizia penale. E’ proprio l’applicazione congiunta di leggi come la ex Cirielli e la Bossi-Fini, che può determinare effetti devastanti anche e soprattutto per persone che, magari, non hanno mai compiuto reati contro la persona o il patrimonio, ma che, proprio a causa di una condizione, quella di clandestini, divenuta penalmente rilevante, sia pure in modo surrettizio, rischiano di assumere per la giustizia penale la veste dei delinquenti “recidivi”, e per questo sono puniti più severamente e privati dei benefici penitenziari. Analoghe considerazioni possono valere per la questione “droga”, con riferimento all’applicazione congiunta di ex Cirielli e DL Fini-Giovanardi. Nel caso degli stranieri si sommerebbero poi gli effetti più deleteri delle due leggi già in vigore con quelli della legge in via di approvazione! A ciò occorre aggiungere che, se le leggi che hanno riguardato queste persone quando sono autori di reato, gli immigrati in particolare, sono peggiorative di una condizione già di per sé precaria, non di meno sono peggiorative delle loro condizioni anche quando sono vittime di reato, in particolare di forme gravissime di sfruttamento della persona quali la riduzione in schiavitù, la tratta, lo sfruttamento della prostituzione. Se da un lato viene eisibita la “faccia feroce” contro le forme più visibili di criminalità, dall’altro, al di là delle declamazioni circa il poliziotto di quartiere o, peggio, di un’ulteriore legge-manifesto, volta a modificare l’istituto del diritto penale della legittima difesa, introducendo e sancendo “il farsi giustizia da sé”, il peggioramento delle condizioni delle vittime è a 360 gradi: riguarda tutti, gli anziani, gli incapaci, le persone che fin qui avevano versato in una situazione di normalità. Basti solo pensare alla recentissima legge approvata dal Parlamento, respinta da Ciampi, ma che la CdL intende ripresentare tal e quale: niente più possibilità di appello per il pubblico ministero in caso di assoluzione in primo grado, così privando le vittime del reato più povere di risorse non solo economiche, ma spesso anche culturali, di quella che è l’unica “stampella” pubblica per poter avere una speranza di tutela delle proprie ragioni. Questo è il modo di intendere il rapporto tra autore e vittima del reato, lasciata in balia di se stessa a muoversi tra i meandri di un sistema giudiziario, ormai posto nella condizione di non essere più in grado di rispondere alle istanze dei cittadini. E’ per questo che si vuole offrire un contributo, articolato in tre percorsi, alla comprensione di leggi che sono destinate ad avere un forte impatto anche rispetto al concreto operare delle nostre attività.
Avv. Brizzi Ferdinando, Vice procuratore onorario Procura Tribunale Torino, Centro Studi Gruppo Abele
6 marzo 2006 - ore 17.00/19.30 I percorso. Quale risposta penale per immigrati, tossicodipendenti e “disobbedienti”? Dalla Bossi-Fini alla Cirielli
L’applicazione della Bossi-Fini: inefficacia e antieconomicità della legge Stranieri irregolari e misure alternative Le differenti posizioni della Corte di Cassazione La ex Cirielli. La Legge 251/2005 I campi di intervento della legge La recidiva La questione delle generiche Le ulteriori conseguenze sfavorevoli per i recidivi reiterati Alcuni esempi per comprendere
13 marzo 2006 - ore 17.00/19.30 II percorso. Tossicodipendenza tra carcere e “ terapia coattiva”. Dalla ex Cirielli al ddl Fini
Il regime penitenziario quale risultante dalla ex Cirielli I permessi premio La detenzione domiciliare La semilibertà La preclusione ai benefici
I tossicodipendenti e gli alcoldipendenti
Il ddl Fini I confini tra giurisdizione e azione terapeutica Il divieto di consumo personale Le tabelle Il sistema degli illeciti amministrativi Il lavoro di pubblica utilità Le ipotizzabili conseguenze dell’approvazione del ddl Fini
20 marzo 2006 - ore 17.00/19.30 III percorso La vittima del reato, tra assenza di strumenti e disinteresse del legislatore
Un legislatore debole coi forti e forte coi deboli Le condizione delle persone in art. 18 Quando la persona viene minacciata Quando la persona non si presenta a testimoniare La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo La costituzione di parte civile La tutela dello “straniero” e delle “donne trafficate”
Per informazioni e partecipazione: Salvatore D'Acierno segr.cs@gruppoabele.org tel. 011 3841053
Centro Studi, Documentazione e Ricerche Gruppo Abele onlus corso Trapani 91/B - 10141 TORINO - I
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